Lutto perdita di mia madre
Ho perso mia madre il 1° luglio scorso, pochi giorni prima di compiere 83 anni, dopo una demenza vascolare che le aveva provocato un allettamento, con conseguente stato vegetativo. Io e mia sorella l'abbiamo accudita personalmente negli ultimi 4 mesi di malattia. Eravamo consapevoli da un mese prima del suo decesso che purtroppo era entrata in fase terminale. Rimane un grande rammarico quello che non poteva comunicare. Io ero abituato ad aggiornarla sui vari eventi che accadevano nella società. Attualmente quando c'è ad esempio un avvenimento sportivo di rilievo, penso: "che peccato che non possa vederlo!", dato che era appassionata di sport e lo seguiva con grande interesse in Tv. Oltre a questo aspetto, vorrei sottolineare una cosa che va oltre il lutto stesso che non riesco a superare. Mia madre era una persona molto generosa e si preoccupava della salute degli altri, ma purtroppo ci sono stati alcuni amici di famiglia che si sono "offesi" perché non gli abbiamo voluto far vedere mia madre nell'ultima fase della malattia. Alla fine del decorso era dimagrita molto, era in coma, con piaghe da decubito e fleboclisi e quindi abbiamo pensato che non sarebbe stato giusto mostrare una persona in queste condizioni. Questi chiamiamoli "amici" non hanno partecipato in alcun modo al nostro dolore e hanno ridotto me e mia sorella in uno stato di "isolamento". Mi affido con fiducia a un vostro consiglio. Cordiali saluti.
[#1]
Caro Utente,
mi spiace per il suo lutto e per le modalità con le quali ha visto spegnersi sua mamma.
E' appena venuta a mancare e qualsiasi pensiero come quelli che ha riferito è fisiologico: è difficile accettare che una persona cara non ci si più e che non si possa fare più nulla per lei, nemmeno il gesto di tenerla aggiornata su quello che accade nel mondo.
Non mi è ben chiaro cosa vorrebbe chiederci: si tratta di un parere su quelle persone che si sono offese perchè non avete fatto vedere loro vostra madre durante lo stadio terminale della malattia?
Se ho capito bene la sua richiesta, non posso dirle altro che avete fatto la scelta giusta se la mamma era fisicamente deperita, incosciente e attaccata a macchinari e flebo e non vi siete sentiti di mostrarla in quello stato ad altre persone.
Se queste persone non lo capiscono è affar loro e segno di grande insensibilità, perchè il dolore di due figli amorevoli che accudiscono una madre morente dev'essere rispettato, così come devono essere rispettate le loro scelte.
Se quindi questi presunti amici si sono allontanati direi che non si tratta di una grande perdita, ma semplicemente di aver fatto pulizia di rapporti poco empatici e poco affettuosi nei vostri confronti.
Era questo ciò che intendeva chiedere?
mi spiace per il suo lutto e per le modalità con le quali ha visto spegnersi sua mamma.
E' appena venuta a mancare e qualsiasi pensiero come quelli che ha riferito è fisiologico: è difficile accettare che una persona cara non ci si più e che non si possa fare più nulla per lei, nemmeno il gesto di tenerla aggiornata su quello che accade nel mondo.
Non mi è ben chiaro cosa vorrebbe chiederci: si tratta di un parere su quelle persone che si sono offese perchè non avete fatto vedere loro vostra madre durante lo stadio terminale della malattia?
Se ho capito bene la sua richiesta, non posso dirle altro che avete fatto la scelta giusta se la mamma era fisicamente deperita, incosciente e attaccata a macchinari e flebo e non vi siete sentiti di mostrarla in quello stato ad altre persone.
Se queste persone non lo capiscono è affar loro e segno di grande insensibilità, perchè il dolore di due figli amorevoli che accudiscono una madre morente dev'essere rispettato, così come devono essere rispettate le loro scelte.
Se quindi questi presunti amici si sono allontanati direi che non si tratta di una grande perdita, ma semplicemente di aver fatto pulizia di rapporti poco empatici e poco affettuosi nei vostri confronti.
Era questo ciò che intendeva chiedere?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Ex utente
Gent.ma Dott.ssa Massaro, era proprio questo. Il rammarico di persone che credevamo amiche che non ci contattano e non vengono personalmente. Come dovremmo comportarci qualora li dovessimo incontrare o sentire telefonicamente? Come superare la solitudine, ci può dare dei consigli?
Siamo in una fase di instabilità e avvertiamo una grande solitudine, anche perché i nostri parenti sono in altre regioni e dopo le condoglianze di rito si sono ritirati nel loro "guscio". Grazie e cordiali saluti.
Siamo in una fase di instabilità e avvertiamo una grande solitudine, anche perché i nostri parenti sono in altre regioni e dopo le condoglianze di rito si sono ritirati nel loro "guscio". Grazie e cordiali saluti.
[#3]
Fossi in voi farei sapere a queste persone che siete rimasti molto male per il loro atteggiamento, visto che avevate tutto il diritto di non mostrare vostra madre morente e in coma a persone non di famiglia.
Se non capissero avrete conferma del fatto che è stato meglio perderli che trovarli, ma intanto sarete stati chiari e non vi sarete tenuti nessun sassolino nella scarpa.
Queste persone rappresenta(va)no la totalità dei vostri contatti sociali?
Se non capissero avrete conferma del fatto che è stato meglio perderli che trovarli, ma intanto sarete stati chiari e non vi sarete tenuti nessun sassolino nella scarpa.
Queste persone rappresenta(va)no la totalità dei vostri contatti sociali?
[#4]
Ex utente
Gent.ma Dott.ssa Massaro, seguiremo il suo consiglio.
In caso di rottura definitiva, ci troviamo dunque in un grave isolamento. Purtroppo queste persone rappresentavano la totalità dei nostri rapporti sociali nel senso che venivano a trovarci a casa periodicamente e ci sentivamo per telefono (si trattava di amicizie alcune di trenta anni e altri di quaranta). Persone catalogabili come "conoscenti" sono state più empatiche di loro, però non ci sono rapporti profondi ed è difficile instaurarli. Cosa possiamo fare per superare questa mancanza di rapporti sociali? Le facciamo presente che non lavoriamo e le cure prestate a nostra madre assorbivano totalmente, seppur con grande sacrificio, le nostre giornate.
Grazie e cordiali saluti.
In caso di rottura definitiva, ci troviamo dunque in un grave isolamento. Purtroppo queste persone rappresentavano la totalità dei nostri rapporti sociali nel senso che venivano a trovarci a casa periodicamente e ci sentivamo per telefono (si trattava di amicizie alcune di trenta anni e altri di quaranta). Persone catalogabili come "conoscenti" sono state più empatiche di loro, però non ci sono rapporti profondi ed è difficile instaurarli. Cosa possiamo fare per superare questa mancanza di rapporti sociali? Le facciamo presente che non lavoriamo e le cure prestate a nostra madre assorbivano totalmente, seppur con grande sacrificio, le nostre giornate.
Grazie e cordiali saluti.
[#5]
Buonasera,
aggiungo qualche nota a quelle della dott. Massaro.
Il lutto, e la sua elaborazione, é un fatto privato.
Anzi privatissimo.
Si può avere una rete sociale, un marito, una moglie ed attraversare le lande della propria solitudine da soli.
In realtà ogni elaborazione, ogni cambiamento di status, necessita un lavoro privato e solitario.
Vostra madre è venuta a mancare da troppo poco tempo, vi siete ritrovati con tanto tempo a disposizione, ed oltre al vuoto incolmabile, potrebbe mancarvi la fatica del fare.
Dell'accudire
Condoglianze di cuore.
aggiungo qualche nota a quelle della dott. Massaro.
Il lutto, e la sua elaborazione, é un fatto privato.
Anzi privatissimo.
Si può avere una rete sociale, un marito, una moglie ed attraversare le lande della propria solitudine da soli.
In realtà ogni elaborazione, ogni cambiamento di status, necessita un lavoro privato e solitario.
Vostra madre è venuta a mancare da troppo poco tempo, vi siete ritrovati con tanto tempo a disposizione, ed oltre al vuoto incolmabile, potrebbe mancarvi la fatica del fare.
Dell'accudire
Condoglianze di cuore.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Ripartirei proprio dai conoscenti che si sono mostrati empatici, con i quali potete approfondire i rapporti.
Per quanto riguarda quelli che immagino siano amici di famiglia, che si sono comportati in maniera per nulla rispettosa nei vostri confronti, come le dicevo può valere la pena di spiegare loro il vostro punto di vista perché non è detto che almeno qualcuno non possa rendersi conto di essersi comportato/a proprio male, pensando solo a ciò che gli/le avrebbe fatto piacere e ignorando i vostri sentimenti di figli.
Per quanto riguarda quelli che immagino siano amici di famiglia, che si sono comportati in maniera per nulla rispettosa nei vostri confronti, come le dicevo può valere la pena di spiegare loro il vostro punto di vista perché non è detto che almeno qualcuno non possa rendersi conto di essersi comportato/a proprio male, pensando solo a ciò che gli/le avrebbe fatto piacere e ignorando i vostri sentimenti di figli.
[#9]
Ex utente
Dott.ssa Massaro, mi scuso ma il suo messaggio è arrivato dopo quello della sua collega. Anche se è difficile proveremo comunque a socializzare di più con i conoscenti e chiederemo spiegazioni ai nostri amici di famiglia. Da quanto abbiamo capito anche la solitudine può essere considerata "normale" (come affermato dalla sua collega), ma dei tentativi vale comunque la pena di farli, potrebbero andare a buon fine. Grazie per la solidarietà. Cordiali saluti.
[#10]
La solitudine del lutto e della sua elaborazione è fisiologica ed è a questo che si riferiva la dott.ssa Randone.
Nessuno pensa che in generale sia "normale" essere isolati dal gruppo e, con i tempi e i modi appropriati (cioè non riempiendosi la giornata di impegni, ma non è il vostro caso), potrete cercare di allacciare nuovi rapporti e di verificare se quelli che sembrano perduti lo siano realmente.
Nessuno pensa che in generale sia "normale" essere isolati dal gruppo e, con i tempi e i modi appropriati (cioè non riempiendosi la giornata di impegni, ma non è il vostro caso), potrete cercare di allacciare nuovi rapporti e di verificare se quelli che sembrano perduti lo siano realmente.
[#11]
Ex utente
Gentilissime dottoresse, cortesemente, ho un ultimo consiglio da chiedervi. Ho un grande senso di colpa verso mia madre. Mi spiego: ho un fratello sposato che vive lontano con il quale non ho mai avuto buoni rapporti da tre anni. Qualche mese fa quando mia madre stava abbastanza bene voleva rivederla. In questa occasione, il nostro fragile rapporto si era incrinato ulteriormente dopo che mi rivolse delle gravi offese telefoniche e quindi gli proibii di venire, in quanto mia madre viveva con me e mia sorella. Mi sono trovato tra l'incudine e il martello, perchè entrambi volevano vedersi, ma le offese mi pesavano e mi ferivano più di ogni altra cosa. E' un discorso molto egoistico, ne sono cosciente. Quando si è aggravata, mio fratello si è rifiutato di vederla in "quelle condizioni". Per sua volontà mia madre non ha voluto il funerale e ha scelto per la dispersione delle ceneri. Mio fratello si è offerto di ritirare l'urna e ha disperso le ceneri in mare . Verso di lui rimango sempre ostile, infatti non ci siamo mai rivisti, anche se cerca in tutti modi di riconciliarsi. Il senso di colpa permane nei confronti di mia madre la quale mi aveva pregato più volte di farlo venire a casa. Grazie, cordiali saluti.
[#13]
Ex utente
Gent. ma Dott.ssa, dato che mio fratello ha 9 anni più di me si è sempre approfittato del suo chiamiamolo "potere decisionale" ogni volta che è venuto a casa nostra fin dai tempi in cui era vivo mio padre (deceduto nel 2010). Tutto ciò ha sempre creato contrasti fino ad una rottura tre anni fa. Quello che più mi preme è il senso di colpa nei confronti di mia madre e non verso di lui. Mia madre voleva vedere mio fratello ma io mi sono opposto proprio per non subire delle vessazioni. Purtroppo lei non si rendeva conto della reale situazione anche quando era lucida, in quanto la ragione spettava secondo lei sempre al più "forte" (mio fratello) ai danni del più "debole" (il sottoscritto). Per pensare a una mia difesa personale ho privato un incontro tra una madre e un figlio, come posso rimuovere questo senso di colpa? Cordialmente.
[#15]
Se suo fratello avesse tenuto davvero a vedere la mamma avrebbe trovato il modo, anche scusandosi con lei.
Se non l'ha fatto non è colpa sua.
Penso che ora l'accaduto non abbia più importanza e che non abbia motivo di farsene una colpa, tanto più se è stato mosso unicamente dal desiderio di difendersi e proteggersi da una persona prevaricatrice e prepotente.
Se non l'ha fatto non è colpa sua.
Penso che ora l'accaduto non abbia più importanza e che non abbia motivo di farsene una colpa, tanto più se è stato mosso unicamente dal desiderio di difendersi e proteggersi da una persona prevaricatrice e prepotente.
[#16]
Ex utente
La ringrazio Dott.ssa Massaro per il suo prezioso consiglio, con il tempo riuscirò a metabolizzare questo senso colpa. Volevo sapere secondo lei quante settimane o mesi sono considerati "normali" per elaborare completamente un lutto in tutti i suoi aspetti? Le auguro un Buon Ferragosto e grazie ancora dell'aiuto.
[#17]
Il lutto è considerato fisiologico se si risolve entro 12-18 mesi dalla perdita.
Considerando l'isolamento nel quale vi state trovando lei e sua sorella vi suggerisco in ogni caso di parlare di persona con uno psicologo, magari rivolgendovi al Consultorio Familiare, perchè da qui è possibile fornire un aiuto limitato, mancando il contatto diretto con la persona che ci scrive.
Considerando l'isolamento nel quale vi state trovando lei e sua sorella vi suggerisco in ogni caso di parlare di persona con uno psicologo, magari rivolgendovi al Consultorio Familiare, perchè da qui è possibile fornire un aiuto limitato, mancando il contatto diretto con la persona che ci scrive.
[#19]
L'isolamento, cioè la mancanza di una rete di supporto sociale, è un fattore di rischio per lo sviluppo di diversi disturbi fisici e psicologici, ad esempio la depressione.
Le persone che vivono in salute più a lungo sono quelle che coltivano una rete di rapporti amicali e che quindi non si sentono un'isola in mezzo al mare, lontana da tutto e da tutti, che potrebbe anche sprofondare senza che nessuno se ne interessi o se ne accorga.
Le persone che vivono in salute più a lungo sono quelle che coltivano una rete di rapporti amicali e che quindi non si sentono un'isola in mezzo al mare, lontana da tutto e da tutti, che potrebbe anche sprofondare senza che nessuno se ne interessi o se ne accorga.
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Ex utente
Gent.ma Dott.sa Massaro la ringrazio per la schiettezza della risposta da cui emerge tutto l'aspetto drammatico e purtroppo realistico. Non è facile vivere nella completa indifferenza, ammetto che la vita posto me e mi sorella di fronte ad una difficile prova. Intorno a noi c'è purtroppo "terra bruciata". Proprio oggi mio fratello è passato con la moglie sotto casa nostra, ma solo mia sorella è scesa per incontrarlo. Io oppongo resistenza perché non lo voglio vedere, anche se secondo mia sorella lui vorrebbe scusarsi e riappacificarsi. Ma io visto il passato non mi fido, e mi sono rifiutato di farlo salire. In questo caso è meglio essere soli che essere in compagnia e soffrire la presenza di una persona non desiderata.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#21]
Non esiste solo suo fratello, esistono tante persone che può conoscere e con le qual può stringere un legame di conoscenza e poi di amicizia.
In ogni caso se si fida di quello che dice sua sorella può credere al fatto che vostro fratello intenda effettivamente scusarsi perchè ha capito di aver sbagliato.
Mi sembra un passo importante da parte di suo fratello, che sicuramente fino a poco tempo fa non si sarebbe nemmeno sognato di chiederle scusa per alcunché.
In ogni caso se si fida di quello che dice sua sorella può credere al fatto che vostro fratello intenda effettivamente scusarsi perchè ha capito di aver sbagliato.
Mi sembra un passo importante da parte di suo fratello, che sicuramente fino a poco tempo fa non si sarebbe nemmeno sognato di chiederle scusa per alcunché.
[#22]
Ex utente
Grazie gent.ma Dott.sa Massaro per i suoi consigli, rifletterò sulla questione di mio fratello. Per quanto riguarda le altre persone con cui stringere un legame di conoscenza ed amicizia non è, come lei sa, una impresa facile, pur essendo personalmente molto aperto al dialogo anche con persone che non conosco in "situazioni di circostanza" come ad esempio alla posta, al supermercato etc. Cordiali saluti.
[#24]
Ex utente
Gent.ma Dot.ssa Massaro le scrivo per aggiornarla. Sono riuscito ad inserirmi in un gruppo di volontariato che si occupa di anziani in ambito ospedaliero a cui prendo parte tre giorni alla settimana. Questo mi sta aiutando a metabolizzare la scomparsa di mia madre e mi ha fatto stringere amicizia, seppure iniziale, tra i miei "colleghi". Per quanto riguarda mio fratello ho deciso in via definitiva di non volere nessun contatto con lui, per me è come se avesse raggiunto già da molto tempo i miei genitori. Un cordiale saluto e grazie per i suoi consigli.
[#25]
Bravissimo, molto bene!
Come vede c'è sempre la possibilità di fare nuove conoscenze e anche amicizie ed è importante che lei faccia il possibile per uscire dall'isolamento, anche facendo qualcosa che le consenta di sentirsi utile agli altri.
Un caro saluto,
Come vede c'è sempre la possibilità di fare nuove conoscenze e anche amicizie ed è importante che lei faccia il possibile per uscire dall'isolamento, anche facendo qualcosa che le consenta di sentirsi utile agli altri.
Un caro saluto,
Questo consulto ha ricevuto 25 risposte e 3.8k visite dal 06/08/2017.
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