Blocco psicologico da sei anni, problemi in università e famiglia.
Buongiorno, richiedo la vostra assistenza nella speranza di riuscire a comprendere quale percorso intraprendere sulla base della mia problematica.
Essenzialmente, come da titolo, mi ritrovo in una situazione di stallo piuttosto alienante, dovuta a più cause.
Per riassumere il mio background: ho sofferto di anoressia per diverso tempo, dopo esser passato dall'obesità ad una BMI dignitosa, ripudiando la mia immagine (prima per me deforme e priva di estetica, poi più normale ma pur sempre imperfetta, avendo la classica pelle lassa a livello dell'addome). Attualmente non ho problemi alimentari, ma solo di autostima, e mi controllo costantemente con protocolli alimentari onde evitare problemi. A questo problema, tempo addietro, si era aggiunta la mia natura sessuale (semplicemente sono omosessuale) da me difficilmente accettata.
Ho nascosto le mie relazioni e nascondo tuttora esse e la mia inclinazione al mondo, e in prima linea ai miei genitori, ma non è l'unica cosa che nascondo loro.
Il mio blocco mi portò due anni fa a cambiare facoltà universitaria, conscio del fatto che avevo ormai troppi esami da sostenere, per un futuro che non mi apparteneva. I miei ancora credono stia facendo veterinaria, mentre sono al politecnico, anche se difficilmente riesco a dare esami.
E sono gli esami che puntualmente mi mettono a muso duro con la realtà, portandomi ad un piccolo crollo ogni volta, perché la spirale è semplice: sono bloccato, non preparo gli esami, arriva il periodo esami, non li do, mi sento distrutto, mi blocco.
La mia speranza è di trovare il modo di confidare ai miei cari la mia situazione, ma sono da sempre sicuro della loro inaffidabilità emotiva, pertanto parlarne con loro per me equivarrebbe a giustificarmi. A giustificare la mia depressione, la mia sessualità, le mie decisioni. Ma sono convinto che sia esso uno dei problemi che non mi fa procedere oltre, la mancata accettazione formativa e sessuale da parte loro.
Sono chiaramente disposto ad iniziare qualsiasi percorso che possa aiutarmi ad andare oltre il mio blocco emotivo e psicologico, perché è da anni che conosco il mio problema ma lo ignoro come se non pesasse sulla mia vita negli anni.
Grazie per le eventuali risposte, sono aperto alle vostre considerazioni.
Essenzialmente, come da titolo, mi ritrovo in una situazione di stallo piuttosto alienante, dovuta a più cause.
Per riassumere il mio background: ho sofferto di anoressia per diverso tempo, dopo esser passato dall'obesità ad una BMI dignitosa, ripudiando la mia immagine (prima per me deforme e priva di estetica, poi più normale ma pur sempre imperfetta, avendo la classica pelle lassa a livello dell'addome). Attualmente non ho problemi alimentari, ma solo di autostima, e mi controllo costantemente con protocolli alimentari onde evitare problemi. A questo problema, tempo addietro, si era aggiunta la mia natura sessuale (semplicemente sono omosessuale) da me difficilmente accettata.
Ho nascosto le mie relazioni e nascondo tuttora esse e la mia inclinazione al mondo, e in prima linea ai miei genitori, ma non è l'unica cosa che nascondo loro.
Il mio blocco mi portò due anni fa a cambiare facoltà universitaria, conscio del fatto che avevo ormai troppi esami da sostenere, per un futuro che non mi apparteneva. I miei ancora credono stia facendo veterinaria, mentre sono al politecnico, anche se difficilmente riesco a dare esami.
E sono gli esami che puntualmente mi mettono a muso duro con la realtà, portandomi ad un piccolo crollo ogni volta, perché la spirale è semplice: sono bloccato, non preparo gli esami, arriva il periodo esami, non li do, mi sento distrutto, mi blocco.
La mia speranza è di trovare il modo di confidare ai miei cari la mia situazione, ma sono da sempre sicuro della loro inaffidabilità emotiva, pertanto parlarne con loro per me equivarrebbe a giustificarmi. A giustificare la mia depressione, la mia sessualità, le mie decisioni. Ma sono convinto che sia esso uno dei problemi che non mi fa procedere oltre, la mancata accettazione formativa e sessuale da parte loro.
Sono chiaramente disposto ad iniziare qualsiasi percorso che possa aiutarmi ad andare oltre il mio blocco emotivo e psicologico, perché è da anni che conosco il mio problema ma lo ignoro come se non pesasse sulla mia vita negli anni.
Grazie per le eventuali risposte, sono aperto alle vostre considerazioni.
[#1]
Gentile Utente,
alla base, secondo il mio punto di vista, c'è un perfezionismo, presente anche nei DCA, che Le impedisce di essere se stesso e di poter vivere con maggior serenità e leggerezza la Sua vita.
Quali problemi ha incontrato quando studiava veterinaria? Come mai ha cambiato? Ora che cosa studia al politecnico? Qui quali problemi incontra? Si tratta di problemi nello studio (comprensione) o di natura piuttosto ansiosa?
alla base, secondo il mio punto di vista, c'è un perfezionismo, presente anche nei DCA, che Le impedisce di essere se stesso e di poter vivere con maggior serenità e leggerezza la Sua vita.
Quali problemi ha incontrato quando studiava veterinaria? Come mai ha cambiato? Ora che cosa studia al politecnico? Qui quali problemi incontra? Si tratta di problemi nello studio (comprensione) o di natura piuttosto ansiosa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Prima di tutto grazie della risposta Dott.ssa.
Per veterinaria devo dire che è stato un susseguirsi di eventi che mi ha portato a tardare gli esami. Dall'anoressia al primo anno, all'intervento di addominoplastica al terzo (che ho pagato da privato, pertanto sacrificando il secondo anno per lavorare quanto possibile tra ripetizioni e lavoro al ristorante), alla quale mi sono sottoposto due volte (aprile e ottobre) perché i risultati non erano soddisfacenti (ne consegue l'accettazione della nuova figura, che per mesi è rimasta sfigurata da un enorme cicatrice rossa che percorre l'addome, gonfiore generale e dolore nei movimenti). Ero arrivato al quarto anno che ancora dovevo dare gli esami del primo, al che la decisione di chiudere i rapporti con la facoltà mi è sembrata molto pragmatica, sicché la perdita di vocazione, la strada in salita che mi si parava d'innanzi e l'effettiva renumerazione futura avevano fatto perdere in me le speranze.
Al politecnico ora studio Ing. Informatica, e ho problemi di concentrazione, focalizzazione, inoltre mi pesa l'essere ancora un finto veterinario in casa, che mente su tutto.
Pertanto è più una questione di ansia e non si comprensione, sicché ho una forma mentis adatta per la comprensione di determinati argomenti posti nel mio attuale corso di studi
Per veterinaria devo dire che è stato un susseguirsi di eventi che mi ha portato a tardare gli esami. Dall'anoressia al primo anno, all'intervento di addominoplastica al terzo (che ho pagato da privato, pertanto sacrificando il secondo anno per lavorare quanto possibile tra ripetizioni e lavoro al ristorante), alla quale mi sono sottoposto due volte (aprile e ottobre) perché i risultati non erano soddisfacenti (ne consegue l'accettazione della nuova figura, che per mesi è rimasta sfigurata da un enorme cicatrice rossa che percorre l'addome, gonfiore generale e dolore nei movimenti). Ero arrivato al quarto anno che ancora dovevo dare gli esami del primo, al che la decisione di chiudere i rapporti con la facoltà mi è sembrata molto pragmatica, sicché la perdita di vocazione, la strada in salita che mi si parava d'innanzi e l'effettiva renumerazione futura avevano fatto perdere in me le speranze.
Al politecnico ora studio Ing. Informatica, e ho problemi di concentrazione, focalizzazione, inoltre mi pesa l'essere ancora un finto veterinario in casa, che mente su tutto.
Pertanto è più una questione di ansia e non si comprensione, sicché ho una forma mentis adatta per la comprensione di determinati argomenti posti nel mio attuale corso di studi
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 24/08/2017.
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