Aspettative nelle relazioni con gli uomini

Salve,
chiedo scusa per questa richiesta ma vorrei un Vostro parere. Un mese fa circa ho conosciuto un coetaneo lasciatosi da pochi mesi dopo una lunga storia con convivenza; ci siamo frequentati positivamente per un mese, dopo di che, vuoi la pausa lavorativa, vuoi le ferie e le vacanze (e la prima estate da single?!) non ci siamo più visti; quindi non ci vediamo da un mese e non ci sentiamo da un paio di settimane.
All'inizio del mese ho fatto un paio di tentativi per rivederci ma dato i buchi dell'acqua, ho poi deciso di lasciarlo libero ed io mi sento come in una specie di attesa: se vorrà, mi cercherà lui e se vorrà mi chiederà, esplicitamente, di rivederci. Oltre al volerlo lasciare libero di decidere di che tipo di frequentazione ha voglia con me, c'è anche che vorrei sentirmi io quella cercata. Desiderata. Quella con cui si ha voglia di fare qualcosa, quella che si ha voglia di rivedere. Perchè non sente la voglia di rivedermi?
Ed ancora: è così anormale il fatto che io ci sia rimasta male che non ci siamo più visti? Come si fa a non avere aspettative di rivedere una persona con cui si sta bene? .... certo, ormai, un mese di frequentazione a fronte di un mese di silenzio.... bè.... come dovrei leggerlo?
Grazie per il Vostro punto di vista.
Un cordiale saluto.
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Dr. Enrico Cazzolino Psicologo, Psicoterapeuta 28 1
Gentile Signora,

abbozzo una risposta alle sue domande, mi perdoni se sarà composta da altre domande:

* Perché non sente la voglia di rivedermi?
Credo che lei non possa saperlo davvero, se non chiedendolo direttamente all'interessato. Tutte le altre ipotesi e congetture sul "perché" sono legittime ma - avendo riscontro solo nei suoi pensieri - rischiano di farle perdere tempo, energie, interesse in altre persone e cose.

* è così anormale il fatto che io ci sia rimasta male che non ci siamo più visti?
Perché pensa che sia anormale? A cosa serve sapere se è normale o no? Il fatto è che lei prova delusione, disappunto, forse rabbia. E tutte queste emozioni sono vere, reali. Può tenerle per sé o condividerle con altri: è più importante riconoscere le proprie emozioni e "starci bene" più che domandarsi se siano "normali" o no. Peraltro, la normalità è molto molto difficile da definire.

* Come si fa a non avere aspettative di rivedere una persona con cui si sta bene? ....
Perché dovrebbe sforzarsi di non avere aspettative? L'importante è non vivere (solo) di\per quelle aspettative.

* come dovrei leggerlo?
Nessuno sa come lei debba "leggere" questa situazione: forse non c'è il modo "giusto" di viverla. Un obiettivo potrebbe essere tirare fuori tutto il buono da questa relazione, senza dimenticare che è solo una delle possibili fonti di serenità, gratificazione, gioia, amore nella sua vita.

Cordialità,

EC

Enrico Cazzolino
Psicologo Psicoterapeuta
www.consulentepsicologo.it

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Attivo dal 2017 al 2019
Ex utente
Grazie dottor Cazzolino, per la Sua risposta.
Cerco di risponderLe anche io: è vero, dovrei parlare direttamente con la persona in questione per sapere perchè non faccia nulla per rivedermi. Ma forse ne abbiamo già parlato: lui si è lasciato da poco e non si sente predisposto ad una storia seria, io -che sono single da tanto- invece ho una diversa predisposizione alla conoscenza e frequentazione.

Riguardo le due successive domande me le sono poste perchè in terapia il mio terapeuta mi ha detto qualcosa a tal riguardo ma io non l'ho capita.

Sull'ultimo punto, ha ragione; avrei voluto vivermi questa nuova conoscenza proprio come una nuova eventuale fonte di gioia, serenità, gratificazione, ma è durata solo un mese, come dire, giusto il tempo di assaporare una cosa che mi stava piacendo e giusto il tempo di vedermela sottratta poco dopo.

Forse sto solo anticipando troppo i risultati di una conoscenza iniziata da poco... ma, il punto è che io non ho voglia di cercarlo perchè penso dovrebbe essere lui a farsi vivo.

Di nuovo, un cordiale saluto