La strada giusta per me?

Buongiorno gentili dottori, sono una ragazza di 21 anni e a breve inizierò il secondo anno di scienze e tecniche psicologiche.
Decidere cosa fare dopo la maturità è stata un'impresa: mi vedevo in qualsiasi ambito e contemporaneamente in nessuno. Mi sono chiusa in un silenzio spaventoso, ho troncato molti legami e intanto peggiorava un già difficile rapporto con l'immagine corporea e il cibo. Con l'aiuto di una psicoterapeuta, grazie alla quale ogni tassello ha trovato un suo posto, talvolta nuovo, ho ricaricato le energie e alla fine ho deciso. Sono proprio soddisfatta: la disciplina mi affascina, mi appaga e mi aiuta a leggere il mondo in un'ottica che prima non riuscivo ad inquadrare. Leggo articoli e documenti, approfondisco, cerco di riflettere, spizzico un po' tra le discussioni di gruppo sui social network. Svolgete una professione difficilissima! Come si gestisce tutta questa complessità?
So che è prestissimo, tuttavia cerco di capire innanzitutto le dimensioni del vostro lavoro, e poi mi domando quale contributo posso dare io, se ho sento in qualche ambito di questa disciplina.
In questi giorni sono agitata: non ho ancora chiaro cosa esattamente mi piacerebbe fare, sento come se fossi in ritardo e comunque, in futuro, l'unica prospettiva per me fosse l'arrancare nella precarietà.
Ho la sensazione di non essere in grado di riuscire ad imparare, di non essere abbastanza sveglia e brillante per poter capire, interiorizzare ciò che studio, pensare ampio e, in futuro, trovare un posticino per lavorare in un settore così complesso, vario e delicato.
Mi scuso se suona esagerato, sarei grata se qualcuno volesse esprimere la sua opinione. Grazie.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
infatti è prestissimo!
Si dia tempo, il percorso è quasi agli inizi avrà modo e possibilità per comprendere, approfondire, apprendere e per scoprire come collocarsi.

Se è soddisfatta della sua scelta non c'è motivo di pensare in termini preoccupanti a un futuro che sta costruendo.

Esponga i suoi timori alla sua terapeuta, forse un po' d'ansia si sta facendo strada... qualche insicurezza, sta continuando il percorso?
Cosa la fa sentire agitata in questo periodo oltre a quanto ci ha detto?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
La ringrazio molto per la sua risposta!
Grazie per le sue rassicurazioni, mi rendo conto che sia presto preoccuparsi così tanto.
L'ansia c'è ed effettivamente è diventata più invadente dopo la fine della relazione con il mio fidanzato, qualche giorno fa (e in aggiunta un esame all'università che incombe).
In ogni caso la mia preoccupazione per il futuro è una costante che mi porto dietro da un bel po', a volte si fa più opprimente, a volte si allontana e lascia spazio all'entusiasmo e alla positività.
Non so se esistano soluzioni se non lavorarci su e lavorare per costruire una strada, fare un passetto ogni giorno.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
< lavorarci su... fare un passetto ogni giorno ... spazio all'entusiasmo e alla positività. >

Sì certamente, magari accompagnata in questo dalla sua curante.
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Utente
Utente
Grazie dott.ssa Rinella.
L'ansia non se ne va (non se ne andrà fino a che non crederò davvero nelle mie possibilità), ma forse c'è un po' più di speranza.
Certo, il percorso con lei prosegue ed è fondamentale per la crescita.
Grazie ancora.