Triste e scoraggiata
Salve,
Scrivo qui dopo tanto tempo che avevo quest'idea, indecisa se farlo o meno.
Questo però potrebbe rappresentare il primo passo verso un cambiamento che spero avvenga.
Da circa novembre dello scorso anno, mi ritrovo a vivere una situazione in cui non sento così "bene" le emozioni. O meglio, tutto mi sembra insipido, né mi dà gioia né mi dà dolore.
Al tempo stesso, però, saltuariamente vengo presa da ondate di intensa tristezza, ed inizio a pensare che la vita non abbia senso, che la mia vita non abbia scopo, che sia vana.
Inizio a pensare che sia tutto uno spreco di tempo, un fregatura, che sarebbe meglio andarsene.
Ogni tanto penso anche di mettere un punto a quest'agonia, ma poi penso alla mia famiglia e vengo distolta da certi pensieri.
Nonostante tutto, non ho mai sentito il desiderio di confidarmi con loro, e le poche volte che è successo, si sono fatti la spia l'uno sull'altro, quasi ricamando su di me, senza però aiutarmi concretamente.
A volte penso che la causa di tutto il mio disagio emotivo sia nato cinque anni fa, quando ricevetti una grossa delusione d'amicizia, venendo praticamente abbandonata, ed ancora oggi un po' ne sento le ferite.
Eppure, io non trovò conforto in nessun modo...
C'erano periodi che avevo queste crisi emotive e di pianto molto più frequentemente, adesso devo dire che si sono anche attenuate nei tempi, ma non nella potenza.
Ho un discreto numero di amici, tuttavia non mi sento appagata appieno, perché non riesco mai ad essere un punto fermo, alla fine faccio sempre ciò che mi viene detto, per non scontentare nessuno, per non dare dispiaceri, per non espormi, per non fare storie.
Non ci provo nemmeno a chiedere ai miei genitori un confronto psicologico, direbbero che sarebbe solo una perdita di tempo, di soldi, che sentimenti come la tristezza o il vuoto cronico siano solo capricci.
A volte mi viene voglia di isolarmi nella mia stanza e non uscire mai, nonostante regolarmente lo faccia.
Se penso alla mia vita a confronto con quella dei miei coetanei, mi sembra ancor più palese il mio fallimento: in tutta la mia breve vita, non ho mai avuto un ragazzo, qualcuno che mi si sia avvicinato.
Forse ciò è dipeso anche dal mio evidente sovrappeso, che tuttavia sto cercando di arginare come problema, seguendo una dieta prescritta da un medico che ha comunque portato dei risultati. E, tuttavia, questi importanti traguardi li vivo in modo quasi indifferente, come se stessero succedendo a qualcun'altro.
Vi chiedo scusa se questo messaggio è andato avanti per le lunghe, ma credo di aver dovuto fare varie premesse in modo da presentarvi bene la mia situazione e potervi fornire una situazione quanto più chiara possibile.
Un grande ringraziamento, a chi sarà disposto a leggere la storia di questa misera vita.
Scrivo qui dopo tanto tempo che avevo quest'idea, indecisa se farlo o meno.
Questo però potrebbe rappresentare il primo passo verso un cambiamento che spero avvenga.
Da circa novembre dello scorso anno, mi ritrovo a vivere una situazione in cui non sento così "bene" le emozioni. O meglio, tutto mi sembra insipido, né mi dà gioia né mi dà dolore.
Al tempo stesso, però, saltuariamente vengo presa da ondate di intensa tristezza, ed inizio a pensare che la vita non abbia senso, che la mia vita non abbia scopo, che sia vana.
Inizio a pensare che sia tutto uno spreco di tempo, un fregatura, che sarebbe meglio andarsene.
Ogni tanto penso anche di mettere un punto a quest'agonia, ma poi penso alla mia famiglia e vengo distolta da certi pensieri.
Nonostante tutto, non ho mai sentito il desiderio di confidarmi con loro, e le poche volte che è successo, si sono fatti la spia l'uno sull'altro, quasi ricamando su di me, senza però aiutarmi concretamente.
A volte penso che la causa di tutto il mio disagio emotivo sia nato cinque anni fa, quando ricevetti una grossa delusione d'amicizia, venendo praticamente abbandonata, ed ancora oggi un po' ne sento le ferite.
Eppure, io non trovò conforto in nessun modo...
C'erano periodi che avevo queste crisi emotive e di pianto molto più frequentemente, adesso devo dire che si sono anche attenuate nei tempi, ma non nella potenza.
Ho un discreto numero di amici, tuttavia non mi sento appagata appieno, perché non riesco mai ad essere un punto fermo, alla fine faccio sempre ciò che mi viene detto, per non scontentare nessuno, per non dare dispiaceri, per non espormi, per non fare storie.
Non ci provo nemmeno a chiedere ai miei genitori un confronto psicologico, direbbero che sarebbe solo una perdita di tempo, di soldi, che sentimenti come la tristezza o il vuoto cronico siano solo capricci.
A volte mi viene voglia di isolarmi nella mia stanza e non uscire mai, nonostante regolarmente lo faccia.
Se penso alla mia vita a confronto con quella dei miei coetanei, mi sembra ancor più palese il mio fallimento: in tutta la mia breve vita, non ho mai avuto un ragazzo, qualcuno che mi si sia avvicinato.
Forse ciò è dipeso anche dal mio evidente sovrappeso, che tuttavia sto cercando di arginare come problema, seguendo una dieta prescritta da un medico che ha comunque portato dei risultati. E, tuttavia, questi importanti traguardi li vivo in modo quasi indifferente, come se stessero succedendo a qualcun'altro.
Vi chiedo scusa se questo messaggio è andato avanti per le lunghe, ma credo di aver dovuto fare varie premesse in modo da presentarvi bene la mia situazione e potervi fornire una situazione quanto più chiara possibile.
Un grande ringraziamento, a chi sarà disposto a leggere la storia di questa misera vita.
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Cara Ragazza,
la sua minore età non ci consente di entrare in merito alla sua richiesta poiché questo servizio è riservato ai maggiorenni, come da Linee Guida del sito.
Può però incontrare direttamente un nostro collega presso lo Spazio Giovani del Consultorio Familiare ASL della sua città, il servizio è gratuito e non occorre la richiesta del medico di base.
Provi ad informarsi direttamente, i riferimenti li trova sul web digitando le parole chiave più il nome della sua città.
Un caro saluto
la sua minore età non ci consente di entrare in merito alla sua richiesta poiché questo servizio è riservato ai maggiorenni, come da Linee Guida del sito.
Può però incontrare direttamente un nostro collega presso lo Spazio Giovani del Consultorio Familiare ASL della sua città, il servizio è gratuito e non occorre la richiesta del medico di base.
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Un caro saluto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 18/07/2017.
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