Relazioni interpersonali
Buongiorno gentili dottori.
Frequento da circa due mesi un uomo di poco più grande di me. Ci troviamo bene, ma il problema è che lui mi fa pressioni dal punto di vista sessuale. Non sul sesso in sé, ma su tutto ciò che viene prima (preliminari). Quando, dopo una bella giornata passata assieme, ci appartiamo, se non ottiene “quello che desidera” in quel momento, (cioè me a livello di preliminari) si altera, si allontana “per calmarsi” e poi torna tranquillo, oppure si riveste accusandomi. Gli ho detto più volte che ho dei paletti, ma alla fine ho ceduto (non al sesso, né al praticargli quello orale) e mi sono fatta praticare sesso orale. In realtà una parte di me lo desiderava fortemente, l’altra, non era convinta per una questione di fiducia. La non fiducia dipende dal fatto che quando siamo insieme, molto spesso, il suo linguaggio del corpo è di rifiuto, respingente, e dopo aver fatto sesso orale il suo sorriso nel guardarmi era asimmetrico sulla destra ed il suo tono di voce superficiale (nonostante poco prima, per convincermi, aveva dato il meglio di sé su quanto anche per lui farlo sarebbe stato “importante”.). Stiamo bene insieme. Usciamo. Spesso parla al futuro, dice che mi vuole presentare i suoi amici e vuole portarmi in questo o quel posto. Da poco, per caso, (sottolineo per caso), ho conosciuto un suo amico ed il ragazzo con cui esco è stato molto carino con me, non cercava di nascondermi anzi, era “fiero” di me e ci teneva a “mostrarmi”, parlava cercando di includermi nelle conversazioni. Solo che poi una volta in piedi tutti e tre, i suoi piedi mi escludevano dalla conversazione, nessuno dei due puntava a me, e poi li ha proprio incrociati. Lui alla prossima uscita spingerà per avere sesso orale. Me l’ha già fatto capire. Il problema è che non voglio più rivivere situazioni in cui lui può infastidirsi. Non mi sento a mio agio (cosa che gli ho detto, ma lui ribadisce spiegandomi che mi desidera molto e sentirsi rifiutato dopo una bellissima serata lo fa sentire deluso) e questo disagio mi sta portando a considerare di chiudere la frequentazione, tenuto anche conto del fatto che, dato il suo linguaggio del corpo respingente, non sono nemmeno certa che al di là delle parole (bellissime) lui sia sincero con me e non mi stia frequentando solo perché attratto. Lui dice “cavolo stiamo bene, abbiamo passato una serata bellissima, perché non vuoi lasciarti andare con me”. Mi dispiace chiudere ma parlarci non serve a nulla, avendolo già fatto.
Per concludere, le mie domande sono:
è giusto dare così tanto peso al linguaggio del corpo? Mi condiziona molto. Se non lo guardassi e non lo “conoscessi” (il linguaggio del corpo) direi che le serate vanno bene. Inoltre, potreste dirmi se lui (abituato da qualche anno a questa parte a fare solo sesso) nelle sue reazioni alterate quando io non mi concedo sta attuando un comportamento tipico di uno che vuole solo sesso o se ci può essere un’altra spiegazione?
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
Frequento da circa due mesi un uomo di poco più grande di me. Ci troviamo bene, ma il problema è che lui mi fa pressioni dal punto di vista sessuale. Non sul sesso in sé, ma su tutto ciò che viene prima (preliminari). Quando, dopo una bella giornata passata assieme, ci appartiamo, se non ottiene “quello che desidera” in quel momento, (cioè me a livello di preliminari) si altera, si allontana “per calmarsi” e poi torna tranquillo, oppure si riveste accusandomi. Gli ho detto più volte che ho dei paletti, ma alla fine ho ceduto (non al sesso, né al praticargli quello orale) e mi sono fatta praticare sesso orale. In realtà una parte di me lo desiderava fortemente, l’altra, non era convinta per una questione di fiducia. La non fiducia dipende dal fatto che quando siamo insieme, molto spesso, il suo linguaggio del corpo è di rifiuto, respingente, e dopo aver fatto sesso orale il suo sorriso nel guardarmi era asimmetrico sulla destra ed il suo tono di voce superficiale (nonostante poco prima, per convincermi, aveva dato il meglio di sé su quanto anche per lui farlo sarebbe stato “importante”.). Stiamo bene insieme. Usciamo. Spesso parla al futuro, dice che mi vuole presentare i suoi amici e vuole portarmi in questo o quel posto. Da poco, per caso, (sottolineo per caso), ho conosciuto un suo amico ed il ragazzo con cui esco è stato molto carino con me, non cercava di nascondermi anzi, era “fiero” di me e ci teneva a “mostrarmi”, parlava cercando di includermi nelle conversazioni. Solo che poi una volta in piedi tutti e tre, i suoi piedi mi escludevano dalla conversazione, nessuno dei due puntava a me, e poi li ha proprio incrociati. Lui alla prossima uscita spingerà per avere sesso orale. Me l’ha già fatto capire. Il problema è che non voglio più rivivere situazioni in cui lui può infastidirsi. Non mi sento a mio agio (cosa che gli ho detto, ma lui ribadisce spiegandomi che mi desidera molto e sentirsi rifiutato dopo una bellissima serata lo fa sentire deluso) e questo disagio mi sta portando a considerare di chiudere la frequentazione, tenuto anche conto del fatto che, dato il suo linguaggio del corpo respingente, non sono nemmeno certa che al di là delle parole (bellissime) lui sia sincero con me e non mi stia frequentando solo perché attratto. Lui dice “cavolo stiamo bene, abbiamo passato una serata bellissima, perché non vuoi lasciarti andare con me”. Mi dispiace chiudere ma parlarci non serve a nulla, avendolo già fatto.
Per concludere, le mie domande sono:
è giusto dare così tanto peso al linguaggio del corpo? Mi condiziona molto. Se non lo guardassi e non lo “conoscessi” (il linguaggio del corpo) direi che le serate vanno bene. Inoltre, potreste dirmi se lui (abituato da qualche anno a questa parte a fare solo sesso) nelle sue reazioni alterate quando io non mi concedo sta attuando un comportamento tipico di uno che vuole solo sesso o se ci può essere un’altra spiegazione?
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
[#1]
Cara Utente,
anche leggendo i suoi precedenti consulti mi sembra che i suoi rapporti con gli uomini siano piuttosto travagliati e poco equilibrati, probabilmente a causa di quelle difficoltà familiari vissute nel corso della crescita alle quali ha accennato brevemente.
Ha già deciso di terminare la frequentazione con l'uomo con cui sta uscendo, non ha bisogno della nostra approvazione per farlo.
Non si trova a suo agio e deve affrontare dei veri e propri capricci da parte di una persona davvero troppo adulta per farne, quindi ha tutto il diritto di non proseguire la frequentazione.
Le consiglierei di non concentrarsi così tanto sulla lettura del non-verbale, perchè il linguaggio del corpo non ha una lettura univoca e per essere in grado di interpretare i gesti di una persona bisogna conoscerla molto bene.
Se lei si focalizza sulla postura e sui gesti di quest'uomo in cerca di certezze non potrà averne: se questo nasce dal fatto che non si sente sicura di sè stessa e del suo istinto sappia che analizzare il non-verbale non rappresenta un escamotage particolarmente utile a colmare lacune di questo tipo.
Le è già stato suggerito parecchio tempo fa di rivolgersi di persona ad uno psicologo, anche recandosi al consultorio familiare o al centro di salute mentale. Immagino che non l'abbia fatto e rinnovo il consiglio delle mie Colleghe: se ci sono dei problemi di fondo da risolvere è difficile che la sua vita possa essere serena.
Un caro saluto,
anche leggendo i suoi precedenti consulti mi sembra che i suoi rapporti con gli uomini siano piuttosto travagliati e poco equilibrati, probabilmente a causa di quelle difficoltà familiari vissute nel corso della crescita alle quali ha accennato brevemente.
Ha già deciso di terminare la frequentazione con l'uomo con cui sta uscendo, non ha bisogno della nostra approvazione per farlo.
Non si trova a suo agio e deve affrontare dei veri e propri capricci da parte di una persona davvero troppo adulta per farne, quindi ha tutto il diritto di non proseguire la frequentazione.
Le consiglierei di non concentrarsi così tanto sulla lettura del non-verbale, perchè il linguaggio del corpo non ha una lettura univoca e per essere in grado di interpretare i gesti di una persona bisogna conoscerla molto bene.
Se lei si focalizza sulla postura e sui gesti di quest'uomo in cerca di certezze non potrà averne: se questo nasce dal fatto che non si sente sicura di sè stessa e del suo istinto sappia che analizzare il non-verbale non rappresenta un escamotage particolarmente utile a colmare lacune di questo tipo.
Le è già stato suggerito parecchio tempo fa di rivolgersi di persona ad uno psicologo, anche recandosi al consultorio familiare o al centro di salute mentale. Immagino che non l'abbia fatto e rinnovo il consiglio delle mie Colleghe: se ci sono dei problemi di fondo da risolvere è difficile che la sua vita possa essere serena.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Buonasera dottoressa Massaro. Anzitutto la ringrazio davvero per la risposta. Io in realtà non sono certa di voler interrompere. Sebbene la sua risposta mi abbia forse dato la spinta per farlo. Ma ripeto un po' indecisa lo sono. Volevo dirle inoltre che ho intrapreso un percorso di psicoterapia per due volte. (Presso uno psicoterapeuta privato). La prima per risolvere i miei problemi legati al passato e alla mia famiglia (risolti), e il secondo percorso l'ho intrapreso per risolvere il "trauma" dato dalla fine della mia storia (oggetto di miei precedenti consulti).
Distinti Saluti
Distinti Saluti
[#3]
Penso che qualche seduta le sarebbe ancora utile, perchè da quanto scrive mi sembra che fatichi a fidarsi di sè stessa e che cerchi troppe conferme esterne ed esteriori nel linguaggio del corpo, come per tranquillizzarsi circa le sue sensazioni.
Il fatto che lei sia così concentrata sui gesti dl partner:
"è giusto dare così tanto peso al linguaggio del corpo? Mi condiziona molto. Se non lo guardassi e non lo “conoscessi” (il linguaggio del corpo) direi che le serate vanno bene"
le toglie spontaneità, serenità e la possibilità di passare dei bei momenti.
Le crea inoltre confusione, perchè si genera un conflitto fra quello che prova e quello che vede/interpreta, perciò non può che essere una strategia che la danneggia.
Indipendentemente dai gesti di questa persona durante le vostre serate sembra che abbiate diverse aspettative e che lui faccia i capricci se non ottiene ciò che vuole, quindi può arrivare alla decisione di lasciarlo (o di dargli un'altra possibilità) anche senza analizzare la direzione dei suoi piedi ^___^
Il fatto che lei sia così concentrata sui gesti dl partner:
"è giusto dare così tanto peso al linguaggio del corpo? Mi condiziona molto. Se non lo guardassi e non lo “conoscessi” (il linguaggio del corpo) direi che le serate vanno bene"
le toglie spontaneità, serenità e la possibilità di passare dei bei momenti.
Le crea inoltre confusione, perchè si genera un conflitto fra quello che prova e quello che vede/interpreta, perciò non può che essere una strategia che la danneggia.
Indipendentemente dai gesti di questa persona durante le vostre serate sembra che abbiate diverse aspettative e che lui faccia i capricci se non ottiene ciò che vuole, quindi può arrivare alla decisione di lasciarlo (o di dargli un'altra possibilità) anche senza analizzare la direzione dei suoi piedi ^___^
[#4]
Utente
La ringrazio molto dottoressa Massaro. Ha ragione, quella del linguaggio del corpo è una strategia che mi sta danneggiando. D'altro canto dargli un'altra possibilità (l'ennesima) implicherebbe che lui cambi atteggiamento, cosa che non ha fatto nonostante i miei discorsi. Sono molto combattuta perchè ci sono parecchi lati positivi che mi piacciono. Ma non vorrei nemmeno rischiare di coinvolgermi con un uomo che come dice lei "fa i capricci" e magari avendo aspettative diverse dalle mie punti solo al sesso. In cosa potrebbe consistere questa seconda possibilità?
La ringrazio ancora per la cortese attenzione.
Distinti saluti
La ringrazio ancora per la cortese attenzione.
Distinti saluti
[#6]
Utente
Buongiorno Dott.ssa Massaro.
Ero io che non avevo inteso cosa intendesse, ma alla fine ho deciso di provare ad uscire ancora con quell' "uomo". Purtroppo mi sono resa conto che i problemi che ci riguardano sono relativi a ben altro oltre i suoi capricci relativi alla sessualità. Non è una persona equilibrata e sana di mente e chiuderò definitivamente questi giorni.
La ringrazio ancora per la cortese attenzione.
Cordiali Saluti
Ero io che non avevo inteso cosa intendesse, ma alla fine ho deciso di provare ad uscire ancora con quell' "uomo". Purtroppo mi sono resa conto che i problemi che ci riguardano sono relativi a ben altro oltre i suoi capricci relativi alla sessualità. Non è una persona equilibrata e sana di mente e chiuderò definitivamente questi giorni.
La ringrazio ancora per la cortese attenzione.
Cordiali Saluti
[#8]
Utente
Buonasera gentili dottori.
Scrivo nuovamente per aggiornarvi sulla mia situazione e se possibile avere qualche delucidazione. Mi dispiace perchè so già che non riuscirò ad essere sintetica. L'uomo/ragazzo, protagonista di questo consulto, alla fine ha cambiato atteggiamento nei miei confronti, ed io nei suoi. Ho iniziato (dopo quella reazione che mi ha portato, impulsivamente, presa dalla rabbia del momento, a definirlo disturbato) a poter essere molto più me stessa, e molto più vicina a ciò che mi piacerebbe essere, rispetto a quanto non stessi facendo, e le cose stanno andando abbastanza bene. Non abbiamo avuto rapporti sessuali perchè gli ho spiegato che devo sentirmi pronta (non sono vergine e non ho problemi sessuali ma non scindendo io sesso da sentimenti non riesco a concedermi facilmente), e sembra davvero abbia capito, tant'è che mi viene incontro e mai mai mai più mi ha fatto pressioni! Anzi! È molto dolce e comprensivo. Ma, come ogni storia che si rispetti c'è un ma ;), ci sono alcune questioni che mi danno da pensare. Anzitutto il fatto che non mi parli quasi mai di se stesso, o, ancora meglio, di cose profonde che lo riguardano. Quando gli faccio domande risponde telegraficamente ed anzi critica questo mio fare domande considerandolo infantile (una volta gli ho chiesto se credesse nella telepatia e mi ha detto che certe domande che faccio sono stupide. Mentre se le domande sono un po' più personali tipo "quanto conta per te la famiglia? quali valori ti hanno trasmesso i tuoi genitori?" Fa battutine scherzose dicendo che dopo una giornata, o una settimana, di lavoro lo prendo alla sprovvista con queste domande. Facendo intendere di non gradirle). Ora, lui queste domande, che sia dopo una giornata di lavoro, o il week end, proprio non le vuole. Al di là della poca galanteria nel dirmi che alcune domande che faccio sono stupide ed il mio modo di fare infantile, potrei anche concordare con lui se usasse modi un po' più decenti, a me sembra il mio solo un modo per fare conversazione, e, se vogliamo, per dare un taglio un po' divertente ad una chiacchierata (ovviamente in un contesto che lo consenta, questo: "taglio divertente", e solo relativamente a certe domande). Non sarà la domanda più intelligente del mondo quella della telepatia ma almeno io domande ne pongo! Lui a volte nemmeno me le rigiria in modo da potergli rispondere io stessa. Farmene di suo non se ne parla, lui dice che preferisce conoscermi così, come viene. (bah!) Certo 3 mesi di frequentazione sono pochi ma lui diceva grandi cose, che con me sta sempre meglio, che mi vuole bene e pensa di poter arrivare a provare il massimo per me. Mi coinvolge per avere consigli su che acquisti fare, dimostrando di fidarsi di me e del mio gusto, e dà tanta importanza a ciò che gli suggerisco. Ci tiene proprio! Ed è una cosa che apprezzo tanto! Però davvero parliamo solo di cose superficiali. Io vorrei sapere più cose personali. Le sue fragilità, i suoi momenti difficili (ne conosco solo uno e me ne parlò ad uno dei nostri primi appuntamenti), le sue paure. Premetto che domande volte ad avere queste info non ne faccio assolutamente. Già tollera male quelle che gli faccio, anzi FACEVO, più leggere, figurarsi spingere oltre. Al di là del fatto che a me piacerebbe che lui sentisse la voglia di aprirsi senza imput miei. Vorrei si aprisse certo, ma è come se non volesse scoprirsi più di tanto. Dopo due anni e mezzo dalla fine della storia con la sua ex (8 anni insieme e due di convivenza) sono la prima con cui sta avendo qualcosa di più e in cui si senta coinvolto sentimentalmente. (parole sue). Mi ha fatto capire più volte che con me vede la possibilità che diventi seria la cosa (mai chiesto nulla. E quando dico mai intendo mai. Non sono quel tipo di donna. Non nel senso che non mi piacerebbe qualcosa di serio o che mi vada bene frequentare tanto per. No, io frequento per capire se la persona può diventare qualcosa di più. Ma non sono tipa che fa subire angosce psicologiche all'uomo con cui sta avendo a che fare.). Però se non si sblocca la situazione non so come fare. Ho paura che la stia tenendo sul superficiale perchè ha già deciso che non vuole nulla di duraturo. Sono molto diffidente. Ho provato a fargli capire questa mia diffidenza rispetto al modo in cui penso mi veda, moooolto alla lontana, e lui dice che gli dispiace che la pensi così. Che non è quel tipo di persona e che sapendo, lui di se stesso, quello che prova per me, lo ferisce che io possa dubitare, ma che capisce alla fine che io non posso sapere cosa lui senta dentro e quindi, qualche dubbio, ci sta che io possa averlo. Per me sarebbe importante capire se è pronto per renderla seria. Vi spiego perchè. Diciamo che da alcuni suoi discorsi sembra che lui aspetti che io sia pronta, e che lui lo sarebbe. Ma come fare per averne la conferma senza "umiliarmi" nel subire un rifiuto e dovergli dire apertamente "sono pronta perchè diventi seria"?. Io con lui mi trovo bene e penso che molte resistenze che ho, nel lasciarmi andare (sono la prima che non riesce a parlare di se stessa in profondità perchè non mi fido, perchè magari sto aprendo me stessa alla persona sbagliata, perchè, nonostante questo mio papiro mi smentisca :), non amo fare i monologhi egocentrici, e perchè non penso gliene importi un cavolo non facendomi mai domande, ma principalmente perchè non voglio scoprire me stessa e le mie fragilità ad una persona che poi mi potrebbe buttare via), siano dovute alla paura che lui non voglia un impegno serio. Non mi va di farmi vedere nuda, intendo mostrare la mia anima, ad un uomo che mi lascia questi dubbi. Se vogliamo due cose diverse non ha senso. Il problema è che lui mi ha fatto dei discorsi su di noi, che facevano intendere che volesse qualcosa di serio. Se non avesse fatto quei discorsi io ora magari la starei vivendo con più fluidità, senza dire "rendiamola seria". Ma ha aperto in me una specie di necessità quel tipo di discorso e cioè capire se mi sta prendendo in giro, se sta parlando per parlare, o da peso a quello che dice e fa implicitamente intendere. Quello che voglio dire è che per come sono fatta è un sogno avere di fronte a me un uomo che mi faccia intendere di voler qualcosa di serio, senza che io gli abbia chiesto nulla, diversamente me la sarei vissuta come veniva e avrei atteso di capire che piega stava prendendo il nostro rapporto. Avendo lui parlato in termini di "importanza della mia persona per lui" ecc ecc mi ha innescato la necessità di capire se è sincero o no. Un'altra cosa che ho notato in lui è che non mi bacia spesso sulla bocca, anzi, è dolce nel senso che mi da affetto fisico quando siamo in giro, e adoro questa cosa, è molto dolce, però baci sulla bocca, stampo o più intensi, pochi! A meno che non sia io a cercarli lui non li cerca, se non per salutarmi quando mi vede e quando vado via. (A stampo) Stop. Solo quando siamo in intimità ne da di più. (Prima invece anche durante una passeggiata!). Gli ho detto che mi bacia poco. Lui è rimasto sorpreso, esclamando che proprio con me invece ne da molti. Mi sembra poi che stia diradando il tempo da passare con me. La domenica, se prima voleva vedermi dalle 19 e cenare insieme, adesso preferisce vederci dal dopo cena. Fa promesse tipo "ti porto a vedere tale mostra venerdì sera" o "ti invito a merenda in tale posto" e poi non mantiene quasi mai. Giusto all'inizio era più (anche se non totalmente perchè è una tendenza questa, di promettere e non mantenere, che ho notato fin dal principio) affidabile. Sì, fa ridere che io dica "all'inizio era" oppure, "prima era", dopo tre mesi di frequentazione. Se non è inizio questo! Da un lato mi sembra che tra noi le cose stiano andando meglio; rispetta i miei tempi sulla sessualità con gentilezza e comprensione; in genere mi sento molto più a mio agio perchè per quanto mi riguarda mi sento più in confidenza; mi dice che mi vuole bene (senza guardarmi negli occhi ma comunque con tono profondo); mi offre il suo aiuto; mi coinvolge di più. Dall'altro noto un distacco. Razionalmente questo raffreddamento non mi crea problemi, perchè penso che siamo due persone, che si cambi, che oggi è 100 e domani 40 e dopodomani 80, che le cose non possono essere statiche. Ciò di cui ho paura è non rendermi conto (sebbene al mio lato razionale non pesi per i motivi suddetti) che le cose si stanno spegnendo da parte sua. Che tutto questo è semplicemente il comportamento di una persona che non ha più chissà quale interesse, che non gli è scattato nulla e che, al più, sia mosso da attrazione fisica. Prima non perdeva occasione per chiedermi di vedermi anche solo 10 minuti passando nei pressi del mio ufficio, tutti i giorni, adesso fa passare anche due giorni senza chiedermelo ma fissando direttamente l'appuntamento per tre giorni dopo. (Certo potrei chiedergli io di vederci ma vedendo che ha già detto "dai allora ci vediamo nel week end!" Ci rimango male e capisco che non abbia voglia di vedermi prima. Cosa che invece non faceva prima) Per concludere, mi dispiace per la lunghezza, i miei quesiti sono: "sto giustificando i suoi comportamenti perchè ho perso la lucidità e per placare il mio lato emotivo che ha paura che lui si stia distaccando oppure perchè sebbene il mio lato emotivo sia in paranoia il mio lato razionale è lucido e mi da le risposte corrette?" Inoltre, fare domande dirette tipo "i tuoi momenti peggiori e quelli più belli quali sono stati?" è così sciocco? Ci sta che dia fastidio? O è esagerato lui?? Come posso capire se in merito alla sincerità sua relativa alla serietà del rapporto che vorrebbe con me (stare insieme per intenderci) sia sincero o no posto che lui l'ha fatto solo intendere senza dirlo esplicitamente? Vi ringrazio davvero per la cortese attenzione! Distinti saluti
Scrivo nuovamente per aggiornarvi sulla mia situazione e se possibile avere qualche delucidazione. Mi dispiace perchè so già che non riuscirò ad essere sintetica. L'uomo/ragazzo, protagonista di questo consulto, alla fine ha cambiato atteggiamento nei miei confronti, ed io nei suoi. Ho iniziato (dopo quella reazione che mi ha portato, impulsivamente, presa dalla rabbia del momento, a definirlo disturbato) a poter essere molto più me stessa, e molto più vicina a ciò che mi piacerebbe essere, rispetto a quanto non stessi facendo, e le cose stanno andando abbastanza bene. Non abbiamo avuto rapporti sessuali perchè gli ho spiegato che devo sentirmi pronta (non sono vergine e non ho problemi sessuali ma non scindendo io sesso da sentimenti non riesco a concedermi facilmente), e sembra davvero abbia capito, tant'è che mi viene incontro e mai mai mai più mi ha fatto pressioni! Anzi! È molto dolce e comprensivo. Ma, come ogni storia che si rispetti c'è un ma ;), ci sono alcune questioni che mi danno da pensare. Anzitutto il fatto che non mi parli quasi mai di se stesso, o, ancora meglio, di cose profonde che lo riguardano. Quando gli faccio domande risponde telegraficamente ed anzi critica questo mio fare domande considerandolo infantile (una volta gli ho chiesto se credesse nella telepatia e mi ha detto che certe domande che faccio sono stupide. Mentre se le domande sono un po' più personali tipo "quanto conta per te la famiglia? quali valori ti hanno trasmesso i tuoi genitori?" Fa battutine scherzose dicendo che dopo una giornata, o una settimana, di lavoro lo prendo alla sprovvista con queste domande. Facendo intendere di non gradirle). Ora, lui queste domande, che sia dopo una giornata di lavoro, o il week end, proprio non le vuole. Al di là della poca galanteria nel dirmi che alcune domande che faccio sono stupide ed il mio modo di fare infantile, potrei anche concordare con lui se usasse modi un po' più decenti, a me sembra il mio solo un modo per fare conversazione, e, se vogliamo, per dare un taglio un po' divertente ad una chiacchierata (ovviamente in un contesto che lo consenta, questo: "taglio divertente", e solo relativamente a certe domande). Non sarà la domanda più intelligente del mondo quella della telepatia ma almeno io domande ne pongo! Lui a volte nemmeno me le rigiria in modo da potergli rispondere io stessa. Farmene di suo non se ne parla, lui dice che preferisce conoscermi così, come viene. (bah!) Certo 3 mesi di frequentazione sono pochi ma lui diceva grandi cose, che con me sta sempre meglio, che mi vuole bene e pensa di poter arrivare a provare il massimo per me. Mi coinvolge per avere consigli su che acquisti fare, dimostrando di fidarsi di me e del mio gusto, e dà tanta importanza a ciò che gli suggerisco. Ci tiene proprio! Ed è una cosa che apprezzo tanto! Però davvero parliamo solo di cose superficiali. Io vorrei sapere più cose personali. Le sue fragilità, i suoi momenti difficili (ne conosco solo uno e me ne parlò ad uno dei nostri primi appuntamenti), le sue paure. Premetto che domande volte ad avere queste info non ne faccio assolutamente. Già tollera male quelle che gli faccio, anzi FACEVO, più leggere, figurarsi spingere oltre. Al di là del fatto che a me piacerebbe che lui sentisse la voglia di aprirsi senza imput miei. Vorrei si aprisse certo, ma è come se non volesse scoprirsi più di tanto. Dopo due anni e mezzo dalla fine della storia con la sua ex (8 anni insieme e due di convivenza) sono la prima con cui sta avendo qualcosa di più e in cui si senta coinvolto sentimentalmente. (parole sue). Mi ha fatto capire più volte che con me vede la possibilità che diventi seria la cosa (mai chiesto nulla. E quando dico mai intendo mai. Non sono quel tipo di donna. Non nel senso che non mi piacerebbe qualcosa di serio o che mi vada bene frequentare tanto per. No, io frequento per capire se la persona può diventare qualcosa di più. Ma non sono tipa che fa subire angosce psicologiche all'uomo con cui sta avendo a che fare.). Però se non si sblocca la situazione non so come fare. Ho paura che la stia tenendo sul superficiale perchè ha già deciso che non vuole nulla di duraturo. Sono molto diffidente. Ho provato a fargli capire questa mia diffidenza rispetto al modo in cui penso mi veda, moooolto alla lontana, e lui dice che gli dispiace che la pensi così. Che non è quel tipo di persona e che sapendo, lui di se stesso, quello che prova per me, lo ferisce che io possa dubitare, ma che capisce alla fine che io non posso sapere cosa lui senta dentro e quindi, qualche dubbio, ci sta che io possa averlo. Per me sarebbe importante capire se è pronto per renderla seria. Vi spiego perchè. Diciamo che da alcuni suoi discorsi sembra che lui aspetti che io sia pronta, e che lui lo sarebbe. Ma come fare per averne la conferma senza "umiliarmi" nel subire un rifiuto e dovergli dire apertamente "sono pronta perchè diventi seria"?. Io con lui mi trovo bene e penso che molte resistenze che ho, nel lasciarmi andare (sono la prima che non riesce a parlare di se stessa in profondità perchè non mi fido, perchè magari sto aprendo me stessa alla persona sbagliata, perchè, nonostante questo mio papiro mi smentisca :), non amo fare i monologhi egocentrici, e perchè non penso gliene importi un cavolo non facendomi mai domande, ma principalmente perchè non voglio scoprire me stessa e le mie fragilità ad una persona che poi mi potrebbe buttare via), siano dovute alla paura che lui non voglia un impegno serio. Non mi va di farmi vedere nuda, intendo mostrare la mia anima, ad un uomo che mi lascia questi dubbi. Se vogliamo due cose diverse non ha senso. Il problema è che lui mi ha fatto dei discorsi su di noi, che facevano intendere che volesse qualcosa di serio. Se non avesse fatto quei discorsi io ora magari la starei vivendo con più fluidità, senza dire "rendiamola seria". Ma ha aperto in me una specie di necessità quel tipo di discorso e cioè capire se mi sta prendendo in giro, se sta parlando per parlare, o da peso a quello che dice e fa implicitamente intendere. Quello che voglio dire è che per come sono fatta è un sogno avere di fronte a me un uomo che mi faccia intendere di voler qualcosa di serio, senza che io gli abbia chiesto nulla, diversamente me la sarei vissuta come veniva e avrei atteso di capire che piega stava prendendo il nostro rapporto. Avendo lui parlato in termini di "importanza della mia persona per lui" ecc ecc mi ha innescato la necessità di capire se è sincero o no. Un'altra cosa che ho notato in lui è che non mi bacia spesso sulla bocca, anzi, è dolce nel senso che mi da affetto fisico quando siamo in giro, e adoro questa cosa, è molto dolce, però baci sulla bocca, stampo o più intensi, pochi! A meno che non sia io a cercarli lui non li cerca, se non per salutarmi quando mi vede e quando vado via. (A stampo) Stop. Solo quando siamo in intimità ne da di più. (Prima invece anche durante una passeggiata!). Gli ho detto che mi bacia poco. Lui è rimasto sorpreso, esclamando che proprio con me invece ne da molti. Mi sembra poi che stia diradando il tempo da passare con me. La domenica, se prima voleva vedermi dalle 19 e cenare insieme, adesso preferisce vederci dal dopo cena. Fa promesse tipo "ti porto a vedere tale mostra venerdì sera" o "ti invito a merenda in tale posto" e poi non mantiene quasi mai. Giusto all'inizio era più (anche se non totalmente perchè è una tendenza questa, di promettere e non mantenere, che ho notato fin dal principio) affidabile. Sì, fa ridere che io dica "all'inizio era" oppure, "prima era", dopo tre mesi di frequentazione. Se non è inizio questo! Da un lato mi sembra che tra noi le cose stiano andando meglio; rispetta i miei tempi sulla sessualità con gentilezza e comprensione; in genere mi sento molto più a mio agio perchè per quanto mi riguarda mi sento più in confidenza; mi dice che mi vuole bene (senza guardarmi negli occhi ma comunque con tono profondo); mi offre il suo aiuto; mi coinvolge di più. Dall'altro noto un distacco. Razionalmente questo raffreddamento non mi crea problemi, perchè penso che siamo due persone, che si cambi, che oggi è 100 e domani 40 e dopodomani 80, che le cose non possono essere statiche. Ciò di cui ho paura è non rendermi conto (sebbene al mio lato razionale non pesi per i motivi suddetti) che le cose si stanno spegnendo da parte sua. Che tutto questo è semplicemente il comportamento di una persona che non ha più chissà quale interesse, che non gli è scattato nulla e che, al più, sia mosso da attrazione fisica. Prima non perdeva occasione per chiedermi di vedermi anche solo 10 minuti passando nei pressi del mio ufficio, tutti i giorni, adesso fa passare anche due giorni senza chiedermelo ma fissando direttamente l'appuntamento per tre giorni dopo. (Certo potrei chiedergli io di vederci ma vedendo che ha già detto "dai allora ci vediamo nel week end!" Ci rimango male e capisco che non abbia voglia di vedermi prima. Cosa che invece non faceva prima) Per concludere, mi dispiace per la lunghezza, i miei quesiti sono: "sto giustificando i suoi comportamenti perchè ho perso la lucidità e per placare il mio lato emotivo che ha paura che lui si stia distaccando oppure perchè sebbene il mio lato emotivo sia in paranoia il mio lato razionale è lucido e mi da le risposte corrette?" Inoltre, fare domande dirette tipo "i tuoi momenti peggiori e quelli più belli quali sono stati?" è così sciocco? Ci sta che dia fastidio? O è esagerato lui?? Come posso capire se in merito alla sincerità sua relativa alla serietà del rapporto che vorrebbe con me (stare insieme per intenderci) sia sincero o no posto che lui l'ha fatto solo intendere senza dirlo esplicitamente? Vi ringrazio davvero per la cortese attenzione! Distinti saluti
[#9]
Cara Utente,
vedo che non è riuscita ad allontanarsi da questa persona che, ancora una volta, non si sta comportando al meglio con lei.
Ha valutato più seriamente l'idea di rivolgersi ad un nostro collega, sempre alla luce dei consulti chiesti e del rapporto difficile con l'universo maschile?
Direi che è arrivato il momento di farlo.
Non crede?
vedo che non è riuscita ad allontanarsi da questa persona che, ancora una volta, non si sta comportando al meglio con lei.
Ha valutato più seriamente l'idea di rivolgersi ad un nostro collega, sempre alla luce dei consulti chiesti e del rapporto difficile con l'universo maschile?
Direi che è arrivato il momento di farlo.
Non crede?
[#10]
Utente
Buongiorno Dr.ssa Massaro.
Comincio col ringraziarla per la sua risposta. Per rispondere alla sua domanda, dal mio punto di vista non vedo la mia situazione così grave da richiedere, per la terza volta, l'intervento di uno psicoterapeuta nell'ottica di un percorso psicologico. (da qui la ragione dello scrivere qui). Leggo tanti consulti qui sul sito, perchè credo sempre che le risposte da Voi Dottori fornite possano essere per me spunto di riflessione. Proprio alla luce di questo ho letto consulti ben peggiori del mio, con testimonianze di atteggiamenti maschili molto vergognosi e malati rispetto a quelli del "mio partner" a cui sono seguite risposte all'invito alla "comprensione" o al "non crearsi problemi dove non ce ne sono". Spero che il tono del mio messaggio non venga frainteso a causa del "mezzo impersonale" utilizzato; sentivo solo l'esigenza di esprimere il mio punto di vista. Dalla sua risposta sembra che quest'uomo sia da allontanare subito e che io "non riesca" a lasciarlo. Non sono una malata, o dipendente, che viene maltrattata, trattata come una stupida, come una con cui tappare i buchi nelle giornate in cui non si sa cosa fare, e che "non riesce" a lasciare. Ho perfettamente il coraggio di chiudere la "frequentazione", ma vivendola io in prima persona, evidentemente se non l'ho fatto è perchè davvero lui ha cambiato atteggiamento dopo che gli ho chiaramente detto di non voler continuare con lui. Non si starà comportando "al meglio" come dice Lei, ma non mi sta nemmeno maltrattando, nè io sono una stupida dipendente che si fa maltrattare! Semplicemente, nessuno è perfetto! Ho scritto molte positive di lui. Ma la risposta sembra solo focalizzata sul "negativo". Io ho scritto nuovamente qui forse perchè a volte, come la psicoterapeuta mi disse, i miei problemi, che mi portarono da lei, erano talmente radicati che può capitare che ogni tanto abbia delle ricadute. A mio avviso, la ricaduta consiste nella mia insicurezza e non fidarmi tot delle mie percezioni. Nell'essere un po' schiava della mia ansia. E anche nel vedere più in negativo di quanto non sia. Questa è la ragione per cui ho scritto qui, e per la quale non intendo rivolgermi ad un professionista. Non ne sento l'esigenza oltre quanto non stia facendo. Mi infastidisce in realtà il fatto che io debba essere presa per quella che ha disfunzioni psicologiche e pertanto accetta di farsi maltrattare. O accetta un uomo di sere B, che non mi tratta bene. O meglio, che accetta un uomo che la tratti da donna di serie B. Ecco questa è la cosa che mi infastidisce di più. Sembra che io stia accettando di farmi trattare da donna di serie B. E lui da perverso ci goda. Lui è un po' spigoloso è vero, ma davvero la sua risposta fa sembrare che io mi stia invischiando in meccanismi malati e disfunzionali e non accetto che si rimandi quello che ho scritto in quella direzione. Non lo accetto perchè non è così. La sua risposta "non riesce a" o il concetto per cui continuo a frequentare una persona che non si comporta al meglio, trovo che volessero, come dicevo, rimarcare quanto sia pericolosa questa cosa. Come se lui fosse un uomo dal quale allontanarmi perchè mi sta maltrattando. Siamo due imperfetti che stanno trovando il modo di andare d'accordo e capire se possono funzionare assieme. Non mi tratta da donna di serie B. E' fatto così. La ringrazio ancora per l'attenzione.
Distinti Saluti
p.s. la sua risposta in realtà, involontariamente, mi ha aiutato a vedere le cose come vanno viste. Non sempre nella logica, ansiante, dei disturbi psicologici o delle logiche disfunzionali. Grazie ancora
Comincio col ringraziarla per la sua risposta. Per rispondere alla sua domanda, dal mio punto di vista non vedo la mia situazione così grave da richiedere, per la terza volta, l'intervento di uno psicoterapeuta nell'ottica di un percorso psicologico. (da qui la ragione dello scrivere qui). Leggo tanti consulti qui sul sito, perchè credo sempre che le risposte da Voi Dottori fornite possano essere per me spunto di riflessione. Proprio alla luce di questo ho letto consulti ben peggiori del mio, con testimonianze di atteggiamenti maschili molto vergognosi e malati rispetto a quelli del "mio partner" a cui sono seguite risposte all'invito alla "comprensione" o al "non crearsi problemi dove non ce ne sono". Spero che il tono del mio messaggio non venga frainteso a causa del "mezzo impersonale" utilizzato; sentivo solo l'esigenza di esprimere il mio punto di vista. Dalla sua risposta sembra che quest'uomo sia da allontanare subito e che io "non riesca" a lasciarlo. Non sono una malata, o dipendente, che viene maltrattata, trattata come una stupida, come una con cui tappare i buchi nelle giornate in cui non si sa cosa fare, e che "non riesce" a lasciare. Ho perfettamente il coraggio di chiudere la "frequentazione", ma vivendola io in prima persona, evidentemente se non l'ho fatto è perchè davvero lui ha cambiato atteggiamento dopo che gli ho chiaramente detto di non voler continuare con lui. Non si starà comportando "al meglio" come dice Lei, ma non mi sta nemmeno maltrattando, nè io sono una stupida dipendente che si fa maltrattare! Semplicemente, nessuno è perfetto! Ho scritto molte positive di lui. Ma la risposta sembra solo focalizzata sul "negativo". Io ho scritto nuovamente qui forse perchè a volte, come la psicoterapeuta mi disse, i miei problemi, che mi portarono da lei, erano talmente radicati che può capitare che ogni tanto abbia delle ricadute. A mio avviso, la ricaduta consiste nella mia insicurezza e non fidarmi tot delle mie percezioni. Nell'essere un po' schiava della mia ansia. E anche nel vedere più in negativo di quanto non sia. Questa è la ragione per cui ho scritto qui, e per la quale non intendo rivolgermi ad un professionista. Non ne sento l'esigenza oltre quanto non stia facendo. Mi infastidisce in realtà il fatto che io debba essere presa per quella che ha disfunzioni psicologiche e pertanto accetta di farsi maltrattare. O accetta un uomo di sere B, che non mi tratta bene. O meglio, che accetta un uomo che la tratti da donna di serie B. Ecco questa è la cosa che mi infastidisce di più. Sembra che io stia accettando di farmi trattare da donna di serie B. E lui da perverso ci goda. Lui è un po' spigoloso è vero, ma davvero la sua risposta fa sembrare che io mi stia invischiando in meccanismi malati e disfunzionali e non accetto che si rimandi quello che ho scritto in quella direzione. Non lo accetto perchè non è così. La sua risposta "non riesce a" o il concetto per cui continuo a frequentare una persona che non si comporta al meglio, trovo che volessero, come dicevo, rimarcare quanto sia pericolosa questa cosa. Come se lui fosse un uomo dal quale allontanarmi perchè mi sta maltrattando. Siamo due imperfetti che stanno trovando il modo di andare d'accordo e capire se possono funzionare assieme. Non mi tratta da donna di serie B. E' fatto così. La ringrazio ancora per l'attenzione.
Distinti Saluti
p.s. la sua risposta in realtà, involontariamente, mi ha aiutato a vedere le cose come vanno viste. Non sempre nella logica, ansiante, dei disturbi psicologici o delle logiche disfunzionali. Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.5k visite dal 13/08/2017.
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