Figlio sì oppure no
Cari dottori e dottoresse,
sono di fronte a un bivio che mi toglie il sonno da diverso tempo. Ho 41 anni, il mio matrimonio fa acqua da tutte le parti... Mio marito è un uomo meraviglioso, ma negli ultimi 6 anni, diversi accadimenti, mi hanno portato a distanziarmi da lui enormemente. Abbiamo svolto la terapia di coppia, ma i problemi sono ancora lì e ad oggi siamo soltanto due buoni amici che abitano nella stessa casa. Amici che si vogliono bene, che condividono molte cose, siamo apparentemente sereni e molto affini, ma non siamo più una coppia da molto tempo. Lui è caratterialmente molto "distratto" e sembra non accorgersi degli enormi problemi che esistono tra di noi. Alla mia età mi rendo conto di non avere più tempo. Se voglio diventare madre devo farlo ora e con lui, perché potrei non avere altre possibilità. Ho sentito una ginecologa che mi ha prospettato la fecondazione assistita, perché aimé, oltre a non avere più rapporti, mio marito soffre di anorgasmia che aggrava la situazione. L'idea di avere un figlio da uomo di cui non sono più innamorata mi annienta... Non mi sento convinta e non mi sento felice. Nonostante io sappia per certo che sarebbe un padre meraviglioso e amorevole. Questa è l'unica opportunità che ho per provare ad avere un figlio... E se l'arrivo di un figlio peggiorasse la situazione? Conosco donne che pur di avere un figlio farebbero qualsiasi cosa. Perché io non riesco ad accettare questa idea? Sono figlia di genitori separati, mai e poi mai avrei pensato di trovarmi di fronte a un bivio di tale portata... Ho sempre sperato per me un futuro diverso. Molte persone mettono al mondo i figli nel momento in cui si amano follemente, ma dopo qualche anno le situazioni possono cambiare. Io partirei da una lucida realtà, in modo estremamente razionale so che lui si prenderebbe cura della sua famiglia, al di sopra di tutto, nonostante i nostri problemi. Ho bisogno di un confronto con voi. Vorrei sapere che cosa mi consigliereste come terapeuti, e come donne/uomini... Vi ringrazio, un caro saluto.
sono di fronte a un bivio che mi toglie il sonno da diverso tempo. Ho 41 anni, il mio matrimonio fa acqua da tutte le parti... Mio marito è un uomo meraviglioso, ma negli ultimi 6 anni, diversi accadimenti, mi hanno portato a distanziarmi da lui enormemente. Abbiamo svolto la terapia di coppia, ma i problemi sono ancora lì e ad oggi siamo soltanto due buoni amici che abitano nella stessa casa. Amici che si vogliono bene, che condividono molte cose, siamo apparentemente sereni e molto affini, ma non siamo più una coppia da molto tempo. Lui è caratterialmente molto "distratto" e sembra non accorgersi degli enormi problemi che esistono tra di noi. Alla mia età mi rendo conto di non avere più tempo. Se voglio diventare madre devo farlo ora e con lui, perché potrei non avere altre possibilità. Ho sentito una ginecologa che mi ha prospettato la fecondazione assistita, perché aimé, oltre a non avere più rapporti, mio marito soffre di anorgasmia che aggrava la situazione. L'idea di avere un figlio da uomo di cui non sono più innamorata mi annienta... Non mi sento convinta e non mi sento felice. Nonostante io sappia per certo che sarebbe un padre meraviglioso e amorevole. Questa è l'unica opportunità che ho per provare ad avere un figlio... E se l'arrivo di un figlio peggiorasse la situazione? Conosco donne che pur di avere un figlio farebbero qualsiasi cosa. Perché io non riesco ad accettare questa idea? Sono figlia di genitori separati, mai e poi mai avrei pensato di trovarmi di fronte a un bivio di tale portata... Ho sempre sperato per me un futuro diverso. Molte persone mettono al mondo i figli nel momento in cui si amano follemente, ma dopo qualche anno le situazioni possono cambiare. Io partirei da una lucida realtà, in modo estremamente razionale so che lui si prenderebbe cura della sua famiglia, al di sopra di tutto, nonostante i nostri problemi. Ho bisogno di un confronto con voi. Vorrei sapere che cosa mi consigliereste come terapeuti, e come donne/uomini... Vi ringrazio, un caro saluto.
[#1]
Gentile signora,
Lei dice di aver già effettuato con Suo marito una terapia di coppia: "...Abbiamo svolto la terapia di coppia, ma i problemi sono ancora lì e ad oggi siamo soltanto due buoni amici che abitano nella stessa casa..."
Come mai, a Suo avviso, non h avuto benefici?
Quali obiettivi erano stati messi a fuoco?
Avete discusso di questa opportunità con il terapeuta?
Lei dice di aver già effettuato con Suo marito una terapia di coppia: "...Abbiamo svolto la terapia di coppia, ma i problemi sono ancora lì e ad oggi siamo soltanto due buoni amici che abitano nella stessa casa..."
Come mai, a Suo avviso, non h avuto benefici?
Quali obiettivi erano stati messi a fuoco?
Avete discusso di questa opportunità con il terapeuta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Grazie dottoressa per la sua risposta. La terapia è stata per me un forte trampolino di lancio per la crescita personale. In questo percorso mio marito è rimasto fortemente indietro, a causa di una grande mancanza di capacità introspettiva e poca predisposizione ad affrontare nuove sfide e a mettersi in gioco. A detta della terapeuta io sono cresciuta smisuratamente mentre lui è rimasto pressoché lo stesso... L'obiettivo messo a fuoco era quello di risvegliare un desiderio che ormai si è assopito in entrambi, ma la terapia ha portato in luce molte altre sfaccettature della situazione. In sostanza lui è un uomo buono e gentile, anche se molto distratto, ma molto bambino e superficiale in tutte quelle situazioni in cui bisogna prendere decisioni importanti. E cosa ben più importante, io non mi sento più apprezzata in toto come moglie e come donna in quanto lui non vede le sfumature che caratterizzano la mia persona. Quindi, diciamo che più che avere benefici per la coppia si sono aperti nuovi orizzonti che ci hanno allontanato sempre più...
Ne ho discusso singolarmente con la terapeuta... Conoscendo bene entrambi mi ha chiaramente illustrato che, dato il suo carattere, mio marito non mi direbbe mai di no se volessi intraprendere la strada di un figlio. Lui non direbbe mai di no a una mia richiesta....
Per cui mi ritrovo a fare questa scelta da sola... Come sempre del resto. E forse è anche questo ci ha portato alla forte crisi che stiamo vivendo...
Mi manca tanto un confronto, dottoressa. Un confronto con un uomo, che pur amandomi alla follia, abbia ogni tanto l'ardire di contraddirmi o di fornirmi nuovi spunti di riflessione...
Ne ho discusso singolarmente con la terapeuta... Conoscendo bene entrambi mi ha chiaramente illustrato che, dato il suo carattere, mio marito non mi direbbe mai di no se volessi intraprendere la strada di un figlio. Lui non direbbe mai di no a una mia richiesta....
Per cui mi ritrovo a fare questa scelta da sola... Come sempre del resto. E forse è anche questo ci ha portato alla forte crisi che stiamo vivendo...
Mi manca tanto un confronto, dottoressa. Un confronto con un uomo, che pur amandomi alla follia, abbia ogni tanto l'ardire di contraddirmi o di fornirmi nuovi spunti di riflessione...
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 17/09/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.