Corsi di memoria e lettura veloce
Buongiorno,
ho 45 anni e mi trovo a dover fare un concorso molto importante.
Vado troppo al rilento nello studiare,non credo di aver trovato mai un metodo di studio , mi distraggo facilmente nonostante cerco di ricreare un ambiente silenzioso , più che altro le distrazioni sono interne nel senso che sono a pensare a tutte le altre cose da fare. In sostanza assomiglio ad una macchina che slitta per andare avanti...tanta fatica per fare pochissime pagine.
Per questi motivi avevo pensato di fare un corso di memoria e lettura veloce presso una psicologa del lavoro che si occupa di questi corsi da 20 anni. Quello che mi chiedevo è se veramente questi corsi servono a qualcosa o è solo ed esclusivamente un discorso di ""tutto fumo e niente arrosto"" .
Grazie
ho 45 anni e mi trovo a dover fare un concorso molto importante.
Vado troppo al rilento nello studiare,non credo di aver trovato mai un metodo di studio , mi distraggo facilmente nonostante cerco di ricreare un ambiente silenzioso , più che altro le distrazioni sono interne nel senso che sono a pensare a tutte le altre cose da fare. In sostanza assomiglio ad una macchina che slitta per andare avanti...tanta fatica per fare pochissime pagine.
Per questi motivi avevo pensato di fare un corso di memoria e lettura veloce presso una psicologa del lavoro che si occupa di questi corsi da 20 anni. Quello che mi chiedevo è se veramente questi corsi servono a qualcosa o è solo ed esclusivamente un discorso di ""tutto fumo e niente arrosto"" .
Grazie
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Gentile Utente,
le mnemotecniche e gli altri strumenti che migliorano la performance cognitiva sono un valido aiuto, ma il risultato della loro applicazione dipende da più fattori.
Ad esempio bisogna considerare qual è la situazione di partenza del soggetto: soffre di deficit mnestici? Si sta impegnando in un'attività per la quale non è costantemente allenato?
Gli aspetti emotivi e motivazionali rivestono un ruolo altrettanto centrale: l'atteggiamento del soggetto, le sue speranze e aspettative, ne condizionano costantemente le capacità sia attentive che mnestiche.
Questo vale per chiunque.
Lei non studia da molto tempo o si è mantenuto "in allenamento"?
Cosa prova nei confronti del concorso? Ad esempio: ha paura ed è sfiduciato, oppure è ottimista?
Tiene molto a superarlo e fa dipendere da questo un miglioramento significativo della sua vita?
Se non lo passasse sarebbe comunque soddisfatto di ciò che ha già?
le mnemotecniche e gli altri strumenti che migliorano la performance cognitiva sono un valido aiuto, ma il risultato della loro applicazione dipende da più fattori.
Ad esempio bisogna considerare qual è la situazione di partenza del soggetto: soffre di deficit mnestici? Si sta impegnando in un'attività per la quale non è costantemente allenato?
Gli aspetti emotivi e motivazionali rivestono un ruolo altrettanto centrale: l'atteggiamento del soggetto, le sue speranze e aspettative, ne condizionano costantemente le capacità sia attentive che mnestiche.
Questo vale per chiunque.
Lei non studia da molto tempo o si è mantenuto "in allenamento"?
Cosa prova nei confronti del concorso? Ad esempio: ha paura ed è sfiduciato, oppure è ottimista?
Tiene molto a superarlo e fa dipendere da questo un miglioramento significativo della sua vita?
Se non lo passasse sarebbe comunque soddisfatto di ciò che ha già?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Non ho alcun deficit mnestico, sono circa 5 anni che non studio più, il concorso lo vedo come qualcosa di molto importante l'ho già provato una volta e mi hanno bocciato , siccome le cose da studiare sono tante mi sà che lo carico tanto di ansia essendo io anche ansiosetto. Diciamo che se non lo passassi per adesso con il lavoro va ancora bene ma è probabile che tra qualche anno la situazione non rimanga rosea come adesso.
[#5]
L'ansia può interferire anche massicciamente sulla capacità di concentrarsi e di ricordare ciò che una persona ha studiato, fino alla "scena muta" nei casi più seri.
Non so ovviamente di che entità sia la sua ansia, ma tenga in considerazione che le emozioni che ne derivano possono influenzarla nel momento in cui sarebbe invece necessario che fosse pienamente lucido e presente a sè stesso, non agitato.
Questo articolo è probabilmente valido anche per la sua situazione:
http://www.serviziodipsicologia.it/ansia-da-esame-come-superarla/
Non so ovviamente di che entità sia la sua ansia, ma tenga in considerazione che le emozioni che ne derivano possono influenzarla nel momento in cui sarebbe invece necessario che fosse pienamente lucido e presente a sè stesso, non agitato.
Questo articolo è probabilmente valido anche per la sua situazione:
http://www.serviziodipsicologia.it/ansia-da-esame-come-superarla/
[#6]
Utente
Dopo aver letto l'articolo che mi ha indicato ho pensato che molti anni fa imparai il training autogeno , solo che quando lo facevo mi portava ad addormentarmi quasi o ad andare in dormi veglia e il risultato era che invece di metterci 15/20minuti per farlo ci mettevo 40 / 50 minuti tra dormiveglie e tentativi nel farlo così alla fine non lo praticai più.
Inoltre le distrazioni erano frequentissime anche dopo mesi che lo praticavo.
Come si spiega ciò forse alcuni non sono portati per farlo?
Inoltre le distrazioni erano frequentissime anche dopo mesi che lo praticavo.
Come si spiega ciò forse alcuni non sono portati per farlo?
[#7]
Alcuni quadri clinici (come la grave ipocondria) sono poco compatibili con l'utilizzo di queste tecniche, ma non penso che sia il suo caso.
Il risultato dipende da come le è stato insegnato, se in maniera adeguata o meno.
Lo ha imparato da uno psicologo?
Durante il periodo di apprendimento ad esempio gli esercizi devono essere molto brevi (pochi minuti) proprio per evitare sia distrazioni che scivolamenti nel sonno.
Più si verificano questi fenomeni e più l'esercizio va abbreviato.
Il risultato dipende da come le è stato insegnato, se in maniera adeguata o meno.
Lo ha imparato da uno psicologo?
Durante il periodo di apprendimento ad esempio gli esercizi devono essere molto brevi (pochi minuti) proprio per evitare sia distrazioni che scivolamenti nel sonno.
Più si verificano questi fenomeni e più l'esercizio va abbreviato.
[#8]
Utente
Infatti non ho alcun problema di ipocondria sono solo ansiosetto.
Il T.A. l'ho imparato da una psicologa , l'ho imparato gradualmente facendo poco per volta , mi sembra di ricordare prima un braccio poi l'altro , poi si passava alle gambe, una per volta ecc.
Volendo riprendere gli esercizi cosa potrei fare per evitare l'addormentamento?
Potrei riprendere gli esercizi secondo lei da quelli che facevo nel periodo in cui ho smesso di farlo? o dovrei riprendere il percorso da capo?
Il T.A. l'ho imparato da una psicologa , l'ho imparato gradualmente facendo poco per volta , mi sembra di ricordare prima un braccio poi l'altro , poi si passava alle gambe, una per volta ecc.
Volendo riprendere gli esercizi cosa potrei fare per evitare l'addormentamento?
Potrei riprendere gli esercizi secondo lei da quelli che facevo nel periodo in cui ho smesso di farlo? o dovrei riprendere il percorso da capo?
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Secondo me la cosa più importante è che si faccia seguire nell'apprendimento: si rivolga ad uno psicologo che insegni il TA e valuterete insieme se ricominciare dall'inizio o se ha consolidato a sufficienza l'apprendimento dei primi esercizi e quindi le è possibile proseguire.
[#10]
Utente
Per ciò che concerne il consolidamento degli esercizi probabilmente non ci dovrebbero esser problemi visto che l'ho iniziato 15 anni fà, per i primi 10 anni l'ho sempre fatto ..poi per via del fatto che mi addormentavo la motivazione a farlo è venuta un pò meno e l'ho sempre praticato a periodi. vorrei solo cercare un modo per non addormentarmi.
Un'altra cosa che mi premeva chiedere è se i corsi di memoria vanno insegnati necessariamente da laureati in psicologia, questo perchè al momento sono indeciso se andarli a fare da una psicologa che li fà da anni ma che si occupa anche di tante altre cose e fà tanta pnl....... oppure se farli da un famoso praticante di tecniche di memoria che ha vinto svariati campionati europei ma che si è laureato in ingegneria, anche se è stato certificato come insegnante(a livello europeo è primo che è stato certificato) direttamente da tony buzan (l'inventore delle mappe mentali e studioso di memoria e tecniche di apprendimento )
Un'altra cosa che mi premeva chiedere è se i corsi di memoria vanno insegnati necessariamente da laureati in psicologia, questo perchè al momento sono indeciso se andarli a fare da una psicologa che li fà da anni ma che si occupa anche di tante altre cose e fà tanta pnl....... oppure se farli da un famoso praticante di tecniche di memoria che ha vinto svariati campionati europei ma che si è laureato in ingegneria, anche se è stato certificato come insegnante(a livello europeo è primo che è stato certificato) direttamente da tony buzan (l'inventore delle mappe mentali e studioso di memoria e tecniche di apprendimento )
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Non esiste una restrizione in questo senso, ma solo uno psicologo può occuparsi della valutazione della situazione di partenza e somministrare i test del caso.
Un docente che non sia psicologo non può inoltre occuparsi degli aspetti emotivi legati all'ansia da prestazione perché non ha la competenza né la qualifica professionale per farlo.
Un docente che non sia psicologo non può inoltre occuparsi degli aspetti emotivi legati all'ansia da prestazione perché non ha la competenza né la qualifica professionale per farlo.
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 1.5k visite dal 06/08/2017.
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