Superai in breve tempo tutti quei "problemi" che non si presentarono più

Buonasera a tutti! Sono un ragazzo di 24 anni e quello che andró a descrivervi è un disagio con cui convivo da poche settimane.
Premetto che sono sempre stata una persona piuttosto ansiosa ed oltre due anni fa in seguito ad periodo tormetanto dall'ipocondria mi fu diagnosticata una leggera depressione.
Questa non influì minimamente sulla mia vita sociale, né tantomeno nell'ambito universitario e lavorativo in cui mantenni una certa "brillantezza" e da cui trassi molte soddisfazioni.
Superai in breve tempo tutti quei "problemi" che non si presentarono più.
Diverso tempo dopo peró le ansie tornarono in seguito ad un rapporto occasionale con un ragazza che ritenni "poco soddisfacente", tanto che tutte le domande che mi sono fatto in seguito sfociarono in un assurdo "doc omosex".
Superai anche quello dopo tempo, senza alcun aiuto vista anche l'impossibilità nel parlarne.
Dopo il superamento di quest'ultimo passai un periodo molto sereno in cui a ripensare a certe domande che mi ponevo senza alcun motivo mi veniva addirittura da sorridere.
In questo momento sto con una ragazza da diverso tempo e tutto quello di cui ho parlato è diventato solo un brutto ricordo.
Tuttavia da poco, in seguito ad una conversazione su di noi, dal nulla mi feci la classica domanda che ne genera tante altre.
Per farla breve senza il minimo motivo mi interrogai riguardo ció che potevo provare nei suoi confronti, ed il solo pensiero è bastato a mandarmi nel panico.
Mi sentivo impossibilitato a provare sentimenti che erano ben presenti fino al momento precedente la domanda, e più provavo a dimostrarmi il contrario più tutto sembrava "sparito".
Da quì il classico tentativo di "controllo", guardando foto e ripensando a momenti che avrebbero dovuto scaturire "qualcosa" nella mia mente, il tutto ovviamente senza esiti.
Da quì la paura si espanse a tutto l'aspetto "emozionale" oltre che affettivo.

Decisi di parlare con uno specialista giusto per schiarirmi un pó le idee.
Mi fu detto che se fossi riuscito a "lasciar scorrere" il tutto senza continuare ad interrogarmi, l'intera situazione si sarebbe rivelata una "cosa da poco".

Trovai sollievo dal tutto, specialmente quando riuscendo a liberare la mente in maniera totalmente involontaria e spontanea in presenza della mia ragazza, mi resi conto che il problema sembrava non sussistere.
Tuttavia se mi fermo a "rimuginare" mi rendo conto che alcuni di quei dubbi sono rimasti, ed in quei momenti le paranoie continuano...

Mi rendo perfettamente conto dell'infondatezza e dell'irrazionalità dei miei pensieri, tuttavia quando mi fermo a pensarci non trovo elementi per dimostrarmi il contrario...
Mi è stato detto che "non siamo i pensieri che facciamo", da cosa nasce allora il tutto?

Grazie in anticipo a chi chiarirà i miei dubbi.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sembra abbastanza evidente che l'ossessività di base non è stata affatto superata. È riuscito semmai a superare di volta involta le varie manifestazioni della stessa tendenza ansiosa, che ogni volta si riproponeva sotto mentite spoglie.

Con che tipo di professionista ha parlato, per quanto tempo, che intervento è stato fatto?

>>> Mi fu detto che se fossi riuscito a "lasciar scorrere" il tutto senza continuare ad interrogarmi, l'intera situazione si sarebbe rivelata una "cosa da poco".
>>>

Verissimo, ma ha ricevuto istruzioni, in concreto, per ottenere ciò?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Fu un unica visita da uno psicologo.
Si, mi spiegó che l'unico modo è quello di accettare i miei pensieri senza emettere alcun giudizio. Di essere consapevole che essi non appartengono a me, ma di non provare in alcun modo a dimostrarmelo.
In sintesi di avere fiducia in quello che sapevo di essere sempre stato.
La cosa importante sarebbe stata cercare di sconfiggere l'ansia, e non i pensieri che ne derivano, che avrebbero altrimenti dato inizio al solito loop mentale.
Ovviamente le ho fatto un riassunto di quello che mi fu detto, ma fui abbastanza soddisfatto dalla sua spiegazione, e trovai giovamento applicando i suoi consigli.

Riguardo ció se posso vorrei porle una domanda:
Come puó un pensiero uscito dalla nostra mente non appartenerci?
Da cosa nasce se non dal nostro "essere"?

Per farle un esempio quando soffrii a causa del doc omosex, tutto quello che pensavo veniva dalla mia mente, o almeno così sembrava, e considerando l'importanza che ho sempre dato al sesso femminile ed alla grande voglia di starci assieme che sentivo contraddistinguermi praticamente dalla pubertà, non potevo tollerare un dubbio del genere.
Sembrerà incredibilmente "stupido" ma avrei preferito qualunque male alla scoperta di una cosa del genere, eppure trovandomi di fronte a "qualcosa" di omosessuale, fermandomi a controllare le mie "reazioni" sentivo come una pseudo eccitazione che mi terrorizzava.
"Da dove può venire se non da me stesso?"
Era la domanda che mi ponevo più di frequente.

Grazie ancora per la sua cortese risposta...
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> fui abbastanza soddisfatto dalla sua spiegazione, e trovai giovamento applicando i suoi consigli
>>>

Ok, ma una sola seduta quasi mai basta per risolvere disturbi persistenti e intrusivi come le ossessioni. Non so se il collega le avesse prospettato un percorso di terapia o meno.

Ma dalle ossessioni non si esce con le spiegazioni. Questo è un assunto molto comune fra le persone ossessive: ho bisogno di spiegazioni, di risposte, possibilmente razionali.

E invece è proprio quello *il* problema: l'aver *bisogno* di risposte. L'ossessivo crede che risolverlo consista nel trovare risposte, e invece consiste nello smettere di farsi *domande*.

E per ottenere ciò deve ricevere istruzioni precise, non spiegazioni o indicazioni generiche. Oltretutto saprà che l'ossessivo tende a voler far-da-sé, fa parte del suo problema (bisogno di controllo):

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

>>> "Da dove può venire se non da me stesso?"
>>>

Già, ma uno potrebbe sempre chiedersi: e chi è "me stesso"? Cosa sono io? Di cosa sono fatti i miei pensieri? Da dove vengono? Da dove viene tutto ciò che sento?

E come vede l'ossessione aumenta.

In conclusione le suggerisco di rivolgersi a un terapeuta a indirizzo strategico breve o comportamentale, per verificare la possibilità di un ciclo breve di terapia per venire a capo del suo problema.
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