Cosa è violenza?
Ho dovuto chiudere una relazione perché la persona con cui stavo, ripetutamente, aveva atteggiamenti aggressivi verso di me.
Anche se non mi faceva del male fisico, mi dava delle piccole sberle se facevo qualcosa che riteneva inopportuno (guardare un'altra persona, commentare qualcuno, etc.). Questa persona dice che le sue azioni non sono violente, che io lo provoco, e che lui, non facendomi male (questo è vero), non fa alcuna violenza.
Io avevo già chiuso la relazione in precedenza per questo motivo, ma dopo qualche settimana ho ricominciato a vedermi con questa persona. Purtroppo ha ricominciato ad assumere questi atteggiamenti e io ho dovuto interrompere. Non riesco a lasciarlo e ogni volta il ruolo s'inverte e soffro come se fossi la lasciata, spesso, ricevendo trattamenti di ripicca come se fossero lezioni di vita che devo imparare per non sbagliare più nei suoi confronti. Io mi sento una nullità e piango sempre, ho vere e proprie crisi. Invece, lui si sente parte lesa, è tranquillo, pensa che tornerò indietro, e dice che è colpa mia, perché sono io ad averlo lasciato.
Sono già in cura da una psicologa da quasi un anno, ma non riesco a distaccarmi, dentro di me non vorrei, ma so che socialmente non posso accettare questi soprusi, anche se all'inizio non mi sembravano gravi perché non mi causano dolore fisico, mi sento solo umiliata.
Lui si scusava con me per il gesto, senza esserne convinto, e dicendo sempre "ma tu...", ma poi lo ripeteva dopo poche settimane, e dava sempre la colpa a me.
Secondo voi questa è violenza?
Grazie del consulto.
Anche se non mi faceva del male fisico, mi dava delle piccole sberle se facevo qualcosa che riteneva inopportuno (guardare un'altra persona, commentare qualcuno, etc.). Questa persona dice che le sue azioni non sono violente, che io lo provoco, e che lui, non facendomi male (questo è vero), non fa alcuna violenza.
Io avevo già chiuso la relazione in precedenza per questo motivo, ma dopo qualche settimana ho ricominciato a vedermi con questa persona. Purtroppo ha ricominciato ad assumere questi atteggiamenti e io ho dovuto interrompere. Non riesco a lasciarlo e ogni volta il ruolo s'inverte e soffro come se fossi la lasciata, spesso, ricevendo trattamenti di ripicca come se fossero lezioni di vita che devo imparare per non sbagliare più nei suoi confronti. Io mi sento una nullità e piango sempre, ho vere e proprie crisi. Invece, lui si sente parte lesa, è tranquillo, pensa che tornerò indietro, e dice che è colpa mia, perché sono io ad averlo lasciato.
Sono già in cura da una psicologa da quasi un anno, ma non riesco a distaccarmi, dentro di me non vorrei, ma so che socialmente non posso accettare questi soprusi, anche se all'inizio non mi sembravano gravi perché non mi causano dolore fisico, mi sento solo umiliata.
Lui si scusava con me per il gesto, senza esserne convinto, e dicendo sempre "ma tu...", ma poi lo ripeteva dopo poche settimane, e dava sempre la colpa a me.
Secondo voi questa è violenza?
Grazie del consulto.
[#1]
Cara Utente,
le "umiliazioni", i "soprusi" e i gesti di questo tipo:
"Anche se non mi faceva del male fisico, mi dava delle piccole sberle se facevo qualcosa che riteneva inopportuno (guardare un'altra persona, commentare qualcuno, etc.)"
costituiscono sicuramente una forma di violenza, quantomeno psicologica, perchè si tratta di azioni volte a sopraffarla e ad ottenere da lei il comportamento che il suo ex desidera.
Il fatto che lui tenda ad incolparla per le proprie azioni e che si ritenga sempre nel giusto mi fa pensare che si possa trattare di un soggetto dai tratti narcisistici.
Legga questi articoli e mi dica se assomiglia alle tipologie di persona descritte:
http://www.serviziodipsicologia.it/il-narcisista-se-lo-conosci-lo-eviti/
http://www.serviziodipsicologia.it/la-donna-del-narcisista/
http://www.serviziodipsicologia.it/lharem-del-narcisista/
La sua psicologa cosa dice della situazione?
le "umiliazioni", i "soprusi" e i gesti di questo tipo:
"Anche se non mi faceva del male fisico, mi dava delle piccole sberle se facevo qualcosa che riteneva inopportuno (guardare un'altra persona, commentare qualcuno, etc.)"
costituiscono sicuramente una forma di violenza, quantomeno psicologica, perchè si tratta di azioni volte a sopraffarla e ad ottenere da lei il comportamento che il suo ex desidera.
Il fatto che lui tenda ad incolparla per le proprie azioni e che si ritenga sempre nel giusto mi fa pensare che si possa trattare di un soggetto dai tratti narcisistici.
Legga questi articoli e mi dica se assomiglia alle tipologie di persona descritte:
http://www.serviziodipsicologia.it/il-narcisista-se-lo-conosci-lo-eviti/
http://www.serviziodipsicologia.it/la-donna-del-narcisista/
http://www.serviziodipsicologia.it/lharem-del-narcisista/
La sua psicologa cosa dice della situazione?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Rientra nella tipologia di narcisista intellettuale, non sopporta nessuna critica, né dagli altri, né da me, ma lui nelle critiche è spietato.
Fisicamente è molto attraente, intellettualmente colto, sembra essere un ragazzo dolce e sensibile, ma con me è molto prepotente. Non sopporta di essere contraddetto, mi dà della stupida, dell'incapace, mi dice di tacere, fa la voce grossa, non riesce a trattenere gli insulti appena non faccio quello che vuole e alza le mani nel modo sopra descritto.
Io ho passato il tempo della nostra relazione a cercare di colmare le sue carenze di autostima, a cercare di migliorare i suoi comportamenti, ma ha momenti di lucidità molto brevi.
Mi sono dedicata con abnegazione mettendo sempre da parte i miei interessi e lui ha preteso sempre di più, iniziando dopo alcuni mesi ad essere aggressivo verbalmente e fisicamente.
Le ex non le colleziona, è molto selettivo e non ha necessità di rapporti, è stato per molti anni da solo.
Ho sempre cercato di capirlo, perché secondo me ha avuto un vissuto molto difficile, ma non ce l'ho più fatta. Ora il distacco è terribile e soffro tantissimo.
La mia psicologa non ha mai parlato di narcisismo, ha preferito capire perché io ho bisogno di questa tipologia di rapporto, visto che cerco sempre persone da aiutare che si approfittano di me e che tendono ad essere violente psicologicamente e, adesso, anche fisicamente.
Non so come uscire da questo limbo. Vorrei non ricordare i tratti positivi di questa persona, perché l'allontanamento è difficile per me.
L'ho cercato e non ha più dato segni, ha accettato la mia decisione in modo passivo, probabilmente perché pensa che tornerò come al solito. Gli episodi sono accaduti almeno una decina di volte, e l'ho lasciato e gli ho dato un ultimatum molto spesso, ma nulla funziona.
La famiglia lo approva, non mi sostiene e alimenta il suo senso di essere nel giusto.
Fisicamente è molto attraente, intellettualmente colto, sembra essere un ragazzo dolce e sensibile, ma con me è molto prepotente. Non sopporta di essere contraddetto, mi dà della stupida, dell'incapace, mi dice di tacere, fa la voce grossa, non riesce a trattenere gli insulti appena non faccio quello che vuole e alza le mani nel modo sopra descritto.
Io ho passato il tempo della nostra relazione a cercare di colmare le sue carenze di autostima, a cercare di migliorare i suoi comportamenti, ma ha momenti di lucidità molto brevi.
Mi sono dedicata con abnegazione mettendo sempre da parte i miei interessi e lui ha preteso sempre di più, iniziando dopo alcuni mesi ad essere aggressivo verbalmente e fisicamente.
Le ex non le colleziona, è molto selettivo e non ha necessità di rapporti, è stato per molti anni da solo.
Ho sempre cercato di capirlo, perché secondo me ha avuto un vissuto molto difficile, ma non ce l'ho più fatta. Ora il distacco è terribile e soffro tantissimo.
La mia psicologa non ha mai parlato di narcisismo, ha preferito capire perché io ho bisogno di questa tipologia di rapporto, visto che cerco sempre persone da aiutare che si approfittano di me e che tendono ad essere violente psicologicamente e, adesso, anche fisicamente.
Non so come uscire da questo limbo. Vorrei non ricordare i tratti positivi di questa persona, perché l'allontanamento è difficile per me.
L'ho cercato e non ha più dato segni, ha accettato la mia decisione in modo passivo, probabilmente perché pensa che tornerò come al solito. Gli episodi sono accaduti almeno una decina di volte, e l'ho lasciato e gli ho dato un ultimatum molto spesso, ma nulla funziona.
La famiglia lo approva, non mi sostiene e alimenta il suo senso di essere nel giusto.
[#3]
Sta effettuando un percorso preciso con la psicologa?
Ogni quanto vi vedete?
Se lei è entrata ripetutamente in relazioni di questo tipo è presumibile che occorra un lavoro approfondito per scardinare quegli aspetti della sua personalità che la conducono a legarsi a persone che si approfittano di lei, e del suo desiderio di essere d'aiuto.
Individuare il motivo per il quale è attratta da loro può essere ad esempio un primo passo importante nel suo cammino.
L'avete stabilito?
Ogni quanto vi vedete?
Se lei è entrata ripetutamente in relazioni di questo tipo è presumibile che occorra un lavoro approfondito per scardinare quegli aspetti della sua personalità che la conducono a legarsi a persone che si approfittano di lei, e del suo desiderio di essere d'aiuto.
Individuare il motivo per il quale è attratta da loro può essere ad esempio un primo passo importante nel suo cammino.
L'avete stabilito?
[#4]
Utente
Sì, mensile.
Avevo altri problemi di recente, e quindi non ci siamo dedicate specificatamente a questo.
Io cerco sempre di aiutare gli altri, non soltanto quando entro in relazione amorosa, ma anche in una semplice situazione amicale.
Io con il mio ex come dovrei comportarmi? Tagliare tutti i rapporti? So che è praticamente impossibile che arrivi ad una consapevolizzazione del problema, visto che, per lui, come mi dice sempre, il problema sono io.
Avevo altri problemi di recente, e quindi non ci siamo dedicate specificatamente a questo.
Io cerco sempre di aiutare gli altri, non soltanto quando entro in relazione amorosa, ma anche in una semplice situazione amicale.
Io con il mio ex come dovrei comportarmi? Tagliare tutti i rapporti? So che è praticamente impossibile che arrivi ad una consapevolizzazione del problema, visto che, per lui, come mi dice sempre, il problema sono io.
[#5]
Una seduta al mese è veramente pochissimo e non consente solitamente di impostare un lavoro adeguato.
Le suggerisco senz'altro di intensificare le sedute.
Per quanto riguarda lui, ha ragione nel dire che non arriverà mai ad essere consapevole dei propri problemi e questo rende inutile qualsiasi suo ulteriore sforzo volto a cambiarlo o ad aiutarlo.
Le suggerisco senz'altro di intensificare le sedute.
Per quanto riguarda lui, ha ragione nel dire che non arriverà mai ad essere consapevole dei propri problemi e questo rende inutile qualsiasi suo ulteriore sforzo volto a cambiarlo o ad aiutarlo.
[#7]
Un narcisista patologico potrebbe guarire solo con una psicoterapia intensa e prolungata, che di solito non intraprende perchè attribuisce ad altre persone ogni colpa.
Le suggerisco di interrompere i rapporti, per quanto le risulti difficile farlo, e di farsi supportare maggiormente dalla psicologa allo scopo di riuscire a mantenere le distanze da lui.
Le suggerisco di interrompere i rapporti, per quanto le risulti difficile farlo, e di farsi supportare maggiormente dalla psicologa allo scopo di riuscire a mantenere le distanze da lui.
[#9]
No, un narcisista non è in grado di rivolgere ad altri, all'esterno di sè, un reale investimento affettivo:
http://www.serviziodipsicologia.it/narcisisti-si-nasce-o-si-diventa/
E' inutile che cerchi di convincerlo di qualcosa che non è probabilmente in grado nè di vedere, nè tanto meno di ammettere.
Mi aggiorni quando vuole,
un caro saluto
http://www.serviziodipsicologia.it/narcisisti-si-nasce-o-si-diventa/
E' inutile che cerchi di convincerlo di qualcosa che non è probabilmente in grado nè di vedere, nè tanto meno di ammettere.
Mi aggiorni quando vuole,
un caro saluto
[#10]
Utente
Sono stata dalla mia psicologa, e incrementeremo le visite.
Il distacco è terribile e non ce la faccio. L'ho cercato, ma lui continua a sminuire il mio gesto e a sminuire le sue azioni, dice che la devo finire di fare così, che lo faccio soffrire, ma non fa nessuna azione forte per dimostrarmi di voler cambiare (perché non vuole, suppongo).
Mi sembra un percorso troppo complicato da affrontare, non riesco a sopportare il distacco. Il pensiero che possa avvicinarsi ad altre persone mi tortura, ma allo stesso tempo vedo che non fa nulla per me.
Il distacco è terribile e non ce la faccio. L'ho cercato, ma lui continua a sminuire il mio gesto e a sminuire le sue azioni, dice che la devo finire di fare così, che lo faccio soffrire, ma non fa nessuna azione forte per dimostrarmi di voler cambiare (perché non vuole, suppongo).
Mi sembra un percorso troppo complicato da affrontare, non riesco a sopportare il distacco. Il pensiero che possa avvicinarsi ad altre persone mi tortura, ma allo stesso tempo vedo che non fa nulla per me.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 2.2k visite dal 22/06/2017.
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