Dipendenza affettiva e paura costante
Gentili dottori,
scrivo per un disagio che dentro me sento urlare. Ho passato più di un anno della mia vita intrappolata in una relazione tossica, sono stata follemente innamorata di un uomo di 9 anni più grande di me con profonde lacune emotive e perennemente insoddisfatto. Dopo un inizio idilliaco sono iniziati da parte sua momenti di confusione e indecisione, litigi pesanti, silenzi estenuanti, ritorni di fiamma oppure incontri con nuove donne. Assocerei la sua personalità a quella borderline, un giorno angelo e un giorno diavolo, un giorno mi amava e l'altro no, costruiva e distruggeva. Lo amavo, più di quanto amassi me stessa, più di chiunque altra persona al mondo. Mi sono presa cura di questa persona dalla personalità così complessa come non avevo mai fatto prima d'ora. Un anno di abbandoni e ritorni... mi lasciava un vuoto incredibile. Tornava da me piangendo sostenendo che era stato un pazzo a lasciare una persona che l'amasse quanto me, ma durava solo qualche giorno e poi scappava altrove, e la mia fame aumentava, era la mia ossessione. Distrutta e umiliata dopo un anno e mezzo ho deciso di chiudere ogni contatto, non è stato facile. Per riuscirci mi promettevo di non sentirlo per una settimana, poi due... fino a che le settimane sono diventate mesi. Sono rifiorita, ho radicalmente cambiato la mia vita partendo da zero, ho fatto nuove amicizie e viaggiato. Lui è tornato, incuriosito da questi cambiamenti e da una me più forte e sicura. Abbiamo ripreso a frequentarci ma ai miei occhi non appare più lo stesso, finalmente vedo la sua vera persona e credo di non amarlo, ma è tornata anche la paura. Nonostante queste premesse ho il terrore di essere abbandonata, lui non mi ha nascosto il fatto di non avere ancora le idee chiare ma stavolta io non ho paura di perdere lui ma di rivivere quella sensazione di rifiuto, abbandono. Ho paura di sentire nuovamente quella sensazione di non valere niente, di essere nuovamente "superata" da persone più belle e interessanti di me, di essere messa all'angolo, ho paura di ritornare a vivere quell'incubo.
Nei mesi in sua assenza, inoltre, ho frequentato un'altra persona con la quale si è instaurato un buon feeling sessuale. Ho accettato la situazione perchè credevo di non aver più nulla da offrire ad un uomo, e la persona in questione mi lasciava la piena libertà di fare ciò che volevo, riuscendo anche dunque a rifrequentare il mio ex. Ammetto che il sesso poi è diventato affetto, rifugio, complicità, ma anche questa poi è un'altra relazione ambigua perchè questo ragazzo sostiene di non voler instaurare nulla di serio ma che al contempo si dichiara interessata a me.
Così continuo a strascinarmi queste due situazioni, che non mi portano da nessuna parte, che mi fanno sentire come se io non bastassi ad essere la sola ed unica scelta di una persona, non sono mai abbastanza. Perchè non so lasciare andare la paura? Perchè sono intrappolata in questa situazione?
scrivo per un disagio che dentro me sento urlare. Ho passato più di un anno della mia vita intrappolata in una relazione tossica, sono stata follemente innamorata di un uomo di 9 anni più grande di me con profonde lacune emotive e perennemente insoddisfatto. Dopo un inizio idilliaco sono iniziati da parte sua momenti di confusione e indecisione, litigi pesanti, silenzi estenuanti, ritorni di fiamma oppure incontri con nuove donne. Assocerei la sua personalità a quella borderline, un giorno angelo e un giorno diavolo, un giorno mi amava e l'altro no, costruiva e distruggeva. Lo amavo, più di quanto amassi me stessa, più di chiunque altra persona al mondo. Mi sono presa cura di questa persona dalla personalità così complessa come non avevo mai fatto prima d'ora. Un anno di abbandoni e ritorni... mi lasciava un vuoto incredibile. Tornava da me piangendo sostenendo che era stato un pazzo a lasciare una persona che l'amasse quanto me, ma durava solo qualche giorno e poi scappava altrove, e la mia fame aumentava, era la mia ossessione. Distrutta e umiliata dopo un anno e mezzo ho deciso di chiudere ogni contatto, non è stato facile. Per riuscirci mi promettevo di non sentirlo per una settimana, poi due... fino a che le settimane sono diventate mesi. Sono rifiorita, ho radicalmente cambiato la mia vita partendo da zero, ho fatto nuove amicizie e viaggiato. Lui è tornato, incuriosito da questi cambiamenti e da una me più forte e sicura. Abbiamo ripreso a frequentarci ma ai miei occhi non appare più lo stesso, finalmente vedo la sua vera persona e credo di non amarlo, ma è tornata anche la paura. Nonostante queste premesse ho il terrore di essere abbandonata, lui non mi ha nascosto il fatto di non avere ancora le idee chiare ma stavolta io non ho paura di perdere lui ma di rivivere quella sensazione di rifiuto, abbandono. Ho paura di sentire nuovamente quella sensazione di non valere niente, di essere nuovamente "superata" da persone più belle e interessanti di me, di essere messa all'angolo, ho paura di ritornare a vivere quell'incubo.
Nei mesi in sua assenza, inoltre, ho frequentato un'altra persona con la quale si è instaurato un buon feeling sessuale. Ho accettato la situazione perchè credevo di non aver più nulla da offrire ad un uomo, e la persona in questione mi lasciava la piena libertà di fare ciò che volevo, riuscendo anche dunque a rifrequentare il mio ex. Ammetto che il sesso poi è diventato affetto, rifugio, complicità, ma anche questa poi è un'altra relazione ambigua perchè questo ragazzo sostiene di non voler instaurare nulla di serio ma che al contempo si dichiara interessata a me.
Così continuo a strascinarmi queste due situazioni, che non mi portano da nessuna parte, che mi fanno sentire come se io non bastassi ad essere la sola ed unica scelta di una persona, non sono mai abbastanza. Perchè non so lasciare andare la paura? Perchè sono intrappolata in questa situazione?
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"della mia vita intrappolata in una relazione tossica"
Ne è consapevole, ed è un primo passo.
Il secondo è farsi aiutare da un mio collega.
Gli amori letali, rimangono tali, e nel tempo peggiorano e le tolgono serenità e sonno.
Le allego due letture, ma la invito a visionare il mio sito e blog dovevtrovera tanto materiale sulla dipendenza affettiva e fame d'amore
https://www.valeriarandone.it/psicologia/accanimento-terapeutico-in-amore/
https://www.valeriarandone.it/psicologia/vampirismo-affettivo/
Ne è consapevole, ed è un primo passo.
Il secondo è farsi aiutare da un mio collega.
Gli amori letali, rimangono tali, e nel tempo peggiorano e le tolgono serenità e sonno.
Le allego due letture, ma la invito a visionare il mio sito e blog dovevtrovera tanto materiale sulla dipendenza affettiva e fame d'amore
https://www.valeriarandone.it/psicologia/accanimento-terapeutico-in-amore/
https://www.valeriarandone.it/psicologia/vampirismo-affettivo/
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 26/07/2017.
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