Periodo davvero brutto
Buonasera Dottori,
Sto attraversando un periodo davvero non facile "collezionando" tantissime delusioni sia nella vita sociale che in quella "professionale". Ma facendo un resoconto credo che tutto sommato le due cose non vadano considerate come distinte. In quest' ultimo periodo ho perso davvero tanta motivazione nello studio (sono al primo anno di università): al primo semestre la voglia di fare essendo l'inizio era maggiore, mi sentivo molto più' motivato e probabilmente vivevo anche in una situazione migliore sul piano sociale. Adesso non capisco cosa stia accadendo in me. Alla fine io credo buona parte sia proprio conseguenza dei rapporti sociali. Non riesco a legare con gli altri, non riesco a suscitare nessun tipo di interesse sia nei ragazzi che nelle ragazze. Non sono sicuro di essere un buon dialogatore anche se cerco sempre di parlare molto quando son in gruppo pur di non star zitto (a volte questo è anche dannoso perchè mi porta forse a dire molte sciocchezze), e cerco soprattutto di essere sempre disponibile con tutti ma mi ritrovo sempre puntualmente a sentirmi solo. Mai nessuno che si interessi minimamente anche solo di farmi una domanda "hey, come e' andata oggi.." eppure io con gli altri mi sforzo di essere un buon ascoltatore e cerco anche di dar conforto nei loro periodi "difficili". Non capisco dove sbaglio ed il motivo di tanta indifferenza. Credo proprio che questa solitudine, questa mancanza d'affetto intorno a me provochi questa carenza di motivazione e, soprattutto, mi faccia distrarre nello studio. Passo buona parte delle giornate ad analizzare le situazioni, a sforzarmi di capire come sarei dovuto comportarmi o come dovrei comportarmi con gli altri quando poi mai nessuno alla fine si farebbe tutti questi problemi con me. Io ho molti sogni mi fa stare davvero male il fatto che probabilmente sto per mandarli all'aria per dare troppe importanza a queste sciocchezze. Mi farebbe davvero tanto piacere ricevere qui un consulto da voi, anche solo un "input", un consiglio.
Vi ringrazio davvero tanto anche solo per la lettura,
Cordiali saluti.
Sto attraversando un periodo davvero non facile "collezionando" tantissime delusioni sia nella vita sociale che in quella "professionale". Ma facendo un resoconto credo che tutto sommato le due cose non vadano considerate come distinte. In quest' ultimo periodo ho perso davvero tanta motivazione nello studio (sono al primo anno di università): al primo semestre la voglia di fare essendo l'inizio era maggiore, mi sentivo molto più' motivato e probabilmente vivevo anche in una situazione migliore sul piano sociale. Adesso non capisco cosa stia accadendo in me. Alla fine io credo buona parte sia proprio conseguenza dei rapporti sociali. Non riesco a legare con gli altri, non riesco a suscitare nessun tipo di interesse sia nei ragazzi che nelle ragazze. Non sono sicuro di essere un buon dialogatore anche se cerco sempre di parlare molto quando son in gruppo pur di non star zitto (a volte questo è anche dannoso perchè mi porta forse a dire molte sciocchezze), e cerco soprattutto di essere sempre disponibile con tutti ma mi ritrovo sempre puntualmente a sentirmi solo. Mai nessuno che si interessi minimamente anche solo di farmi una domanda "hey, come e' andata oggi.." eppure io con gli altri mi sforzo di essere un buon ascoltatore e cerco anche di dar conforto nei loro periodi "difficili". Non capisco dove sbaglio ed il motivo di tanta indifferenza. Credo proprio che questa solitudine, questa mancanza d'affetto intorno a me provochi questa carenza di motivazione e, soprattutto, mi faccia distrarre nello studio. Passo buona parte delle giornate ad analizzare le situazioni, a sforzarmi di capire come sarei dovuto comportarmi o come dovrei comportarmi con gli altri quando poi mai nessuno alla fine si farebbe tutti questi problemi con me. Io ho molti sogni mi fa stare davvero male il fatto che probabilmente sto per mandarli all'aria per dare troppe importanza a queste sciocchezze. Mi farebbe davvero tanto piacere ricevere qui un consulto da voi, anche solo un "input", un consiglio.
Vi ringrazio davvero tanto anche solo per la lettura,
Cordiali saluti.
[#1]
Gentilissimo,
credo che non sia una "sciocchezza" una situazione sociale che ti crea sofferenza con ripercussioni negative sulla tua capacità di apprendimento: e bravo per aver fatto il collegamento!
Dici di essere al primo anno di università; e questo significa aver affrontato dei cambiamenti. Ti direi di riflettere su entrambe le questioni:
- "professionale": sei o non sei soddisfatto della scelta universitaria, eventuali dubbi, difficoltà e risorse;
- "sociale": dici di "essere un buon ascoltatore" e "di dar conforto nei periodi difficili"; ora sei tu che stai attraversando un "periodo davvero brutto" e, se te la senti, potresti aprirti con qualcuno di cui ti fidi senza aspettare una domanda ma esternando il tuo bisogno di parlarne. Sarebbe un inizio per instaurare rapporti reciproci (io ascolto te, tu ascolti me), caratteristica di legami più stretti.
I migliori auguri.
credo che non sia una "sciocchezza" una situazione sociale che ti crea sofferenza con ripercussioni negative sulla tua capacità di apprendimento: e bravo per aver fatto il collegamento!
Dici di essere al primo anno di università; e questo significa aver affrontato dei cambiamenti. Ti direi di riflettere su entrambe le questioni:
- "professionale": sei o non sei soddisfatto della scelta universitaria, eventuali dubbi, difficoltà e risorse;
- "sociale": dici di "essere un buon ascoltatore" e "di dar conforto nei periodi difficili"; ora sei tu che stai attraversando un "periodo davvero brutto" e, se te la senti, potresti aprirti con qualcuno di cui ti fidi senza aspettare una domanda ma esternando il tuo bisogno di parlarne. Sarebbe un inizio per instaurare rapporti reciproci (io ascolto te, tu ascolti me), caratteristica di legami più stretti.
I migliori auguri.
Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com
[#2]
Utente
Buonasera Dr.ssa,
Credo che alla fine sia proprio quello il punto. Magari son io che mi apro poco con gli altri limitandomi ad ascoltarli e parlando poco o "disinteressatamente" dei problemi miei con le persone con cui mi fido di più. Il punto é che tra i tanti problemi ho, in particolare, sempre timore di annoiare gli altri. Questa paura me la porto dietro da molto tempo oramai e non riesco a rimediare pur promettendomi di non pensarci quando sono tra gli altri. Per quanto riguarda l'universitá della scelta al momento non me ne pento, ho scelto un campo che mi ha sempre affascinato anche se sto attraversando davvero un brutto periodo perchè è molto difficile per certi aspetti e non sono abituato a studiare così dalle superiori. Le ritenevo "sciocchezze" queste questioni sociali perché ho messo in primo piano sempre il far bene (o almeno l'impegno per farlo) nello studio, per la forte ambizione a raggiungere gli obiettivi. Ma mi rendo conto sempre di più ultimamente, come meglio mi ha lei confermato che ci vuole anche quello, una vita serena o almeno normale sul piano sociale per star concentrati ed impegnarsi al meglio nel campo "professionale". Mi scusi se mi dilungo così tanto nella scrittura e La ringrazio davvero tanto, in poche righe mi ha fatto notare cose fondamentali.
Cordiali saluti.
Credo che alla fine sia proprio quello il punto. Magari son io che mi apro poco con gli altri limitandomi ad ascoltarli e parlando poco o "disinteressatamente" dei problemi miei con le persone con cui mi fido di più. Il punto é che tra i tanti problemi ho, in particolare, sempre timore di annoiare gli altri. Questa paura me la porto dietro da molto tempo oramai e non riesco a rimediare pur promettendomi di non pensarci quando sono tra gli altri. Per quanto riguarda l'universitá della scelta al momento non me ne pento, ho scelto un campo che mi ha sempre affascinato anche se sto attraversando davvero un brutto periodo perchè è molto difficile per certi aspetti e non sono abituato a studiare così dalle superiori. Le ritenevo "sciocchezze" queste questioni sociali perché ho messo in primo piano sempre il far bene (o almeno l'impegno per farlo) nello studio, per la forte ambizione a raggiungere gli obiettivi. Ma mi rendo conto sempre di più ultimamente, come meglio mi ha lei confermato che ci vuole anche quello, una vita serena o almeno normale sul piano sociale per star concentrati ed impegnarsi al meglio nel campo "professionale". Mi scusi se mi dilungo così tanto nella scrittura e La ringrazio davvero tanto, in poche righe mi ha fatto notare cose fondamentali.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 09/07/2017.
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