Rabbia del compagno
Buonasera, chiedo questo consulto per sapere come posso gestire il litigio con il mio compagno, persona che secondo me ha un problema di gestione della rabbia. Io e lui siamo conviviamo da circa 7 anni, abbiamo 2 figli in età scolare e il nostro rapporto ogni tanto diventa burrascoso. Io sono una persona tranquilla, positiva, con un lavoro che mi dà soddisfazioni, in poche parole mi sento felice della mia vita. Sono una persona estremamente diplomatica e quasi sfuggo dal conflitto (questa sarebbe un'altra tematica da affrontare) cioè, mi capita molto raramente di litigare. Lui è l'opposto in tutti i sensi: non soddisfatto dal lavoro, ancora precario, insoddisfatto della sua forma fisica (invidiabile) perché non è più quella di quando era più giovane, insoddisfatto dei colleghi che non sono competenti, è sempre pronto a lamentarsi per qualsiasi cosa, é permaloso ed ha fama, anche al lavoro, di easere litigioso. Quando capita che litighiamo, anche se solo gli dico in tono pacato che non sono d'accordo con lui, perde la pazienza ed alza la voce, anche davanti ai figli, denigrandomi, dicendo che io conduco una vita semplice (esco di casa per lavorare alle 7 e torno con i bambini alle 17, mi occupo completamente della casa e delle principali commissioni) che non gli mostro rispetto per come gli parlo (ho soltanto detto la mia, guardandomi bene dall'offenderlo perché altrimenti avrebbe degenerato la discussione). Nei giorni successivi, trascorsi senza parlare, è ancora convinto che abbia fatto bene ad urlarmi addosso in quel modo, che me lo sono meritato, mettendo anche in discussione la nostra storia per questo mio modo di rivolgermi a lui. Io trovo questo molto esagerato: gli ho anche detto che io non ho detto nulla di offensivo, anzi. Gli ho detto che secondo me abbiamo dei seri problemi di comunicazione e che sarei disposta ad una terapia di coppia, cosa che lui ha rifiutato subito. Secondo me, quest'ultimo litigio lo ha un po' destabilizzato perché rispetto a prima, io mi sento cambiata: mentre prima cercavo di risolvere la tensione magari anche addossandomi la colpa, ora rimango ferma nelle mie posizioni. Con lui non è mai stato possibile chiarire dopo un litigio, non ne vuole più parlare, anzi, il rischio è quello di accendere nuovamente la discussione (ho sempre trovato questo aspetto immaturo, ma mi sono adeguata). Quindi ora sono qui a chiedervi come poter gestire questa sua "perdita di pazienza" che sfocia con urla e credo, violenza verbale? Come reagire a questa sua rabbia?
Grazie
Grazie
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Cara Utente,
da quanto riferisce sembra che lei e il suo compagno siate due persone diametralmente opposte: tanto è aggressivo e impulsivo lui, che ritiene di avere sempre ragione e di potersi permettere qualunque sfogo, tanto è amante della tranquillità, riflessiva e pronta a mettersi in discussione lei.
Probabilmente vi siete scelti e trovati bene perchè siete complementari, ma rapporti così sbilanciati spesso ad un certo punto mostrano la corda.
Nel vostro caso sembra che lei sia stufa di accettare questi comportamenti come "frutto del suo carattere" e di ricomporre ogni volta il dissidio, rinunciando ad essere trattata con rispetto: il suo cambiamento ovviamente disorienta il suo compagno, ma lo convince anche di avere ancor più ragione a trattarla male, visto che lei ultimamente "osa" opporglisi e rimanere sulle proprie posizioni.
Se lui rifiuta categoricamente un percorso di coppia - e immagino ancor di più una terapia individuale - spetta a lei fare qualcosa per cambiare e portarlo a modificare i suoi atteggiamenti di conseguenza, oppure valutare se prendere altre decisioni.
In questo senso le suggerisco il ricorso individuale ad uno psicologo che la supporti nel cambiamento e la aiuti a chiarirsi le idee.
Considerando che ci sono anche due bambini da salvaguardare, che non è giusto nè sano crescano vedendo i genitori in lite e il papà che prevarica puntualmente la mamma, penso che sia importante valutare tutte le opzioni.
Un caro saluto,
da quanto riferisce sembra che lei e il suo compagno siate due persone diametralmente opposte: tanto è aggressivo e impulsivo lui, che ritiene di avere sempre ragione e di potersi permettere qualunque sfogo, tanto è amante della tranquillità, riflessiva e pronta a mettersi in discussione lei.
Probabilmente vi siete scelti e trovati bene perchè siete complementari, ma rapporti così sbilanciati spesso ad un certo punto mostrano la corda.
Nel vostro caso sembra che lei sia stufa di accettare questi comportamenti come "frutto del suo carattere" e di ricomporre ogni volta il dissidio, rinunciando ad essere trattata con rispetto: il suo cambiamento ovviamente disorienta il suo compagno, ma lo convince anche di avere ancor più ragione a trattarla male, visto che lei ultimamente "osa" opporglisi e rimanere sulle proprie posizioni.
Se lui rifiuta categoricamente un percorso di coppia - e immagino ancor di più una terapia individuale - spetta a lei fare qualcosa per cambiare e portarlo a modificare i suoi atteggiamenti di conseguenza, oppure valutare se prendere altre decisioni.
In questo senso le suggerisco il ricorso individuale ad uno psicologo che la supporti nel cambiamento e la aiuti a chiarirsi le idee.
Considerando che ci sono anche due bambini da salvaguardare, che non è giusto nè sano crescano vedendo i genitori in lite e il papà che prevarica puntualmente la mamma, penso che sia importante valutare tutte le opzioni.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.1k visite dal 14/09/2017.
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