Fine di una relazione
Buongiorno,
sono un ragazzo di 24 anni e ho deciso di scrivere per chiedere un consiglio o magari solo per trovare qualcuno che accolga il mio sfogo.
L'anno trascorso è stato per me molto difficile,purtroppo a dicembre del 2007 hO cominciato a star male e a gennaio ho deciso di rivolgermi a due professionisti(uno psichiatra e uno psicologo) i quali insieme mi hanno aiutato a cercare di superare quello che era il mio problema e che è stato definito "sindrome ansioso-depressva".
Non è stato facile ma da quel punto di vista credo di essere andato avanti nonostante certe cose ci segnino profondamente e lascino qualche piccolo strascico che fa sempre molta paura.
Nel periodo in cui sono stato male ho messo in discussione molti aspetti della mia vita e anche la mia relazione con un ragazzo di cui ero(sono?)molto innamorato.
Insomma ho chiuso la relazione con quella persona che forse non aveva compreso appieno il mio malessere e non riusciva o non voleva starmi accanto come io avrei desiderato.
O magari non avevo la capacità in quel momento di sostenere una storia d'amore.
Ora sono passati alcuni mesi dalla nostra rottura e ancora il suo pensiero "mi tormenta" un pò.
Non riesco a dimenticarlo,continuo a rimproverarmi di essere stato male e di aver rovinato tutto e faccio molta fatica a lasciarmi andare con altri ragazzi.
Lui era il mio primo vero amore e la mia prima relazione lunga(due anni circa)
e,come se non bastasse continua ad avere con me atteggamiamenti e parole che mi tengono molo ancorato alla sua figura nonostante dica di non amarmi più.
La mia paura è di non riuscire a dimenticarlo e di ritornare a star male e mi chiedo se sia normale aver difficoltà a rompere col passato,sopratutto quando ci si rende conto che è l'unica cosa possibile da fare.
Qualche consiglio?
Grazie mille
sono un ragazzo di 24 anni e ho deciso di scrivere per chiedere un consiglio o magari solo per trovare qualcuno che accolga il mio sfogo.
L'anno trascorso è stato per me molto difficile,purtroppo a dicembre del 2007 hO cominciato a star male e a gennaio ho deciso di rivolgermi a due professionisti(uno psichiatra e uno psicologo) i quali insieme mi hanno aiutato a cercare di superare quello che era il mio problema e che è stato definito "sindrome ansioso-depressva".
Non è stato facile ma da quel punto di vista credo di essere andato avanti nonostante certe cose ci segnino profondamente e lascino qualche piccolo strascico che fa sempre molta paura.
Nel periodo in cui sono stato male ho messo in discussione molti aspetti della mia vita e anche la mia relazione con un ragazzo di cui ero(sono?)molto innamorato.
Insomma ho chiuso la relazione con quella persona che forse non aveva compreso appieno il mio malessere e non riusciva o non voleva starmi accanto come io avrei desiderato.
O magari non avevo la capacità in quel momento di sostenere una storia d'amore.
Ora sono passati alcuni mesi dalla nostra rottura e ancora il suo pensiero "mi tormenta" un pò.
Non riesco a dimenticarlo,continuo a rimproverarmi di essere stato male e di aver rovinato tutto e faccio molta fatica a lasciarmi andare con altri ragazzi.
Lui era il mio primo vero amore e la mia prima relazione lunga(due anni circa)
e,come se non bastasse continua ad avere con me atteggamiamenti e parole che mi tengono molo ancorato alla sua figura nonostante dica di non amarmi più.
La mia paura è di non riuscire a dimenticarlo e di ritornare a star male e mi chiedo se sia normale aver difficoltà a rompere col passato,sopratutto quando ci si rende conto che è l'unica cosa possibile da fare.
Qualche consiglio?
Grazie mille
[#1]
Gentile Ragazzo
chiudere col passato non è mai una cosa semplice, sopratutto quando la scelta è compiuta razionalmente per ovvi e validi motivi; quando si decide con la ragione quello che è meglio fare è necessario aspettare che l'altra parte di noi, quella emotiva che generalmente è più pressante e dirompente, si allinei alla prima.
Spesso l'errore che commettiamo è proprio quello di volerci risparmiare la sofferenza che alcune decisioni, pur giuste che siano, si portano con se.
Cordialmente
chiudere col passato non è mai una cosa semplice, sopratutto quando la scelta è compiuta razionalmente per ovvi e validi motivi; quando si decide con la ragione quello che è meglio fare è necessario aspettare che l'altra parte di noi, quella emotiva che generalmente è più pressante e dirompente, si allinei alla prima.
Spesso l'errore che commettiamo è proprio quello di volerci risparmiare la sofferenza che alcune decisioni, pur giuste che siano, si portano con se.
Cordialmente
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#2]
Gentile Utente,
finchè lei avrà paura di non riuscire a dimenticare il suo ex ragazzo, otterrà sempre l'effetto contrario
Io piuttosto mi chiederei :" Ma io VOGLIO dimenticare il mio ex ragazzo?"
Mi fermerei qui, in quanto lei ha chiesto uno spunto riflessivo
Non esiterei, se fossi in lei, a ricontattare lo psicologo, che conoscendola potrà darle suggerimenti migliori dei nostri
finchè lei avrà paura di non riuscire a dimenticare il suo ex ragazzo, otterrà sempre l'effetto contrario
Io piuttosto mi chiederei :" Ma io VOGLIO dimenticare il mio ex ragazzo?"
Mi fermerei qui, in quanto lei ha chiesto uno spunto riflessivo
Non esiterei, se fossi in lei, a ricontattare lo psicologo, che conoscendola potrà darle suggerimenti migliori dei nostri
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 10/12/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.