Bugiarda cronica
Buonasera, vi scrivo per chiedere un consiglio su un rapporto di amicizia con una persona bugiarda cronica.
Una mia amica, nello specifico, che conosco da vent'anni. Negli anni è sempre stato più chiaro che, il modo in cui si rapporta con me e con gli altri, si basa su una serie di menzogne. Sono tentativi parecchio maldestri i suoi in cui racconta ad ognuno dei suoi amici una bugia, anche senza una reale necessità, perché infondo tutti diciamo qualche bugia, ma basare la propria esistenza su invenzioni è ben diverso.
Personalmente mi rammarica il suo comportamento perché mi sono trovata spesso in sua compagnia e di altre persone che conoscevano alcuni fatti in modo diverso da come li aveva raccontati a me. Che si tratti di una bugia per non avermi invitato ad una cena o dirmi che è in vacanza per non farsi disturbare. Non ho mai detto nulla perché io non giudico la sua vita, nel senso che è ovviamente libera di fare quello che desidera (stare a casa o andare realmente in vacanza) e non è di certo affare mio, ma proprio per questo mi domando perché debba mentirmi in questo modo.
Si contraddice ripetutamente perché con me inventa una bufala, ma mentre mi racconta delle cose le viene fuori la verità, salvo poi correggersi di continuo e correggere altre persone con tono anche minaccioso, pensando che io non noti nulla.
So per certo che mente spudoratamente ad un'altra sua amica inventando storie sul fatto che è impegnata fuori città tutta la settimana, solo per evitarla. Ne devia le chiamate, e inventa storie che tenta di rendere più credibili chiedendo ad altre persone di scriverle cose (dettate da lei) sulle chat, in modo che possa usarle come "prova" con lo screenshot da far vedere alla "vittima". Queste cose le so perché mi dice che lo fa con altre persone, ma poi le stesse modalità le vivo su di me.
Ho provato, in passato, a parlarle, in modo molto tranquillo, perché non è mia intenzione discutere, ma semplicemente farle capire che non c'è bisogno di mentirmi, che per qualunque cosa, preferisco che mi venga detta la verità o quantomeno nulla. Ma lei parte in quinta alterandosi, cercando altre scuse ed io mi domando se abbia senso cercare di parlarle, almeno per farle capire che, anche se faccio finta di nulla, è palese che quelle che dice sono sempre bugie.
Come dovrei comportarmi? Sarebbe utile parlarle? Perché a volte penso che otterrei solo altre bugie. Di certo in questo modo sembra un'amicizia basata sul nulla, di certo la vivo anche un po' come una mancanza di rispetto, non solo nei miei confronti, ma di tutti quelli a cui mente, perché ogni giorno e per ogni occasione si tratta di alterare la realtà per qualcuno, senza motivi apparenti.
Spero in un vostro consiglio e vi ringrazio
Una mia amica, nello specifico, che conosco da vent'anni. Negli anni è sempre stato più chiaro che, il modo in cui si rapporta con me e con gli altri, si basa su una serie di menzogne. Sono tentativi parecchio maldestri i suoi in cui racconta ad ognuno dei suoi amici una bugia, anche senza una reale necessità, perché infondo tutti diciamo qualche bugia, ma basare la propria esistenza su invenzioni è ben diverso.
Personalmente mi rammarica il suo comportamento perché mi sono trovata spesso in sua compagnia e di altre persone che conoscevano alcuni fatti in modo diverso da come li aveva raccontati a me. Che si tratti di una bugia per non avermi invitato ad una cena o dirmi che è in vacanza per non farsi disturbare. Non ho mai detto nulla perché io non giudico la sua vita, nel senso che è ovviamente libera di fare quello che desidera (stare a casa o andare realmente in vacanza) e non è di certo affare mio, ma proprio per questo mi domando perché debba mentirmi in questo modo.
Si contraddice ripetutamente perché con me inventa una bufala, ma mentre mi racconta delle cose le viene fuori la verità, salvo poi correggersi di continuo e correggere altre persone con tono anche minaccioso, pensando che io non noti nulla.
So per certo che mente spudoratamente ad un'altra sua amica inventando storie sul fatto che è impegnata fuori città tutta la settimana, solo per evitarla. Ne devia le chiamate, e inventa storie che tenta di rendere più credibili chiedendo ad altre persone di scriverle cose (dettate da lei) sulle chat, in modo che possa usarle come "prova" con lo screenshot da far vedere alla "vittima". Queste cose le so perché mi dice che lo fa con altre persone, ma poi le stesse modalità le vivo su di me.
Ho provato, in passato, a parlarle, in modo molto tranquillo, perché non è mia intenzione discutere, ma semplicemente farle capire che non c'è bisogno di mentirmi, che per qualunque cosa, preferisco che mi venga detta la verità o quantomeno nulla. Ma lei parte in quinta alterandosi, cercando altre scuse ed io mi domando se abbia senso cercare di parlarle, almeno per farle capire che, anche se faccio finta di nulla, è palese che quelle che dice sono sempre bugie.
Come dovrei comportarmi? Sarebbe utile parlarle? Perché a volte penso che otterrei solo altre bugie. Di certo in questo modo sembra un'amicizia basata sul nulla, di certo la vivo anche un po' come una mancanza di rispetto, non solo nei miei confronti, ma di tutti quelli a cui mente, perché ogni giorno e per ogni occasione si tratta di alterare la realtà per qualcuno, senza motivi apparenti.
Spero in un vostro consiglio e vi ringrazio
[#1]
Gentile Utente,
da quello che scrive sembra che questa persona abbia una bassissima assertività e quindi non riesca a dire genuinamente quello che pensa, senza il timore di rompere la relazione. D'altra parte non c'è nulla di male nel dire a qualcuno di non avere voglia di fare qualcosa o di incontrare qualcuno. Non c'è quindi bisogno di inventare frottole per evitare persone o situazioni...
Capisco, d'altra parte, il Suo dubbio sulla qualità della relazione di amicizia e su come comportarsi con questa persona. Mica facile relazionarsi con persone del genere, che in apparenza sono remissive ma in realtà molto aggressive.
Ritengo abbia fatto bene a sottolineare che non c'è nulla di male nell'essere sinceri, ma se questa persona non vuole saperne, credo ci sia poco da fare...
Cordiali saluti,
da quello che scrive sembra che questa persona abbia una bassissima assertività e quindi non riesca a dire genuinamente quello che pensa, senza il timore di rompere la relazione. D'altra parte non c'è nulla di male nel dire a qualcuno di non avere voglia di fare qualcosa o di incontrare qualcuno. Non c'è quindi bisogno di inventare frottole per evitare persone o situazioni...
Capisco, d'altra parte, il Suo dubbio sulla qualità della relazione di amicizia e su come comportarsi con questa persona. Mica facile relazionarsi con persone del genere, che in apparenza sono remissive ma in realtà molto aggressive.
Ritengo abbia fatto bene a sottolineare che non c'è nulla di male nell'essere sinceri, ma se questa persona non vuole saperne, credo ci sia poco da fare...
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Salve, la ringrazio per la risposta.
In realtà questa persona non credo che abbia il timore di offendere dicendo la verità, i suoi atteggiamenti, infatti, sono l'esatto contrario. Nel senso che, ad esempio, si rende disponibile ad ascoltare una persona, ma all'atto pratico lo fa controvoglia, e manifesta il suo disappunto anche con atteggiamenti poco corretti come registrare conversazioni da utilizzare per poi deridere quella persona che credeva di trovare in lei una spalla su cui appoggiarsi.
Personalmente, so di queste conversazioni registrate, e talvolta è capitato a me di chiedere dei favori personali e di vedere che, sì, mi aiutava, ma trattandomi come un peso, con nervosismo, con atteggiamenti che, in generale non fa piacere ricevere.
Vorrei parlarle, perché si tratta di una conoscenza che nasce dai tempi di scuola, e sento che è necessario mettere da parte mia una parentesi. Il problema è che non saprei come muovermi, perché la sua reazione, prendendo il discorso, è sempre caratterizzata da una certa aggressività nella quale, tra una bugia ed un'altra, non riesco mai ad arrivare al punto. Insomma, negli ultimi mesi ha fatto molto spesso delle pessime figure, ma io ho preferito fare finta di nulla, non vorrei, però, che questo la porti ad approfittare di quella che crede una mia ingenuità. Non so se sono riuscita a spiegarmi ...
In realtà questa persona non credo che abbia il timore di offendere dicendo la verità, i suoi atteggiamenti, infatti, sono l'esatto contrario. Nel senso che, ad esempio, si rende disponibile ad ascoltare una persona, ma all'atto pratico lo fa controvoglia, e manifesta il suo disappunto anche con atteggiamenti poco corretti come registrare conversazioni da utilizzare per poi deridere quella persona che credeva di trovare in lei una spalla su cui appoggiarsi.
Personalmente, so di queste conversazioni registrate, e talvolta è capitato a me di chiedere dei favori personali e di vedere che, sì, mi aiutava, ma trattandomi come un peso, con nervosismo, con atteggiamenti che, in generale non fa piacere ricevere.
Vorrei parlarle, perché si tratta di una conoscenza che nasce dai tempi di scuola, e sento che è necessario mettere da parte mia una parentesi. Il problema è che non saprei come muovermi, perché la sua reazione, prendendo il discorso, è sempre caratterizzata da una certa aggressività nella quale, tra una bugia ed un'altra, non riesco mai ad arrivare al punto. Insomma, negli ultimi mesi ha fatto molto spesso delle pessime figure, ma io ho preferito fare finta di nulla, non vorrei, però, che questo la porti ad approfittare di quella che crede una mia ingenuità. Non so se sono riuscita a spiegarmi ...
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.2k visite dal 08/07/2017.
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