Ansia e intestino

Salve sono una donna di 30 anni, vivo un periodo di fortissimo stress a causa di una malattia neoplasica che ha colpito un mio familiare mesi fa, e che da mesi stiamo combattendo con tanto ottimismo, ovviamente ė una situazione difficile e oltre questa ci sno altre rogne laVorative burocratiche che di di sicuro non rendono il quadro piu semplice. In poche parole sono mesi difficili emotivamente economicamente e su varii fronti. Mi rivolgo a voi perche oltre ai miei problemi base credo si star somatizzando la mia ansia attraverso il mio intestino. Cosa che ho sempre fatto attraverso piccolissime gastriti cheho sempre saputo gestire senza preoccuparmene piu di tanto.
Tutto ė cominciato al momento di della pessima notizia, mi trovavo a casa e attendevo di mangiare, da quel momento il mio stomaco si ėnchiuso in una dimenzione che non riesco piu a controllare.ho appetito ma qualsiasi cosa io mangii mi sembra avvelenarmi. Mi viene una pressione addominale fortissima e crampi al basso ventre soorattutto al fianco sinistro, tutto si alterna con stipsi o evacuazioni frequenti e dolorose (soffro lievemente di emorrodi). Il sintomo che però mi da piu fastidio ė il gonfiore mi crea tantissimo disagio, mi rende i rapporti sociali difficili, e fastidiosi i rapoorti sessuali con il mio fidanzato. In poche parole mi sento in una trappola che diventa sempre piu robusta. Quando voglio svagarmi dai miei problemi familiari...mangiare una pizza, o fare una passeggiata diventano anziche uno svago un problema. Giorni fa ho praticato alcuni esercizi di meditazione per sincerarmi che fosse un problema di natura psicologica e attimi dopo recandomi normalmente alle poste ho avuto un attacco di panico, tachicardia, sudorazione capigiri ...allontanondomi ovviamente tutto passó. Ma soprattutto mentre ero preoccupata per l episodio il mio stomaco stava bene. Il mio stomaco sta male dunque quando non ci penso e ho rogne piu grandi. Ho pensato di fare dei controlli medici per vedere se avessi delle allergie alimentari ma i miei sintomi non sono sempre costanti solitamente posso fare quasi tutto, mangiare qualsiasi cosa. Ma ce una fase del mese, post ovulazione che i sintomi diventano insopportabili. In piu anni fa recandomi al pronto soccoprso per quelle gastriti da ansia...dopo i controlli mi venivano sugeriti ansiolitici e calmanti dicendomi che era tutto ok.io vorrei rivolgermi a uno psicoterapeuta, ma il mio problema ė che non ho il coraggio di farlo. Ho paura di mostrarmi vulnerabile di fronte agli altri, ed sono piu che convinta che sia questa l'origine dei miei problemi. Non riesco a esternare i miei sentimenti piu dolorosi. In passato ho gia provato a rivolgermi alla psicologia. Ho speso denaro per mentire. Tengiversavo e parlavo di cose che non erano quelle che mi facevano soffrire. Ovviamene questa ė la mia analisi del problema, so bene che potrebbe essere sbagliata ma vi scrivo perche mi chiedo se sia plausibile che i miei problemi sia di origine ansiosa? Grazie
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente, posso comprendere quanto tutta la situazione sia difficilmente gestibile e che, verosimilmente, tanto le sue gastriti, quando i suoi sintomi/dolori addominali, siano somatizzazioni ansiose. Lei stessa dice: "Ma soprattutto mentre ero preoccupata per l episodio il mio stomaco stava bene.". Questo è avvenuto perché nel momento in cui lei ha avvertito ansia acuta, la sua attenzione era diretta verso la sintomatologia neurovegetativa: tachicardia, sudorazione capogiri, E NON verso l'intestino...
Questo fenomeno si chiama: attenzione selettiva: ovvero la tendenza a focalizzare l'attenzione mentale su uno o più organi e/o sintomi.
Quindi cosa succede? Quando (anche involontariamente) concentriamo l'attenzione su una parte del nostro corpo (per un tempo prolungato di tempo), quella zona del nostro corpo, diventa il nostro "sensibile tallone d'Achille".
Oltretutto... lo sa che il nostro apparato gastrointestinale è chiamato: secondo cervello? E si... perché nello stomaco e nell'intestino, è presente una quantità e qualità inferiore ma simile di cellule neuronali, a quelle presenti il tutto il nostro sistema nervoso centrale.
Questa lettura la aiuterà a capire meglio come funziona questo "2 cervello" abbastanza capriccioso https://www.google.it/amp/sanifutura.it/medicina-e-diagnosi-quantistica/la-pancia-sente-comanda-piu-del-cervello/amp/

anche questo articolo le potrebbe tornare utile https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

tra le righe, lei dice: "vorrei rivolgermi a uno psicoterapeuta, ma il mio problema ė che non ho il coraggio di farlo. Ho paura di mostrarmi vulnerabile di fronte agli altri,"
In proposito a ciò, vorrei farle una domanda:
Dietro questo timore di "mostrarmi vulnerabile", c'è la paura di essere giudicata da un eventuale terapeuta?
E su che cosa la potrebbe giudicare?
Proverebbe vergogna?

Ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrà fornirci.

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
Dottor. Pizzoleo innanzi tutto volevo ringraziarla tanto per la sua celere e comprensiva risposta appena capirò come si fa mi premumerò di valutare a pieni voti la sua gentilezza e professionalità. Rispondendo alla sua domanda: il mio terrore di mostrarmi vulnerabile penso sia dovuto alla mia educazione. In famiglia so che da parte dei miei familiari ce tutto l affetto del mondo ma nn siamo soliti a dimostrarcelo nel modo piu comune. Niente abbracci niente affetto fisico. I miei genitori reprimono le loro emozioni. Pessime notizie e momenti difficili in casa mia sonk affrontati in modo che forse definirei bizzarro anche se per me ormai é normale.io mi sono abituata a piangere di nascosto il mio prima problema quando sto male é nascondermi non soffrire in santa pace come é giusto o sano che sia. Io so bene che tutto questo é sbagliato anche perche io fuori dall ambiete domestico non cerco relazioni anaffettive. Anzi ci tengo tanto che che la nitidezza sia sovrana e per fortuna ho coltivato un ambiente affettivo a cui tengo moltissimo.
In ogni caso sonl cresciuta con l'idea malsana che la forza e l'apparenza siano la cosa piu importante. Ma ci tengo a precisare che io si mi vergogno di stare male, ma soprattutto mi sento in colpa quando sto male. Penso che il mio malessere possa essere di peso agli altri e anche se mi rendo conto che tutto ciò é folle non riesco a cambiare. Ho sempre convissuto con questo questo problema. Quando andavo al liceo pensavo sempre una cosa che qualsiasi fossero le mie emozioni a ora di pranzo o di cena tutto doveva azzerarsi. A tavola in famiglia si smette di essere. E si parla del piu e del meno. Questi ovviamente erano pensieri inconsci su cui ho iniziato a riflettere da poco tempo per cercare di capire perche il mio stomaco fosse il mio "tallone di achille" mi scuso per il brainstorming ma mi sono resa conto che scriverle é stato molto produttivo per me, e volevo chiederle se nn é di disturbo di consigliarmi delle altre letture articoli o libri o qualsiasi cosa perche lo ritengo un argomento estremamte interessante. Io ovviamente sono molto ignorante nel settore e vorrei documentarmi perche ci tengo veramente a trovare il coraggio di curarmi magari attraverso uno psicoterapeuta in carne e ossa. Anche se ancora sinceramente non mi sento pronta.
Grazie infinite le auguro una buona giornata
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

La repressione delle emozioni negative (es:la tristezza) che spesso viene "imposta" dai familiari, conduce molto spesso a ritenere che provare e sentire ansia, tristezza, colpa, vergogna etc, sia sbagliato.

es:
SE MIO PADRE MI HA FATTO CAPIRE CHE PIANGERE DAVANTI A TUTTI È SBAGLIATO,
inevitabilmente sarò portato/a non solo a sentirmi sbagliato/a quando soffro ma ad evitare di parlare agli altri delle mie emozioni più dolorose. Perché il mio pensiero sarà: se era giudicato negativamente dalla mia famiglia, inevitabilmente sarà giudicato negativamente dagli altri.

Ma il lavoro dello psicoterapeuta, non è quello di giudicare, ma di valutare la situazione di sofferenza portata dal paziente e individuare ,insieme, strategie funzionali per gestire pensieri ed emozioni più sgradevoli che compromettono la serenità che ognuno di noi meriterebbe.

Le allego queste letture. Le tornerà utile per optare per l'orientamento psicologico-psicoterapico, che ritiene più congeniale per trattare i suoi malesseri
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

in bocca al lupo!
Buona giornata a lei
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Utente
Utente
Dottore inoltre volevo chiedele se esiste un modo per intraprendere un percorso di psicoterapia convenzionato, io sono di palermo e ho visto alcuni tariffari molto salati dagli 80 ai 130euro orari. Sa se esiste un istituto a cui rivolgermi, perche sul sito usl non ho trovato nulla. Solo psicologi e psichiatri.
Mi scuso per il disturbo. Cordiali saluti
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Nelle ASL ci sono psicologi psicoterapeuti e psichiatri.
Può avvalersi del servizio sanitario della ASL, previa impegnativa del suo medico curante, con la dicitura di richiesta di "sedute di psicoterapia individuale". Esattamente come qualsiasi altra prescrizione farmacologica mutuabile.
Il costo delle sedute è pari a quello di un ticket per prestazione sanitaria. Sarà il medico curante a valutare il numero delle sedute iniziali e con l’ausilio del terapeuta si potrà concordare un prolungamento della terapia.
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Utente
Utente
Grazie mille come sempre. In questi giorni ho riflettuto molto sulle sue parole e ho iniziato a guardare fuori dalla gabbia dell'ansia. E a cercare di vederlo come un luogo possibile e reale visto che lo é stato per tutta mia vita. Ovviamente...la paura cresce un po come quando apri un cassetto pieno di roba e non hai altra scelta che svuotarlo, dottore grazie del supporto non vedo l ora di trovare il coraggio di farlo visto che persino uscire di casa sta diventando un impresa titanica.
Grazie del supporto
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