Il senso delle cose
Buongiorno vorrei chiedere un vostro parare ...da qualche tempo mi chiedo il senso di ogni cosa, vedo la vita con freddezza ad esempio quando porto mio figlio in piscina mi sembra di vedere dall' alto tutto: la situazione, le persone e mi chiedo che senso abbia tutto questo, qual è la finalità visto che poi la vita finisce? è così un po' su tutto anche a livello lavorativo si lavora per quale fine ?
Se poi tutto finisce... le persone sono felici, vanno fuori a cena, si riescono a divertire e non capisco il motivo... io mi sento diversa da tutti perché non riesco ad avere una visione normale della vita.
Ho sta cosa di togliermi dalla realtà e osservarla che mi fa preoccupare di avere qualche patologia psichiatrica ...io soffro di ansia e non so se è dovuto da ciò oppure sto diventando psicotica.
Le abbiamo consigliato ripetutamente di rivolgersi a cure specialistiche, mi pare: è riuscita a farlo?
E se fosse già in cura, ha detto al curante che l'ansia è ancora al suo posto?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Dallo storico qui su Medicitalia, risulta che lei ha timore di poter sviluppare qualche tipo di patologia psichiatrica e che aveva intrapreso un percorso terapeutico.
in proposito a ciò, vorrei chiederle:
ha una diagnosi?
Come va?
Che tipo di terapia svolge? (Orientamento terapeutico del collega)
Come si svolgono le sedute?
Riceve, dal suo terapeuta, tecniche da utilizzare al di fuori dell'ora di terapia, ovvero nella quotidianità?
Come giudica la relazione terapeutica tra lei e il Collega?
Grazie anticipatamente per le risposte
Saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Deve continuare a lavorare sui dubbi ossessivi, Ovvero sull'ANSIA di poter sviluppare malattie psichiatriche.
Pensare che l'ansia possa evolversi in schizofrenia, è come pensare che un'unghia incarnita del piede, la porterebbe a doversi fare amputare la gamba. NON ESISTE CORRELAZIONE SCIENTIFICA.
continui il suo percorso affidandosi agli specialisti, senza spulciare in internet perché sul web ognuno scrive quello che vuole e la stragrande maggioranza di siti, non si basano su verità scientifiche.
Non posso esprimermi su questo, perché fondamentalmente dipende da vari aspetti e soprattutto da come lei si approccia al metodo che la collega utilizza e se considera valida, questa terapia, nella risoluzione della sua sintomatologia ansiosa.
Scientificamente, resta comunque il fatto che per le ossessioni ANSIOSE, le psicoterapie di elezione sono:
- terapia breve strategica
- terapia cognitivo - comportamentale.
Legga questo articolo e poi valuti lei https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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Tutte cose che servono a poco contro le ossessioni, che sembra costituire il nocciolo del suo disagio.
Trovi un curante che prima le confermi la diagnosi di ossessività e poi le somministri una cura adeguata.
Dal punto di vista psicoterapeutico le suggerirei più un percorso di tipo comportamentale o strategico. Il problema dell'etichettamento è ben noto in psicologia, ma in certi casi è decisamente meglio riconoscere l'esistenza di una condizione problematica nota, come le ossessioni, e attaccarla direttamente, invece di girarci intorno facendo finta che non esista.
Tenga anche presente che le tecniche meditative possono in alcuni casi peggiorare l'ossessività, non ridurla. Proprio perché chi soffre di pensieri ossessivi è già molto bravo di suo a rimuginare, meditare può esacerbare tale tendenza.
E la prima cosa da fare, in concreto, è smettere di cercare rassicurazioni su internet. Trovi l'aiuto necessario di persona.
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