Strano periodo

Buongiorno a tutti.
Volevo iniziare subito col premettere che non cerco una diagnosi scrivendo poche righe, e che sono consapevole che parlarne con uno specialista dal vivo, sia la scelta migliore.
Ma decido di scrivere lo stesso per avere una chiave di lettura, o quanto meno dare un nome al disagio che sto vivendo.

Praticamente mi sono raffiorati nella mente, pensieri che avevo "accantonato" molti anni fa, quando ero adolescente: pensieri del tipo "e se tutto quello che sto vivendo non fosse reale ?"
Se i miei genitori o gli altri fossero frutto della mia immaginazione ?
Anche se ciò fosse un pensiero, chi può dimostrare il contrario ?

E per quanto possano sembrare assurdi, vivere con questi pensieri mi faceva star male, in particolare mi causavano molta ansia.
A causa proprio dell'ansia che provavo quasi tutta la giornata, mi capitava alcune volte di vomitare, e questo mi generava ancora più ansia perché mi portava disagio in presenza di altre persone. Tant'è vero che evitavo situazioni o ambienti dove il vomito si potesse manifestare.

Ho vissuto veramente d'inferno per alcuni anni, andai da uno specialista, ma detto francamente non mi ha portato miglioramenti.

Per farla breve ho vissuto molto meglio gli anni universitari, dove grazie anche al nuovo ambiente ho potuto saldare amicizie vere, che mi erano mancati gli anni precedenti.
Inoltre ci fu un riavvicinamento mio verso la fede, che mi diede molta forza.
Ed ho vissuto molto meglio, quasi in maniera "normale" per diversi anni, con alti e bassi, ma bene.

Adesso mi ritrovo nuovamente caduto in questo baratro, dove vivo nuovamente d'ansia, di pensieri assurdi ecc.

Ho avuto un grave incidente stradale, con due interventi, mi sto riprendendo velocemente, ma ancora non riesco a camminare. Per di più in questo già difficile momento, ho perso una persona cara.
Insomma anche il momento non è dei migliori.
Prima dell'incidente tutto sembrava andare al meglio, con tante soddisfazioni tra cui il realizzare i miei sogni di vita.

Non vi chiedo di dimostrarmi online che la vita esiste, o di prescivermi una cura online, sarebbe impossibile. Ma una chiave di lettura.

Anche perché vivo in una costante ansia terribile, spesso accompagnata da attacchi di panico. Mi sembra di vivere una vita vuota, e mentre prima, la mia casa, la mia camera erano luoghi il qualr stavo bene, il mio ritiro dopo una giornata, mi dava sollievo, distensione, adesso sembra proprio di non riuscire a trovare un luogo o un momento di pace.

Vivo una costante inquietudine, e non trovo pace da nessuna parte.

A volte nei momenti dove sto un po' meglio, mi verrebbe voglia di piangere, mi irrito facilmente.
Non ho praticamente appetito, spesso ho nausea con vomito, sempre accompagnato da stati ansiogeni.

Vi ringrazio molto per avermi ascoltato

[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Utente,

sarebbe stato decisamente preferibile che lei chiedesse aiuto anni fa, quando sono iniziati questi pensieri, perchè adesso non dovrebbe più preoccuparsene.
Ansia e attacchi di panico sono qualcosa da curare e non da cercare di "gestire" o mettere da parte impegnandosi in altro, perchè nel frattempo continuano ad essere presenti - anche se in maniera sotterranea - e possono "lievitare", riemergendo in seguito in forma molto più seria rispetto ai primi tempi.

E' possibile che l'incidente che ha subito le abbia dimostrato che non ha il controllo di tutto e che possono capitare eventi anche molto spiacevoli e dolorosi senza che si possano prevedere e prevenire (almeno alcune volte).
Se di base lei è un soggetto ossessivo (visto il tipo di pensieri che riporta) un evento subìto senza poter fare nulla può averla comprensibilmente messa in crisi, perchè l'illusione di tenere tutto sotto controllo è svanita, e con essa l'apparente tranquillità che aveva costruito.

Di conseguenza, al di là di questi spunti di riflessione, è d'obbligo una terapia effettuata di persona e spero che si attiverà al più presto per iniziarla.

Le auguro di riprendersi quanto prima,
un caro saluto

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Utente
Utente
la ringrazio molto della riaposta.

Io sono stato in "terapia" da uno psicoterapeuta con incontri settimanali per circa 4 anni.
Nonostante mi abbia dato molti consigli e nuovi punti di vista che mi hanno aiutato, alla fine si trattava di lunghe "chiacchierate", senza definire un vero e proprio percorso o terapia.
Nel senso, non mi è stato detto hai questo ed iniziamo questo trattamento, e i problemi di base che avevo, apparentemente dormienti, lo ho conservati sempre.

Non ho mai assunto farmaci, se non rimedi omeopatici.

Un ulteriore aspetto che non ho detto è che, in seguito all'incidente, da una vita ormai autonoma (ero all'estero) con ambiente nuovo, gente nuova, cucinavo, lavavo stiravo ecc., ho completamente perso (momentaneamente) l'autonomia.
È stata una stangata, perché anche l'ambiente casalingo che già reputavo pensante e irritante, mi ci sono immerso nuovamente, stavolta però peggio di prima, dipende da gli altri in tutto e per tutto.

Con questo spero di aver dato un quadro comoleto, e vi ringrazio ancora
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
A che età ha effettuato quel percorso?
Era seguito da uno psicologo o da uno psichiatra?

Non sa proprio dirci se il terapeuta seguisse un orientamento preciso? Le dava delle indicazioni o degli esercizi da fare?

Come mai ha proseguito per 4 anni nonostante non avesse particolari benefici?
[#4]
Utente
Utente
Sono stato seguito sino all'anno scorso.
La "filosofia" utilizzata era la psicosintesi.
Devo essere sincero sono state messe in luce molte cose, su cui abbiamo lavorato e ne ho tratto benefici, e quando ho iniziato a costruirmi la mia vita ho anche seguito molti degli aspetti messi in luce nelle sedute e posso dire di aver cominciato a star bene.

Però ho sempre vissuto in agguato a queste ossessioni e ansie, e non mi sento guarito.
Forse un differente stile di vita le ha addormentate, come diceva Lei, ma le porto dietro tutt'ora.

Non sono stato in grado da solo di stabilire se la terapia mi soddisfacesse o meno, forse è stata anche un po colpa mia che posso non aver seguito tutto come dovevo.

Comunque adesso ho 28 anni e quando iniziai penso 22/23
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Si tratta di un approccio sostanzialmente integrato e che ha la sua validità.

Se sente di aver sistemato solo alcune cose "in superficie" e che le manca una solidità di fondo - tanto che l'incidente e la perdita di una persona cara hanno fatto emergere la sintomatologia che ha riferito - è importante che effettui un lavoro più "approfondito" e perciò le suggerisco di farsi seguire per un periodo da un collega che effettui percorsi di stampo psicodinamico/psicoanalitico.
[#6]
Utente
Utente
La ringrazio, seguirò il suo consiglio
[#7]
Utente
Utente
Volevo aggiungere un dettaglio, alla mia esperienza:

Non si tratta solo di un pensiero fastidioso ossessivo, che però rimane pensiero.
Si tratta anche di una concreta alterata percezione della realtà.

Per esempio in una classica piacevole serata tra amici, tra chiacchiere e risate, improvvisamente mi sento estraneo alla realtà, come se quello che vedo e che sento fossero un illusione, non mi sento immerso.

C'è anchr da dire che in seguito all'incidente sono uscito molto poco, e sono stato chiuso tra 4 mura, in una sedia a rotelle per 2 mesi, vivendo tra Tv e computer in una realtà forse troppo virtuale.

La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato
[#8]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"in seguito all'incidente sono uscito molto poco, e sono stato chiuso tra 4 mura, in una sedia a rotelle per 2 mesi"

Questo periodo di distacco dalla realtà esterna può aver agevolato l'emersione di sensazioni di derealizzazione/depersonalizzazione, presumibilmente basate su questioni irrisolte, che si verificano quando le condizioni esterne sono "propizie".

Il punto sono sempre le questioni di fondo delle quali deve ancora occuparsi.