Paura di guidare

Gentili medici,
Sono una ragazza di 22 anni che ha preso la patente 3 anni fa. Purtroppo non ho avuto subito la possibilità economica di comprare una macchina mia e non potevo guidare quella dei miei, così ho smesso di guidare per due anni. L'anno scorso un parente ci ha lasciato la sua macchina e io entusiasta ho accettato. La mia felicità era alle stelle, perché sentivo il bisogno di sentirmi autonoma, ma non appena ho realizzato l'idea è comparsa la paura. Ricordo che avevo paura anche quando facevo scuola guida e l'ansia mi divorava nei giorni precedenti. Il problema è che ho sempre pensato di non essere in grado di guidare, anche se so di saperlo fare (magari non benissimo). Presa la macchina, grazie al mio ragazzo ho iniziato a guidare (con lui). Ma il problema è che questa macchina la tengo nella mia città di nascita e non dove vivo (perché dove vivo non mi serve) e quindi guido saltuariamente. È stata molto dura all'inizio, non ci dormivo di notte, ma poi mi sono tranquillizzata e qualche volta ho guidato anche da sola (di notte, con poche persone in giro e per brevi tratti). Vorrei guidare, andare in giro in modo tranquillo come vedo che fanno tutti. Perché per me deve essere sempre un problema? Ho paura di non essere in grado, di non riuscire a parcheggiare. Ma più di tutto ho paura del giudizio degli altri. Nessuno sa davvero di questa mia paura, ho provato a parlarne con il mio ragazzo ma forse non mi ha capita fino in fondo. Dopo un po' si scoccia, dice che piango sempre e che ho paura di tutto. Anche se però mi ha aiutato tantissimo all'inizio. I miei genitori non sanno nulla e io mi vergogno di questa paura, mi sento spesso incapace, fallita e sola. A volte penso di essere buona solo a studiare e a nient'altro. Ho un forte desiderio di prendere la macchina e andarmene da sola da qualche parte (spesso di notte sogno di guidare bene e di essere autonoma, di essere quella che voglio), ma per ora non ci sono ancora riuscita, perché preferisco stare nella tranquillità piuttosto che mettermi alla prova e affrontare il disagio. So che starei meglio, ma non riesco a superare il confine da sola. Forse ho bisogno di comprensione, non so. Grazie per l'ascolto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

l'atto di guidare implica la capacità di rendersi autonomi, di staccarsi e allontanarsi dagli altri, perciò crea difficoltà a diverse persone, molte più di quante lei immagini.
Le segnalo questi articoli al riguardo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1930-la-paura-di-guidare-amaxofobia-quando-l-ansia-afferra-il-volante.html

http://www.serviziodipsicologia.it/ansia-mentre-si-guida-come-superarla/

Il problema non è quindi tanto quello di essere tecnicamente capaci di condurre un'autovettura, ma di affrontare i significati simbolici legati alla guida e quindi all'area dell'indipendenza.

Lei cita tutto questo nel suo post:

"spesso di notte sogno di guidare bene e di essere autonoma, di essere quella che voglio"

e si rende quindi conto di non aver ancora realizzato il suo potenziale, principalmente perchè non vuole correre dei rischi:

"preferisco stare nella tranquillità piuttosto che mettermi alla prova e affrontare il disagio".

Ha mai pensato di farsi aiutare da uno psicologo a risolvere il problema acquisendo maggiore sicurezza e autonomia rispetto alle persone che ritiene un riferimento?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Non avevo mai pensato a questa cosa, ma ultimamente la sento molto e ho pensato di parlarne con qualcuno per un aiuto.
Di solito sento di avere un po' paura delle novità, dei cambiamenti, di espormi troppo e di sbagliare. Sono molto migliorata negli ultimi anni perché cose che prima mi mettevano ansia, ora le faccio con tranquillità. Però la guida resta ancora un problema da risolvere.
Riesco a mettermi alla guida solo in situazioni necessarie, quando c'è necessità di riportare qualcuno a casa o vengo diciamo "costretta" dalle circostanze. Penso proprio che il problema sia quello dell'indipendenza, perché lo riscontro anche in altre situazioni.
Grazie per la sua risposta, mi aiuta pensare che c'è gente che può vivere lo stesso problema. Leggerò gli articoli, grazie.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"Ho paura di non essere in grado, di non riuscire a parcheggiare. Ma più di tutto ho paura del giudizio degli altri"

Gentile utente,
Teme di essere giudicata negativamente dagli altri, solo quando pensa alla guida o anche in altre circostanze quotidiane?
È critica verso sé stessa? Cioè si autocritica? Se si, in che circostanze accade che si autogiudichi negativamente?

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
Gentile Dottore,
A volte succede di giudicarmi negativamente quando sbaglio qualcosa. So che l'errore è importante perché si può imparare solo così, però a volte penso di non essere in grado di fare le cose (anche se poi riesco benissimo in tutto quello che faccio e spesso mi stupisco di esserne in grado). È come se mi giudicassi incapace a prescindere. A volte non riesco ad accettare di aver sbagliato e la paura di sbagliare mi frena. Questo mi succede di solito quando affronto qualcosa di nuovo, come imparare qualcosa, fare qualcosa per la prima volta. Ho superato questa paura di sbagliare in molte cose perché non voglio una vita così, però per la guida mi risulta molto difficile. Perché guidare da sola significa essere completamente da sola e significa essere in grado di cavarmela in qualsiasi situazione e io non penso di esserne in grado e perciò questo mi spaventa...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"guidare da sola significa essere completamente da sola e significa essere in grado di cavarmela in qualsiasi situazione"

No, guidare da sola significa essere in grado di cavarsela da sola alla guida e basta, non "in qualsiasi situazione".

Le altre situazioni che lei richiama alla mente, allargando così il discorso, fanno parte di quell'insieme simbolico al quale appartiene anche la guida come espressione di indipendenza, ma se ci pensa bene può arrivare a considerare l'atto di condurre l'auto come a sè stante rispetto al resto.

Lei potrebbe insomma guidare perfettamente e non cavarsela per nulla da sola in altre situazioni.
Per quanto a mio avviso il problema dell'insicurezza e dell'acquisizione dell'indipendenza vada trattato come un unico insieme, forse considerare che guidare non significa saper fare tutto da sola può esserle d'aiuto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

se già provavi un po' di paura mentre stavi prendendo la patente e se poi non hai avuto la possibilità o la necessità di guidare immediatamente, è probabile che questa paura si sia semplicemente rafforzata. In psicologia è noto il fenomeno, detto di incubazione della paura, cioè più passa il tempo e più la paura si rafforza.

Quindi, a mio avviso potrebbe esserci una soluzione molto più semplice, ovvero riprendere a fare delle guide con l'istruttore, fino a diventare autonoma nella guida e risolvere così il problema.

Quanto al fatto di non sentirsi sicuri all'inizio, mi pare del tutto ovvio. Quando si prende la patente, non si è in grado di guidare bene o di essere abili, ma spesso piuttosto impacciati e titubanti. Alcune persone all'inizio evitano strade affollate, altre le autostrade, altre non si sentono in grado di parcheggiare, ecc...

Inoltre, è vero che potrebbe esserci il giudizio degli altri. Ad esempio, credo sia capitato a tutto di incappare in una persona un po' imbranata alla guida dell'auto o di esserlo stato. Ma è così importante, tanto da lasciarsi bloccare? Oppure potremmo dare il giusto peso ai commenti altrui?

Guidare per te è davvero necessario? Oppure potresti anche farne a meno perchè hai attorno a te persone che possono accompagnarti?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica