Problemi di rabbia
Buongiorno
Vi ringrazio infinitamente in anticipo perche' in questo sito ho sempre trovato persone competenti e molto educate a rispondere gratuitamente ai miei consulti.
Volevo parlarvi della relazione tra me e mio marito. E' una situazione di cui non ho mai parlato perche' mi crea sentimenti molto contrastanti e ho paura di giudizi azzardati.
Io e mio marito siamo sposati da 3 anni e ci amiamo molto.
Ho molta stima di lui. E' una persona generosa e altruista, si preoccupa sempre per gli altri e in ogni cosa che fa cerca di dare il massimo. E' un ottimo padre e nonostante sia molto giovane non si e' mai tirato indietro davanti a responsabilita' lavorando sodo e con diligenza. Anche con me e' affettuoso e fa di tutto perche' non mi manchi niente.
Sarei perfettamente felice del nostro rapporto se non fosse che ci sono dei momenti in cui lui ha dei black out totali.
All improvviso perde il controllo, arrabbiandosi, a volte per cose stupide, e comincia a alzare la voce, insultare, spacca o lancia oggetti e talvolta alza anche le mani o fa gesti eclatanti come sputarmi addosso. Ovviamente dopo stiamo malissimo entrambi.
Quando riprende la lucidita' come prima reazione spesso si giustifica. Ma come seconda reazione chiede scusa, si sente in colpa e mi dice che in quei momemti dovrei semplicemente allontanarmi perche' lui non e' in grado di gestire le sue reazioni e non vuole farmi male o farmi soffrire.
Lui ha avuto un infanzia molto difficile, e un padre assente, spesso ubriaco e violento da cui ha sempre cercato di differenziarsi il piu possibile. E infatti e' molto diverso da lui. Mentre il primo e' un irresponsabile egoista, mio marito non pensa quasi mai a se stesso cercando di prendersi cura di tutti.
Lo vedo anche con sua madre e la sorella. Le ama tantissimo si preoccupa fino a non dormirci se hanno un problema e fa di tutto per aiutarle. Ma allo stesso momento anche con loro a volte ha attacchi violenti in cui le insulta e perde il controllo, per poi pentirsene subito dopo.
Io sono cresciuta in una famiglia con tanti problemi ma sicuramente mai ho visto mio padre alzare le mani su mia madre e mi e' stato insegnato ad odiare gli uomini che lo fanno. Ma mio marito mi sembra sincero nel suo amare me e i nostri bambini.
E allo stesso tempo vorrei che questi episodi non si ripetessero piu, soprattutto adesso che abbiamo due bimbi che vogliamo far crescere in un clima sereno e sicuro.
Come potrei muovermi in questa situazione?
Vi ringrazio infinitamente in anticipo perche' in questo sito ho sempre trovato persone competenti e molto educate a rispondere gratuitamente ai miei consulti.
Volevo parlarvi della relazione tra me e mio marito. E' una situazione di cui non ho mai parlato perche' mi crea sentimenti molto contrastanti e ho paura di giudizi azzardati.
Io e mio marito siamo sposati da 3 anni e ci amiamo molto.
Ho molta stima di lui. E' una persona generosa e altruista, si preoccupa sempre per gli altri e in ogni cosa che fa cerca di dare il massimo. E' un ottimo padre e nonostante sia molto giovane non si e' mai tirato indietro davanti a responsabilita' lavorando sodo e con diligenza. Anche con me e' affettuoso e fa di tutto perche' non mi manchi niente.
Sarei perfettamente felice del nostro rapporto se non fosse che ci sono dei momenti in cui lui ha dei black out totali.
All improvviso perde il controllo, arrabbiandosi, a volte per cose stupide, e comincia a alzare la voce, insultare, spacca o lancia oggetti e talvolta alza anche le mani o fa gesti eclatanti come sputarmi addosso. Ovviamente dopo stiamo malissimo entrambi.
Quando riprende la lucidita' come prima reazione spesso si giustifica. Ma come seconda reazione chiede scusa, si sente in colpa e mi dice che in quei momemti dovrei semplicemente allontanarmi perche' lui non e' in grado di gestire le sue reazioni e non vuole farmi male o farmi soffrire.
Lui ha avuto un infanzia molto difficile, e un padre assente, spesso ubriaco e violento da cui ha sempre cercato di differenziarsi il piu possibile. E infatti e' molto diverso da lui. Mentre il primo e' un irresponsabile egoista, mio marito non pensa quasi mai a se stesso cercando di prendersi cura di tutti.
Lo vedo anche con sua madre e la sorella. Le ama tantissimo si preoccupa fino a non dormirci se hanno un problema e fa di tutto per aiutarle. Ma allo stesso momento anche con loro a volte ha attacchi violenti in cui le insulta e perde il controllo, per poi pentirsene subito dopo.
Io sono cresciuta in una famiglia con tanti problemi ma sicuramente mai ho visto mio padre alzare le mani su mia madre e mi e' stato insegnato ad odiare gli uomini che lo fanno. Ma mio marito mi sembra sincero nel suo amare me e i nostri bambini.
E allo stesso tempo vorrei che questi episodi non si ripetessero piu, soprattutto adesso che abbiamo due bimbi che vogliamo far crescere in un clima sereno e sicuro.
Come potrei muovermi in questa situazione?
[#1]
Gentile Signora,
Suo marito ha certamente diritto ad essere compreso e amato, considerando la descrizione che lei ne fa, basata su aspetti positivi e sulla sua disponibilità. Tuttavia, il suo comportamento problematico va affrontato in un percorso focalizzato sulla gestione della rabbia perché, a lungo andare, potrebbe ulteriormente peggiorare. Consideri, poi, che tale comportamento mette anche lei in una situazione umiliante e non fornisce un modello adeguato soprattutto nei confronti dei vostri figli. Lo inviti, pertanto, amorevolmente a farsi carico di questo aspetto e a considerare molto seriamente di intraprendere un percorso terapeutico.
Cordialmente
Suo marito ha certamente diritto ad essere compreso e amato, considerando la descrizione che lei ne fa, basata su aspetti positivi e sulla sua disponibilità. Tuttavia, il suo comportamento problematico va affrontato in un percorso focalizzato sulla gestione della rabbia perché, a lungo andare, potrebbe ulteriormente peggiorare. Consideri, poi, che tale comportamento mette anche lei in una situazione umiliante e non fornisce un modello adeguato soprattutto nei confronti dei vostri figli. Lo inviti, pertanto, amorevolmente a farsi carico di questo aspetto e a considerare molto seriamente di intraprendere un percorso terapeutico.
Cordialmente
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#2]
Utente
La ringrazio dottoressa per la pronta risposta.
Ho gia provato a consigliare a mio marito di parlarne con una persona competente, soprattutto nel periodo in cui ero nelle mie gravidanze in cui le reazioni violente mi creavano ancora piu disagio (il piu piccolo dei nostri figli ha 3 mesi). Noi saremo anche fra virgolette avvantaggiati perche' abbiamo un caro amico di famiglia che e' anche un bravo psicologo ma mio marito si rifiuta categoricamente.
Credo che abbia una tremenda paura di essere giudicato e mi chiede sempre di non parlarne dicendo che altre persone esterne alla famiglia non potrebbero capire.
Viviamo all'estero, in un paese dove anche tirare uno schiaffo al proprio figlio ti puo portare per vie legali e questo aumenta la sua ansia di ritrovarsi in problemi legali dove anche la custodia dei bambini potrebbe essere compromessa.
Una volta soltanto quando ero al nono mese di gravidanza parlai con una sua zia riguardo ad un episodio in cui mi aveva tirato uno schiaffo e preso per i capelli mentre avevo in braccio la bambina piu grande ma lui non la prese bene dicendo che i problemi si risolvono in famiglia e le persone esterne non capiscono.
Ma io sento che se anche lo amo e lo rispetto ma non mi sento piu sicura e tranquilla come prima.
Anche e soprattutto perche' ovviamente si intensificano nei momenti di stress che sono esattamente quelli in cui invece ci sarebbe piu bisogno di contare l uno sull' altra.
Ho gia provato a consigliare a mio marito di parlarne con una persona competente, soprattutto nel periodo in cui ero nelle mie gravidanze in cui le reazioni violente mi creavano ancora piu disagio (il piu piccolo dei nostri figli ha 3 mesi). Noi saremo anche fra virgolette avvantaggiati perche' abbiamo un caro amico di famiglia che e' anche un bravo psicologo ma mio marito si rifiuta categoricamente.
Credo che abbia una tremenda paura di essere giudicato e mi chiede sempre di non parlarne dicendo che altre persone esterne alla famiglia non potrebbero capire.
Viviamo all'estero, in un paese dove anche tirare uno schiaffo al proprio figlio ti puo portare per vie legali e questo aumenta la sua ansia di ritrovarsi in problemi legali dove anche la custodia dei bambini potrebbe essere compromessa.
Una volta soltanto quando ero al nono mese di gravidanza parlai con una sua zia riguardo ad un episodio in cui mi aveva tirato uno schiaffo e preso per i capelli mentre avevo in braccio la bambina piu grande ma lui non la prese bene dicendo che i problemi si risolvono in famiglia e le persone esterne non capiscono.
Ma io sento che se anche lo amo e lo rispetto ma non mi sento piu sicura e tranquilla come prima.
Anche e soprattutto perche' ovviamente si intensificano nei momenti di stress che sono esattamente quelli in cui invece ci sarebbe piu bisogno di contare l uno sull' altra.
[#3]
Capisco perfettamente che Lei, e i vostri bambini, non vi sentite al sicuro ed è proprio questo che deve spingerla ad intervenire. Se suo marito continua a rifiutarsi, sarebbe oltre modo opportuno che si rivolgesse lei a uno psicologo o a una struttura nella quale le indichino i passi da affrontare. Proprio perché lei è in un paese straniero dove, immagino, siate senza un supporto familiare, diventa indispensabile cercare tutela presso qualche centro. Suo marito ha bisogno di un contenimento e lei e i bambini avete bisogno di vivere in sicurezza. Le ricordo che i genitori hanno l'obbligo di tutelare e proteggere i figli da situazioni come quella che lei descrive. La compassione, in tal caso, rischia di diventare complicità.
Ci rifletta e si faccia seguire da uno psicologo o un centro affidabile.
Ci rifletta e si faccia seguire da uno psicologo o un centro affidabile.
[#4]
Utente
Capisco dottoressa che quel che dice e' giusto. Non voglio che questi atteggiamenti continuino a ripetersi o che peggiorino. Spero di riuscire a far fare questo passo a mio marito perche' se sono io a muovermi e chiedere aiuto e' molto piu facile che lui venga visto di cattivo occhio e che ci siano complicazioni.
Se non dovessi riuscire ovviamente procedero' io a farlo.
Non credo sia compassione ma a volte quando sei all' interno di una coppia e c'è l amore di mezzo e' difficile capire il limite fino dove perdonare e fino dove prendere provvedimenti.
Ritengo mio marito una persona fondamentalmente buona e la mia famiglia im generale e'una famiglia felice ma mi rendo conto anche che uscire da soli da certi comportamenti e' impossibile.
Ed e' meglio prenderli in tempo prima che diventino qualcosa di veramente serio e rovinino la famiglia.
Se non dovessi riuscire ovviamente procedero' io a farlo.
Non credo sia compassione ma a volte quando sei all' interno di una coppia e c'è l amore di mezzo e' difficile capire il limite fino dove perdonare e fino dove prendere provvedimenti.
Ritengo mio marito una persona fondamentalmente buona e la mia famiglia im generale e'una famiglia felice ma mi rendo conto anche che uscire da soli da certi comportamenti e' impossibile.
Ed e' meglio prenderli in tempo prima che diventino qualcosa di veramente serio e rovinino la famiglia.
[#5]
Lei ha compreso perfettamente come io comprendo la sua titubanza. Tuttavia , ci sono atteggiamenti che, pur con tutto il bene del mondo e, anzi, proprio per questo, non possono essere tollerati. Le auguro di riuscire nel suo intento da sola o con l'aiuto di un esperto.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#6]
>>> Noi saremo anche fra virgolette avvantaggiati perche' abbiamo un caro amico di famiglia che e' anche un bravo psicologo
>>>
In realtà per deontologia lo psicologo non può seguire professionalmente persone delle quali sia amico o con le quali abbia relazioni di vicinanza familiare. Quindi l'alternativa sarebbe semmai servirsi di un diverso professionista.
Concordo con la collega sull'opportunità di far seguire suo marito per un intervento mirato sulla gestione della rabbia. E soprattutto è opportuno per i vostri figli, affinché possano crescere in un clima sereno, senza sentirsi in pericolo.
Tenete presente che tali interventi possono essere, quando appropriato, principalmente comportamentali. Nel senso che non c'è bisogno di raccontare tutto di sé allo psicologo, ma si spiega solo quanto basta sul funzionamento del problema e poi si ricevono istruzioni su cosa fare per prevenire e disinnescare gli attacchi di rabbia.
Insomma è un po' come andare da un consulente, da un allenatore che ti spiega come fare per ottenere il risultato desiderato. Questo almeno in approcci come lo strategico breve e il comportamentale.
Interventi di questo tipo possono essere brevi e risolutivi, se la persona è motivata.
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In realtà per deontologia lo psicologo non può seguire professionalmente persone delle quali sia amico o con le quali abbia relazioni di vicinanza familiare. Quindi l'alternativa sarebbe semmai servirsi di un diverso professionista.
Concordo con la collega sull'opportunità di far seguire suo marito per un intervento mirato sulla gestione della rabbia. E soprattutto è opportuno per i vostri figli, affinché possano crescere in un clima sereno, senza sentirsi in pericolo.
Tenete presente che tali interventi possono essere, quando appropriato, principalmente comportamentali. Nel senso che non c'è bisogno di raccontare tutto di sé allo psicologo, ma si spiega solo quanto basta sul funzionamento del problema e poi si ricevono istruzioni su cosa fare per prevenire e disinnescare gli attacchi di rabbia.
Insomma è un po' come andare da un consulente, da un allenatore che ti spiega come fare per ottenere il risultato desiderato. Questo almeno in approcci come lo strategico breve e il comportamentale.
Interventi di questo tipo possono essere brevi e risolutivi, se la persona è motivata.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 11.4k visite dal 08/07/2017.
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