Relazione di coppia
Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 28 anni, dall'età di 19 anni soffro di momenti depressivi legati a dei fatti esterni (amori, università, lavoro...).
Sono stato con 3 ragazze nella mia vita, la prima relazione è durata 5 anni e l'ho lasciata io perché non l'amavo più, la seconda relazione è durata 5 anni, ed ho avuto seri problemi di sessualità con questa ragazza, tanto che andavo con le prostitute per cercare di risolvere il problema. Infine da 2 anni sto con una ragazza, di cui all'inizio ero molto preso. Avevamo una sessualità molto accanita, viaggiavamo molto, ci siamo veramente divertiti insieme. Premetto che sin dall'età di 19 anni ho seguito un percorso analitico con una psicologa per 4 anni e poi con un altro psicologo per 2,5 anni che tuttora seguo. nel mezzo alcune cure psichiatriche contro la depressione. Da circa 7 mesi la depressione si è ripresentata a causa dell'entrata nel mondo del lavoro (con lavori molto insoddisfacenti per un laureato) e soprattutto perché credo di non amare più la mia ragazza. Veniamo da due mondi troppo diversi, io sono una persona ambiziosa, lei vive alla giornata, io sono un perfezionista, lei si accontenta di poco soprattutto nel lavoro. Tuttavia mi è stata molto vicino nei momenti bui (circa 3 mesi), in più è una brava ragazza, seria, disponibile, mi ama...... Mi sento veramente male all'idea di lasciarla. Mi sento in colpa, soprattutto perché io vengo da una famiglia con delle possibilità, mentre lei no, quindi lasciandola non le permetterei di vivere una vita agiata. Lo stesso senso di colpa si è già presentato con le altre relazioni. In questo momento sento di voler altro, di fare nuove esperienze, però allo stesso tempo ho paura di poter tornare dalle prostitute. In sostanza mi sento bloccato. No so se lasciarla oppure andare avanti con la paura di poter tornare agli escamotage di un tempo. Il mio psicologo dice che devo prendere una decisione, ma io non ci riesco. Ho paura di farla soffrire, ho paura di rimanere solo.
Sono cresciuto in una famiglia benestante dove mia madre veniva tradita costantemente da mio padre. Poi lei dopo 40 anni di matrimonio ha deciso di lasciarlo. ce l'ha fatta e ora sta bene, si è dimagrita, viaggia è sorridente.
Io con il mio modo di fare ho paura di essere come mio padre. Però non voglio far soffrire una donna.
sono un ragazzo di 28 anni, dall'età di 19 anni soffro di momenti depressivi legati a dei fatti esterni (amori, università, lavoro...).
Sono stato con 3 ragazze nella mia vita, la prima relazione è durata 5 anni e l'ho lasciata io perché non l'amavo più, la seconda relazione è durata 5 anni, ed ho avuto seri problemi di sessualità con questa ragazza, tanto che andavo con le prostitute per cercare di risolvere il problema. Infine da 2 anni sto con una ragazza, di cui all'inizio ero molto preso. Avevamo una sessualità molto accanita, viaggiavamo molto, ci siamo veramente divertiti insieme. Premetto che sin dall'età di 19 anni ho seguito un percorso analitico con una psicologa per 4 anni e poi con un altro psicologo per 2,5 anni che tuttora seguo. nel mezzo alcune cure psichiatriche contro la depressione. Da circa 7 mesi la depressione si è ripresentata a causa dell'entrata nel mondo del lavoro (con lavori molto insoddisfacenti per un laureato) e soprattutto perché credo di non amare più la mia ragazza. Veniamo da due mondi troppo diversi, io sono una persona ambiziosa, lei vive alla giornata, io sono un perfezionista, lei si accontenta di poco soprattutto nel lavoro. Tuttavia mi è stata molto vicino nei momenti bui (circa 3 mesi), in più è una brava ragazza, seria, disponibile, mi ama...... Mi sento veramente male all'idea di lasciarla. Mi sento in colpa, soprattutto perché io vengo da una famiglia con delle possibilità, mentre lei no, quindi lasciandola non le permetterei di vivere una vita agiata. Lo stesso senso di colpa si è già presentato con le altre relazioni. In questo momento sento di voler altro, di fare nuove esperienze, però allo stesso tempo ho paura di poter tornare dalle prostitute. In sostanza mi sento bloccato. No so se lasciarla oppure andare avanti con la paura di poter tornare agli escamotage di un tempo. Il mio psicologo dice che devo prendere una decisione, ma io non ci riesco. Ho paura di farla soffrire, ho paura di rimanere solo.
Sono cresciuto in una famiglia benestante dove mia madre veniva tradita costantemente da mio padre. Poi lei dopo 40 anni di matrimonio ha deciso di lasciarlo. ce l'ha fatta e ora sta bene, si è dimagrita, viaggia è sorridente.
Io con il mio modo di fare ho paura di essere come mio padre. Però non voglio far soffrire una donna.
[#1]
Gentile ragazzo,
penso che lo psicoterapeuta dovrebbe valutare se la recente ricomparsa della depressione abbia un ruolo nello scemare del suo interesse per la sua ragazza.
Il lavoro infatti è un elemento molto importante, probabilmente il più importante nella vita di un individuo adulto, in particolare per un uomo.
Ovviamente se deve fare una scelta, essa è personale, ma lo psicoterapeuta dovrebbe metterla in condizione di scegliere al meglio, chiarendo le sfaccettature delle varie possibilità.
Inoltre lo psicoterapeuta dovrebbe anche essere in grado di permetterle di gestire al meglio le sue relazioni sentimentali.
La terapia breve in genere permette di risolvere i problemi sentimentali e anche gli stati depressivi in tempi molto ridotti.
cordiali saluti
penso che lo psicoterapeuta dovrebbe valutare se la recente ricomparsa della depressione abbia un ruolo nello scemare del suo interesse per la sua ragazza.
Il lavoro infatti è un elemento molto importante, probabilmente il più importante nella vita di un individuo adulto, in particolare per un uomo.
Ovviamente se deve fare una scelta, essa è personale, ma lo psicoterapeuta dovrebbe metterla in condizione di scegliere al meglio, chiarendo le sfaccettature delle varie possibilità.
Inoltre lo psicoterapeuta dovrebbe anche essere in grado di permetterle di gestire al meglio le sue relazioni sentimentali.
La terapia breve in genere permette di risolvere i problemi sentimentali e anche gli stati depressivi in tempi molto ridotti.
cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
Utente
Gentile Dott.ssa Sciubba,
la ringrazio per la celere risposta.
Sono perfettamente d'accordo con lei che lo stato depressivo dipenda sia dalla relazione sia dal lavoro. Per quanto riguarda i percorsi analitici che finora ho fatto sono stati molto lunghi. Il primo 4 anni e l'attuale 2,5 anni. Perché lei mi consiglia una terapia breve? Pensa che sia più adatta al mio caso? Ed in particolare che tipo di terapia?
Grazie mille
la ringrazio per la celere risposta.
Sono perfettamente d'accordo con lei che lo stato depressivo dipenda sia dalla relazione sia dal lavoro. Per quanto riguarda i percorsi analitici che finora ho fatto sono stati molto lunghi. Il primo 4 anni e l'attuale 2,5 anni. Perché lei mi consiglia una terapia breve? Pensa che sia più adatta al mio caso? Ed in particolare che tipo di terapia?
Grazie mille
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 985 visite dal 09/06/2017.
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