Ansia e attacchi di panico

Salve!
Bisogno di aiuto.
Soffro d'ansia da quando ero piccola, non riuscivo ad andare a scuola e piangevo a finché mia madre restasse con me in aula, dormivo nel lettone ma senza riuscire a dormire per la troppa paura finché una pediatra ha imposto a mia madre di farmi dormire sola nel mio di letto e da quanto ricordo non ho avuto più grandi problemi.
Ora ho 20 anni e l'ansia è sempre stata accanto a me, ricordo che il suo picco si manifestò quando senti parlare di sintomi di malattie e da lì iniziai a sentirmeli tutti addosso iniziando anche ad avere dei disturbi ossessivi compulsivi, non mettere mai numeri come il 4,5,17,18 o che addirittura non superino la mia età.
Ho capito di soffrire di una certa ipocondria.
Ho avuto periodo dove l'ansia spariva e dove era martellante ma ho sempre tenuto tutto per me senza parlarne, i miei genitori o amici più stretti sanno della mia ansia (ed essendo molto timida la collegano a quella) ma non ho mai approfondito parlandogli di tutto ciò.
Il problema ora, da qualche mese ho iniziato a stare male con attacchi di panico inclusi, al punto di andare al pronto soccorso nel bel mezzo della notte e dirmi che era soltanto un attacco di panico. Ho iniziato a fare esami su esami per controllare la mia salute e la mia dottoressa dove vado quasi ogni giorno ormai dice sempre che sto bene, il benessere dura si o no qualche ora per poi ripresentarsi tutto quello che avvertivo prima.
Cerco su internet spiegazioni per tranquillizarmi ma finisco con il spaventarmi ancora di più per quello che trovo.
Ho paura di qualsiasi cosa senta dentro di me.
Ora avverto dei tremori interni diciamo che la dottoressa mi ha associato ad una leggera scoliosi ma non trovando questo sintomo su internet correlato alla scoliosi mi fa agitare ancora di più e l'unica cosa che mi consola è che è un sintomi correlato con l'ansia e in effetti sento aumentarlo con la mia agitazione. Ho sempre dolori e sensazioni che non mi fanno stare bene.
Vorrei capire cosa fare e pensare, oramai intorno a me sento solo tragedie che immagino stiano per capitare anche a me.
Non riesco a parlare di questo mio problema perché non riuscirei a farlo senza piangere a dirotto ogni volta che ci penso.
Riesco ad uscire soltanto con mio padre perché in lui vedo una figura che mi possa aiutare se mi prenda un attacco e quando non c'è sono ancora di più in agitazione finché non torna da lavoro o qualsiasi altra parte lontana o vicina che sia.
Non ho mai seguito psicologi anche se la mia dottoressa me lo ha consigliato tanto, forse inizierò un percorso quando avremo abbastanza possibilità economiche.
Grazie per la sua attenzione ed eventuale risposta.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
seguire il suggerimento del suo medico,è proprio quello che sarebbe opportuno fare di fronte alla sintomatologia e al malessere esposto - di antica data - che si riverbera in modo consistente sulla sua qualità di vita, inficiandola.

Puo anche rivolgersi al servizio pubblico presso le strutture ASL del suo territorio -Consultori Familiari, Ospedali che offrono il servizio o centri convenzionati.

Intanto sospenda le ricerche su internet che, come ha ben compreso, altro non fanno che alimentare i suoi disagi.
Se l'ansia è sempre stata accanto a lei, occorre farvi finalmente fronte.

Dai disturbi legati all'ansia si può uscire con i trattamenti appropriati anche in tempi non necessariamente lunghi.
Valuti l'opportunità di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per valutazione diretta e cure idonee a restituirle benessere e migliore qualità di vita.

Intanto legga questi articoli

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Utente
Utente
Buonasera!
Grazie mille per la sua risposta così in breve tempo.
Cercherò di iniziare questo percorso il più presto possibile anche perché la mia vita è cambiata da così a così e le mie ansie e paure aumentano ogni giorno e momento di più. Ho timore di insistere troppo con il chiedere di andare dallo psicologo perché ho sempre domande intorno a me del tipo "ma cos'hai?" E non riuscirò mai a dire tutto questo hai miei genitori per vergogna e paura che mi prendano per 'matta' e che mi facciano mille domande. Per loro non serve molto lo psicologo se solo io gli dicessi cosa mi opprime ma sinceramente anch'io so che quel tipo di aiuto sarebbe grande.
Comuqnue sia grazie ancora per la sua risposta Dottoressa!
[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
La determinazione nel recuperare il suo benessere sarà la sua migliore alleata nell'attivarsi per un consulto superando le sue paure anche nel parlarne ai suoi (se dipende dal loro apporto economico), non è necessario entrare nei particolari.
<paura che mi prendano per 'matta' e che mi facciano mille domande>
E' un vecchio stereotipo quello che si è matti se si va dallo psicologo.
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