Paura di avere un disturbo depressivo
Buonasera,
Sono una ragazza di 28 anni. Sono fidanzata, sto organizzando il mio matrimonio con l'uomo che amo.
Non ho ancora terminato l'università. Mi manca soltanto la stesura della tesi, cosa che mi provoca una forte ansia e paura di non farcela. Mi sento inadeguata, incapace di fare qualsiasi cosa. Ho superato gli esami con voti alti, ho sempre avuto buone capacità di scrittura, eppure sono convinta di non essere in grado di scrivere la tesi. E la tesi è proprio ciò che potrebbe portarmi ad uscire da questa voragine di insoddisfazione che sento. Sono in ritardo, su tutto. Ho iniziato l'università a 22 anni, un corso per il quale avrei dovuto poi impiegarne soltanto tre. Invece ci sto mettendo più di sei anni. Mi vergogno di essere fuoricorso, sono stanca. Ho una casa pronta, un matrimonio da organizzare. Eppure vivo ancora con i miei perché faccio solo lavori saltuari e perché sono in qualche modo un po' succube di mia madre (ma questo è un altro discorso). Non riesco a trovare la forza anche solo di PENSARE alla tesi. Perché sono convinta di non essere in grado. Da ormai sette anni soffro di problemi allo stomaco ma ultimamente ho episodi dolorosi una volta al mese e questi mi costringono a contorcermi dal dolore per giorni. Vivo sempre nell'ansia che uno di questi dolori si ripresenti. Soffro di attacchi di panico. Mi vergogno molto del mio aspetto, mi vedo bruttissima. Ultimamente, pur essendo sempre stata magra, sto ingrassando, perché ho sempre una fame nervosa che mi accompagna, che mi porta ad abbuffarmi quando sono sola per poi pentirmene. Mi piace quello che ho studiato, voglio diventare ciò che ho studiato. Ma non riesco a prendere la laurea. Mi sento vecchia, il mio ragazzo è grande e vorrebbe iniziare una vita insieme a me, ma io a 28 anni non ho ancora mai lavorato davvero. Ultimamente, i problemi d'ansia mi portano a non dormire bene.Tendo a stringere i denti mentre dormo e questo mi porta a risvegli notturni per il mal di denti, testa e collo che mi provoco. Ho persino paura ad addormentarmi per questo, e quindi vado a letto tardissimo. La mattina dormo troppo. Non ho mai voglia di alzarmi, dormo anche fino a tardi. E poi torno ad avere sonno durante il pomeriggio. Ho paura di avere qualcosa che non va. Sono ossessionata dal mal di stomaco e dal terrore che i miei cari si ammalino. Sono sempre stanca, senza forze. Sono condizionata dalla pulizia della mia casa, non sopporto il disordine e lo sporco, mi arrabbio con il mio ragazzo se lascia i piatti da lavare e lo tratto male. Mi vergogno a sposarmi perché sono brutta e tra l'altro a causa del serrare i denti e della postura sbagliata mi sto ingobbendo. Sono sempre triste, non vedo la possibilità di migliorare la mia vita perché non credo sarò mai in grado di scrivere la tesi. E allora piango, mangio, mi pento, mi sveglio tardi e mi sento sempre più una delusione. Vorrei iniziare a vivere la mia vita, voglio sposarmi e avere un bambino. Ma mi sento intrappolata in questo schifo.
Sono una ragazza di 28 anni. Sono fidanzata, sto organizzando il mio matrimonio con l'uomo che amo.
Non ho ancora terminato l'università. Mi manca soltanto la stesura della tesi, cosa che mi provoca una forte ansia e paura di non farcela. Mi sento inadeguata, incapace di fare qualsiasi cosa. Ho superato gli esami con voti alti, ho sempre avuto buone capacità di scrittura, eppure sono convinta di non essere in grado di scrivere la tesi. E la tesi è proprio ciò che potrebbe portarmi ad uscire da questa voragine di insoddisfazione che sento. Sono in ritardo, su tutto. Ho iniziato l'università a 22 anni, un corso per il quale avrei dovuto poi impiegarne soltanto tre. Invece ci sto mettendo più di sei anni. Mi vergogno di essere fuoricorso, sono stanca. Ho una casa pronta, un matrimonio da organizzare. Eppure vivo ancora con i miei perché faccio solo lavori saltuari e perché sono in qualche modo un po' succube di mia madre (ma questo è un altro discorso). Non riesco a trovare la forza anche solo di PENSARE alla tesi. Perché sono convinta di non essere in grado. Da ormai sette anni soffro di problemi allo stomaco ma ultimamente ho episodi dolorosi una volta al mese e questi mi costringono a contorcermi dal dolore per giorni. Vivo sempre nell'ansia che uno di questi dolori si ripresenti. Soffro di attacchi di panico. Mi vergogno molto del mio aspetto, mi vedo bruttissima. Ultimamente, pur essendo sempre stata magra, sto ingrassando, perché ho sempre una fame nervosa che mi accompagna, che mi porta ad abbuffarmi quando sono sola per poi pentirmene. Mi piace quello che ho studiato, voglio diventare ciò che ho studiato. Ma non riesco a prendere la laurea. Mi sento vecchia, il mio ragazzo è grande e vorrebbe iniziare una vita insieme a me, ma io a 28 anni non ho ancora mai lavorato davvero. Ultimamente, i problemi d'ansia mi portano a non dormire bene.Tendo a stringere i denti mentre dormo e questo mi porta a risvegli notturni per il mal di denti, testa e collo che mi provoco. Ho persino paura ad addormentarmi per questo, e quindi vado a letto tardissimo. La mattina dormo troppo. Non ho mai voglia di alzarmi, dormo anche fino a tardi. E poi torno ad avere sonno durante il pomeriggio. Ho paura di avere qualcosa che non va. Sono ossessionata dal mal di stomaco e dal terrore che i miei cari si ammalino. Sono sempre stanca, senza forze. Sono condizionata dalla pulizia della mia casa, non sopporto il disordine e lo sporco, mi arrabbio con il mio ragazzo se lascia i piatti da lavare e lo tratto male. Mi vergogno a sposarmi perché sono brutta e tra l'altro a causa del serrare i denti e della postura sbagliata mi sto ingobbendo. Sono sempre triste, non vedo la possibilità di migliorare la mia vita perché non credo sarò mai in grado di scrivere la tesi. E allora piango, mangio, mi pento, mi sveglio tardi e mi sento sempre più una delusione. Vorrei iniziare a vivere la mia vita, voglio sposarmi e avere un bambino. Ma mi sento intrappolata in questo schifo.
[#1]
Cara Utente,
lei dice questo:
"sono in qualche modo un po' succube di mia madre (ma questo è un altro discorso)"
ma non sono affatto convinta che il rapporto con sua madre abbia poco a che fare con le sue difficoltà.
Se ha superato tutti gli esami brillantemente e si è bloccata proprio nel momento conclusivo, perdendo la fiducia in sè stessa, significa con tutta probabilità che non sta vivendo serenamente il pensiero di laurearsi, trovare un lavoro, sposarsi e lasciare definitivamente la sua famiglia d'origine.
Vive con i suoi genitori e non con il suo compagno, ho capito bene?
Come mai ha iniziato a 22 anni l'università?
Può spiegare meglio in che senso è succube di sua madre?
lei dice questo:
"sono in qualche modo un po' succube di mia madre (ma questo è un altro discorso)"
ma non sono affatto convinta che il rapporto con sua madre abbia poco a che fare con le sue difficoltà.
Se ha superato tutti gli esami brillantemente e si è bloccata proprio nel momento conclusivo, perdendo la fiducia in sè stessa, significa con tutta probabilità che non sta vivendo serenamente il pensiero di laurearsi, trovare un lavoro, sposarsi e lasciare definitivamente la sua famiglia d'origine.
Vive con i suoi genitori e non con il suo compagno, ho capito bene?
Come mai ha iniziato a 22 anni l'università?
Può spiegare meglio in che senso è succube di sua madre?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Gentile dottoressa Massaro, la ringrazio intanto di cuore per la sua risposta. Per quanto riguarda il rapporto con i miei genitori, posso definirlo sostanzialmente buono, ma più con mio padre che con mia madre, in verità. Voglio molto bene a mia madre, ma abbiamo sempre avuto un rapporto conflittuale e due caratteri estremamente diversi. Mia mamma è una mamma abbastanza severa, quasi per nulla affettuosa. Fin da piccola sono stata sgridata molto, a volte giustamente, a volte decisamente no. Ora che sono adulta il rapporto tutto sommato è buono, non mi fraintenda, non abbiamo problemi importanti... Però l'essere ancora economicamente dipendente mi porta a dover essere più presente di quanto realmente vorrei.. Mia madre, dalla quale ho preso l'ossessione per le pulizie, per problemi di salute fa fatica a pulire e io mi trovo costretta a tenere in ordine due case. Faccio continuamente avanti e indietro da una casa all'altra e non ne posso più. Per quanto riguarda l'università l'ho iniziata tardi perché ho trovato tardi la mia strada. Ho avuto, finite le superiori, un rapporto molto brutto con un ragazzo che mi aveva tolto ogni ambizione, portandomi a pensare solo a lui e non a me stessa. Ora sono felice di quello che sto facendo, pur con i sensi di colpa del farlo così in ritardo. La mia situazione attuale è che voglio staccarmi, andare a vivere con il mio fidanzato, iniziare a vivere una vita MIA... Ma faccio fatica..mia madre ha sempre detto che è ora che vada a vivere via, ma contemporaneamente pretende la mia presenza a casa per le pulizie e tante altre cose. Ed essendo ancora economicamente dipendente, sento di dover fare ciò che mi chiede. Ma mi pesa tanto (tra l'altro casa del mio ragazzo e quella dei miei genitori stanno a più di trenta chilometri di distanza). Tutto sommato è una buona mamma, ma è sempre stata parecchio severa con me e, in generale, poco incoraggiante.
[#3]
"mia madre ha sempre detto che è ora che vada a vivere via, ma contemporaneamente pretende la mia presenza a casa per le pulizie e tante altre cose. Ed essendo ancora economicamente dipendente, sento di dover fare ciò che mi chiede"
Sua madre è piuttosto ambigua e continua ad essere ancora oggi severa nei sui confronti, pretendendo che percorra 30 km per andare a farle le pulizie di casa e assecondare quella che lei definisce "l'ossessione per le pulizie" - quindi non una richiesta ragionevole, ma eccessiva e dettata presumibilmente da un disturbo d'ansia di tipo ossessivo.
Sta a lei parlare chiaro e farsi dire se, in cambio dell'aiuto economico che riceve, i suoi pretendono qualcosa (nella fattispecie le pulizie), perchè se questo le venisse detto chiaramente lei potrebbe anche decidere di trovare un altro lavoro remunerato che sostituisse le pulizie in casa dei suoi.
Sua madre è piuttosto ambigua e continua ad essere ancora oggi severa nei sui confronti, pretendendo che percorra 30 km per andare a farle le pulizie di casa e assecondare quella che lei definisce "l'ossessione per le pulizie" - quindi non una richiesta ragionevole, ma eccessiva e dettata presumibilmente da un disturbo d'ansia di tipo ossessivo.
Sta a lei parlare chiaro e farsi dire se, in cambio dell'aiuto economico che riceve, i suoi pretendono qualcosa (nella fattispecie le pulizie), perchè se questo le venisse detto chiaramente lei potrebbe anche decidere di trovare un altro lavoro remunerato che sostituisse le pulizie in casa dei suoi.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 21/09/2017.
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