Tipo di consulto psicologico

Salve gentilissimi psicologi,
vorrei porvi alcune domande:
- Quale tipo di approccio o di psicoterapeuta dovrei privilegiare per il dialogo con uno psicologo per il problema che ho adesso (lo scrivo poco più in basso)? Psicodinamica, cognitivo-comportamentale, cognitivo-costruttivista?
Il neurologo con cui mi sono confrontata mi ha consigliato il cognitivo comportamentale e mi ha detto che in questi casi sarebbe meglio evitare di perdere tanto tempo in chiacchiere, per poi rimuginarci,starci male, portarsi appresso un sacco di pesi inutili.
Quindi essendo un po' confusa ho preferito chiedere qui. Che durata avrebbe?

- Sono stata da diversi psicologi (con la prima benissimo, con gli altri non bene), e mi chiedevo: quando si finisce la chiacchierata come ci si dovrebbe sentire? meglio, soddisfatti, oppure male e piu confusi di prima? ( ecco io mi sentivo sempre peggio, quindi mi hanno detto che era normale perche si trattava di blocchi psicologici e che dovevo sbloccarli.. mi è parsa una boiataa giustificare l'assenza di tatto altrui, dottori, voi che ne pensate?)

Il preludio di tutta questa faccenda sarebbe lungo da scrivere, mi limito a dire che mia mamma è stata ricoverata quando avevo 16 anni, ha sofferto di un problema grave. Dopo due anni sono stata male io per vari motivi e perche mai nessuno mi era stato vicino e spiegandomi quella situazione. hanno scritto che ho avuto "psicosi maniaco depressiva circolare mista". ho preso una medicina molto leggera, dopo l'ho sospesa (contesto dsm, in cui se prendi qualcosa sarà a vita)
Adesso, per varie ragioni complicanti, sono stata male sei mesi fa: all'inizio panico, poi la situazione mal affrontata, mia madre è stata dinuovo così cosi e dinuovo anche io... fisicamente mi sono ripresa (avevo il ferro molto basso); adesso la situazione è migliorata (ho fatto una visita da un neurologo specializzato in disturbi psicologici e con una psicologa col tatto di un elefante da cui adesso non vado)
Tuttavia ora pur avendo ripreso le mie attività mi sento: contestualmete poco motivata, con un velo di tristezza, qualche volta piango, mi innervosisco e ho paura di stare di nuovo male e che non si risolva, ho difficoltà a dormire per l'ambiente rumoroso. Mi sento come se non fossi piu me stessa,che sono cambiata ma che non capisco,che mi hanno trattato senza tatto; a volte sono confusa, mi vengono in mente episodi passati anche remoti, temo di aver dimenticato i ricordi migliori...insomma, mi sento piu negativa e mi rendo conto che è controproducente continuare così, con poco impegno e da sola. Mi pare che le cose siano n po' insensate, ogni psicologo mi ha detto una cosa diversa da quello precedente.Vorrei parlarne ma non so con chi.
Ah, il neurologo mi dice che prendere medicine adesso non è indicato, solo se proprio proprio non si può fare altro ansiolitico, però meglio tisane melatonina valeriana.

Grazie, spero in una vostra risposta,
buona giornata.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
intanto legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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