Psicoterapia finita male

Buongiorno. Sono uno studente di psicologia ed ex paziente di una psicoterapeuta e vorrei raccontarvi la mia esperienza che mi ha lasciato allibito e con molto amato in bocca.
Mi sono iscritto all'università tardi per colpa di problemi in famiglia e questo enorme ritardo mi causa un forte disagio che paradossalmente mi impedisce di studiare serenamente e quindi, tra le altre cose che non sto ad elencare, durante le sedute accennavo a personaggi illustri del mondo della psicologia come Bion e Lacan che ho scoperto hanno iniziato a lavorare tardi in questo mondo. Questo evidentemente era un motivo per la mia terapeuta per mettersi a ridere, non che ridesse platealmente ma sghignazzava sotto i baffi come si suol dire. Io mi sentivo offeso e mi sono arrabbiato con lei iniziando ad usare i relativi toni di rabbia (senza insultarla o chissà che ovviamente). Questo è successo per tre volte durante le quali lei mi accusava di essere irrispettoso nei suoi confronti e mi diceva di andare a fare una seduta con la mia psichiatra (un ottima psichiatra che mi ha già seguito ed aiutato) o direttamente interrompere la terapia con lei e trovarmi un'altra psicoterapeuta come poi mi ha costretto a fare e mi rinfacciava che è lei ad avere una laurea e non io e che quindi è lei a decidere cosa devo fare con il palese intento di ferirmi riguardo al discorso dell'università. Infine durante l'ultima seduta dove le ho fatto notare che tra le altre cose continuava ad interrompermi mentre le spiegavo le ragioni della mia rabbia nei suoi confronti e che questo non era né rispettoso nei miei confronti né terapeutico né professionale da parte sua lei mi ha prima dato ragione salvo poi iniziare a guardare compulsivamente l'orologio del cellulare (tipo una volta al minuto) per poi cacciarmi allo scoccare del 50° minuto senza darmi un altro appuntamento mentre io cercavo di finire l'ultima frase del mio discorso senza darmi modo di dire letteralmente le ultime 4-5 parole. A questo punto non ho avuto altra scelta che alzarmi e andarmene.
Quello che mi chiedo è: ma uno psicoterapeuta non deve saper affrontare e aiutare i propri pazienti a fare altrettanto con la loro rabbia repressa che evidentemente non trova altri sfoghi? È etico interrompere una terapia dopo due anni di sedute mandando a farsi benedire tutto il lavoro fatto (e i circa 3.000€ che le ho pagato in questi due anni) costringendo il paziente a ricominciare da zero con un altro collega?
Ci tengo a precisare che credo di essere sempre stato corretto nei suoi confronti, sono sempre arrivato puntuale alle sedute e ho sempre saldato i pagamenti alla fine di ogni seduta mentre lei oltre a quanto ho già raccontato ha fatto altre cose poco professionali come non avvisare la segretaria dello studio medico dove lavora che non può entrare nella stanza durante le sedute col risultato che una volta quest'ultima ha bussato ed è entrata a prendere dei documenti senza neanche che le si dicesse "avanti".
Voi cosa ne pensate? Grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro Utente,

come ben capirà non possiamo esprimerci circa l'operato di un collega, tanto più non potendo sentire anche la sua versione dei fatti.
Per eventuali rimostranze e segnalazioni si può rivolgere all'Ordine di appartenenza della dottoressa e far presente tutto l'accaduto per sapere se vi siano state violazioni del Codice Deontologico.

In ogni caso se le cose sono andate come ha descritto le chiedo per quale motivo non ha interrotto prima il percorso ed è arrivato praticamente ai ferri corti con la terapeuta, nella quale non aveva più fiducia.
Se il suo pensiero era quello di non buttar via i soldi già spesi posso solo dirle che se ha fatto dei progressi nessuno potrà portarglieli via e che quindi quel denaro non è stato speso per niente.

Di preciso quale psicoterapia ha effettuato?
Ha ricevuto una diagnosi precisa?
Quali farmaci assume?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
In ogni caso se le cose sono andate come ha descritto le chiedo per quale motivo non ha interrotto prima il percorso ed è arrivato praticamente ai ferri corti con la terapeuta, nella quale non aveva più fiducia.

E che è colpa mia adesso? Non è il terapeuta che deve guidare la terapia? Poi credo che in qualsiasi tipo di rapporto ci siano momenti buoni e momenti meno buoni e tagliare i ponti per tre episodi sgradevoli nell'arco di due anni mi sembra un tantino esagerato. Senza contare che, come ho già detto, è stata lei ha cacciato dal suo studio senza darmi un altro appuntamento, io avrei pure affrontato la situazione e genesi so risolverla nonostante tutto (e non per una questione di denaro).

Prendo quotidianamente 20 mg di sereupin per la gestione della rabbia (guarda caso) e 50 di lyrica per un disturbo d'ansia (lei ovviamente ne era al corrente).
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Spesso i pazienti che si trovano male interrompono il percorso, per questo motivo le chiedevo come mai lei non lo ha fatto.
In ogni caso può segnalare all'Ordine competente i comportamenti che ritiene scorretti, se lo ritiene opportuno.

Nel frattempo dovrà ovviamente cambiare terapeuta, tenendo presente che se ha fatto dei progressi questi resteranno e non saranno persi semplicemente per il fatto che sarà un'altra persona a seguirla.