Come accettare la morte di mio padre
così, all'improviso, un arresto cardiaco ha portato via mio padre! aveva solo 54 anni, un uomo sano, senza problemi di salute, così, senza una parola, ci ha lasciate! è passato quasi un mese e a me sembra di impazzire, soffro perche non meritava di morire ancora, meritava di vedere sposate le sue figlie, di conoscere i suoi nipotini, di godere dei tanti sacrifici fatti dopo una vita di solo lavoro! E invece no, una maledizione! io non riesco a darmi pace, rivoglio mio padre, la mia famiglia! non riesco a dormire, non riesco a darmi una spiegazione, non so chi odiare per tutto questo! perche? era una persona così speciale, non lo meritava! tutti mi dicono di andare avanti, ma io rivoglio solo mio padre! aiutatemi a non impazzire...
[#1]
Gentile Utente,
mi dispiace per la perdita del Suo amato papà, anche per il modo improvviso che non Le ha permesso in alcun modo di poter anticipare il lutto.
In questi casi è faticoso o ancor più faticoso fare i conti con la realtà che viviamo come estremamente crudele e incomprensibile. E' trascorso un mese dalla morte del papà ed è del tutto normale che Lei stia così male, come potrebbe non stare male d'altra parte? Ha perso uno degli amori più preziosi e importanti della Sua vita e quindi il dolore che prova ora e la sensazione di impazzire dal dolore è giustificata da questo.
Ma non ci sono cure o strategie: una parte di dolore sarà presente anche in futuro. La nostalgia (=dolore del ricordo) del papà, la sua mancanza ci saranno per sempre, ma si conceda del tempo per elaborare non solo la sua assenza improvvisa ma anche tutti i sentimenti di rabbia che prova ora e che sono fisiologici.
Successivamente, nella Sua memoria ci sarà il ricordo del papà così come lo ha vissuto Lei.
Condoglianze.
mi dispiace per la perdita del Suo amato papà, anche per il modo improvviso che non Le ha permesso in alcun modo di poter anticipare il lutto.
In questi casi è faticoso o ancor più faticoso fare i conti con la realtà che viviamo come estremamente crudele e incomprensibile. E' trascorso un mese dalla morte del papà ed è del tutto normale che Lei stia così male, come potrebbe non stare male d'altra parte? Ha perso uno degli amori più preziosi e importanti della Sua vita e quindi il dolore che prova ora e la sensazione di impazzire dal dolore è giustificata da questo.
Ma non ci sono cure o strategie: una parte di dolore sarà presente anche in futuro. La nostalgia (=dolore del ricordo) del papà, la sua mancanza ci saranno per sempre, ma si conceda del tempo per elaborare non solo la sua assenza improvvisa ma anche tutti i sentimenti di rabbia che prova ora e che sono fisiologici.
Successivamente, nella Sua memoria ci sarà il ricordo del papà così come lo ha vissuto Lei.
Condoglianze.
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Cara Dottoressa, mi perdoni se La disturbo ancora a ho bisogno ancora del Suo aiuto. Il mio papà aveva una gelosia morbosa per noi figlie, impazziva all'idea che potessimo avere relazioni sessuali. Ora che non c'è più io non riesco più ad avvicinare il mio ragazzo per paura di deluderlo. lo so, sembra follia però è cosi... ho terribilmente paura di deluderlo ora che mi guarda dall'alto.
[#3]
"ho terribilmente paura di deluderlo ora che mi guarda dall'alto."
Gentile Utente,
i genitori non ci guardano dall'alto dopo la morte, a qualcuno piace credere che sia così. Molte persone parlano con i loro cari defunti, ma l'unica cosa che possiamo portare con noi di loro è il ricordo.
Anche Foscolo parlava di questo: "...Celeste è questa
corrispondenza d'amorosi sensi, celeste dote è negli umani; e spesso per lei si vive con l'amico estinto e l'estinto con noi...".
Tuttavia, ritengo che questa Sua sensazione faccia parte dell'elaborazione del lutto, sentendosi in difetto per quanto ritenuto importante per il papà.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
i genitori non ci guardano dall'alto dopo la morte, a qualcuno piace credere che sia così. Molte persone parlano con i loro cari defunti, ma l'unica cosa che possiamo portare con noi di loro è il ricordo.
Anche Foscolo parlava di questo: "...Celeste è questa
corrispondenza d'amorosi sensi, celeste dote è negli umani; e spesso per lei si vive con l'amico estinto e l'estinto con noi...".
Tuttavia, ritengo che questa Sua sensazione faccia parte dell'elaborazione del lutto, sentendosi in difetto per quanto ritenuto importante per il papà.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.6k visite dal 05/09/2017.
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