Regole per far funzionare una relazione
Buongiorno,sto frequentando seriamente un ragazzo da 4 mesi,lui ha 32 anni mentre io 27. Ha alle spalle una storia di 12 anni finita male, per questa donna ha cambiato città e lavoro, tuttora vive li. Abbiamo 2 caratteri molto forti, siamo abbastanza testardi e mentre io non sono brava a vivere in solitaria e mi "attacco" a cozza ai nuovi partner mentre lui non vuole rotture di palle inutili. La sua vita è piena e frenetica,vive da solo,lavora in un'azienda con poca organizzazione e che sfrutta i dipendenti,cerca di risolvere i problemi prendendosi ansie e stress senza motivo perchè non è un bel modo di lavorare a detta sua.Oltre al lavoro ha la grande passione per il calcio, allena 1 squadra e non ha assolutamente intenzione di smettere;oltre al calcio fa l'addestratore di cani per portarli alle esposizioni.Io sono Architetto,ad oggi sto frequentando un master,non ho grandi passioni e sogni nel cassetto, vivo grazie all'amore e in funzione dell'amore; amo viaggiare e con il mio ex facevo molti viaggi mentre con lui tutto questo è impossibile sia per impegni lavorativi, hobbies e per una questione economica perchè vivere da solo e mantenersi non gli consente di fare "la bella vita".Ci amiamo molto,ci stimiamo,siamo sinceri e sappiamo anche di avere caratteri,atteggiamenti e abitudini diverse.Il problema sono i continui litigi senza motivo; litighiamo perchè lui vuole avere ragione su tutto e discutiamo addirittura su come cucinare qualcosa;discutiamo perchè ogni cosa che l'altro dice sembra infastidirci,sembra prenderlo sul personale,siamo sempre sul piede di guerra,abbiamo paura che l'altro ci stia dicendo qualcosa di personale. Perchè siamo così?Il problema è anche il dopo discussione io mi isolo,non voglio avere un confronto con lui se non per messaggio da una stanza all'altra,ho paura di parlare con lui perchè è così bravo con le parole che mi distrugge sempre facendomi passare per quella che sbraita per il nulla,potrebbe fare l'avvocato del diavolo talmente è bravo con le parole.Amo questa sua intelligenza ma mi è difficile confrontarmi con lui,so benissimo che il mio sbaglio + grande è il troppo sentimento,me la prendo se non mi calcola o se non mi fa i complimenti perchè sono estremamente senza autostima.Quando discutiamo lui diventa molto razionale e poco sentimentale e + volte mi ha ribadito il fatto che non ha senso continuare così,stare male e discutere x cazzate e rovinarci le giornate.Riusciamo a litigare su qualsiasi cazzata,poi subito dopo a volte amarci ancora di più e subito dopo essere di nuovo sul piede di guerra.Io vorrei + attenzioni da ragazzina 15enne innamorata persa,mentre lui è un uomo maturo che non crede più alle favole e che ha buttato via 12 anni per inseguire una donna.Quali sono le regole basilari per un rapporto?o per discutere in maniera corretta.
Spero di essere stata esaustiva, se no chiedetemi pure delucidazioni.
Grazie mille
Spero di essere stata esaustiva, se no chiedetemi pure delucidazioni.
Grazie mille
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Cara Utente,
è probabile che, come di solito accade, i vostri litigi per questioni di poco conto rappresentino semplicemente occasioni nelle quali sfogare un malessere più profondo, attaccandovi a vicenda per motivazioni futili.
Per non litigare più per cose da nulla dovete affrontare le questioni di fondo ed eliminare quindi le fonti di rabbia che poi alimentano quei litigi.
Lei individua due problemi che la riguardano, e cioè la mancanza di autostima e la tendenza ad "incollarsi" al partner come se non esistesse più null'altro, anche perchè dice di non avere particolari sogni o aspirazioni.
Questa posizione è fortemente squilibrata, perchè "rinchiudersi" nella coppia senza avere amicizie nè svolgere attività al di fuori di essa porta a situazioni claustrofobiche e soffocanti, non certo auspicabili.
Il suo fidanzato fa bene a coltivare anche altri interessi e sarebbe bene che lei lo imitasse, iniziando a riflettere sulla necessità di frequentare anche altre persone e ambienti.
Le suggerisco di farsi aiutare da uno psicologo a modificare le sue modalità di relazione, in modo tale da eliminare le cause di risentimento legate a questo.
Se non dovesse essere sufficiente potrebbero essere utili anche delle sedute di coppia.
Ci pensi!
è probabile che, come di solito accade, i vostri litigi per questioni di poco conto rappresentino semplicemente occasioni nelle quali sfogare un malessere più profondo, attaccandovi a vicenda per motivazioni futili.
Per non litigare più per cose da nulla dovete affrontare le questioni di fondo ed eliminare quindi le fonti di rabbia che poi alimentano quei litigi.
Lei individua due problemi che la riguardano, e cioè la mancanza di autostima e la tendenza ad "incollarsi" al partner come se non esistesse più null'altro, anche perchè dice di non avere particolari sogni o aspirazioni.
Questa posizione è fortemente squilibrata, perchè "rinchiudersi" nella coppia senza avere amicizie nè svolgere attività al di fuori di essa porta a situazioni claustrofobiche e soffocanti, non certo auspicabili.
Il suo fidanzato fa bene a coltivare anche altri interessi e sarebbe bene che lei lo imitasse, iniziando a riflettere sulla necessità di frequentare anche altre persone e ambienti.
Le suggerisco di farsi aiutare da uno psicologo a modificare le sue modalità di relazione, in modo tale da eliminare le cause di risentimento legate a questo.
Se non dovesse essere sufficiente potrebbero essere utili anche delle sedute di coppia.
Ci pensi!
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Se lei ha serie difficoltà con il distacco e per questo si lega eccessivamente al partner non esistono "consigli" da darle che sia in grado di seguire, come quello di dare meno importanza ai momenti di lontananza perchè non significano nulla, o di uscire a sua volta con altre persone quando lui è impegnato per conto proprio.
Glielo posso anche dire, ma non credo che lei lo possa fare.
Non esistono scorciatoie: deve lavorare sul problema, che ha presumibilmente radici profonde e deriva dalla sua infanzia, da come è stata cresciuta e dal rapporto con i suoi genitori.
Glielo posso anche dire, ma non credo che lei lo possa fare.
Non esistono scorciatoie: deve lavorare sul problema, che ha presumibilmente radici profonde e deriva dalla sua infanzia, da come è stata cresciuta e dal rapporto con i suoi genitori.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.2k visite dal 13/07/2017.
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