Non riesco a comunicare con lui
c'è stato in passato.
ho sempre cercato di aprirmi e di dire più o meno tutto quello che mi era capitato in passato pensando appunto che la cosa fosse in qualche modo gradita per farmi conoscere.Honotato che invece lui ha solo un approccio simpatico e superficiale alla vita e questa cosa molte volte non mi ha permesso appunto di aprirmi perché è come se lo scocciassi ogni volta.
Un giorno, dopo avergli detto che avevo avuto dei problemi legati a un disturbo di personalità borderline, ho notato che i suoi toni sono cambiati e in seguito ho scoperto che lui ,confidandosi con una sua sorella, aveva detto tutto quello che io gli avevo riferito più successivamente l'aveva detto anche alla madre, al padre,tutta la famiglia.Qualsiasi cosa che riguardasse la nostra relazione ,era stata ormai detta ad amici ,parenti, qualsiasi persona e da parte di quest'ultimi ha ricevuto ordini su come doversi comportare con me perché io risultavo come una ragazza pesante così come problematica quindi l'unica soluzione sarebbe stata quella di iniziare a scherzare appena io avessi iniziato a parlare di argomenti piuttosto seri rispetto a quelli che quotidianamente affrontiamo.
Ogni volta che gli chiedo che impressione ho fatto alla sua famiglia , glissa sempre sull'argomento e questo mi fa capire che alla famiglia non piaccio infatti tempo fa mi disse che la sorella le aveva riferito del fatto che secondo lei fossi una ragazza difficile, non positiva e che lo abrutiva. Per questa motivazione, lui doveva cercare di non farsi abbattere da me e cambiare argomento. Non riesco dunque ad andare a pranzo a casa dei suoi perché so già quello che pensano di me, non riesco più a parlare magari anche di problemi che ho al momento perché credo di dar fastidio, di risultare pesante e in questo modo non riesco a fidarmi di lui. In questo periodo a una delle mie sorelle è stato diagnosticato un tumore cerebrale e quindi mi trovo abbastanza sconvolta dalla notizia. Mi rendo conto che la cosa è pesante però, dall'altro, io ho bisogno di un sostegno , di una persona che comunque mi aiuti, mi capisca che io non trovo in lui,purtroppo... anzi è come se io dovessi ,anche nelle giornate no ,essere sempre felice ,sprizzare energia da tutti i pori quando secondo me questo non è umanamente possibile. Svariate volte infatti mi ha chiesto perché avessi il muso lungo quando ,semplicemente ,era una giornata in cui mia sorella tornava dalla chemioterapia ed era stata male e non riuscivo ad essere gioiosa. Non so come come continuare questa storia.ogni volta che ci sono dei problemi nella coppia mentre io sono diretta e cerco di risolvere fra di noi,lui riferisce a terze persone chiedendo consigli ma non parlando mai con me. A vostro parere ci sono possibilità di mantenere questa relazione o sarebbe meglio troncarla ?
ho sempre cercato di aprirmi e di dire più o meno tutto quello che mi era capitato in passato pensando appunto che la cosa fosse in qualche modo gradita per farmi conoscere.Honotato che invece lui ha solo un approccio simpatico e superficiale alla vita e questa cosa molte volte non mi ha permesso appunto di aprirmi perché è come se lo scocciassi ogni volta.
Un giorno, dopo avergli detto che avevo avuto dei problemi legati a un disturbo di personalità borderline, ho notato che i suoi toni sono cambiati e in seguito ho scoperto che lui ,confidandosi con una sua sorella, aveva detto tutto quello che io gli avevo riferito più successivamente l'aveva detto anche alla madre, al padre,tutta la famiglia.Qualsiasi cosa che riguardasse la nostra relazione ,era stata ormai detta ad amici ,parenti, qualsiasi persona e da parte di quest'ultimi ha ricevuto ordini su come doversi comportare con me perché io risultavo come una ragazza pesante così come problematica quindi l'unica soluzione sarebbe stata quella di iniziare a scherzare appena io avessi iniziato a parlare di argomenti piuttosto seri rispetto a quelli che quotidianamente affrontiamo.
Ogni volta che gli chiedo che impressione ho fatto alla sua famiglia , glissa sempre sull'argomento e questo mi fa capire che alla famiglia non piaccio infatti tempo fa mi disse che la sorella le aveva riferito del fatto che secondo lei fossi una ragazza difficile, non positiva e che lo abrutiva. Per questa motivazione, lui doveva cercare di non farsi abbattere da me e cambiare argomento. Non riesco dunque ad andare a pranzo a casa dei suoi perché so già quello che pensano di me, non riesco più a parlare magari anche di problemi che ho al momento perché credo di dar fastidio, di risultare pesante e in questo modo non riesco a fidarmi di lui. In questo periodo a una delle mie sorelle è stato diagnosticato un tumore cerebrale e quindi mi trovo abbastanza sconvolta dalla notizia. Mi rendo conto che la cosa è pesante però, dall'altro, io ho bisogno di un sostegno , di una persona che comunque mi aiuti, mi capisca che io non trovo in lui,purtroppo... anzi è come se io dovessi ,anche nelle giornate no ,essere sempre felice ,sprizzare energia da tutti i pori quando secondo me questo non è umanamente possibile. Svariate volte infatti mi ha chiesto perché avessi il muso lungo quando ,semplicemente ,era una giornata in cui mia sorella tornava dalla chemioterapia ed era stata male e non riuscivo ad essere gioiosa. Non so come come continuare questa storia.ogni volta che ci sono dei problemi nella coppia mentre io sono diretta e cerco di risolvere fra di noi,lui riferisce a terze persone chiedendo consigli ma non parlando mai con me. A vostro parere ci sono possibilità di mantenere questa relazione o sarebbe meglio troncarla ?
[#1]
"A vostro parere ci sono possibilità di mantenere questa relazione o sarebbe meglio troncarla ?"
Buongiorno,
Gli psicologi non suggeriscono cosa fare, ma mediante il legame terapeutico aiutano il paziente ad investigare le proprie emozioni.
Già nel 2015 ci scriveva di problematiche di dipendenza affettive.
Le ha poi risolte?
Se si, come?
"Un giorno, dopo avergli detto che avevo avuto dei problemi legati a un disturbo di personalità borderline"
È in cura?
Se si, quale?
Combinata?
Farmacologica?
Psicoterapica?
Buongiorno,
Gli psicologi non suggeriscono cosa fare, ma mediante il legame terapeutico aiutano il paziente ad investigare le proprie emozioni.
Già nel 2015 ci scriveva di problematiche di dipendenza affettive.
Le ha poi risolte?
Se si, come?
"Un giorno, dopo avergli detto che avevo avuto dei problemi legati a un disturbo di personalità borderline"
È in cura?
Se si, quale?
Combinata?
Farmacologica?
Psicoterapica?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Cara ragazza,
se scrive a noi probabilmente ha ancora bisogno di un supporto che, data la sua storia clinica, gli accadimenti della sua vita non sempre belli nonché le diagnosi che in passato le sono state poste, sarebbe più proficuo dal vivo. Il consulto on line ha, purtroppo, i suoi limiti. Le posso suggerire di chiedere al Consultorio della sua zona per una serie di colloqui con la collega alla quale potrà raccontare i problemi che vive in questo rapporto. Non creda di essere la sola. Molti ragazzi della sua età sentono il bisogno di supporto nelle relazioni che intraprendono. Tutto molto nella norma. Semmai, il dubbio, associandomi alla collega Randone, rimane quello della sua ricerca di soluzioni decisionali all'esterno: se le terapie precedenti hanno avuto buon esito, la forza risolutiva in qualsiasi direzione la dovrebbe trovare in sè stessa. Le faccio tanti auguri e ci faccia sapere. Rimaniamo comunque in ascolto.
se scrive a noi probabilmente ha ancora bisogno di un supporto che, data la sua storia clinica, gli accadimenti della sua vita non sempre belli nonché le diagnosi che in passato le sono state poste, sarebbe più proficuo dal vivo. Il consulto on line ha, purtroppo, i suoi limiti. Le posso suggerire di chiedere al Consultorio della sua zona per una serie di colloqui con la collega alla quale potrà raccontare i problemi che vive in questo rapporto. Non creda di essere la sola. Molti ragazzi della sua età sentono il bisogno di supporto nelle relazioni che intraprendono. Tutto molto nella norma. Semmai, il dubbio, associandomi alla collega Randone, rimane quello della sua ricerca di soluzioni decisionali all'esterno: se le terapie precedenti hanno avuto buon esito, la forza risolutiva in qualsiasi direzione la dovrebbe trovare in sè stessa. Le faccio tanti auguri e ci faccia sapere. Rimaniamo comunque in ascolto.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 04/07/2017.
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