Una fase acuta che può manifestarsi dai primi giorni seguenti all'infezione
Buongiorno,
sono un ragazzo di 24 anni e soffro di doc, in particolare da contaminazione.
In particolare la mia ossessione consiste nel pungersi volontariamente con una siringa contaminata appena "lanciata" o gettata da un ipotetico tossico dipendente. Premesso che mi sto curando farmacologicamente e con psicoterapia da qualche anno. La mia ossessione riguarda sempre il dubbio aver compiuto un' azione in un particolare momento passato (l'ultimo mentre camminavo per strada in una località di montagna).
Ogni volta mi viene la tentazione di effettuare un test hiv, ma so che si tratta di una compulsione, e quindi da un pò di tempo sto evitando di effettuare test.
l'ultimo episodio risale a sabato 11 agosto 2017: avuta l'ossessione ho cercato di tranquillizzarmi il più presto possibile, tuttavia nei giorni seguenti mi sono informato sul web della malattia temuta (hiv), come non avevo mai fatto prima. Dalle mie letture ho appreso che l'hiv, presenta una fase acuta che può manifestarsi dai primi giorni seguenti all'infezione. Tale fase presenta sintomi simili a quelli di un' influenza. A questo punto ho iniziato a monitorare il mio corpo, con l'idea che se non avessi avuto tali sintomi, mi sarei potuto tranquillizzare definitivamente. Sono consapevole che si tratta tutte di compulsioni, ma purtroppo le ho eseguite. Ecco che a distanza di dieci giorni ho iniziato a sentirmi strano e a sentirmi la febbre, ma effettivamente febbre non ne avevo, però avvertivo un leggero mal di testa. Li al momento non mi preoccupai più di tanto, perchè so che l'ansia può provocare facilmente sensazioni di malessere generale. Tuttavia 5 giorni dopo mi sveglia con il mal di gola e da li iniziai a preoccuparmi, il giorno successivo avvertivo anche un'afta in bocca e da lì ho cominciato a preoccuparmi sul serio, poichè erano mesi che non avvertivo più sintomi del genere, che invece si erano presentati proprio nei giorni compatibili con l'infezione da hiv.
Venendo al dunque, ora mentre scrivo sono tentato di effettuare un altro test, in quanto pur trattandosi di un' ossessione, tali sintomi mi hanno spaventato al punto tale da farmela sembrare più reale del solito. Però voglio cercare di resistere, e per fare ciò mi servirebbe una vostra risposta a questa domanda: è possibile che abbia somatizzato tutti i sintomi, e anche qualora non li abbia somatizzati, posso stare tranquillo che non c'entrino con l'hiv?
Grazie mille per la vostra attenzione.
Saluti
sono un ragazzo di 24 anni e soffro di doc, in particolare da contaminazione.
In particolare la mia ossessione consiste nel pungersi volontariamente con una siringa contaminata appena "lanciata" o gettata da un ipotetico tossico dipendente. Premesso che mi sto curando farmacologicamente e con psicoterapia da qualche anno. La mia ossessione riguarda sempre il dubbio aver compiuto un' azione in un particolare momento passato (l'ultimo mentre camminavo per strada in una località di montagna).
Ogni volta mi viene la tentazione di effettuare un test hiv, ma so che si tratta di una compulsione, e quindi da un pò di tempo sto evitando di effettuare test.
l'ultimo episodio risale a sabato 11 agosto 2017: avuta l'ossessione ho cercato di tranquillizzarmi il più presto possibile, tuttavia nei giorni seguenti mi sono informato sul web della malattia temuta (hiv), come non avevo mai fatto prima. Dalle mie letture ho appreso che l'hiv, presenta una fase acuta che può manifestarsi dai primi giorni seguenti all'infezione. Tale fase presenta sintomi simili a quelli di un' influenza. A questo punto ho iniziato a monitorare il mio corpo, con l'idea che se non avessi avuto tali sintomi, mi sarei potuto tranquillizzare definitivamente. Sono consapevole che si tratta tutte di compulsioni, ma purtroppo le ho eseguite. Ecco che a distanza di dieci giorni ho iniziato a sentirmi strano e a sentirmi la febbre, ma effettivamente febbre non ne avevo, però avvertivo un leggero mal di testa. Li al momento non mi preoccupai più di tanto, perchè so che l'ansia può provocare facilmente sensazioni di malessere generale. Tuttavia 5 giorni dopo mi sveglia con il mal di gola e da li iniziai a preoccuparmi, il giorno successivo avvertivo anche un'afta in bocca e da lì ho cominciato a preoccuparmi sul serio, poichè erano mesi che non avvertivo più sintomi del genere, che invece si erano presentati proprio nei giorni compatibili con l'infezione da hiv.
Venendo al dunque, ora mentre scrivo sono tentato di effettuare un altro test, in quanto pur trattandosi di un' ossessione, tali sintomi mi hanno spaventato al punto tale da farmela sembrare più reale del solito. Però voglio cercare di resistere, e per fare ciò mi servirebbe una vostra risposta a questa domanda: è possibile che abbia somatizzato tutti i sintomi, e anche qualora non li abbia somatizzati, posso stare tranquillo che non c'entrino con l'hiv?
Grazie mille per la vostra attenzione.
Saluti
Caro Utente,
da qui non possiamo porre una diagnosi e assicurarle che tutto quello che prova sia l'esito di una somatizzazione: questo può essere stabilito solo esaminando di persona il caso.
Lei ci dice questo:
"mi sto curando farmacologicamente e con psicoterapia da qualche anno"
ma se è in cura da anni e non vede miglioramenti (segno di questo è anche il fatto che ci scriva per rassicurazioni che non possiamo darle) si può pensare che o i farmaci o la psicoterapia (o anche entrambi) non siano quelli adatti a lei.
Quale psicoterapia sta effettuando?
Da quanti anni?
Con quale cadenza hanno luogo le sedute?
da qui non possiamo porre una diagnosi e assicurarle che tutto quello che prova sia l'esito di una somatizzazione: questo può essere stabilito solo esaminando di persona il caso.
Lei ci dice questo:
"mi sto curando farmacologicamente e con psicoterapia da qualche anno"
ma se è in cura da anni e non vede miglioramenti (segno di questo è anche il fatto che ci scriva per rassicurazioni che non possiamo darle) si può pensare che o i farmaci o la psicoterapia (o anche entrambi) non siano quelli adatti a lei.
Quale psicoterapia sta effettuando?
Da quanti anni?
Con quale cadenza hanno luogo le sedute?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

Utente
Gentile dott.ssa,
ho scoperto di avere il DOC a gennaio 2013.
Da allora effettuo terapia cognitivo comportamentale (prima da uno specialista, poi da un altro).
In tutto questo tempo, e con entrambi gli psicologi, ho alternato periodi di miglioramento, a periodi stabili o di peggioramento. Mi è stato spiegato che il doc risulta uno dei disturbi più difficili da estirpare, e purtroppo ho avuto modo di constatarne la veridicità. L'ultima seduta l'ho effettuata a maggio 2017, poi per una serie di evento l'ho sospesa. Le cadenze erano perlopiù quindicinali, all'inizio anche settimanali.
ho scoperto di avere il DOC a gennaio 2013.
Da allora effettuo terapia cognitivo comportamentale (prima da uno specialista, poi da un altro).
In tutto questo tempo, e con entrambi gli psicologi, ho alternato periodi di miglioramento, a periodi stabili o di peggioramento. Mi è stato spiegato che il doc risulta uno dei disturbi più difficili da estirpare, e purtroppo ho avuto modo di constatarne la veridicità. L'ultima seduta l'ho effettuata a maggio 2017, poi per una serie di evento l'ho sospesa. Le cadenze erano perlopiù quindicinali, all'inizio anche settimanali.
E' vero che il DOC è un disturbo "impegnativo", ma se ha effettuato oltre 4 anni di terapia Cognitivo-Comportamentale senza avere significativi miglioramenti si può pensare che non sia il tipo di percorso più adatto a lei.
Oltretutto nella situazione che descrive la cadenza quindicinale per le sedute è veramente inadeguata e insufficiente e appare quasi una sorta di "resa".
Le suggerisco di cambiare radicalmente tipo di psicoterapia, rivolgendosi ad uno psicologo che effettui psicoterapia psicodinamica/psicoanalitica o ipnotica.
Di solito inoltre in questi casi si abbinano psicoterapia e farmaci: lei non ha mai assunto nulla?
Oltretutto nella situazione che descrive la cadenza quindicinale per le sedute è veramente inadeguata e insufficiente e appare quasi una sorta di "resa".
Le suggerisco di cambiare radicalmente tipo di psicoterapia, rivolgendosi ad uno psicologo che effettui psicoterapia psicodinamica/psicoanalitica o ipnotica.
Di solito inoltre in questi casi si abbinano psicoterapia e farmaci: lei non ha mai assunto nulla?

Utente
Gentile Dott.ssa,
Seguirò il suo consiglio.
Per quanto riguarda i farmaci, assumo da 4 anni anafranil 75 mg, due compresse al giorno.
La ringrazio
Seguirò il suo consiglio.
Per quanto riguarda i farmaci, assumo da 4 anni anafranil 75 mg, due compresse al giorno.
La ringrazio
Oltre a cambiare psicoterapia le consiglierei anche di riparlare al suo psichiatra (o con un altro psichiatra) del farmaco che assume: se non sente benefici può essere necessario rivedere la terapia.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 08/09/2017.
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