Pensiero che scatena il panico, urgente!
Salve dottori e grazie mille per esservi interessati al mio problema! Non ne posso più...
Vi risparmio il mio background che sarebbe troppo lungo, vi dico solo che soffro dalla nascita di ansia (ereditata dalla mia famiglia), e sono in cura con 10 gocce di Entact che hanno funzionato per un periodo, ma ora ho una ricaduta.
Faccio una premessa: non ho vissuto nessun trauma, ho un ottimo rapporto con i miei genitori, non ho chissà quale questione in sospeso nel subconscio, semplicemente l'ansia a livello psicosomatico è nata con me, e ce l'ho come costituzione (ho precisato "psicosomatico" perché a livello di pensieri non sono una persona molto ansiosa, ma anzi molto razionale, piuttosto sono i sintomi fisici che si manifestano TROPPO facilmente).
Se non avessi l'ansia, sarei una persona felice, perché ho una vita piena e che mi piace.
Detto questo, dopo la ricaduta degli attacchi di panico c'è un pensiero che mi assilla e che me li fa tornare sempre. In pratica, non mi sento più "protetto" dall'Entact, quindi penso che in ogni situazione mi possa arrivare un attacco di panico, che poi puntualmente arriva.
Vi faccio qualche esempio:
"Sto tra amici, e se mi venisse un attacco di panico? Che farei? Che scusa troverei per andarmene?"
"Sto nel pullman, e se mi sento male? E se mi viene la nausea e vomito davanti a tutti?" (Nel treno invece mi sento più sicuro perché ci sono i bagni e posso andare a ripararmi lì).
"Sto con una ragazza, e se mi viene un attacco di panico e mi blocco? E se mentre ci baciamo mi viene da vomitare?"
Cos'è che mi terrorizza allora? Beh, perdere il controllo, il fatto di non sapere fin dove possano arrivare i sintomi, il fatto di non riuscire a controllarmi, non comportarmi come vorrei, ne sono terrorizzato.
Questa paura si divide in due: la più immediata, cioè la paura di non riuscire a controllarmi in pubblico per colpa di un attacco di panico e fare una figuraccia o essere considerato strano; e la seconda più profonda, cioè la paura di impazzire e perdere la testa, trovarmi in una situazione più grave in cui questa sensazione di perdita di controllo prende il sopravvento facendomi impazzire.
Detto questo, cosa mi consigliate per fronteggiare quei pensieri che vi ho citato tra virgolette?
E cosa mi consigliate nella mia situazione in particolare? Lo psichiatra mi ha detto di aumentare a 15 gocce l'Entact e forse successivamente anche a 20...
Ditemi cosa ne pensate!! Grazie!
Vi risparmio il mio background che sarebbe troppo lungo, vi dico solo che soffro dalla nascita di ansia (ereditata dalla mia famiglia), e sono in cura con 10 gocce di Entact che hanno funzionato per un periodo, ma ora ho una ricaduta.
Faccio una premessa: non ho vissuto nessun trauma, ho un ottimo rapporto con i miei genitori, non ho chissà quale questione in sospeso nel subconscio, semplicemente l'ansia a livello psicosomatico è nata con me, e ce l'ho come costituzione (ho precisato "psicosomatico" perché a livello di pensieri non sono una persona molto ansiosa, ma anzi molto razionale, piuttosto sono i sintomi fisici che si manifestano TROPPO facilmente).
Se non avessi l'ansia, sarei una persona felice, perché ho una vita piena e che mi piace.
Detto questo, dopo la ricaduta degli attacchi di panico c'è un pensiero che mi assilla e che me li fa tornare sempre. In pratica, non mi sento più "protetto" dall'Entact, quindi penso che in ogni situazione mi possa arrivare un attacco di panico, che poi puntualmente arriva.
Vi faccio qualche esempio:
"Sto tra amici, e se mi venisse un attacco di panico? Che farei? Che scusa troverei per andarmene?"
"Sto nel pullman, e se mi sento male? E se mi viene la nausea e vomito davanti a tutti?" (Nel treno invece mi sento più sicuro perché ci sono i bagni e posso andare a ripararmi lì).
"Sto con una ragazza, e se mi viene un attacco di panico e mi blocco? E se mentre ci baciamo mi viene da vomitare?"
Cos'è che mi terrorizza allora? Beh, perdere il controllo, il fatto di non sapere fin dove possano arrivare i sintomi, il fatto di non riuscire a controllarmi, non comportarmi come vorrei, ne sono terrorizzato.
Questa paura si divide in due: la più immediata, cioè la paura di non riuscire a controllarmi in pubblico per colpa di un attacco di panico e fare una figuraccia o essere considerato strano; e la seconda più profonda, cioè la paura di impazzire e perdere la testa, trovarmi in una situazione più grave in cui questa sensazione di perdita di controllo prende il sopravvento facendomi impazzire.
Detto questo, cosa mi consigliate per fronteggiare quei pensieri che vi ho citato tra virgolette?
E cosa mi consigliate nella mia situazione in particolare? Lo psichiatra mi ha detto di aumentare a 15 gocce l'Entact e forse successivamente anche a 20...
Ditemi cosa ne pensate!! Grazie!
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Caro Utente,
il quadro che descrive è tipicamente ansioso e occorre un trattamento psicologico che l'aiuti a risolvere il problema, oltre all'assunzione di psicofarmaci che la lasciano nell'angoscia nel momento in cui li interrompe.
L'ansia non si eredita e non ha origini genetiche, ma se in famiglia ci sono persone ansiose può sicuramente aver appreso da loro a stare male.
Che i sintomi si manifestino sul piano fisico significa solo che lei al momento non è in grado di verbalizzare il suo malessere, non che non é un soggetto ansioso:
"ho precisato "psicosomatico" perché a livello di pensieri non sono una persona molto ansiosa, ma anzi molto razionale, piuttosto sono i sintomi fisici che si manifestano TROPPO facilmente".
Contatti di persona un mio collega e accetti di lavorare sul suo problema, invece di trascinare ulteriormente questa situazione.
Un caro saluto,
il quadro che descrive è tipicamente ansioso e occorre un trattamento psicologico che l'aiuti a risolvere il problema, oltre all'assunzione di psicofarmaci che la lasciano nell'angoscia nel momento in cui li interrompe.
L'ansia non si eredita e non ha origini genetiche, ma se in famiglia ci sono persone ansiose può sicuramente aver appreso da loro a stare male.
Che i sintomi si manifestino sul piano fisico significa solo che lei al momento non è in grado di verbalizzare il suo malessere, non che non é un soggetto ansioso:
"ho precisato "psicosomatico" perché a livello di pensieri non sono una persona molto ansiosa, ma anzi molto razionale, piuttosto sono i sintomi fisici che si manifestano TROPPO facilmente".
Contatti di persona un mio collega e accetti di lavorare sul suo problema, invece di trascinare ulteriormente questa situazione.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1k visite dal 20/07/2017.
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