Come uscirne
Buonasera, vi scrivo per cercare di sfogarmi e capire qualcosa in più della mia situazione.
Sono un ragazzo gay 30enne che lo scorso marzo è stato lasciato dal proprio compagno, coetaneo, dopo 11 anni di relazione (1/3 della mia vita!) in maniera netta, brutale, improvvisa: un semplice sms, e blocco di tutti i canali comunicativi. Come se avesse voluto cancellarmi da un momento all’altro.
Ho subìto una vera e propria svalutazione di me stesso: alla fine ho investito più risorse io nella relazione di lui, a detta di tutti. Il motivo lo sapevo : lui voleva approdare alla convivenza da tempo, ma a condizioni più adatte a lui che a me, ed io non mi sentivo pronto per i sacrifici che mi chiedeva e che lui non avrebbe invece vissuto.
Da allora ho imparato cosa significa piangere,e lo faccio ogni giorno: arriva a “ondate” il bisogno di piangere e lo faccio, di nascosto da tutti. Ho capito che devo lasciarmi andare a questa forma di sfogo e non la blocco per nessuna ragione.
Dopo la separazione sono stato in casa per 2 settimane, quasi anestetizzato e incredulo, cercando di chiamare un telefono sempre bloccato: io sono diverso in questo, preferisco lo scontro, litigare,piuttosto che sparire nel nulla.
Poi è scattata una reazione strana e curiosa che una mia amica ha definito il mio “salvavita”: un’ondata di felicità e liberazione, che nella pratica quotidiana si è concretizzata con un’attenzione narcisistica al mio corpo e alla mia espressività. Ho desiderato perdere 9kg e ce l’ho fatta.
Mi curo molto, mi pongo in maniera simpatica e cordiale con tutti, mi sto scoprendo una persona migliore, dentro e fuori. Credo di capire che il vuoto che mi ha lasciato lui sto tentando di colmarlo io con maggiori attenzioni a me stesso.
Ho preferito anche io lo scorso luglio bloccarlo ovunque sui social e al telefono per evitare di vedere anche una sua foto, mi è capitato però oggi di guardare per caso, davvero per caso, una sua immagine su instagram e ho avuto una crisi di pianto, brividi, bisogno di coprirmi a letto, sensazione di freddo, appetito svanito come se la ferita fosse stata grattata e sanguinasse di nuovo. Era ritratto in compagnia di una sua amica, sorridente: nulla di particolare. Ma questo mi ha rovinato l’intera giornata e sono stato assalito dalla paura di essere ancora debole in questa situazione, di non averla superata.
Da alcune settimane mi sono buttato nelle chat: ho desiderio di conoscere nuovi ragazzi, rinnovare amicizie, e ho scoperto di avere un certo seguito. Non voglio vantarmi ma so di essere un bel ragazzo, ho 2 lauree, e sono consapevole di ottenerne qualcosa.
Nonostante ciò sento dentro di me una fragilità enorme nei confronti del passato, un’autostima calpestata, che non so come rafforzare e affrontare. Ho spostato la mia vita su un piano virtuale (le chat) che non riesco a trasferire sul piano pratico: l’incontro.
Al dunque mi blocco, è come se preferissi rimanere sospeso nella virtualità e sognare piuttosto che vivere nel reale.
essere lasciati brutalmente e per di più con un sms è devastante per l'equilibrio sentimentale soprattutto perchè in genere porta a non poter più relazionarsi in modo sereno e altrettanto profondo con un altro partner come con il precedente.
Le consiglio perciò di consultare uno psicologo che possa aiutarla a compiere i passi giusti per uscire da questa situazione.
Le segnalo anche un mio articolo sulle storie sentimentali non chiuse che può trovare sul mio sito professionale.
cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
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