Non mi sento mai abbastanza nel rapporto con un uomo
Buonasera Dottori,
sono una ragazza di 32 anni con un problema purtroppo banale che mi tormenta: non mi sento mai abbastanza, soprattutto nel rapporto con gli uomini.
Sto uscendo in questo momento con un ragazzo molto carino e gentile, un giovane Ingegnere laureato a pieni voti, in tempo e con Master.
Perchè faccio questa precisazione?
perchè sono anche io una giovane ingegnere...lavoro nel mio campo da 4 anni e mezzo in una bella azienda e per il mio lavoro sono abbastanza stimata.
Qual è il problema direte?
Purtroppo le mie due lauree (triennale e magistrale) le ho prese in PIU' DEL DOPPIO DEL TEMPO PREVISTO.
Le motivazioni? poca convinzione alla triennale, invece alla magistrale sono stata un "caterpillar" (determinatissima, bei voti e esami tutti in tempo, nonostante una situazione terribile a casa con una mamma ammalata di cancro della quale mi sono occupata sempre io sia a livello pratico che a livello di sostegno morale...la mia mamma ora non c'è più)
Peccato che l magistrale andasse benissimo, ma io abbia trovato lavoro e quindi questo mi abbia fatto rallentare anche la seconda laurea (era un'occasione troppo bella, un lavoro da ingegnere in una multinazionale dietro casa...studiavo anche la notte dopo il lavoro, ma ho comunque ritardato).
Questi ritardi pesanti nel conseguire le lauree mi hanno devastata e fatto passare notti insonni per anni, ma ero riuscita a superare tutto grazie al mio lavoro...tutto fino a quando non ho incontrato questo bravissimo ingegnere.
Oggi detto una cosa sbagliata in una cosa tecnica della quale discutevamo...ed è partita l'ansia, quell'ansia che pensavo di aver dimenticato.
Come faccio a dirgli che mi sono laureata in così tanto tempo? lui che mi ha detto che gli piaccio perchè sono "ingegnere come lui"?
Cosa penserà di me? gli piacerò ancora?
Chi mi legge mi prenderà per paranoica...penserà che sono problemi assurdi...ma l'ansia che mi divora non è proprio questo? farsi problemi assurdi?
Il fatto è che questo ragazzo mi piace molto, e non vorrei cambiasse la sua opinione di me...ma prima o poi questa cosa verrà fuori...e io non so come dirgliela...
sono una ragazza di 32 anni con un problema purtroppo banale che mi tormenta: non mi sento mai abbastanza, soprattutto nel rapporto con gli uomini.
Sto uscendo in questo momento con un ragazzo molto carino e gentile, un giovane Ingegnere laureato a pieni voti, in tempo e con Master.
Perchè faccio questa precisazione?
perchè sono anche io una giovane ingegnere...lavoro nel mio campo da 4 anni e mezzo in una bella azienda e per il mio lavoro sono abbastanza stimata.
Qual è il problema direte?
Purtroppo le mie due lauree (triennale e magistrale) le ho prese in PIU' DEL DOPPIO DEL TEMPO PREVISTO.
Le motivazioni? poca convinzione alla triennale, invece alla magistrale sono stata un "caterpillar" (determinatissima, bei voti e esami tutti in tempo, nonostante una situazione terribile a casa con una mamma ammalata di cancro della quale mi sono occupata sempre io sia a livello pratico che a livello di sostegno morale...la mia mamma ora non c'è più)
Peccato che l magistrale andasse benissimo, ma io abbia trovato lavoro e quindi questo mi abbia fatto rallentare anche la seconda laurea (era un'occasione troppo bella, un lavoro da ingegnere in una multinazionale dietro casa...studiavo anche la notte dopo il lavoro, ma ho comunque ritardato).
Questi ritardi pesanti nel conseguire le lauree mi hanno devastata e fatto passare notti insonni per anni, ma ero riuscita a superare tutto grazie al mio lavoro...tutto fino a quando non ho incontrato questo bravissimo ingegnere.
Oggi detto una cosa sbagliata in una cosa tecnica della quale discutevamo...ed è partita l'ansia, quell'ansia che pensavo di aver dimenticato.
Come faccio a dirgli che mi sono laureata in così tanto tempo? lui che mi ha detto che gli piaccio perchè sono "ingegnere come lui"?
Cosa penserà di me? gli piacerò ancora?
Chi mi legge mi prenderà per paranoica...penserà che sono problemi assurdi...ma l'ansia che mi divora non è proprio questo? farsi problemi assurdi?
Il fatto è che questo ragazzo mi piace molto, e non vorrei cambiasse la sua opinione di me...ma prima o poi questa cosa verrà fuori...e io non so come dirgliela...
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<non mi sento mai abbastanza, soprattutto nel rapporto con gli uomini.>
Gentile Utente,
troppo severa con se stessa, troppo critica perché non guardare ai meriti, a ciò che è ruiscita a conquistare a costo di fatiche e sacrifici?
Perché non andare fiera di se stessa anziché porre l'accento sul ritardo negli studi... ha fatto anche altro come dice, assistere la mamma malata, lavorare.
Questa autostima traballante e questi standard elevati da dove arrivano?
<.ma l'ansia che mi divora non è proprio questo? farsi problemi assurdi?>
In effetti lei si sta costruendo un problema confrontandosi con il giovane ingegnere, ponendosi inutili domande e facendo congetture che dipendono solamente dalle premesse dalle quali parte.
Provi a rifletterci, chi frequenta avrà modo di conoscerla e apprezzarla per la persona che è. Se noi pensiamo di non essere abbastanza, ci comportiamo di conseguenza con ricadute nelle nostre relazioni.
Se l'ansia che denuncia dovesse persistere, e per quanto detto finora, non sarebbe a mio avviso da scartare l'idea di sentire un nostro collega di persona.
Cordialità
Gentile Utente,
troppo severa con se stessa, troppo critica perché non guardare ai meriti, a ciò che è ruiscita a conquistare a costo di fatiche e sacrifici?
Perché non andare fiera di se stessa anziché porre l'accento sul ritardo negli studi... ha fatto anche altro come dice, assistere la mamma malata, lavorare.
Questa autostima traballante e questi standard elevati da dove arrivano?
<.ma l'ansia che mi divora non è proprio questo? farsi problemi assurdi?>
In effetti lei si sta costruendo un problema confrontandosi con il giovane ingegnere, ponendosi inutili domande e facendo congetture che dipendono solamente dalle premesse dalle quali parte.
Provi a rifletterci, chi frequenta avrà modo di conoscerla e apprezzarla per la persona che è. Se noi pensiamo di non essere abbastanza, ci comportiamo di conseguenza con ricadute nelle nostre relazioni.
Se l'ansia che denuncia dovesse persistere, e per quanto detto finora, non sarebbe a mio avviso da scartare l'idea di sentire un nostro collega di persona.
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 10/09/2017.
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