Convivenza forzata
Salve dottori. Eccomi qua ancora una volta per un altro problema,assai più grave dei precedenti,non c'entrando nulla l'ipocondria e la paura delle malattie. Cercherò di essere il più breve possibile. Da gennaio convivo con una ragazza....diciamo che non siamo mai andati granché d'accordo,ma ero più che convinto che andando a convivere avremo messo a posto le cose. Purtroppo le cose sono sempre più peggiorate,per incompatibilità caratteriale e per la sua morbosa ossessione per me(figuratevi che non posso nemmeno andare a comprare le sigarette da solo,non posso uscire,se lei va a letto devo andare anche io ecc). Fatto sta che,avendo un passato da attacchi di panico e ansia,non resisto più. Sono al limite e al culmine. So che sto per perdere la serenità che avevo acquisito. Ma non posso andarmene. Non posso lasciarla. Per due motivi:il primo è che ho troppa paura che se me ne andrei tenterebbe il suicidio(una volta avevo fatto le valigie e lei ha preso in mano il coltello tagliandosi l'avambraccio) e l'altro è suo padre che proprio non vuole assolutamente farmi mollare tutto,anzi,insiste perché faccia quello che vuole lei. Non posso dire mezza parola di troppo,non posso farmi valere,non posso vivere la mia vita altrimenti si scatena l'inferno,con urla e insulti verso di me,per poi far intervenire suo padre,che prima la sgrida e poi dice a me di fare quello che dice lei,senza dire la mia e senza trovarle nulla da dire. Sono mesi che sto malissimo,non riesco a lavorare né a fare nulla!!! Non so più dove sbattere la testa,mi sento morire.....spero in un vostro consiglio....grazie in anticipo
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"Eccomi qua ancora una volta per un altro problema,assai più grave dei precedenti,non c'entrando nulla l'ipocondria e la paura delle malattie. "
Gentile Utente,
Si è curato?
È ancora in cura?
Se si, quale?
È da quando tempo?
Le sue scelte di oggi, così claustrofobiche, correlano chiaramente cin quanto non ha risolto di se stesso.
Ne discuta con chi ha il piacere di occuparsi di lei, online è davvero poco quello che si oro fare per lei
Gentile Utente,
Si è curato?
È ancora in cura?
Se si, quale?
È da quando tempo?
Le sue scelte di oggi, così claustrofobiche, correlano chiaramente cin quanto non ha risolto di se stesso.
Ne discuta con chi ha il piacere di occuparsi di lei, online è davvero poco quello che si oro fare per lei
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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Concordo con la Collega dott. Randone ed aggiungo.. rifletta e si domandi se davvero vuole avere questa qualità della vita .. se vuole essere .. obbediente, per paura, parli chiaro con tutti e poi faccia quello che si sente.. cosa le dice il Collega che la segue ?
Restiamo in ascolto..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Utente
Mi sono curato con la terapia cognitivo comportamentale. Con il suo aiuto poi sono riuscito a smettere anche di assumere Efexor. Dottoressa,se io provo a parlare chiaro viene fuori il finimondo. Ho davvero una gran paura che possa fare qualche sciocchezza (ci ha già provato appena ho fatto le valigie) e io non posso e non voglio avere un peso così sulla coscienza. E come se mi sentissi obbligato a stare li,pur stando malissimo. Obbligato anche dalla figura di suo padre(abitiamo nello stesso cortile). Ho paura poi di essere giudicato negativamente da chiunque,che mi giudichino come una persona insensibile e che si sia suicidata per colpa mia. E allo stesso tempo non ce la faccio più a stare li....
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 26/06/2017.
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