I suoi genitori hanno divorziato quando lui era molto piccolo,
Buonasera,
sono una ragazza di 24 anni che da qualche mese è fidanzata con un ragazzo molto dolce, ma con dei problemi relativi alla sfera sessuale.
Fin da subito ho notato come lui fosse molto imbarazzato a farsi toccare o vedere da me, anche se il desiderio sessuale era ben presente in entrambi.
Anche quando poi si è giunti ad avere rapporti intimi, quasi sempre questi si risolvevano in raporti frettolosi, cercati da lui in location "scomode" dove per forza di cose non si potevano prolungare troppo.
Mi era sembrato che, con molta pazienza e mille rassicurazioni da parte mia, la sua insicurezza si fosse arginata, ma ultimamente sono ripresi i problemi.
In particolare, succede SEMPRE che il primo rapporto che abbiamo duri davvero poco (se c'è stimolazione da parte mia, o penetrazione, circa un minuto) con notevole insoddisfazione di entrambi. Inoltre, qualora si cerchi un secondo rapporto, noto che comunque fatica a mantenere l'erezione.
Vorrei aiutare e capire il mio partner, ma talvolta mi sento io l'incompresa, soprattutto quando lui mi dice -scherzando ma non troppo-che sono "malata" perchè vorrei semplicemente fare l'amore con lui.
Credo che ci sia una forte componente psicologica dietro questo problema: i suoi genitori hanno divorziato quando lui era molto piccolo, e io sono la sua prima ragazza "seria" a 27 anni.
Quello che desidero sapere, è come mi devo comportare in questa delicata situazione. Esistono dei rimedi concreti per ovviare al problema?
sono una ragazza di 24 anni che da qualche mese è fidanzata con un ragazzo molto dolce, ma con dei problemi relativi alla sfera sessuale.
Fin da subito ho notato come lui fosse molto imbarazzato a farsi toccare o vedere da me, anche se il desiderio sessuale era ben presente in entrambi.
Anche quando poi si è giunti ad avere rapporti intimi, quasi sempre questi si risolvevano in raporti frettolosi, cercati da lui in location "scomode" dove per forza di cose non si potevano prolungare troppo.
Mi era sembrato che, con molta pazienza e mille rassicurazioni da parte mia, la sua insicurezza si fosse arginata, ma ultimamente sono ripresi i problemi.
In particolare, succede SEMPRE che il primo rapporto che abbiamo duri davvero poco (se c'è stimolazione da parte mia, o penetrazione, circa un minuto) con notevole insoddisfazione di entrambi. Inoltre, qualora si cerchi un secondo rapporto, noto che comunque fatica a mantenere l'erezione.
Vorrei aiutare e capire il mio partner, ma talvolta mi sento io l'incompresa, soprattutto quando lui mi dice -scherzando ma non troppo-che sono "malata" perchè vorrei semplicemente fare l'amore con lui.
Credo che ci sia una forte componente psicologica dietro questo problema: i suoi genitori hanno divorziato quando lui era molto piccolo, e io sono la sua prima ragazza "seria" a 27 anni.
Quello che desidero sapere, è come mi devo comportare in questa delicata situazione. Esistono dei rimedi concreti per ovviare al problema?
[#1]
Gentile utente,
capisco l'imbarazzo e la tristezza di una situazione come questa
Lei può fare molto, perchè una relazione si basa sul contributo di entrambi i partners, anche nella sessualità
La prima cosa da fare sarebbe convincere il suo ragazzo a prenotare una visita andrologica, onde escludere la presenza di patologie mediche
Se così fosse (no patologie) l'unica strada rimane quella psicologica: potete andare entrambi da uno psicoterapeuta (meglio se specializzato in sessuologia)
Ovviamente il suo ragazzo all'inizio opporrà resistenza: ma se Lei è convinta tenga duro, perchè di questo passo poteste rischiare la rottura della relazione.
E vista così l'opposizione del suo ragazzo sembrerebbe secondaria, o no?
capisco l'imbarazzo e la tristezza di una situazione come questa
Lei può fare molto, perchè una relazione si basa sul contributo di entrambi i partners, anche nella sessualità
La prima cosa da fare sarebbe convincere il suo ragazzo a prenotare una visita andrologica, onde escludere la presenza di patologie mediche
Se così fosse (no patologie) l'unica strada rimane quella psicologica: potete andare entrambi da uno psicoterapeuta (meglio se specializzato in sessuologia)
Ovviamente il suo ragazzo all'inizio opporrà resistenza: ma se Lei è convinta tenga duro, perchè di questo passo poteste rischiare la rottura della relazione.
E vista così l'opposizione del suo ragazzo sembrerebbe secondaria, o no?
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#2]
Gentile utente,
confermo chiaramente tutto ciò scritto dal collega Dott, Bulla.
Vorrei cmq aggiungere qualcosa.
Spesso in situazioni come da lei descritte, si verifica quella che viene chiamata una disfunzione sessuale situazionale. I posti scelti dove far l'amore sono molto importanti e scegliere luoghi, come scrive lei, "scomodi" non è molto utile.
Quindi, prima di procedere in eventuali accertamenti provate a cercare una situazione più comoda, meno ansiogena, più tranquilla. Potrebbe accadere che essendo il livello di ansia più basso, l'eiaculazione potrebbe non arrivare subito. Altrimenti procedete come scritto dal collega.
Buone cose
confermo chiaramente tutto ciò scritto dal collega Dott, Bulla.
Vorrei cmq aggiungere qualcosa.
Spesso in situazioni come da lei descritte, si verifica quella che viene chiamata una disfunzione sessuale situazionale. I posti scelti dove far l'amore sono molto importanti e scegliere luoghi, come scrive lei, "scomodi" non è molto utile.
Quindi, prima di procedere in eventuali accertamenti provate a cercare una situazione più comoda, meno ansiogena, più tranquilla. Potrebbe accadere che essendo il livello di ansia più basso, l'eiaculazione potrebbe non arrivare subito. Altrimenti procedete come scritto dal collega.
Buone cose
Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it
[#3]
Gentile utente
Non so se avete già parlato insieme della possibilità di consultare uno specialista ma intanto, la prossima volta che il suo ragazzo scherzerà con lei dandole della "malata", provi a risponderle, anche lei per scherzo: "Sei davvero così sicuro che la malata sia io?", per scuoterlo un po'.
E poi cerchi di portare il discorso sull'opportunità urgente di fare come le hanno suggerito i colleghi.
Personalmente escluse le condizioni mediche propenderei per una prima consulenza psicologica congiunta.
Cordiali saluti
Non so se avete già parlato insieme della possibilità di consultare uno specialista ma intanto, la prossima volta che il suo ragazzo scherzerà con lei dandole della "malata", provi a risponderle, anche lei per scherzo: "Sei davvero così sicuro che la malata sia io?", per scuoterlo un po'.
E poi cerchi di portare il discorso sull'opportunità urgente di fare come le hanno suggerito i colleghi.
Personalmente escluse le condizioni mediche propenderei per una prima consulenza psicologica congiunta.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 03/12/2008.
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