Montagne russe
Buongiorno,
Scrivo perché non riesco a trovare il male che mi affligge.
Da anni soffro dei disturbi fisici più disparati, con sintomi evidenti che non hanno mai trovato fondate spiegazioni cliniche. I disturbi si alternano continuamente. Dal dolore toracico, all'orticaria, a periodi di astenia insopportabile, a problemi gastrici, dolori muscolo scheletrici che mi debilitano. Questi periodi di prostrazione fisica si accompagnano a un tono dell'umore molto basso, disinteresse generalizzato, fatica a fare tutto, anche se con grande fatica sono comunque riuscita a far sì che non impattassero sulla mia vita al punto tale da perdere il lavoro o dall'adempiere a quanto necessario nella vita mia e della mia famiglia. Questi periodi di immensa fatica, in cui vivo in modo ipocondriaco vessata da dolore e fatica che mi sovrasta, sono alternati da periodi di umore alto e benessere fisico, dove questo peso scompare e mi sento positiva e piena di energia.
Tutto ciò nonostante oltre tre anni di terapia a cadenza settimanale con due diversi terapeuti. Ho portato il mio disagio esistenziale ma mi trovo al punto di partenza.
Ho addirittura pensato di essere affetta da una specie di depressione bipolare, in cui nella fase di basso probabilmente anche la mia soglia del dolore crolla lasciandomi avvertire sintomi reali che mi distruggono e su cui poi la mia mente ricama, producendo pensieri ossessivi in ipocondria. Credo che nessuno penserebbe al bipolarismo, dato che le mie fasi non si manifestano classicamente come depressive o maniacali. I due terapeuti non hanno mai fatto queste ipotesi e io non sento di aver risolto nulla. Vi chiedo: potrebbe essere un bipolarismo lieve o mascherato? Farei qualsiasi cosa per uscire da questo male che anche fisicamente mi distrugge.
Nella mia famiglia vi fu un caso di schizofrenia.
Grazie per il vostro tempo.
Scrivo perché non riesco a trovare il male che mi affligge.
Da anni soffro dei disturbi fisici più disparati, con sintomi evidenti che non hanno mai trovato fondate spiegazioni cliniche. I disturbi si alternano continuamente. Dal dolore toracico, all'orticaria, a periodi di astenia insopportabile, a problemi gastrici, dolori muscolo scheletrici che mi debilitano. Questi periodi di prostrazione fisica si accompagnano a un tono dell'umore molto basso, disinteresse generalizzato, fatica a fare tutto, anche se con grande fatica sono comunque riuscita a far sì che non impattassero sulla mia vita al punto tale da perdere il lavoro o dall'adempiere a quanto necessario nella vita mia e della mia famiglia. Questi periodi di immensa fatica, in cui vivo in modo ipocondriaco vessata da dolore e fatica che mi sovrasta, sono alternati da periodi di umore alto e benessere fisico, dove questo peso scompare e mi sento positiva e piena di energia.
Tutto ciò nonostante oltre tre anni di terapia a cadenza settimanale con due diversi terapeuti. Ho portato il mio disagio esistenziale ma mi trovo al punto di partenza.
Ho addirittura pensato di essere affetta da una specie di depressione bipolare, in cui nella fase di basso probabilmente anche la mia soglia del dolore crolla lasciandomi avvertire sintomi reali che mi distruggono e su cui poi la mia mente ricama, producendo pensieri ossessivi in ipocondria. Credo che nessuno penserebbe al bipolarismo, dato che le mie fasi non si manifestano classicamente come depressive o maniacali. I due terapeuti non hanno mai fatto queste ipotesi e io non sento di aver risolto nulla. Vi chiedo: potrebbe essere un bipolarismo lieve o mascherato? Farei qualsiasi cosa per uscire da questo male che anche fisicamente mi distrugge.
Nella mia famiglia vi fu un caso di schizofrenia.
Grazie per il vostro tempo.
[#1]
"Vi chiedo: potrebbe essere un bipolarismo lieve o mascherato? "
Gentile Utente,
I terapeuti che l'hanno avuta in cura cosa hanno detto?
Con quale diagnosi si sono occupati di lei?
Le diagnosi non possono essere fatte online, ma de visu, il semplice elenco dei sintomi non equivale ad un diagnosi clinica, che obbliga anche ad una diagnosi di personalità, e la disamina di tantissimo altro.
Gentile Utente,
I terapeuti che l'hanno avuta in cura cosa hanno detto?
Con quale diagnosi si sono occupati di lei?
Le diagnosi non possono essere fatte online, ma de visu, il semplice elenco dei sintomi non equivale ad un diagnosi clinica, che obbliga anche ad una diagnosi di personalità, e la disamina di tantissimo altro.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Ex utente
Cara d.ssa Randone,
Nessuno dei due terapeuti mi ha mai diagnosticato nulla. Entrambi, pur se esprimendolo in modi diversi, alla mia domanda esplicita su che cosa io avessi, hanno risposto in sostanza che le diagnosi servono solo a etichettare le persone e non si sono mai pronunciati. Le sedute vedevano me parlare e basta. Invece a me avrebbe aiutato sapere come si chiama il mio male, e cosa fare per guarire. Il ricordo di questi tre anni è rimasto, tristemente, quello di me che mi parlavo addosso e basta. Tra l'altro, avendo speso molti soldi dato che non ho mai saltato una seduta.
Strategie, cause, esercizi, modi per capire e risolvere.... Nulla di tutto ciò. Certo ho ripercorso la mia infanzia, ma non ho la minima idea del se e del come questo influenzi il mio stato attuale e di conseguenza come cambiarlo.
Il problema è che ora sono demotivata e il solo pensiero di ricominciare l'ennesima terapia che potrebbe rivelarsi in realtà l'ennesimo salasso e in cui riparto daccapo ad aprire me stessa, mi distrugge.
Sono in uno stato in cui le forse sono al lumicino e l'ennesima terapia inconcludente sento potrebbe dilaniarmi definitivamente
Nessuno dei due terapeuti mi ha mai diagnosticato nulla. Entrambi, pur se esprimendolo in modi diversi, alla mia domanda esplicita su che cosa io avessi, hanno risposto in sostanza che le diagnosi servono solo a etichettare le persone e non si sono mai pronunciati. Le sedute vedevano me parlare e basta. Invece a me avrebbe aiutato sapere come si chiama il mio male, e cosa fare per guarire. Il ricordo di questi tre anni è rimasto, tristemente, quello di me che mi parlavo addosso e basta. Tra l'altro, avendo speso molti soldi dato che non ho mai saltato una seduta.
Strategie, cause, esercizi, modi per capire e risolvere.... Nulla di tutto ciò. Certo ho ripercorso la mia infanzia, ma non ho la minima idea del se e del come questo influenzi il mio stato attuale e di conseguenza come cambiarlo.
Il problema è che ora sono demotivata e il solo pensiero di ricominciare l'ennesima terapia che potrebbe rivelarsi in realtà l'ennesimo salasso e in cui riparto daccapo ad aprire me stessa, mi distrugge.
Sono in uno stato in cui le forse sono al lumicino e l'ennesima terapia inconcludente sento potrebbe dilaniarmi definitivamente
[#3]
Immagino cosa stia provando.
Valuti, unitamente ad un nuovo clinico, se intraprendere una terapia combinata:
Farmacoterapia e psicoterapia
Lo so che i farmaci possono fare paura, ma talvolta diventano indispensabili per una pronta e definitiva guarigione.
E chieda la diagnosi per cui è in cura.
Dalla diagnosi, dipende il protoxollo terapeutico, e la prognosi.
Ovviamente lei "non" è la sua diagnosi, ma tantissimo altro!
Auguri per tutto.
Valuti, unitamente ad un nuovo clinico, se intraprendere una terapia combinata:
Farmacoterapia e psicoterapia
Lo so che i farmaci possono fare paura, ma talvolta diventano indispensabili per una pronta e definitiva guarigione.
E chieda la diagnosi per cui è in cura.
Dalla diagnosi, dipende il protoxollo terapeutico, e la prognosi.
Ovviamente lei "non" è la sua diagnosi, ma tantissimo altro!
Auguri per tutto.
[#4]
Ex utente
Grazie dott.ssa Randone.
Alcune domande:
- il clinico a suo parere dovrebbe essere uno psichiatra o psicologo/psicoterapeuta?
- vi sono dei criteri che posso tener presente per scegliere il prossimo professionista che mi seguirà, nel tentativo di evitare un ulteriore buco nell'acqua?
- sì, i farmaci li temo, ma sono arrivata all'osso. Sarei disposta ad accettare un trattamento farmacologico. La mia paura più grande, date le mie esperienze passate, è arrivare al punto di prendere dei farmaci essendo seguita per l'ennesima volta da una persona non preparata. Questo mi rende molto incerta ed esitante considerato lo stato in cui tre anni di "sola" terapia mi hanno ridotta
Grazie
Alcune domande:
- il clinico a suo parere dovrebbe essere uno psichiatra o psicologo/psicoterapeuta?
- vi sono dei criteri che posso tener presente per scegliere il prossimo professionista che mi seguirà, nel tentativo di evitare un ulteriore buco nell'acqua?
- sì, i farmaci li temo, ma sono arrivata all'osso. Sarei disposta ad accettare un trattamento farmacologico. La mia paura più grande, date le mie esperienze passate, è arrivare al punto di prendere dei farmaci essendo seguita per l'ennesima volta da una persona non preparata. Questo mi rende molto incerta ed esitante considerato lo stato in cui tre anni di "sola" terapia mi hanno ridotta
Grazie
[#5]
Entrambe: psichiatra e psicologo/psicoterapeuta
Provi, in prima battuta, a cercare in seno al nostro portale.
Metta la sua città, e dia un'occhiata ai professionisti che rispondono qui.
Vedrà le loro foto, leggera i loro consulti, e potrà visionare curriculum ed articolo scientifici.
Si renderà conto se sono simpatici, empitici, e preparati..
È già qualcosa!
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 30/07/2017.
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