Disturbo d'ansia estivo

Salve a tutti i medici che leggeranno queste mie parole.
Sono un ragazzo di 23 anni, ho sofferto a fasi alterne nella mia vita di disturbi d'ansia, sempre abbastanza lievi, situazioni che compariravo e sparivano abbastanza in fretta, grazie anche agli studi che ho tenuto sull'argomento e sull'"affrontare" ciò che ci provoca ansia, piuttosto che evitarlo.
Purtroppo in questi ultimi 15 giorni c'è stato un aumento dei miei livelli d'ansia fuori dal comune.. tutto è iniziato il 17 luglio, giorno prima di un esame all'università.. ho cominciato a sentire sensazione di "brivido" al lato destro del mio corpo, precisamente dietro la nuca, collo e spalla, come se avessi freddo, sensazioni davvero stupide e che sparivano in neanche 1 secondo, ma le notai ed analizzai. Cominciò a salire in me la preoccupazione del perché fossero localizzate solo sul lato destro e sul fatto che fossero segni neurologici, insomma quella notte impanicai. Diedi e l'esame e notai che queste sensazioni si presentavano per pochi secondi 4-5 volte al giorno.. in quei giorni spesso mi piazzavo sotto l'aria condizionata e quindi si pensava a qualche infiammazione al livello dei nervi. Dopo quella notte di panico cominciai a provare sensazioni, sempre a livello di parestesie, un po' in tutto il corpo, ma sconnesse tra loro, quasi impercettibili e di diversa entità.. c'era solo una costante.. si presentavano nei momenti in cui ero in ansia, preoccupato o simili. A distanza di pochi giorni sono successe tante scaramuccie, litigi, problemi con la mia ragazza.. ero abbastanza nervoso e questa sensazioni continuavano ad imperversare, si erano estese anche al viso, precisamente alla zona mandibola/zigomo. Qualche giorno fa il culmine.. tornavo a casa in bicicletta verso le 14:30 del pomeriggio, c'era un fortissimo caldo ed avevo mangiato prima di mettermi in viaggio, cominciai a sentire lo stomaco contorcersi su se stesso, tachicardia, respiro davvero affannoso e sensazione di svenire da un momento all'altro, caddi dalla bici e bussai al primo citofono per essere soccorso, visto che nacque in me la paura di svenire per strada e non di essere visto (non c'era nessuno per strada a quell'ora, giustamente!).
Mentre questi gentili signori mi aiutavano io non riuscivo a gestirmi: mi sedevo, stavo male, mi alzavo, tremavo.. insomma ero davvero sul punto di morire d'ansia. Da quel giorno è stato un calvario, non riesco a scendere di casa con il caldo, anche quando sono in macchina con l'aria condizionata, sento la classica sensazione che pompa adrenalina nel corpo e l'attacco di panico immediatamente dopo.. ne ho già avuti 3 da quel giorno, ma sto continuando a sforzarmi di uscire.. voglio combattere questa situazione, avendo anche un viaggio per Barcellona tra pochi giorni.. in più le parestesie si continuano a presentare durante i miei momenti d'ansia.
Può essere una situazione passeggera dovuta alla "paura" dell'evento in bici, o una vera e propria "fobia" sviluppata?
Grazie a chi mi risponderà.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro Utente,

quella che descrive può essere una situazione dovuta all'ansia che non ha mai curato e che è "esplosa" prima a causa della tensione per l'esame e poi per il disagio fisico dovuto al clima e a quell'uscita in bicicletta davvero inopportuna, oltre che alle tensioni con la sua fidanzata.

Si può trattare però anche di un fenomeno di natura organica/neurologica, almeno in parte.
Ha parlato al suo medico curante delle parestesie che stanno comparendo con una certa frequenza?
Ha misurato la pressione arteriosa?
Fisicamente soffre di qualche disturbo già diagnosticato?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Grazie della tempestiva risposta.
Dottoressa l'ansia ha sempre fatto parte di me, ma l'ho sempre tenuta a bada.. per le parestesie non ho ancora avuto modo, dato che molti medici in questo momento sono in ferie.. ho una visita neurologica prenotata per fine Agosto.
Fisicamente nessun tipo di disturbo diagnosticato, soffro e ho sempre sofferto di pressione bassa.. ma per il resto, questi "brividi" di freddo si presentano pochissime volte durante il giorno, in alcuni giorni nemmeno si presentano, ma quando compaiono sono diffusi, senza che scelgano un punto preciso, inoltre sono lievissimi, è appena una sensazione, nessun fastidio o dolore.. compaiono specialmente nei momenti in cui mi metto ad "analizzarle" perché non riesco a ricondurle a nessuna patologia e quindi vado in ansia.
Potrebbe riguardare l'uso abbandonante del condizionatore, visto che da circa 1 mese me ne hanno installato uno in camera.. questo lieve e localizzato brivido si presenta spesso in relazione a quanto il condizionatore è acceso.. inoltre quasi ogni giorno ho vampate di calore, che noto sono sempre in relazione al livello d'ansia.. infatti mi sto relativamente convincendo che possano essere somatizzazioni.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Una persona ipotesa deve evitare le situazioni che possono far crollare i valori pressori e portare al colpo di calore.
Se ha la pressione bassa questo è più che comprensibile:

"tornavo a casa in bicicletta verso le 14:30 del pomeriggio, c'era un fortissimo caldo ed avevo mangiato prima di mettermi in viaggio, cominciai a sentire lo stomaco contorcersi su se stesso, tachicardia, respiro davvero affannoso e sensazione di svenire da un momento all'altro, caddi dalla bici",

e chiunque sarebbe probabilmente stato male al posto suo; è altrettanto comprensibile che si sia spaventato e che abbia avuto un attacco d'ansia, se è presente un'ansia fluttuante mai curata.

E' importante che abbia prenotato una visita neurologica per escludere la presenza di un disturbo fisco, al di là dell'ansia.

Per quanto riguarda quest'ultima, prefiggersi di "tenerla a bada" ha lo stesso senso che potrebbe avere "tenere a bada" un tumore.
L'ansia non svanisce da sola, ma è necessario capire cosa la provoca per intervenire sulle sue cause eliminandole e prevenendone il ritorno.
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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente Dottoressa, ha ragione nel dire che il mio è stato un gesto errato e che chiunque avrebbe avuto problemi dovuti al caldo in quell'occasione..
Ora però la situazione che mi allarma è un'altra.. ho un volo per Barcellona tra appena 5 giorni ed ho un paio di problemi:
- Il timore di non riuscire a sostenere uno stress così elevato a poca distanza dal "mini-trauma" che ho avuto, visto che anche prima, con tutto che ero seduto in macchina con l'aria condizionata, sentivo l'imminente sensazione dell'attacco di panico..
- L'insistente tarlo nella mia testa di queste sensazioni che non spariscono.
Anzi, proprio mentre le scrivo, mi sono saliti i decimi di febbre e sto avendo un tipo di parestesia.. per la precisione sento la zona dal ginocchio alla caviglia destra come se fossero stretti da un fazzoletto, un involucro, qualcosa.. questo dopo aver discusso con i miei per l'insistenza di questi miei sintomi, per il fatto che dovrò al più presto vedere almeno il mio medico di base e per una discussione con la mia ragazza, in quanto la vacanza rischia di saltare e lei, già da ora, sta sfogando tutto il suo disappunto..

Chiarisco una cosa.. queste parestesie si presentano solo ed esclusivamente quando mi trovo in casa, nervoso e penserioso. Se sono distratto da qualcosa o qualcuno, non le percepisco minimamente, ma il pensiero che queste somatizzazioni possano essere nate da un reale problema neurologico, rende tutto molto più complicato da superare.
Forse è stupido da parte mia, conoscendo come funziona l'ansia, ma in questo vortice di problemi, credo di star cercando rassicurazioni..
Grazie ancora per le sue risposte.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Le suggerisco, come misura d'emergenza, di chiedere al suo medico di base un ansiolitico da assumere per un breve periodo, giusto il tempo di tranquillizzarsi prima e durante la vacanza (se necessario).
Al ritorno sarà necessario che si rivolga ad un mio collega.

Per quanto riguarda la vacanza, è contento di partire o c'è qualcosa che non le va o non la convince?
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Utente
Utente
Sincero? Non sono proprio contento di partire.. ma è più una questione mia, non sono mai stato amante dei viaggi, mentre la mia ragazza è il mio completo opposto, vive di viaggi, avventure e cose che io, per il carattere introverso e poco "da sognatore", non riesco ad accettare.
Certo, l'idea di stare con lei mi piace, ma gradisco mille volte quando restiamo a casa, o comunque nella zona, viaggiare mi ha sempre fatto tornare a casa con pochi ricordi felici e tanta tanta ansia.. problemi a deglutire per mesi, voglia di stare a casa e non vedere gente.. cose che duravano generalmente poco, perché quando l'ansia non mi "contiene", adoro uscire, conoscere nuove persone.. ma sempre nella mia zona, nel mio paesino, mi fa sentire a casa, mentre fuori mi sento "lontano", nostalgico, ed il più i ritmi frenetici imposti da chi va in vacanza soltanto per "visitare, girare e camminare" proprio non mi vanno giù.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"viaggiare mi ha sempre fatto tornare a casa con pochi ricordi felici e tanta tanta ansia.."

Si meraviglia di stare male a pochi giorni dalla partenza?..
Da 0 a 10 quanto è contrariato?
Ha discusso per questo con la sua ragazza?
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Utente
Utente
L'idea di partire non mi andava, anche per come si sono svolte le scelte della partenza, io desideravo solo andare al Tomorrowland, un festival della musica, da lì hanno prima cambiato da "viaggio per il festival" in "vacanza vera e propria", poi hanno abolito completamente quella meta e scelto Barça.. per tutta la rabbia avuta anche durante quei mesi, durante le decisioni, direi 6 su 10.. ma stare con la mia ragazza mi fa star bene, penso io, che differenza fa se ci sto qui o lì?
Sul discorso viaggi ne ho discusso talmente di quelle volte.. ma non del viaggio in se, proprio della mia inattitudine a viaggiare, con toni anche aggressivi e non richiesti delle volte, ma era per chiarire per bene il mio punto.. lei acconsentì a questa scelta, ma almeno una vacanza con me, visto che tanto le adora, penso se la meriti, perché la amo e voglio vederla felice.
Ora però sto così, davvero in ansia per ciò che ho o potrei avere, è tutto annebbiato, io non riesco a pensare alla vacanza, ma solo a star meglio..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Sentirà il parere del neurologo a fine mese, perché non si sa mai, ma da quanto dice è possibile che si tratti di ansia e rabbia che le provocano i sintomi che ha descritto.
È in una situazione dalla quale non può sottrarsi e si sente probabilmente "incastrato", con il risultato che, dal punto di vista psicodinamico, il suo inconscio produce probabilmente sintomi fisici che potrebbero farle ottenere quello che vuole, cioè di non partire.
[#10]
Utente
Utente
Dottoressa volevo aggiornarla sul mio "caso"..
Il viaggio ho preferito evitarlo, non mi sentivo in grado di sostenere un simile stress nelle mie condizioni.. i sintomi fisici si sono abbastanza ridotti, ma sono ancora presenti.
Ho avuto attacchi di panico quasi ogni volta che ho dovuto mettere piede fuori di casa: che fosse giorno, che fosse sera, che dovessi andare a comprare la cena o che dovessi andare dalla mia ragazza.
Nel frattempo sono riuscito a mettermi in contatto con un Neurologo/Psicologo/Psichiatra che ha effettuato una visita e che ha attributo quasi tutti i miei problemi all'ansia.. in quanto ha effettuato anche una visita neurologica risultata negativa, ero sano come un pesce.
Mi ha prescritto Lorens 7 gocce e Levopraid 7 gocce, mischiate in un po' d'acqua, 2 volte al giorno; Cipralex 10 gocce a pranzo.
Ho cominciato oggi la cura ed il mio corpo era indeciso se andare in ansia per la paura degli "effetti indesiderati" che può avere una Benzodiazepina sul mio corpo, o restar tranquillo.. alla fine sono stato un po' sul chi va la', ma è stata una giornata tranquilla.. vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni.
Purtroppo ciò che continua a frullarmi in testa è il fatto che questi brividi "unilaterali" non scompaiono, però ho notato anche che si presentano prevalentemente quando ascolto musica.. sembra strano detta cosi', ma è ciò che accade.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro Utente,

per la verità lei assume 3 diversi tipi di psicofarmaci e non solo una benzodiazepina (il lorazepam), ma se non ha avuto nessun effetto collaterale può stare tranquillo.

Farmaci a parte, le consiglio di fasi seguire da uno psicologo: non può pensare di risolvere tutto solo assumendo dei medicinali.

Immagino che questo non le sia stato consigliato dal medico al quale si è rivolto, ma se la sua ansia è peggiorata ed è sfociata in agorafobia :

"Ho avuto attacchi di panico quasi ogni volta che ho dovuto mettere piede fuori di casa: che fosse giorno, che fosse sera, che dovessi andare a comprare la cena o che dovessi andare dalla mia ragazza"

bisogna intervenire quanto prima, per evitare che il problema si cronicizzi come avviene di solito in assenza una cura adeguata.
[#12]
Utente
Utente
Grazie ancora della risposta dottoressa.. la aggiorno ulteriormente..
Prendendo quelle 3 medicine, una sera cominciai ad accusare diversi problemi.. ebbi prima scariche di diarrea molto potenti dopo l'uso dell'antidepressivo, dopodichè la stessa sera, prendendo anche l'ansiolitico, soffrì di: palpitazioni (il cuore probabilmente mi andava sui 140 bpm), misdriasi, tremore, ansia fortissima e sensazione di impazzire, di poter fare qualche pazzia.. andai anche in ospedale e dissero che era solo ansia, ma ebbi uno scombussolamento molto pesante e decisi di interrompere. Secondo mio zio, che è medico, oltre ai sintomi degli psicofarmaci, ero anche moderatamente disidratato a causa della diarrea e mi consigliò della coca cola sgasata come metodo per reidratare velocemente il corpo.. che in effetti si rivelò efficace e portò i battiti sotto i 90. Per i 2-3 giorni successivi andavo in bagno solo liquido, mangiavo poco e niente, avevo la sensazione di essere "estraniato" da tutto e tutti ed avevo attacchi di panico abbastanza frequenti anche in situazione di relativa calma. Fortunatamente la situazione si è assestata. Adesso sto uscendo abbastanza spesso, vado con la mia ragazza nei locali, per strada ecc.. ma ho sensazioni fastidiose.. gola che si stringe, respiri complicati da fare e sensazione che possa venirmi un attacco di panico, anche se poi non mi viene.. non soffro di questa cosa: tra le mura domestiche, a casa sua, per strada o nei locali che conosco.. ne soffro di più quando vado in posti che non conosco o che visito poco. E' sempre presente in me la paura di stare male ed evito soprattutto di uscire con il caldo.. la sera sono più "tranquillo" per strada.
Secondo lei come posso combattere questa situazione? E' più importante uscire e sopportare i sintomi dell'ansia (molto più leggeri rispetto a prima) oppure attendere in casa che si calmi la situazione mentale, magari svagandosi con qualche hobby?
P.S. Parlerò presto con uno psicologo, ma avere anche un consulto online non penso faccia male.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Si tratta di una situazione sulla quale deve lavorare con uno psicologo: ha sintomi che i farmaci possono attenuare, ma non risolvere.
Non pensi di dover "sopportare" e aspettare che passi mentre si svaga o distrae, perchè questo tipo di problema con il tempo peggiora se non trattato adeguatamente.
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Utente
Utente
Va benissimo, io la ringrazio tantissimo per tutte le sue risposte e, semmai avessi altro da chiedere, continuerò a scrivere in questo topic.. però la avviso che probabilmente cercherò di risolvere quei problemi senza l'aiuto di farmaci.. molto del panico è stato provocato proprio dagli effetti collaterali di questi psicofarmaci e la mia paura più strana durante quell'attacco d'ansia acuto dopo aver assunto quei farmaci era quella di esserne già diventato "dipendente". Io sono una persona giovane e non ho un disturbo così invalidante.. fino a pochi mesi ero il primo che desiderava uscire ogni giorno, andare ovunque, in macchina, treno, metro.. mentre tutti erano stanchi, io ero pieno di energie..
anche adesso riesco ad uscire e stare per strada e, grazie anche al supporto della mia ragazza, sto riuscendo a spendere molte ore fuori di casa senza avere attacchi di panico.. semplicemente sto scacciando il pensiero di poter stare male e mi godo la giornata/serata.. ormai ogni giorno mi sento più volenteroso e meno "apatico" nel volerla scacciare.
[#15]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Certo, se ha altre domande mi riscriva pure qui.
Nel frattempo si informi per contattare di persona un mio collega e affrontare il problema.

Un caro saluto,
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