Balbuzia

Salve volevo chiedere un consiglio riguardo la balbuzia .
Balbetto da quando avevo 5 anni , le cause scatenanti non so quali potrebbero essere state , ma credo l'irascibilita dei miei genitori abbia influito non poco.
Logopedia , centri statale , psicologi....col tempo sono peggiorato in quanto ho capito di avere un problema .
Con gli anni la balbuzia mi ininvalida in tutto , fobia sociale , universita' , superare gli esami ē stato ogni volta com scalare una montagna....amici .
ē lieve generalmente e forte quando sono sotto pressioni , ho ansia o devo tenerr una discussione . Evito gli scontri proprio per questo motivo e non esprimo il mio potenziale che so bene essere molto di piú .
Vengo al nocciolo della questione , col tempo la cosa ē peggiorata notevolmente .
Non essendomi realizzato in ambito sociale e lavorativo come avrei voluto , soffrendo di disturbo ossessivo(puro) tutto si ē complicato notevolmente.
Ho enormi difficolta a interfacciarmi con persone che hanno una forte personalita o che reputo "realizzate" e "migliori di me" , balbetto , non mi vengono i vocaboli , mi perdo se devo fare un discorso di piu di 30 secondi.
Non dico mai il mio parere per paura di bslbettare in pubblico , mi soffermo a pensare di continuo a quanto sarebbe bello essere come questi o come quell'altro.
Sono in cura da uno psico sul diatirbo ossessivo , molto brsvo ma nn espperto in questo campo immagino.
Mi ha insegnato a fregarmene del contenuto dei miei pensieri , a dargli poca importanza ms con la balbuzia cio non funziina.
Non ho mai adottato tecniche o fstto esercizi , ms so per certo dove nasce il blocco.
Il blocco nasce nella mia testa ed io so gia dove balbettero ancor prima di farlo , inizio a pensare alla balbuzia all esposizione e dimentico il filo del discorso , sbaglio le psrole e le finali ... diventa impossibile .
Cosa potrei fare per aiutarmi ?
[#1]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Ragionando su ipotesi (dato che siamo online),
verosimilmente:
1) "Ho enormi difficolta a interfacciarmi con persone che hanno una forte personalita o che reputo "realizzate" e "migliori di me". Qui, probabilmente ci troviamo al cospetto di:
* Senso di scarsa autoefficacia e autosvalutazione che, probabilmente, hanno radici nel suo rimuginare sul fatto di non essersi realizzato professionalmente come avrebbe voluto; (ma non è detto che le radici del suo sintomo siano queste. Meglio essere concentrati su come risolvere un problema, più che sui perché si ha quel problema)
* e il senso di autosvalutazione, la conduce -verosimilmente- a ritenere gli altri più in gamba e bravi di lei ed "entrare", quasi involontariamente, in agonismo con gli altri. Agonismo che altro non fa che alimentare ancor di più la sua scarsa stima di sé.
Le torna qualcosa?

2) potrebbe essere, inoltre, che la disistima che nutre, la conduca (insieme al soffrire il confronto con gli altri) ad ANSIA anticipatoria. Ovvero: rimuginazione ante-evento dei possibili risvolti catastrofici di una "prestazione" verbale pubblica. Lei su questo scrive: "Il blocco nasce nella mia testa ed io so gia dove balbettero ancor prima di farlo , inizio a pensare alla balbuzia all esposizione e dimentico il filo del discorso , sbaglio le psrole e le finali ... diventa impossibile". L'ansia anticipatoria tira proprio questo scherzo: più mi preparo ---> più vado in ansia ---> più possibilità ci saranno di cadere in ciò che temiamo di più. Nel suo caso balbettare.

Che ne pensa? Potrebbe chiedere, se dovesse ritenerlo opportuno, di lavorare su questi aspetti al suo terapeuta.

Le faccio una domanda: Teme il giudizio degli altri rispetto alla sua balbuzie?

Aspetto suoi feedback in proposito.
cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Sembra che lei anbbia centrato il problema.
Rimurgino di continuo su una eventuale prestazione verbale sia in pubblico che in privato , parlo sempre di prestazioni che richiedono o un grado cuñturale che io potrei avere ma che nn so esprimere , che una discussione verbale . A volte ho cosi poca stima di me che quando sento le ragioni dell'altro che magari fa un discorso fluente ma opposto al mio mi dico"ha ragione lui" e nn so rispondere, al momento, bloccato dal giudizio altrui( sulla balbuzia...derisione...) dopo ci ritorno e penso" avrei poruto dirgli questo e quello....si che avevo ragione( e penso di essere un incapace che nn sa farsi rispettare).
1) mi torna perfettamente cio che dice
2) l'ansia anticipatoria crea nella mia mente un evento catastrofico che amplifica ed altera persino la realta.
3) temo il giudizio si , ma se riuscissi a portare al teemine un discorso ugualmente nn me ne fregherebbe nulla.
Il problema ē che quando inizio a balbettare il blocco "offusca" le idee e io stesso vedo confusione in cio che cerco di dire . Es.balbettare come "troisi" nn mi fregherebbe nulla , ma come balbetto io è davvero brutto . Incapace di esprimere pensieri in contesti non familiari
[#3]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Quindi verosimilmente, lavorando su:
- senso di autosvalutazione
- ansia anticipatoria
- timore del giudizio degli altri (non familiari)
- e... credo anche sull'autocriticismo...

avrebbe delle ricadute positive sulla riduzione e risoluzione del sintomo balbuzie.
lei in logopedia ha lavorato sull'aspetto fonatorio della balbuzie. Ma l'origine del sintomo è psico-emotivo, non organico. Ecco perché la logopedia ha fallito.

Ci provi! ;) ne parli col suo terapeuta


Lieto dell'aiuto offerto
In bocca al lupo!
[#4]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
lei pensa che uno psico di corrente TCC possa aiutarmi in tal senso .
Le dico di piu , sempre sofferto di ansia (anticipatoria in ogni campo...sessuale, professionale ....)ma nn sapevo fosse un problema finchè un evento preciso sui 30 anni ha favorito se cosi si puo dire lo sviluppo di un disturbo ossessico compulsivo . Di vari contenuti tra cui quello omosessuale.
Qui la bassa autostima ed il vedere gli altri migliori di me ha esasperato ancora di piu il senso autocritico e la santidicazione di soggetti con personalita e belli , e solo dopo un lungo lavoro ho capito che tutto era frutto di un cocktel(bassa autostima insicurezza...giudice interiore ) . Superato questo , capito che il problema ē l'autostima , ora sono nella fase su " come si fa a lavorare su ste cose ???"
[#5]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Eccoci qui
Lei ha compreso i "perché". Le radici dei suoi disagi. Ma come vede... e la ricerca scientifica in psicologia evidence based lo conferma, non è sufficiente capire i perché per stare meglio. Ma occorre andare sui "COME"
"come si fa a lavorare su ste cose ???"

Sì fa avvalendosi di psicoterapie sufficientemente brevi e mirate alla risoluzione dei sintomi che offrono, nel continuo scambio relazionale tra paziente e terapeuta, strumenti e tecniche da mettere in atto all'interno della seduta psicoterapica ma soprattutto all'esterno. Nella quotidianità.

Questi link le torneranno certamente utili per orientarsi sull'approccio psicoterapico che ritiene più utile nel suo caso. Leggerà anche della terapia cognitivo comportamentale che, nel suo caso, è uno degli approcci di elezione.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html http://www.stateofmind.it/2015/04/funzioni-psicoterapia-cognitiva/
[#6]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Salve dottore , si conosco bene queste letture .
Nella peima fase sel DOC ho letto di tutto .
Cosa intende lei per "tecniche "? cose pratiche da mettere in atto ogni qualvolta c ē un blocco ?
Il terapeuta cura molto la fase cognitiva, meno comportamentale , pero ē riuscito ad aprirmi la mente.Senza dubbio
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Per tecniche intendo gli strumenti che ogni terapeuta utilizza in terapia e dei quali il paziente può appropriarsi. Ad esempio, in terapia comportamentale, nel caso del DOC si usa frequentemente la tecnica di esposizione e prevenzione della risposta (ERP) http://studicognitivi.it/mestre/tecnica/esposizione-con-prevenzione-della-risposta-erp/
[#8]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Gentile dottore non ho mai usato questa tecnica in terapia come strumento principale . Se ne ē parlato , ma il dottore mi ha suggerito di usarla a casa e mi ha spiegato come fare.
Ma ora che ci penso ē una prassi normale il non usarla nello studio in sua presenza ?
Parlo di quando il contenuto dell ossessione era l essere omo.
Lei in caso di balbuzia come mi consiglierebbe di esercitarmi con l esposizione ?
La terapia che ho fatto infatti si basava molto sul capire come funzioba il disturbo e sullo "spostare l 'attenzione , fare altro..." meno sull 'esposizione con prevenzione della risposta .
Io credo che lui abbia insistiro piu sulla parte cognitiva per qualche ragione , analisi fatta sulle peculiarità del mio caso .
Potrebbe essere o ē un protocollo standard usare tale tecnica ?
[#9]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"Lei in caso di balbuzia come mi consiglierebbe di esercitarmi con l esposizione ?"

È bene chiarire alcuni punti in proposito:
- io e lei ci stiamo avvalendo di un portale online per scambiarci pareri, suggerimenti, idee etc. Ma non avendo un rapporto professionale vis a vis e quindi paziente-terapeuta, non posso da qui suggerirle come procedere con l'esposizione per la balbuzie. Si può fare certamente, ma occorre che siano concordati con il terapeuta:
- utilità o meno dell'esposizione
- modalità nel procedere con una eventuale esposizione.
-Tempi e spazi della ERP

le ho detto ciò anche per rispondere alla sua domanda: "Potrebbe essere o ē un protocollo standard usare tale tecnica ?" Non necessariamente è un protocollo standard è comunque, ogni tecnica/protocollo terapeutico deve sempre essere correlato all'utilità che quel paziente possa trovarne o meno benefici e soprattutto occorre che sia "modellato" rispetto al paziente.

Da qui, lei ben comprenderà, anche considerando ciò che le ho detto sopra, è impossibile stabilire un protocollo di ERP.

Chieda al suo terapeuta se sia il caso di farla o meno. Chi meglio di lui la conosce?

Ps: ha visto il film: il discorso del re di Tom Hooper? ;)
[#10]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Certo che l ' ho visto caro dottore.
L' ho trovato Geniale .
Ma trovo che il parlare seguendo un ritmo musicale sia "superato" o nel mio caso non ha funzionato.
Bella la scena della consegna del CD
[#11]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Già.. è veramente geniale!

In proposito alla scena della consegna del CD,
La invito a pensare a quando il re parla con la musica nelle orecchie senza ascoltare la sua voce ( estraneato da pensieri ansia-correlati) e poi riascolta la sua voce la notte rimanendo stupito di come fosse riuscito a parlare in modo meravigliosamente fluente.. ;)
[#12]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Si, capitava anche a me , sd esempio ad un esame dove c era tanta confusione riuscivo ad andare meglio ed a balbettare meno rispetto ad uno do e tutti erano in silenzio.
Secondo lei quindi fare estrema attenzione a come parliamo genera il problema ?
E cone si supera ... spostando l'attenzione su altro invece che sulla correttezza delle mie frasi ?
[#13]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"Secondo lei quindi fare estrema attenzione a come parliamo genera il problema ?" Diciamo che l'attenzione selettiva su come lei parla, non dovrebbe essere ciò che genera il problema, ma più che altro è ciò che lo potrebbe mantenere.

Anche questa componente chiamata ATTENZIONE SELETTIVA (ovvero porre costante e intensa attenzione al proprio sintomo) potrebbe configurarsi come elemento su cui lavorare in terapia.
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