SUPERARE FINE DI UNA CONVIVENZA

Buongiorno,
scrivo perchè davvero sono disperata e i pensieri che inzio a fare mi sembrano piuttosto gravi.

dopo due anni e mezzo di storia e convivenza , io 28 anni lui 30, lui decide di andarsene a seguito di un periodo di crisi di poco piu di un mesetto. così dopo una discussione stupida esce e se ne va di casa, parliamo di metà giugno circa, lasciandomi li con i nostri due cani (cagnolina incinta che ha partorito dopo una settimana. inizialmente si fa sentire, chiedendomi principalmente come va e come stanno i cani, senza però voler affrontare il discorso dei nostri problemi e senza voler tornare, viene qualche volta a casa ma solo per vedere i cani poi se ne va dicendomi sempre che non vuole tornare. taglio i ponti per qualche settimana per farlo riflettere e quando mi rifaccio viva mi dice che ha deciso che sta meglio solo, viene a prendere la sua roba a casa e fine. mi dice che si è accorto che verso di me non aveva piu stimoli, che non era piu felice (anche se si è sempre dichiarato innamorato).

ovviamente il mondo mi è crollato addosso, è stato amore a prima vista tra di noi, siamo andati a convivere dopo pochi mesi e l'intesa è sempre stata fortissima. sembravamo davvero fatti l'uno per l'altra. e invece è bastato un momento di difficoltà per farlo scappare senza piu voltarsi indietro.

ora mi ritrovo a fare i conti con me stessa, sola nella casa in cui ho sempre vissuto con lui, che vedo piu nostra che mia, con i nostri cani, senza piu uno straccio di vita o di amico (le mie amiche sono fidanzate dei suoi amici o comunque fidanzate).
mi ritrovo a pensarlo spesso, a pensare a dove ho sbagliato, a come avrei potuto evitare tutto ciò.

Ho un buon lavoro, ma mi sembra non mi basti piu, mi sembra che lavorare anche in modo soddisfacente per arrivare a casa senza nessuno con cui condividerlo non serva a nulla.
è come se di buono nella mia vita non fosse rimasto piu niente.
mi accorgo che sto soppravvivendo ma che non sto vivendo, piango tutti i giorni, ho perso 13 kg e nonostante ciò mi vedo brutta e grassa e non sono piu la persona felice di un tempo.
spesso durante la giornata penso che vorrei non esistere più, mi sembra di non valere niente.
se lui che era la persona più innamorata al mondo di me se n'è andato così, se sono riuscita a farlo disinnamorare,.. allora che persona sono? cosa ci sto a fare qui? che vita è la mia?

mi sento vuota, persa.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

buonasera e bentrovata.

Da quanto aggiunge rispetto al precedente consulto ora la situazione è diventata più chiara e definitiva e a lei spetta il compito di accettarlo.
Non è mai facile essere lasciati, soprattutto se il partner ha sempre giurato di provare un sentimento che evidentemente non provava e quindi la rottura è un fulmine a ciel sereno.
In precedenza ha detto che il suo ex tende a non assumersi responsabilità e quindi, come dicevamo, deve aver colto l'occasione di quel litigio per fare un passo che altrimenti non avrebbe avuto il coraggio di fare - ma non per amore, bensì per com'è strutturata la sua personalità.
Del resto le ha detto che non era contento già da parecchio, quindi ha solo aspettato di essere buttato fuori di casa per non dover essere lui "il cattivo", cioè quello che decideva di andarsene.

Credo che fra qualche tempo capirà che una persona simile (indecisa, ambigua, passiva e pigra) non era adatta a lei.

Ora il dolore del lutto per la fine della relazione non può che essere intenso ed è comprensibile che le altre cose perdano di senso.
Cerchi comunque di appoggiarsi a qualche sua amica che, per quanto fidanzata, sia disponibile ad ascoltarla e a darle un sostegno.

Le suggerirei anche qualche colloquio con uno psicologo, per superare il brutto momento e prevenire un'eventuale depressione.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa,

la ringrazio per la risposta.

Forse la cosa che mi ha distrutto di più è proprio il fatto che pensavo fosse super innamorato di me visti i comportamenti che aveva nei miei confronti.
comportamenti che, evidentemente, ho frainteso.

L'idea di aver tanto creduto ad un futuro insieme a questa persona e ora trovarsi con un pugno di niente non mi da pace. Penso di essere io il problema, io che son riuscita a far scappare una persona cosi innamorata di me a causa del mio carattere. Mi sento in colpa.

Vedo tutti attorno a me felici e in coppia e penso che se forse mi fossi comportata in modo diverso sarei ancora felice anche io.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non è affatto vero che "tutti" sono felici attorno a lei, ma è normale che questa sia la sua impressione.
Al tempo stesso penso che fra un po' si renderà conto che un ragazzo così passivo e pigro non è adatto ad una ragazza dinamica e decisa come lei, visto che si può creare solo un rapporto asimmetrico e quindi squilibrato fra due persona così diverse.

E' sicuramente un atteggiamento maturo quello per il quale sta ammettendo di avere anche lei delle colpe: se si rende conto che certi aspetti del suo carattere andrebbero "limati" è bene che si rivolga ad uno psicologo per farlo.
[#4]
Utente
Utente
Secondo lei è normale dopo quasi tre mesi sperare ancora in un suo ritorno?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Ognuno reagisce a proprio modo, ma, considerando che lei è stata lasciata e che si ritiene responsabile dell'essere stata lasciata (anche se, come abbiamo detto, non è certo stato quel litigio a farvi lasciare), direi che non è ancora passato tempo a sufficienza perchè si rassegni al pensiero che lui avesse già ideato un "piano di fuga" (andarsene e trasferirsi non dai genitori, ma per conto proprio, trovando una nuova casa) e che aspettasse semplicemente il momento buono per attuare i propositi maturati.

Sicuramente le emozioni che vive in questo momento non sono poche e occorrerà un certo periodo di elaborazione per lasciar andare la tristezza, la delusione, il senso di colpa che prova.
Oltre a queste emozioni metterei in primo piano la rabbia per essere stata letteralmente raggirata da una persona che si comportava in modo tale da farle pensare di essere "super innamorato" di lei, e che invece stava facendo piani solo per sè stesso a sua insaputa.

A volte è più la rabbia che l'amore a mantenere una persona legata a ciò che ha perso.
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Utente
Utente
La ringrazio, è stata gentilissima.
Sara
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Mi aggiorni quando vuole,
un caro saluto
[#8]
Utente
Utente
Sono uscita questo weekend ma è stato catastrofico, mi sentivo a disagio e pensavo solo a quanto stavo bene a casa mia con il mio Lui.

Forse la mia è solo paura di rimettermi in gioco, e anche lei penserebbe che è assurdo che io lo dica se mi conoscesse, ma l'idea di dover ricostruire tutto da capo con un altra persona , nuove abitudini, nuove labbra,nuove mani, .. mi spaventa.
Come possono i suoi occhi non vedere quello che vedevano fino a pochi mesi fa?
Come può aver cancellato tutto quell'amore così?
Fino a qualche mese fa si parlava di figli insieme,... e ora? Cosa mi rimane di tutto questo... ?
Nulla, direi.
La cosa che più mi logora non è tanto il fatto dell'essersi lasciati, sono cose che capitano, ci sta.
E' il "come".
Come lui abbia deciso di non provarci nemmeno, di preferire nulla piuttosto che me dicendo la simpaticissima frase: " Se proviamo a sistemare le cose sono sicuro che riusciamo, ma se poi torna la crisi tra di noi tra qualche anno magari mi trovo single a 35 anni".
Sono queste frasi che mi hanno distrutto. L'indifferenza. La poca importanza che mi è stata data. Come non valessi nulla.
Io non ho una visione dell'amore da ragazzina, non ho una visione dell'amore da film.
Ma penso che l'amore, specialmente con una convivenza e dopo qualche tempo, sia una cosa da costruire , una cosa per cui lottare.
E io vorrei avere una persona che per stare con me lotta, ogni giorno. E lui non l'ha fatto. Lui non ci ha neanche provato.
Se ci avessimo provato e le cose non avessero funzionato sarei stata molto più serena, credo.

Ammetto prima piangevo tutti i giorni, tutto il giorno. Un pianto disperato che sperava nel suo ritorno. Nel messaggio o nella chiamata che non sono mai arrivati.
Ora il mio è un pianto amaro, che capita,non sempre. Un pianto di delusione.
Sto ripetendo a me stessa che non vorrei che tornasse solo perchè so che non lo farà, e fingo che sia una decisione mia.
La verità invece è che vorrei che mi cercasse, vorrei che mi dicese che ha fatto un errore madornale, che rivuole la nostra vita insieme.
Ma mi pare chiaro sia una cosa che voglio solo io.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Forse la mia è solo paura di rimettermi in gioco, e anche lei penserebbe che è assurdo che io lo dica se mi conoscesse, ma l'idea di dover ricostruire tutto da capo con un altra persona , nuove abitudini, nuove labbra,nuove mani, .. mi spaventa"

Non è per nulla assurdo quello che lei sta provando, ma è anzi una reazione perfettamente normale all'abbandono da parte di un partner che si percepisce come improvviso e incomprensibile.

La valutazione di aspetti oggettivi, come il fatto di essere attraenti/interessanti e di non doversi aspettarsi di faticare per trovare un nuovo partner, non cancella il timore che questo non avvenga: stiamo parlando di due piani differenti, razionale ed emotivo, che non viaggiano sugli stessi binari.