Intolleranza verso tutti (o quasi)
Buonasera a tutti, è la prima volta che chiedo un consulto. Spero lo teniate in considerazione
Il mio "problema/non problema" che ormai va avanti da qualche anno e si afferma sempre di più è il credere di capire il prossimo (purtroppo poi ho quasi sempre ragione), credo di riuscire a captare se chi ho davanti è sincero o meno, se ha nei miei confronti una vera simpatia, se sta mentendo ecc..purtroppo nel 90% dei casi ciò che capto è negativo e mi sto isolando sempre di più
Nessuno mi sta bene, tutti mi sembrano falsi, sto sempre a pensare.... si comporta così perché..ha fatto quello per.. è come se stessi sempre analizzando ciò che fanno gli altri, sempre controllando come si comportano le persone che mi stanno intorno con gli altri per capire se posso fidarmi e purtroppo le mie conclusioni sono quasi sempre negative.
Ancora peggio è che nella maggior parte dei casi quello che penso si svela poi quello che realmente è.
Per me sta diventando un problema, questo pensare di riuscire a capire, a vedere dove gli altri non vedono, ad analizzare tutto compresi i movimenti del corpo del mio interlocutore, il pensare di avere un sesto senso che difficilmente sbaglia sta trasformando la mia vita in un incubo.
Non riesco ad avere rapporti di amicizia, anche solo per divertimento con nessuno , per me lo stare sola non è così problematico, sto bene, ma ho 2, anzi quasi 3 figli e non posso trascinarli in questo vicolo cieco, non è giusto e con la grande ho paura di stare a farlo.
Dovrei sicuramente andare in terapia ma attualmente per diversi motivi non posso e poi ho paura che proprio quest'ultima mi abbia tirato fuori tutto questo..prima ero cosciente del mio sesto senso ma non gli davo tutta questa importanza, poi la terapia non so, è come se lo avesse scatenato fuori tutto come un vulcano
Vi chiedo dei consigli, intanto da iniziare a lavorare su me stessa e capire perché vedo tutto nero.. è nessuno mi sta bene tranne i miei figli e il mio compagno, poi appena possibile se dovrò farlo andrò in terapia
Vi ringrazio in anticipo
Il mio "problema/non problema" che ormai va avanti da qualche anno e si afferma sempre di più è il credere di capire il prossimo (purtroppo poi ho quasi sempre ragione), credo di riuscire a captare se chi ho davanti è sincero o meno, se ha nei miei confronti una vera simpatia, se sta mentendo ecc..purtroppo nel 90% dei casi ciò che capto è negativo e mi sto isolando sempre di più
Nessuno mi sta bene, tutti mi sembrano falsi, sto sempre a pensare.... si comporta così perché..ha fatto quello per.. è come se stessi sempre analizzando ciò che fanno gli altri, sempre controllando come si comportano le persone che mi stanno intorno con gli altri per capire se posso fidarmi e purtroppo le mie conclusioni sono quasi sempre negative.
Ancora peggio è che nella maggior parte dei casi quello che penso si svela poi quello che realmente è.
Per me sta diventando un problema, questo pensare di riuscire a capire, a vedere dove gli altri non vedono, ad analizzare tutto compresi i movimenti del corpo del mio interlocutore, il pensare di avere un sesto senso che difficilmente sbaglia sta trasformando la mia vita in un incubo.
Non riesco ad avere rapporti di amicizia, anche solo per divertimento con nessuno , per me lo stare sola non è così problematico, sto bene, ma ho 2, anzi quasi 3 figli e non posso trascinarli in questo vicolo cieco, non è giusto e con la grande ho paura di stare a farlo.
Dovrei sicuramente andare in terapia ma attualmente per diversi motivi non posso e poi ho paura che proprio quest'ultima mi abbia tirato fuori tutto questo..prima ero cosciente del mio sesto senso ma non gli davo tutta questa importanza, poi la terapia non so, è come se lo avesse scatenato fuori tutto come un vulcano
Vi chiedo dei consigli, intanto da iniziare a lavorare su me stessa e capire perché vedo tutto nero.. è nessuno mi sta bene tranne i miei figli e il mio compagno, poi appena possibile se dovrò farlo andrò in terapia
Vi ringrazio in anticipo
[#1]
Gentile Utente,
indubbiamente essere "incinta" (almeno così interpeto il quasi 3) non aiuta in questo momento, e non mi è chiaro come mai le "non-amicizie" in questo momento siano un problema.
Quasi quasi la invidio per quel suo sento senso che ha , dato che mi servirebbe molto con Lei!
La terapia che Le ha scatenato... vuol dire che già aveva intrapreso un percorso di terapia e poi l'ha interrotto?
Nel qual caso, e mi corregga se sbaglio, più andare si tratterebbe di continuare e1\o di riprendere un qualcosa interrotto.
indubbiamente essere "incinta" (almeno così interpeto il quasi 3) non aiuta in questo momento, e non mi è chiaro come mai le "non-amicizie" in questo momento siano un problema.
Quasi quasi la invidio per quel suo sento senso che ha , dato che mi servirebbe molto con Lei!
La terapia che Le ha scatenato... vuol dire che già aveva intrapreso un percorso di terapia e poi l'ha interrotto?
Nel qual caso, e mi corregga se sbaglio, più andare si tratterebbe di continuare e1\o di riprendere un qualcosa interrotto.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#2]
Utente
Salve buongiorno! Grazie per la tempestiva risposta
Il problema non è il non avere amicizie, il problema è quando mia figlia vuole andare ad una festa e io non ho voglia di vedere nessuno perché nessuno tollero, quando mi chiede di invitare o andare da qualche amichetta e idem io non ho voglia per gli stessi motivi, quando mio marito mi chiede di far qualcosa e il punto è lo stesso, allora mi sento dire di essere proprio 'strana'
In realtà sono una persona molto socievole, parlo rido e scherzo con tutti (anche perché sennò mi toccherebbe cambiare lavoro) ma non riesco ad instaurare un rapporto, può essere che oggi rido e scherzo, domani faccio di tutto per non stare in mezzo evitando contatti. Insomma mi stanno tutti antipatici, per un motivo o un altro nessuno mi sta bene
Chi sono io per mettermi a giudicare tutti? Chi mi credo di essere per cercare di analizzare tutti senza poi avere neanche le competenze? Me le faccio queste domande solo che poi quasi sempre quello che penso si rivela vero, allora dico cavolo però avevo ragione e continuo
Tutti abbiamo difetti, io innprimis ne ho moltissimi, perché io non riesco ad accettare quelli degli altri?
Se uno mangia a bocca aperta io mi infastidisco e stop, evito di ritrovarmi in quella situazione, non lo vedo più..questo per fare un esempio della mia non tolleranza verso gli altri
Potrebbe sembrare mi sento sopra un piedistallo, io sono tutti gli altri nulla ma non credo sia così, o forse sì ma non me ne rendo conto, mi faccio molte "pippe" mentali, ho molte insicurezze, sentirmi meglio di tutti non mi appartiene, o forse, come già detto, non me ne rendo conto..boh
Per la terapia, è una questione di molti anni fa, si è stata interrottA ma era comunque quasi finita, è che in quel periodo io dicevo al mio medico, vuoi vedere che questo è così? Passava del tempo e vedevamo che realmente era come previsto, nella maggioranza delle situazioni, avevo preso gusto nel cercare di capire gli altri, lui mi aiutava e dopo sono cambiata molto ma inizialmente non ero così intollerante, sapevo scegliere. Ora no, ora non posso sopportare nessuno
Il problema non è il non avere amicizie, il problema è quando mia figlia vuole andare ad una festa e io non ho voglia di vedere nessuno perché nessuno tollero, quando mi chiede di invitare o andare da qualche amichetta e idem io non ho voglia per gli stessi motivi, quando mio marito mi chiede di far qualcosa e il punto è lo stesso, allora mi sento dire di essere proprio 'strana'
In realtà sono una persona molto socievole, parlo rido e scherzo con tutti (anche perché sennò mi toccherebbe cambiare lavoro) ma non riesco ad instaurare un rapporto, può essere che oggi rido e scherzo, domani faccio di tutto per non stare in mezzo evitando contatti. Insomma mi stanno tutti antipatici, per un motivo o un altro nessuno mi sta bene
Chi sono io per mettermi a giudicare tutti? Chi mi credo di essere per cercare di analizzare tutti senza poi avere neanche le competenze? Me le faccio queste domande solo che poi quasi sempre quello che penso si rivela vero, allora dico cavolo però avevo ragione e continuo
Tutti abbiamo difetti, io innprimis ne ho moltissimi, perché io non riesco ad accettare quelli degli altri?
Se uno mangia a bocca aperta io mi infastidisco e stop, evito di ritrovarmi in quella situazione, non lo vedo più..questo per fare un esempio della mia non tolleranza verso gli altri
Potrebbe sembrare mi sento sopra un piedistallo, io sono tutti gli altri nulla ma non credo sia così, o forse sì ma non me ne rendo conto, mi faccio molte "pippe" mentali, ho molte insicurezze, sentirmi meglio di tutti non mi appartiene, o forse, come già detto, non me ne rendo conto..boh
Per la terapia, è una questione di molti anni fa, si è stata interrottA ma era comunque quasi finita, è che in quel periodo io dicevo al mio medico, vuoi vedere che questo è così? Passava del tempo e vedevamo che realmente era come previsto, nella maggioranza delle situazioni, avevo preso gusto nel cercare di capire gli altri, lui mi aiutava e dopo sono cambiata molto ma inizialmente non ero così intollerante, sapevo scegliere. Ora no, ora non posso sopportare nessuno
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 20.1k visite dal 01/07/2017.
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