Allora gli dico di lasciarmi e di andarsene e lui risponde non è facile sono 20 anni insieme, ti
Salve , sono una ragazza di 38 anni e da 20 anni sono fidanzata con un ragazzo , da 9 anni conviviamo e fino ad un paio di anni fa non abbiamo avuto alcun problema. il nostro rapporto è stato sempre bello , abbiamo vissuto periodi più bui, io ho perso la mamma 13 anni fa ,lui e la
sua famiglia mi sono stati sempre vicino , diventando la mia famiglia. Anche lui ha passato momenti più difficili , è una persona insicura che tende ad isolarsi quando non sta bene moralmente. Anni fa ha fatto una cura per una sorta di depressione, che ha interrotto da solo perché secondo lui non serviva a nulla. Ora sono due anni che a fasi alterne , precisamente il periodo critico inizia nel mese di febbraio/marzo fino ad agosto/settembre che è più sofferente, triste, annoiato, infelice, automaticamente si isola e si allontana dalle persone più vicine a lui, dicendo di volere stare solo.Quando lo scorso anno vedendolo diverso e triste più volte gli ho chiesto cosa avesse è lui ha sempre risposto non lo so , so solo che sono infelice , allora ho domandato se fossi io il problema, forse non mi voleva più bene, ha risposto che non riusciva a voler bene a se stesso quindi come poteva voler bene agli altri ? Così insieme alla sua famiglia gli abbiamo proposto di farsi aiutare, ma lui ovviamente ha rifiutato , non vuole prendere pasticche e non vuole aiuti da nessuno. Passano i mesi cominciamo a litigare e così viene messo in discussione anche il nostro rapporto. Una sera sono arrivata anche al punto di lasciarlo , gli dissi che era finita, perché non potevo più reggere la situazione. Usciva da solo , rientrava tardi, non voleva compagnia, gli dava fastidio tutto. Il giorno seguente mi manda un messaggio chiedendomi scusa, che doveva ritornare sulla retta via e che dovevamo ricominciare insieme. Tutto questo ovviamente ha portato problemi anche alla nostra intimità. Passano i mesi e piano piano tutto ritorna alla "normalità " , quando arriva nuovamente febbraio e si ricade nel buio. Quando gli si chiede cosa hai scatta , anche solo dicendogli così non stai bene, e lui risponde tanto devo morire. Le cose peggiorano soprattutto nel nostro rapporto, è distante e freddo , alche una sera in preda alla rabbia gli ho detto , non hai il coraggio di lasciarmi , lui mi risponde invece tu si? Mi crolla il mondo addosso, mi dice che il nostro rapporto è cambiato che non è più come prima, che da tempo si sente infelice. Allora gli dico di lasciarmi e di andarsene e lui risponde non è facile sono 20 anni insieme, ti ho amato ti amo e ti amerò sempre ma non stiamo bene come coppia. Rimane con me in casa, alterna momenti di quotidianità a momenti di freddezza, così non sopportando più la situazione gli dico di andare via , dice che è difficile , che serve tempo! Ma tempo per cosa ? Se veramente non mi ama più perché rimane? Perché non lo ha detto subito? ma dopo 2 anni?? Non so se sia finita veramente oppure è un suo problema , avendo ammesso di non stare bene con se stesso.
sua famiglia mi sono stati sempre vicino , diventando la mia famiglia. Anche lui ha passato momenti più difficili , è una persona insicura che tende ad isolarsi quando non sta bene moralmente. Anni fa ha fatto una cura per una sorta di depressione, che ha interrotto da solo perché secondo lui non serviva a nulla. Ora sono due anni che a fasi alterne , precisamente il periodo critico inizia nel mese di febbraio/marzo fino ad agosto/settembre che è più sofferente, triste, annoiato, infelice, automaticamente si isola e si allontana dalle persone più vicine a lui, dicendo di volere stare solo.Quando lo scorso anno vedendolo diverso e triste più volte gli ho chiesto cosa avesse è lui ha sempre risposto non lo so , so solo che sono infelice , allora ho domandato se fossi io il problema, forse non mi voleva più bene, ha risposto che non riusciva a voler bene a se stesso quindi come poteva voler bene agli altri ? Così insieme alla sua famiglia gli abbiamo proposto di farsi aiutare, ma lui ovviamente ha rifiutato , non vuole prendere pasticche e non vuole aiuti da nessuno. Passano i mesi cominciamo a litigare e così viene messo in discussione anche il nostro rapporto. Una sera sono arrivata anche al punto di lasciarlo , gli dissi che era finita, perché non potevo più reggere la situazione. Usciva da solo , rientrava tardi, non voleva compagnia, gli dava fastidio tutto. Il giorno seguente mi manda un messaggio chiedendomi scusa, che doveva ritornare sulla retta via e che dovevamo ricominciare insieme. Tutto questo ovviamente ha portato problemi anche alla nostra intimità. Passano i mesi e piano piano tutto ritorna alla "normalità " , quando arriva nuovamente febbraio e si ricade nel buio. Quando gli si chiede cosa hai scatta , anche solo dicendogli così non stai bene, e lui risponde tanto devo morire. Le cose peggiorano soprattutto nel nostro rapporto, è distante e freddo , alche una sera in preda alla rabbia gli ho detto , non hai il coraggio di lasciarmi , lui mi risponde invece tu si? Mi crolla il mondo addosso, mi dice che il nostro rapporto è cambiato che non è più come prima, che da tempo si sente infelice. Allora gli dico di lasciarmi e di andarsene e lui risponde non è facile sono 20 anni insieme, ti ho amato ti amo e ti amerò sempre ma non stiamo bene come coppia. Rimane con me in casa, alterna momenti di quotidianità a momenti di freddezza, così non sopportando più la situazione gli dico di andare via , dice che è difficile , che serve tempo! Ma tempo per cosa ? Se veramente non mi ama più perché rimane? Perché non lo ha detto subito? ma dopo 2 anni?? Non so se sia finita veramente oppure è un suo problema , avendo ammesso di non stare bene con se stesso.
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Gentile Utente,
comprensibile la sofferenza di entrambi e la difficoltà nell'addivenire a una decisione rispetto alla vostra lunga relazione, data la fase dolorosa che la vostra coppia sta da tempo attraversando.
Un consulto specialistico sarebbe opportuno, sia per la coppia sia per quello che viene descritto come un disagio personale del suo partner mai curato a dovere al fine di comprendere quali soluzioni siano percorribili per recuperare benessere personale e decidere cosa fare della vostra unione.
Potrebbe rivolgersi a un terapeuta di coppia, se il suo partner non fosse d'accordo può farlo lei in prima persona, sarà poi lo specialista a dirle come agganciarlo in un consulto e poi a valutare quali le opzioni percorribili per risolvere.
Cordialità
comprensibile la sofferenza di entrambi e la difficoltà nell'addivenire a una decisione rispetto alla vostra lunga relazione, data la fase dolorosa che la vostra coppia sta da tempo attraversando.
Un consulto specialistico sarebbe opportuno, sia per la coppia sia per quello che viene descritto come un disagio personale del suo partner mai curato a dovere al fine di comprendere quali soluzioni siano percorribili per recuperare benessere personale e decidere cosa fare della vostra unione.
Potrebbe rivolgersi a un terapeuta di coppia, se il suo partner non fosse d'accordo può farlo lei in prima persona, sarà poi lo specialista a dirle come agganciarlo in un consulto e poi a valutare quali le opzioni percorribili per risolvere.
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Buongiorno e grazie per la sua risposta, vorrei chiederle una cosa , può essere che un malessere di questo tipo , che si tratti di depressione, insicurezza o altro , possa portare ad alterare i propri sentimenti e quindi mettere in discussione tutto? Può portare a non essere più obbiettivi, a non avere più voglia di passare tempo con me? Evita qualsiasi contatto , e continuo a non capire perché rimane , mi dice che se mi vede soffrire soffre anche lui, ma allora perché evita tutto?
[#3]
Per risponderle occorrerebbe avere molti dati a disposizione rilevabili solo in presenza, ogni caso è a sé.
<può essere che un malessere di questo tipo , che si tratti di depressione, insicurezza o altro , possa portare ad alterare i propri sentimenti e quindi mettere in discussione tutto?>
In linea generale, ciò che succede in coppia è determinato dalle peculiarità personali, da quanto accade alle singole persone, dai loro stati affettivi, disagi o altro, dalle dinamiche relazionali che si vengono a creare oltre a quanto accade nei contesti di appartanenza.
Chiedersi il perchè non la aiuta a risolvere, pensi ad attivarsi per chiedere un consulto di persona, continuare così fa male ad entrambi.
Cordialità
<può essere che un malessere di questo tipo , che si tratti di depressione, insicurezza o altro , possa portare ad alterare i propri sentimenti e quindi mettere in discussione tutto?>
In linea generale, ciò che succede in coppia è determinato dalle peculiarità personali, da quanto accade alle singole persone, dai loro stati affettivi, disagi o altro, dalle dinamiche relazionali che si vengono a creare oltre a quanto accade nei contesti di appartanenza.
Chiedersi il perchè non la aiuta a risolvere, pensi ad attivarsi per chiedere un consulto di persona, continuare così fa male ad entrambi.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 12/07/2017.
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