Triangoli, rapporti disfunzionali
Gentili professionisti di Medicitalia,
sono una ragazza di 25 anni e nella mia vita purtroppo ho sempre avuto una costante: incappare in rapporti a tre disfunzionali.
Più specificatamente: mi trovo molto spesso a gravitare intorno a due persone, di solito una molto dipendente dall'altra e l'altra una persona che ha bisogno di avere persone dipendenti intorno. Io in questo triangolo di amicizia disfunzionale sono una sorta di consigliera, ovvero medio i rapporti tra le due persone e sono un po' la spalla su cui piangere e confidarsi. Però non entro mai veramente nel rapporto, il nucleo solido, seppur malato, sono loro due. Io sono un contorno.
Sono incappata in questo tipo di amicizia molte volte, pure negli ultimi anni, anche se adesso quando vedo dei segnali evito di entrare in confidenza e mi tengo fuori dal rapporto.
Perché, anche se adesso so riconoscerli ed evitarli, continuo ad averli intorno? Perché attiro e sono attirata da persone così?
Una spiegazione che mi sono data è che esse mi ricordano i miei genitori, infatti mio padre è una persona dipendente e mia madre è una persona che ha bisogno di avere persone che dipendano da lei.
Inoltre, questo tipo di amicizia mi è successo alle elementari, alle medie e pure nella prima età adulta, ovvero gli anni in cui ero più insicura. In adolescenza non ho avuto amicizie di questo tipo perché ero più sicura di me e non avevo paura a conoscere le persone.
Che sia una cosa che ha a che fare col mio essere insicura, e quindi puntare sul rapporto che mi ricorda i miei genitori per la paura di espormi con persone diverse?
Come posso fare per non finire in questo tipo di rapporti e avere amicizie solide e sane?
Grazie molte per l'attenzione,
cordiali saluti
sono una ragazza di 25 anni e nella mia vita purtroppo ho sempre avuto una costante: incappare in rapporti a tre disfunzionali.
Più specificatamente: mi trovo molto spesso a gravitare intorno a due persone, di solito una molto dipendente dall'altra e l'altra una persona che ha bisogno di avere persone dipendenti intorno. Io in questo triangolo di amicizia disfunzionale sono una sorta di consigliera, ovvero medio i rapporti tra le due persone e sono un po' la spalla su cui piangere e confidarsi. Però non entro mai veramente nel rapporto, il nucleo solido, seppur malato, sono loro due. Io sono un contorno.
Sono incappata in questo tipo di amicizia molte volte, pure negli ultimi anni, anche se adesso quando vedo dei segnali evito di entrare in confidenza e mi tengo fuori dal rapporto.
Perché, anche se adesso so riconoscerli ed evitarli, continuo ad averli intorno? Perché attiro e sono attirata da persone così?
Una spiegazione che mi sono data è che esse mi ricordano i miei genitori, infatti mio padre è una persona dipendente e mia madre è una persona che ha bisogno di avere persone che dipendano da lei.
Inoltre, questo tipo di amicizia mi è successo alle elementari, alle medie e pure nella prima età adulta, ovvero gli anni in cui ero più insicura. In adolescenza non ho avuto amicizie di questo tipo perché ero più sicura di me e non avevo paura a conoscere le persone.
Che sia una cosa che ha a che fare col mio essere insicura, e quindi puntare sul rapporto che mi ricorda i miei genitori per la paura di espormi con persone diverse?
Come posso fare per non finire in questo tipo di rapporti e avere amicizie solide e sane?
Grazie molte per l'attenzione,
cordiali saluti
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"Una spiegazione che mi sono data è che esse mi ricordano i miei genitori, infatti mio padre è una persona dipendente e mia madre è una persona che ha bisogno di avere persone che dipendano da lei"
Bravissima, la spiegazione è sicuramente questa ed è importante che lei l'abbia già individuata, in modo tale da riconoscere a prima vista le ulteriori situazioni disfunzionali nelle quali potrebbe incappare.
Le è successo qualcosa di analogo anche nei rapporti di coppia? Si è mai trovata ad essere la terza incomoda?
Bravissima, la spiegazione è sicuramente questa ed è importante che lei l'abbia già individuata, in modo tale da riconoscere a prima vista le ulteriori situazioni disfunzionali nelle quali potrebbe incappare.
Le è successo qualcosa di analogo anche nei rapporti di coppia? Si è mai trovata ad essere la terza incomoda?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Gentile dott.ssa Massaro,
Grazie per aver risposto velocemente alla mia richiesta di consulto.
Ora che ci penso sì, purtroppo sono una specie di terza incomoda anche nelle relazioni amorose.
Mi è successo ben tre volte di essere interessata a un ragazzo, uscirci, lui sembra ricambiare i miei sentimenti, ma poi puntualmente spunta la "ex storica" o un'altra ragazza che gli piace più di me e quindi si interrompe la frequentazione.
Dopo l'ultima delusione di questo tipo, tre anni fa, ho deciso di non frequentare più nessun ragazzo e stare single.
A volte penso di poter ricominciare a coltivare pure una vita sentimentale, ma temo di ritrovare i soliti perditempo.
Grazie per aver risposto velocemente alla mia richiesta di consulto.
Ora che ci penso sì, purtroppo sono una specie di terza incomoda anche nelle relazioni amorose.
Mi è successo ben tre volte di essere interessata a un ragazzo, uscirci, lui sembra ricambiare i miei sentimenti, ma poi puntualmente spunta la "ex storica" o un'altra ragazza che gli piace più di me e quindi si interrompe la frequentazione.
Dopo l'ultima delusione di questo tipo, tre anni fa, ho deciso di non frequentare più nessun ragazzo e stare single.
A volte penso di poter ricominciare a coltivare pure una vita sentimentale, ma temo di ritrovare i soliti perditempo.
[#4]
Utente
La ringrazio per aver risposto al mio problema, però non capisco cosa voglia dire "anche se lei cerca di entrare in relazione con persone diverse da quelle che ha incontrato in precedenza".
Significa che mi faccio più problemi di quelli che in realtà ci sono e vedo questo schema disfunzionale ovunque?
Significa che mi faccio più problemi di quelli che in realtà ci sono e vedo questo schema disfunzionale ovunque?
[#5]
Intendo dire che, se lei segue inconsapevolmente un copione nel quale ricopre sempre il medesimo ruolo, i suoi sforzi di entrare in relazione con persone diverse da quelle che ha avvicinato in passato possono fallire, in assenza di un lavoro psicologico che le consenta di modificare gli aspetti inconsci alla base del copione stesso.
[#8]
Utente
Ho riflettuto sulla sua osservazione e su quale copione si innesca in me in queste situazioni.
Queste tipologie di amicizie, come ho osservato prima, sono tipiche dei miei periodi più fragili ed insicuri.
In queste occasioni adocchio una coppia di amiche già consolidata, in cui di solito una è dipendente e l'altra ha bisogno di dipendenti, e inizio a gravitare loro intorno facendo la simpatica e sperando che mi notino per essere inclusa nel gruppo. Come ho già osservato, non riesco mai veramente ad entrare nel gruppo, rimango sempre un' "ospite" desiderata solo a volte.
Col senno di poi, comunque, mi rendo conto che anche l'amicizia tra le altre due non ha delle vere basi e dopo un po' si sciolgono, perché una delle due non ne può più. Finora ho osservato che solitamente la dipendente si ribella alla possessività e all'invadenza di quella che ha bisogno di dipendenti e interrompe l'amicizia.
Purtroppo questa tipologia di persone mi ricorda un che di familiare, come ho detto precedentemente, per questo mi ci avvicino.
Adesso penso di saperle riconoscere e me ne tengo lontana, anche se purtroppo a volte penso di essere sfortunata e predestinata ad incappare in questo tipo di persone. So che sono pensieri autolimitanti e dovrei evitarli, ma mi vengono in mente lo stesso.
Li faccio perché in fondo ho sempre pensato di essere una sfigata e attirare di conseguenza altri sfigati come me. Quindi suppongo di dover risolvere per prima questo problema con me stessa.
Queste tipologie di amicizie, come ho osservato prima, sono tipiche dei miei periodi più fragili ed insicuri.
In queste occasioni adocchio una coppia di amiche già consolidata, in cui di solito una è dipendente e l'altra ha bisogno di dipendenti, e inizio a gravitare loro intorno facendo la simpatica e sperando che mi notino per essere inclusa nel gruppo. Come ho già osservato, non riesco mai veramente ad entrare nel gruppo, rimango sempre un' "ospite" desiderata solo a volte.
Col senno di poi, comunque, mi rendo conto che anche l'amicizia tra le altre due non ha delle vere basi e dopo un po' si sciolgono, perché una delle due non ne può più. Finora ho osservato che solitamente la dipendente si ribella alla possessività e all'invadenza di quella che ha bisogno di dipendenti e interrompe l'amicizia.
Purtroppo questa tipologia di persone mi ricorda un che di familiare, come ho detto precedentemente, per questo mi ci avvicino.
Adesso penso di saperle riconoscere e me ne tengo lontana, anche se purtroppo a volte penso di essere sfortunata e predestinata ad incappare in questo tipo di persone. So che sono pensieri autolimitanti e dovrei evitarli, ma mi vengono in mente lo stesso.
Li faccio perché in fondo ho sempre pensato di essere una sfigata e attirare di conseguenza altri sfigati come me. Quindi suppongo di dover risolvere per prima questo problema con me stessa.
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"purtroppo a volte penso di essere sfortunata e predestinata ad incappare in questo tipo di persone"
Non è nè sfortunata nè predestinata, ma è vittima di quella che Freud ha chiamato "coazione a ripetere": è inconsciamente attratta da situazioni problematiche che le sono familiari perchè ciò che è già conosciuto è più gestibile e perchè rivivere situazioni problematiche del passato permette di illudersi di riparare a quanto accaduto in precedenza nella propria vita, solitamente nell'infanzia.
Oltre a prendere coscienza di tutto questo deve anche arrivare a superarlo e, per riuscirci, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di orientamento psicodinamico, che lavori quindi sui fattori inconsci che sostengono la sua attrazione per determinate relazioni triadiche.
Non è nè sfortunata nè predestinata, ma è vittima di quella che Freud ha chiamato "coazione a ripetere": è inconsciamente attratta da situazioni problematiche che le sono familiari perchè ciò che è già conosciuto è più gestibile e perchè rivivere situazioni problematiche del passato permette di illudersi di riparare a quanto accaduto in precedenza nella propria vita, solitamente nell'infanzia.
Oltre a prendere coscienza di tutto questo deve anche arrivare a superarlo e, per riuscirci, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di orientamento psicodinamico, che lavori quindi sui fattori inconsci che sostengono la sua attrazione per determinate relazioni triadiche.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 2.7k visite dal 13/07/2017.
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