Disturbo evitante personalita
Gentile dottore,
Ho seguito una terapia psicodinamica per circa 8 mesi,effettuando 2 sedute al mese,ma non ho avuto beneficio.Soffro di disturbo evitante di personalita' per fobia sociale.Il problema mio e' prettamente sul lavoro ed e' di tipo prestazionale
CHE consiglio potete darmi
Grazie molte per le vostre risposte
Ho seguito una terapia psicodinamica per circa 8 mesi,effettuando 2 sedute al mese,ma non ho avuto beneficio.Soffro di disturbo evitante di personalita' per fobia sociale.Il problema mio e' prettamente sul lavoro ed e' di tipo prestazionale
CHE consiglio potete darmi
Grazie molte per le vostre risposte
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Gentile utente,
Purtroppo la psicoterapia individuale trova raramente riscontri positivi nella cura di un disturbo evitante di personalità.
In generale, si sono rivelati efficaci i trattamenti psicoterapeutici di gruppo, in cui lo scopo *comune* è quello di regolare empaticamente l’imbarazzo, il senso di inadeguatezza e l’umiliazione del paziente quando si trova in situazioni sociali.
Le modalità terapeutiche utilizzate sono spesso associate a strategie comportamentali e di social skill training (training di abilità sociali) per incoraggiare l’esposizione della persona alle situazioni temute ed incrementare le abilità sociali.
Generalmente, questo tipo di lavoro gruppale contribuisce a diminuire il disagio emotivo delle persone e permette loro di confrontarsi con meno timori nella vita quotidiana relazionale perché incrementa due fondamentali capacità metacognitive:
• l'automonitoraggio cognitivo. Ovvero la possibilità di pensare ed essere consapevoli dei propri stati cognitivi (pensieri ed emozioni);
• il decentramento cognitivo. Ovvero la capacità di assumere il punto di vista dell'altro da sè, senza che quest'ultimo determini sentimenti di paura, vergogna, disagio e inadeguatezza.
Saluti cordiali
Purtroppo la psicoterapia individuale trova raramente riscontri positivi nella cura di un disturbo evitante di personalità.
In generale, si sono rivelati efficaci i trattamenti psicoterapeutici di gruppo, in cui lo scopo *comune* è quello di regolare empaticamente l’imbarazzo, il senso di inadeguatezza e l’umiliazione del paziente quando si trova in situazioni sociali.
Le modalità terapeutiche utilizzate sono spesso associate a strategie comportamentali e di social skill training (training di abilità sociali) per incoraggiare l’esposizione della persona alle situazioni temute ed incrementare le abilità sociali.
Generalmente, questo tipo di lavoro gruppale contribuisce a diminuire il disagio emotivo delle persone e permette loro di confrontarsi con meno timori nella vita quotidiana relazionale perché incrementa due fondamentali capacità metacognitive:
• l'automonitoraggio cognitivo. Ovvero la possibilità di pensare ed essere consapevoli dei propri stati cognitivi (pensieri ed emozioni);
• il decentramento cognitivo. Ovvero la capacità di assumere il punto di vista dell'altro da sè, senza che quest'ultimo determini sentimenti di paura, vergogna, disagio e inadeguatezza.
Saluti cordiali
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 31/08/2017.
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