Sottomissione/padronanza
Gentili Dottori,
ho 32 anni e da uno sono fidanzata con un uomo di 38, affermato, risoluto, in carriera.
Siamo molto innamorati, ma, da 3 mesi a questa parte, lui mi ha confessato di voler essere sottomesso da me, di provare estremo piacere nel sapere che ho relazioni di natura sessuale con altri uomini. Inoltre, afferma di godere di questa sofferenza e di temere il mio abbandono.
A letto, però, desidera dominarmi.
In tutta sostanza, questa situazione non mi spaventa affatto: amandolo molto, sono disposta ad andargli incontro e non sono alla mia prima esperienza di sottomissione/padronanza.
Tuttavia, avrei bisogno di comprendere meglio l'origine di questa sua esigenza: da bambino ha subito violenze sessuali inconfessate agli adulti ed è stato cresciuto da una famiglia fredda e distaccata.
Mi rendo conto che questi due aspetti possano aver inciso molto sulla sua sessualità, ma quali sono i precisi meccanismi che muovono le fila di tale situazione? Inoltre, il modo di vivere la sessualità oggi può aiutarlo ad essere davvero se stesso o può compromettere quel pseudo equilibrio che sembra avere nella vita di tutti i giorni?
Grazie in anticipo,
cordialmente
ho 32 anni e da uno sono fidanzata con un uomo di 38, affermato, risoluto, in carriera.
Siamo molto innamorati, ma, da 3 mesi a questa parte, lui mi ha confessato di voler essere sottomesso da me, di provare estremo piacere nel sapere che ho relazioni di natura sessuale con altri uomini. Inoltre, afferma di godere di questa sofferenza e di temere il mio abbandono.
A letto, però, desidera dominarmi.
In tutta sostanza, questa situazione non mi spaventa affatto: amandolo molto, sono disposta ad andargli incontro e non sono alla mia prima esperienza di sottomissione/padronanza.
Tuttavia, avrei bisogno di comprendere meglio l'origine di questa sua esigenza: da bambino ha subito violenze sessuali inconfessate agli adulti ed è stato cresciuto da una famiglia fredda e distaccata.
Mi rendo conto che questi due aspetti possano aver inciso molto sulla sua sessualità, ma quali sono i precisi meccanismi che muovono le fila di tale situazione? Inoltre, il modo di vivere la sessualità oggi può aiutarlo ad essere davvero se stesso o può compromettere quel pseudo equilibrio che sembra avere nella vita di tutti i giorni?
Grazie in anticipo,
cordialmente
[#1]
Buongiorno,
L'origine può comprenderla soltanto il diretto interessato, non lei per lui scrivendo a noi.
Se per lei non è la prima esperienza, immagino che avrà indagato su sado-maschicmso, e le sue necessita psichiche e relazionali.
Le allego del materiale, ma una consulenza individuale diventa indispensabile, per entrambi
https://www.valeriarandone.it/?s=Masochismo+
L'origine può comprenderla soltanto il diretto interessato, non lei per lui scrivendo a noi.
Se per lei non è la prima esperienza, immagino che avrà indagato su sado-maschicmso, e le sue necessita psichiche e relazionali.
Le allego del materiale, ma una consulenza individuale diventa indispensabile, per entrambi
https://www.valeriarandone.it/?s=Masochismo+
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
Buongiorno Dotteressa e grazie infinite per avermi inviato il link del suo articolo, estremamente illuminante.
Personalmente, le mie esperienze passate sono state molto blande e limitate esclusivamente ad un "gioco di ruoli" a letto.
In questa relazione, mi vengono fatte richieste specifiche che riguardano anche la quotidianità.
Il lui in questione sostiene che il tutto dipenda dalle violenze subite ed io mi chiedevo se questo fosse possibile e in che termini? Nel senso: lui desidera ricreare il rapporto complice che aveva con il suo aguzzino? Attraverso questo suo modo di interpretare la sessualità, può esprimersi per quello che è? È l'unico canale attraverso cui può accedere ad una vita di coppia?
Grazie in anticipo
Personalmente, le mie esperienze passate sono state molto blande e limitate esclusivamente ad un "gioco di ruoli" a letto.
In questa relazione, mi vengono fatte richieste specifiche che riguardano anche la quotidianità.
Il lui in questione sostiene che il tutto dipenda dalle violenze subite ed io mi chiedevo se questo fosse possibile e in che termini? Nel senso: lui desidera ricreare il rapporto complice che aveva con il suo aguzzino? Attraverso questo suo modo di interpretare la sessualità, può esprimersi per quello che è? È l'unico canale attraverso cui può accedere ad una vita di coppia?
Grazie in anticipo
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.8k visite dal 03/09/2017.
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