Gelosia e sospetto. In quale baratro mi trovo?

Gentilissimi dottori, sono un uomo che ha da poco superato la soglia dei 40 anni.
Ho avuto la mia prima vera storia d'amore a circa 18 anni con colei che poi è diventata mia moglie. Matrimonio finito dopo 5 anni perché l'ho tradita e lei non ha voluto perdonarmi. È successo solo una volta nella mia vita di tradire le mie compagne, appunto nell'episodio appena citato, perché credo fortemente in un rapporto monogamo.
Dopo ho avuto altre relazioni ed oggi, più di ieri, ho cominciato ad interrogarmi su alcuni aspetti della mia persona, legati soprattutto alla gelosia.
In tutte le mie relazioni, due delle quali più lunghe, nella fase iniziale ho sofferto molto la sensazione di gelosia verso la persona amata, in tutte le sue sfaccettature. A farla da padrone soprattutto il sospetto, che s'impossessa di me in maniera automatica non appena i miei conti (derivanti da situazioni di controllo) non tornano. E non mi è bastato fino ad oggi constatare che il 99,9% di quei dubbi sono poi risultati infondati. Il primo pensiero che parte è sempre quello negativo, quello del raggiro, della menzogna.
Questo malessere, perché così lo vivo naturalmente, è stato sempre quasi assente nelle primissime fasi del rapporto, per poi venire fuori dopo qualche settimana e scomparire quasi del tutto dopo un periodo più lungo (un anno circa). Almeno questo ho potuto constatare nei rapporti che son durati più a lungo.
Oggi sto vivendo una nuova relazione, iniziata circa 4 mesi fa e sono nel pieno delle mie difficoltà.
Sottolineo anche che l'attuale, come le precedenti relazioni, hanno avuto come ulteriore complicazione, la distanza che fisicamente mi separa dalla persona amata per diverse centinaia di km, quindi non immediatamente raggiungibili, ma solo dietro programmazione di viaggi e ferie lavorative.
Naturalmente sono stato additato come geloso patologico dalle mie partner e pian piano sono entrato nella consapevolezza che qualcosa non va.
Mi sono anche rivolto ad alcuni specialisti, che in realtà non mi hanno fatto suonare più di tanto un campanello di allarme.
Fatto sta che vivo male questo momento e vorrei riuscire ad uscirne finché faccio in tempo, per questo chiedo il vostro consiglio su come comportarmi.
Aggiungo infine un'ulteriore indicazione. Spesso soffro la condizione di non poter sapere o vedere quello che sta accadendo intorno alla mia compagna, mentre da piccolo ho avuto una certa paura del buio, diventato poi disagio in età adulta, per l'impossibilità di guardare quello che accade intorno a me. Sono situazioni che possono avere un legame tra di loro? È da dove nascono?
Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile utente il legame tra le situazioni che descrive è abbastanza irrilevante così come inutile comprenderne le cause passate. ciò che conta è il suo modo di affrontare la relazione che rischia di distruggerla. La gelosia assume connotazioni patologiche se intacca significativamente la relazione (questo accade)? Se è vissuta solo come un disagio personale allora potremmo etichettarla all'interno delle dinamiche ansioso-ossessive. Quindi come tali vanno trattate.
Ma questo è un lavoro da effettuare con specialista.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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Utente
Utente
Grazie per la risposta Dr De Vincentiis.
Si, purtroppo ha già cominciato la sua opera distruttiva, malgrado ci siano stati solo un paio di episodi in questa ultima relazione.
Avevo già pensato ad una terapia ed avevo anche cominciato, ma poi ho interrotto per questioni lavorative.