Paura dell'omosessualità e ipocondria

Buongiorno,
Scrivo perché da diversi mesi vivo un disagio fortissimo. Premetto che sono già in cura da una psicoterapeuta, tuttavia altre opinioni sono sempre interessanti.
Il mio problema è la paura dell'omosessualità e la conseguente ansia che mi perseguita. Tutto è nato dopo un tentativo fallito di stare con una donna che ritenevo e continuo a ritenere perfetta. Essendo lei sposata, per alcuni mesi, pur condividendo il luogo di lavoro, abbiamo avuto un rapporto quasi esclusivamente telefonico, quotidiano, intensissimo, continuo, condividendo ogni momento della nostra vita. Sono stati mesi bellissimi, pieni di speranze. Non bastandoci più questo tipo di relazione, abbiamo cominciato a fantasticare insieme di avere rapporti sessuali eccitandoci a vicenda e, infine, abbiamo deciso di provare ad avere una storia reale, nonostante per lei fosse un grande rischio. Tuttavia dopo il nostro primo vero appuntamento, senza sesso ma ugualmente emozionante ed eccitante, ho cominciato a provare un'ansia fortissima: invece della felicità che mi aspettavo per ciò che avevo atteso e desiderato per mesi, ho provato disagio, la sensazione di partecipazione solo parziale a quegli eventi e che qualcosa non andasse bene nello stare insieme. È seguito un altro tentativo, ma, nonostante le sensazioni positive e l'eccitazione nel momento in cui sono stato con lei, nuovamente ho provato un senso di paralisi, l'incapacità di prendere una decisione sulla strada da intraprendere insieme. L'amore che credevo di provare si è tramutato in ansia.
Da allora vivo malissimo. Ho distrutto la possibilità di cambiare in meglio la mia vita grazie a una relazione con una donna eccezionale che mi amava alla follia, la prima della mia vita, e ho cominciato a pensare ossessivamente che la causa delle mie sensazioni contraddittorie possa essere un'omosessualità latente, benché non mi senta attratto dagli uomini. A questa ossessione si sono associate ben presto paure di malattie varie, tutte mortali, dall'infarto, al tumore, all'hiv: ogni giorno ne ho una diversa. La depressione non mi dà tregua, il rimpianto è enorme e la voglia di vivere non c'è più.
Uno psichiatra mi ha consigliato una terapia farmacologica, un altro invece di sospendere l'assunzione di medicine in quanto il mio sarebbe un problema solo esistenziale. Intimorito dagli effetti collaterali che mi sono stati prospettati, ho chiuso anche con le medicine.
Ciò che mi chiedo è se effettivamente la scoperta dell'omosessualità si possa manifestare in questo modo, insieme anche ad una serie di disturbi legati all'ipocondria, e quale sia il percorso migliore per riuscire a stare meglio.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Su che cosa e come state lavorando con il suo psicoterapeuta?
Da quanto è in cura psicoterapica?
Le è stata fatta una diagnosi? Se si, quale è?

In attesa delle sue risposte, le fornisco un breve vademecum sul timore di poter essere/ diventare omosessuale: Chi è omosessuale o lo sta per diventare:
1) non si pone dubbi continui ansiosi sul proprio orientamento sessuale;
2) nemmeno lontanamente si mette a rimuginare quanto e come fa lei. Lo è e basta! avverte attrazione verso lo stesso sesso e non ha il timore (ansia) di avvertirla.

Attendo feedback

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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