Stanco dei soliti attacchi di panico insensati
Salve, cerco di spiegare in breve la situazione. Un anno fa iniziai un percorso di psicoterapia durato un solo anno per mia decisione (non trovavo più risultati con la "terapia" anche se mi sentivo soddisfatto degli obiettivi raggiunti nel frattempo e non mi trovavo più bene con la mia terapeuta) a causa di diversi problemi: depressione estrema (non pensavo ad altro che a togliermi la vita), ero diventato fin troppo silenzioso, forti attacchi di panico e d'ansia, chiusura estrema verso il mondo. La mia psicoterapeuta dopo il lungo percorso mi ha aiutato a capire tante cose (mi ha detto varie volte che sono cresciuto troppo in fretta, che ho affrontato cose che in età adolescenziale non si affrontano solitamente, che sono fin troppo logico-razionale, che la mia chiusura era dovuta a delle vicende familiari complicate, che penso troppo e che non mi lascio mai andare, tutte cose vere purtroppo), aiutandomi a superare quasi tutto. La depressione riesco a tenerla a bada e ho capito come aiutare me stesso a superarla, e sono diventato abbastanza socievole. Diciamo che sono soddisfatto del risultato raggiunto se non per gli attacchi di panico che inspiegabilmente non mi hanno mai abbandonato. Sono attacchi di panico che prevedono una pressione vescicale tale da dover trovare un bagno in breve tempo per la paura di farmela sotto. Spesso quando mi succede di andare in un bar per andare in bagno mi accorgo che non era poi così urgente ma ci vado lo stesso per sicurezza. Mi è successo da piccolo di essermela fatta sotto in un centro estivo (ho resistito finchè ho potuto e proprio quando sono arrivato davanti al water non ce l'ho fatta più). La cosa mi succede quasi sempre nel tragitto casa-lavoro (lavoro familiare che odio ma che al momento faccio per mancanza d'altro) e a volte in altre occasioni, la scorsa settimana in palestra non riuscivo a calmarmi, avevo la sensazione di dover andare in bagno continuamente. Purtroppo non riesco a dare un senso a tutto questo. È un panico insensato visto che in qualsiasi momento posso entrare in un bar (come faccio spesso) o in qualsiasi posto per espletare il bisogno. E la cosa che più mi distrugge è il rendermi conto che quasi sempre è solo una questione psicologica e non di reale bisogno di andare in bagno. A volte mi capita di calmarmi cercando di respirare lentamente, a volte sono costretto ad andare in qualche bar per calmarmi e continuare la camminata. Quello che vi chiedo è se c'è un senso dietro tutto questo se può esserci qualche collegamento ad una porta che non ho ancora aperto dentro di me. Può essere una relazione ad un altro aspetto emotivo?È collegato a quell'episodio infantile? O forse ha un collegamento con altre sfere? Familiare? sessuale? (ho 26 anni e non ho avuto mai rapporti con ragazze anche se ho sempre desiderato averne, ma il mio aspetto fisico e la mia conseguente insicurezza (dovuta a svariati episodi di essere giudicato brutto dagli altri) hanno sempre agito nel verso opposto). Grazie
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Gentile utente,
Occorre una diagnosi specialistica di disturbo da attacchi di panico...
e una diagnosi specialistica è l'unico elemento che le dirà se è presente o meno un malessere panicoso. Le dico questo, perché il termine:" attacco di panico", non di rado viene utilizzato in maniera impropria dato che, il collega specialista, per diagnosticare qualsiasi problema ansia-correlato, deve attenersi a specifici criteri diagnostici e da qui, decidere in sintonia con il paziente, che tipo di percorso terapeutico mettere in atto per consentirgli di gestire nel migliore dei modi possibili il problema.
Attualmente esistono psicoterapie di breve durata come:
*La cognitivo comportamentale
o
*La terapia breve strategica
Scientificamente indicate come processi terapeutici -non di lunga durata- per la terapia dei malesseri ansiosi. La terapia cognitiva, per esempio, può durare 3-6 fino ad un massimo di 12 mesi.
Queste letture le torneranno utili
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html http://www.stateofmind.it/2015/04/funzioni-psicoterapia-cognitiva/
Occorre una diagnosi specialistica di disturbo da attacchi di panico...
e una diagnosi specialistica è l'unico elemento che le dirà se è presente o meno un malessere panicoso. Le dico questo, perché il termine:" attacco di panico", non di rado viene utilizzato in maniera impropria dato che, il collega specialista, per diagnosticare qualsiasi problema ansia-correlato, deve attenersi a specifici criteri diagnostici e da qui, decidere in sintonia con il paziente, che tipo di percorso terapeutico mettere in atto per consentirgli di gestire nel migliore dei modi possibili il problema.
Attualmente esistono psicoterapie di breve durata come:
*La cognitivo comportamentale
o
*La terapia breve strategica
Scientificamente indicate come processi terapeutici -non di lunga durata- per la terapia dei malesseri ansiosi. La terapia cognitiva, per esempio, può durare 3-6 fino ad un massimo di 12 mesi.
Queste letture le torneranno utili
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html http://www.stateofmind.it/2015/04/funzioni-psicoterapia-cognitiva/
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
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Utente
La ringrazio per la risposta, ho capito. Effettivamente sarebbe la cosa migliore intraprendere un nuovo percorso di psicoterapia. La cosa che più mi preme è riuscire a capire perchè è l'unica cosa che non sono riuscito a superare e qual è l'origine. Una cosa così irrazionale su di me che sono una persona ultra razionale e logica. Ma immagino che per scoprirlo devo rivolgermi a qualcuno.
[#3]
"Effettivamente sarebbe la cosa migliore intraprendere un nuovo percorso di psicoterapia". Concordo pienamente. Preferibilmente, faccia riferimento agli orientamenti psicoterapici suggeriti.
"La cosa che più mi preme è riuscire a capire perchè è l'unica cosa che non sono riuscito a superare e qual è l'origine". Questo è proprio un lavoro da psicoterapia. E le assicuro, che non sempre occorre conoscere i "perché" è sorto un problema, ma è preferibile concentrarsi sul "come" fare per venirne fuori dal problema.
"Ma immagino che per scoprirlo devo rivolgermi a qualcuno"
Direi.... che dopo questo proficuo scambio di idee, sarebbe proprio il caso di rivolgersi ad un collega!
Un caro saluto e in bocca lupo per tutto!
"La cosa che più mi preme è riuscire a capire perchè è l'unica cosa che non sono riuscito a superare e qual è l'origine". Questo è proprio un lavoro da psicoterapia. E le assicuro, che non sempre occorre conoscere i "perché" è sorto un problema, ma è preferibile concentrarsi sul "come" fare per venirne fuori dal problema.
"Ma immagino che per scoprirlo devo rivolgermi a qualcuno"
Direi.... che dopo questo proficuo scambio di idee, sarebbe proprio il caso di rivolgersi ad un collega!
Un caro saluto e in bocca lupo per tutto!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 02/07/2017.
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