Compagno in psichiatria non so cosa fare

Buongiorno Gentili Dottori,
vorrei chiedervi un consulto riguardo ad un problema che purtroppo mi fa preoccupare molto, riguardo a me e al mio compagno e alla nostra vita insieme. Sono una ragazza di 35 anni e il mio compagno ne ha 42 e siamo insieme da nove anni tra alti e bassi e conviviamo da tre. Il mio compagno ha un figlio grande di 16 anni avuto da una precedente relazione, che vive al sud mentre noi viviamo al nord. Lui sempre puntando sul fatto della serenità del figlio e dell'evitare il conflitto ha sempre cercato di tenere me lontana da suo figlio e dai suoi genitori. inoltre ha anche un pessimo rapporto con il figlio che ha visto poco essendosi trasferito al nord quando aveva tre anni, essendo di fatto un padre assente. per me in questi anni ci sono stati sporadici contatti con la sua famiglia e il figlio ma molto molto pochi, lui invece scende spesso. Nel frattempo per quanto mi riguarda è nato sempre più il desiderio di un figlio, di diventare mamma e di fare una famiglia e invece per quanto riguarda lui il desiderio del figlio c'è e non c'è, e questo discorso lo propongo da tre anni. Lui dice da un lato che io sono immatura e non sono pronta e lui che non si sente di diventare padre. Qualche mese fa è uscito il discorso che a 19 anni aveva avuto un episodio di depressione trattata solo con psicoterapia e poichè era un periodo per noi conflittuale sempre basato sui discorsi di un futuro di coppia lui ha deciso di iniziare una psicoterapia. E'stato bravo in questo perchè ha voluto analizzare il fatto che per lui fosse così difficile fare un figlio con la persona che ama e ha deciso di capirsi meglio e io l'ho sostenuto in questo.Ed ecco qua che inizia per me la confusione. Ora è sceso per le vacanze estive qualche settimana che io lavoro e mi chiama una settimana fa dicendomi che è ricoverato in psichiatria perchè ha avuto la notte un episodio di depressione forte e non sapeva più che fare, con insonnia ansia forte e pensieri ossessivi(doc). Io mi sono bloccata non sapevo che dire.Adesso è sotto cura farmacologica con tavor e fevarin. Io sono rimasta malissimo. Non sapevo come reagire al momento e ancora adesso non lo so. Mi si sono accavallati mille pensieri sul futuro, sulla coppia, su un figlio. Gli è stato detto che l'episodio scatenante è stata la morte dell'ex suocera che è morta quei giorni là e il lutto in generale gli ha fatto venire in mente il lutto della madre. Ora io sono lontana, lavoro e non so cosa posso fare, ho una paura tremenda dei farmaci che creano dipendenza e rovinano il fisico e la fertilità e penso che non avremo mai un figlio. La psicologa di qua gli aveva detto che era meglio non scendere e aspettare a riprendere il rapporto con il figlio che lui rifiuta. Cosa faccio? devo pensare a me stessa? ho una certa età e pensare al futuro mi spaventa tantissimo. Scusate la lunghezza ma non ne ho parlato con nessuno.
Saluti
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Buongiorno

Non ho capito se il suo compagno ha poi intrapreso una terapia dove vivete oppure non ancora. Se sì, vorrei sapere che cosa è venuto fuori da quella consulenza....

Il suo compagno è ricoverato in psichiatria? Nel reparto per pazienti acuti? O si tratta di un ricovero programmato? O e stato male ma non è ricoverato?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno dott.ssa, grazie per aver risposto anche di domenica! Dunque il mio compagno ha iniziato la terapia qua dove viviamo da circa 3-4 mesi appunto per un suo disagio nel rapporto con il figlio e la famiglia e per noi due. Cosa è uscito dalla terapia di preciso non lo so. La psicoterapeuta lo fa parlare della famiglia e del passato e a quanto mi ha detto gli aveva consigliato di non scendere per l'estate ed aspettare a recuperare il rapporto con il figlio(16 anni) che è molto complicato. Era giù da tre giorni ed è morta la ex suocera malata e il lutto gli ha scatenato un attacco fortissimo di ansia e angoscia pensieri lugubri e dopo una nottata traumatica insonne, non riusciva a respirare è uscito per strada con pensieri ossessivi, poi al mattino si è fatto accompagnare dai genitori all'ospedale del suo paese dove si è presentato in psichiatria e dicendo che aveva paura di fare male a se stesso lo hanno ricoverato per depressione e doc con terapia di fevarin e tavor. Ora è stato là dieci giorni, ieri è uscito con la prognosi di andare di nuovo qua da noi dalla sua psicoterapeuta e poi si vedrà. Non penso fosse in reparto con quelli gravi ma con quelli più lievi , il compagno di stanza era bipolare e degli altri depressi. Sicuramente è collegato anche il fatto che da giovane a 19 anni ebbe una depressione e fece una terapia psicoanalitica ma non farmacologica, io l ho saputo solo qualche mese fa. E' un tipo melanconico e pessimista e a volte pesante per quanto riguarda la gestione delle difficoltà e gestione della rabbia ma sempre in modo accettabile mi pare ma da quello ad essere ricoverato in psichiatrica con un doc e depressione il passaggio non lo capisco, non mi è chiaro. Saluti!
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