Fobia sociale
Buongiorno, sono un ragazzo di 27 anni.
Ho una confusione totale in testa. Soffro di problemi di ansia in ogni situazione in cui devo interagire con altre persone e quelle poche dove lo faccio, puntualmente faccio solo figuracce. In queste situazioni non riesco a ragionare, parlo con la gente solo se qualcun'altro inizia la conversazione direttamente con me, e quando provo a dire qualcosa rispondo a sillabi o do una risposta confusa, poi taglio corto e non vedo l'ora di uscire da quella situazione. È come se il mio cervello non elaborasse dati anche per le cose più semplici e naturali. In quelle occasioni mi sento paralizzato, quasi non padrone del mio corpo e il mio pensiero è disturbato e molto lento. Se qualcuno mi chiede un parere o un opinione su qualsiasi cosa, oppure mi chiede di parlare di qualcosa riguardo me, non so che dire, non mi viene in mente proprio niente e anche se provo mi rendo conto anche io stesso della confusione della mia risposta. Altre volte invece rispondo con frasi di circostanza, tanto per tagliare corto e andarmene. Prima cercavo di sforzarmi almeno a sembrare interessato, ora invece non mi sforzo neanche più, tanto da sembrare antipatico agli occhi degli altri ovviamente. L'unica sensazione è la rassegnazione. Mi sento stanco dalla mattina alla sera, non ho nessuna motivazione, nessuna iniziativa su niente, nessuna emozione apparte per attacchi di rabbia a volte anche per delle stupidaggini e mi sembra come se sto impazzendo. L'unica persona che vedo è la mia fidanzata con cui convivo. Con lei invece questi sintomi non sono così estremi e mi sento più tranquillo, anche perché usciamo veramente poco perché io invento scuse quasi ogni volta che propone di uscire. Evito il più possibile l'interazione con altre persone se non in occasioni in cui non posso farne a meno come il lavoro. Semplicemente mi sento meglio da solo e non sento il bisogno di dover vedere altra gente. Ho questo problema ormai da diversi anni, con periodi in cui si manifesta di più e altri di meno. Ci sono stati periodi in cui ero ubriaco tutto il giorno pur di sentirmi normalmente. Probabilmente non gli ho dato la giusta importanza e ora a 27 anni sta diventando un serio problema. Ho anche problemi di bruciore all'esofago per cui ho fatto una cura negli ultimi 3 mesi, non so se magari questo può essere collegato allo stato ansioso. All'età di circa 7-8 anni mi è stato diagnosticato disturbo da deficit dell'attenzione (ADHD). Anche questo magari potrebbe essere collegato. Spero di non essero stato troppo confusionale. Grazie in anticipo
Ho una confusione totale in testa. Soffro di problemi di ansia in ogni situazione in cui devo interagire con altre persone e quelle poche dove lo faccio, puntualmente faccio solo figuracce. In queste situazioni non riesco a ragionare, parlo con la gente solo se qualcun'altro inizia la conversazione direttamente con me, e quando provo a dire qualcosa rispondo a sillabi o do una risposta confusa, poi taglio corto e non vedo l'ora di uscire da quella situazione. È come se il mio cervello non elaborasse dati anche per le cose più semplici e naturali. In quelle occasioni mi sento paralizzato, quasi non padrone del mio corpo e il mio pensiero è disturbato e molto lento. Se qualcuno mi chiede un parere o un opinione su qualsiasi cosa, oppure mi chiede di parlare di qualcosa riguardo me, non so che dire, non mi viene in mente proprio niente e anche se provo mi rendo conto anche io stesso della confusione della mia risposta. Altre volte invece rispondo con frasi di circostanza, tanto per tagliare corto e andarmene. Prima cercavo di sforzarmi almeno a sembrare interessato, ora invece non mi sforzo neanche più, tanto da sembrare antipatico agli occhi degli altri ovviamente. L'unica sensazione è la rassegnazione. Mi sento stanco dalla mattina alla sera, non ho nessuna motivazione, nessuna iniziativa su niente, nessuna emozione apparte per attacchi di rabbia a volte anche per delle stupidaggini e mi sembra come se sto impazzendo. L'unica persona che vedo è la mia fidanzata con cui convivo. Con lei invece questi sintomi non sono così estremi e mi sento più tranquillo, anche perché usciamo veramente poco perché io invento scuse quasi ogni volta che propone di uscire. Evito il più possibile l'interazione con altre persone se non in occasioni in cui non posso farne a meno come il lavoro. Semplicemente mi sento meglio da solo e non sento il bisogno di dover vedere altra gente. Ho questo problema ormai da diversi anni, con periodi in cui si manifesta di più e altri di meno. Ci sono stati periodi in cui ero ubriaco tutto il giorno pur di sentirmi normalmente. Probabilmente non gli ho dato la giusta importanza e ora a 27 anni sta diventando un serio problema. Ho anche problemi di bruciore all'esofago per cui ho fatto una cura negli ultimi 3 mesi, non so se magari questo può essere collegato allo stato ansioso. All'età di circa 7-8 anni mi è stato diagnosticato disturbo da deficit dell'attenzione (ADHD). Anche questo magari potrebbe essere collegato. Spero di non essero stato troppo confusionale. Grazie in anticipo
[#1]
Gentile ragazzo,
Non è affatto stato confusionale, anzi... noto che è dotato di ottime proprietà di linguaggio -scritto-! E sarebbe il caso che queste importanti e ampie abilità comunicative si "spostassero" dallo scritto al parlato in pubblico mediante un aiuto specialistico psicologico-psicoterapico mirato alla risoluzione e riduzione di questo fastidioso sintomo che si connota, verosimilmente (siamo online e quindi lei capirà che non possiamo fare diagnosi), nell'ansia di comunicare in pubblico.
Le tornerebbe utile avvalersi dell'aiuto di un/una collega anche perché, da quello che scrive,
la difficoltà in esposizioni comunicative verbali pubbliche:
* la sta conducendo (come spesso accade) verso la tristezza: "L'unica sensazione è la rassegnazione. Mi sento stanco dalla mattina alla sera, non ho nessuna motivazione, nessuna iniziativa su niente, nessuna emozione apparte per attacchi di rabbia a volte anche per delle stupidaggini e mi sembra come se sto impazzendo." (Irritabilità/rabbia, rientrano nei sintomi della tristezza stessa);
* presenta i sintomi da diversi anni;
* ha fatto uso di alcool (ed è praticamente come se avesse usato un farmaco) che le consentisse di slatentizzare le inibizioni.
* trascorre la maggior parte del suo tempo a pensare e ad evitare le situazioni temute;
* soffre di reflusso gastroesofageo, verosimilmente legato all'ansia (per questo sintomo è utile comunque una visita gastroenterologica per comprenderne l'origine). Lo sa che nel nostro apparato gastrointestinale è presente una qualità e quantità di neuroni simili a quelli cerebrali? ;).
(...)"e ora a 27 anni sta diventando un serio problema"(...). Non catastrofizzi! Le psicoterapie mirate servono proprio a questo!
Le allego delle letture delle quali fare tesoro per iniziare ad AGIRE su un piano terapeutico.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html http://www.stateofmind.it/2015/04/funzioni-psicoterapia-cognitiva/
cordiali saluti!
Non è affatto stato confusionale, anzi... noto che è dotato di ottime proprietà di linguaggio -scritto-! E sarebbe il caso che queste importanti e ampie abilità comunicative si "spostassero" dallo scritto al parlato in pubblico mediante un aiuto specialistico psicologico-psicoterapico mirato alla risoluzione e riduzione di questo fastidioso sintomo che si connota, verosimilmente (siamo online e quindi lei capirà che non possiamo fare diagnosi), nell'ansia di comunicare in pubblico.
Le tornerebbe utile avvalersi dell'aiuto di un/una collega anche perché, da quello che scrive,
la difficoltà in esposizioni comunicative verbali pubbliche:
* la sta conducendo (come spesso accade) verso la tristezza: "L'unica sensazione è la rassegnazione. Mi sento stanco dalla mattina alla sera, non ho nessuna motivazione, nessuna iniziativa su niente, nessuna emozione apparte per attacchi di rabbia a volte anche per delle stupidaggini e mi sembra come se sto impazzendo." (Irritabilità/rabbia, rientrano nei sintomi della tristezza stessa);
* presenta i sintomi da diversi anni;
* ha fatto uso di alcool (ed è praticamente come se avesse usato un farmaco) che le consentisse di slatentizzare le inibizioni.
* trascorre la maggior parte del suo tempo a pensare e ad evitare le situazioni temute;
* soffre di reflusso gastroesofageo, verosimilmente legato all'ansia (per questo sintomo è utile comunque una visita gastroenterologica per comprenderne l'origine). Lo sa che nel nostro apparato gastrointestinale è presente una qualità e quantità di neuroni simili a quelli cerebrali? ;).
(...)"e ora a 27 anni sta diventando un serio problema"(...). Non catastrofizzi! Le psicoterapie mirate servono proprio a questo!
Le allego delle letture delle quali fare tesoro per iniziare ad AGIRE su un piano terapeutico.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html http://www.stateofmind.it/2015/04/funzioni-psicoterapia-cognitiva/
cordiali saluti!
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Non ho mai avuto problemi nello scrivere perché ho il tempo di ragionarci su, mentre invece in una conversazione dove tutto succede più velocemente, è come se la mia mente non facesse nessun pensiero e non so cosa dire, comincio a sentirmi sotto pressione e mi aumenta l'ansia. Poi magari mi viene in mente una risposta quando è troppo tardi. Stavo leggendo riguardo i disturbi del pensiero e riconosco dei sintomi nel tipo di disturbo dove il pensiero avviene rallentato. È possibile che questo sia la causa che mi porta ad avere questa ansia? Grazie in anticipo
[#3]
Caro ragazzo,
Non usi "dottor Google" per andare a rintracciare chissà quale disturbo del pensiero. Non le è utile e altro non fa che aumentarle i livelli di ansia...
I sintomi che avverte sono con molta probabilità legati esclusivamente proprio ad ansia che va curata.
Si avvalga dei suggerimenti ricevuti e ne trarrà beneficio!
Non usi "dottor Google" per andare a rintracciare chissà quale disturbo del pensiero. Non le è utile e altro non fa che aumentarle i livelli di ansia...
I sintomi che avverte sono con molta probabilità legati esclusivamente proprio ad ansia che va curata.
Si avvalga dei suggerimenti ricevuti e ne trarrà beneficio!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 13/08/2017.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.