Non riesco a capire chi sono, non so chi sono
Ha quarant'anni è strano e anche grave non sapere chi sono. Mi spiego meglio e vado subito al sodo. Mi sono innamorato di una Donna di 37 anni e provo sentimenti, emozioni forti, le stesse che non provavo più da vent'anni. Eppure ne ho avute di esperienze, ho avuto numerose partners ma, non mi spiego cos'è che non mi fa dormire la sera, fino a notte fonda. Sono già quattro giorni che mi addormento con difficoltà, penso a lei (quasi mi vergogno di dirlo che penso ad una donna). Ovviamente la penso e la immagino fantasticando sulla possibilità di averla come compagna, perché, per ora, è solo una amica. La cosa che mi preoccupa è questa: è talmente bella che mi sento inferiore a lei. Che mi pare impossibile che possa, eventualmente, stare con me, che non sono affatto brutto, ma sono basso, si, basso... 170 centimetri. Da bambino mi hanno sempre sfottuto a scuola per la mia piccola statura chiamandomi "gnomo", e davvero ci ho sofferto tanto, ma poi vedendo che comunque piacevo alle donne, crescendo, negli anni, pensavo di aver superato questo complesso... ma adesso, tutto in botto ritorna, come se facesse parte della mia costituzione fisica. Non certamente un muscoloso, ma non brutto, anzi, in passato ho avuto tanti complimenti sul fatto di essere carino. Lei è un po' più alta di me, ma non sarebbe la prima volta, ho avuto donne più alte, ma col lei mi blocco. La sento troppo..troppo per me. Mi sto ingrippando sul taglio di capelli da fare (vorrei cambiare aspetto sembrare più "farabutto", meno "bravo ragazzo"), sul fatto di fare palestra per mettermi in forma (lei cura il fisico e fa un po' di sport), insomma... pare che le mie certezze rispetto alla mia identità siano crollate. Mi sono sempre piaciuto, e a desso, all'improvviso, non so più io chi sono, come devo parlare, come devo mostrarmi con lei, quali discorsi affrontare per fare colpo... vorrei tanto una parole vostra che dia dei lumi e che mi faccia capire questo momento che sto vivendo. Da solo non riesco a essere obiettivo.
Grazie per l'attenzione.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Gran parte delle cose che ha descritto mi sembrano assolutamente normali: l'attrazione per una donna, perderci a volte il sonno, voler far qualcosa per migliorare il proprio aspetto fisico e rendersi a propria volta più attraenti. Tutte cose normali.
Quello che non è tanto normale, invece, è che per lei ciò sia un problema. Sembra in altre parole che finora lei abbia avuto idee molto diverse su che cosa vuol dire volere una donna e cosa vuol dire innamorarsi. E ora si sente "diverso", perché tutto questo per lei è una novità.
Ma non bisogna aver paura delle novità, se possono insegnarci qualcosa. E questa, per lei, potrebbe essere un'ottima novità.
Quello che non è tanto normale, invece, è che per lei ciò sia un problema. Sembra in altre parole che finora lei abbia avuto idee molto diverse su che cosa vuol dire volere una donna e cosa vuol dire innamorarsi. E ora si sente "diverso", perché tutto questo per lei è una novità.
Ma non bisogna aver paura delle novità, se possono insegnarci qualcosa. E questa, per lei, potrebbe essere un'ottima novità.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Grazie Dr. Giuseppe Santonocito. E' vero quanto dice, non ci avevo pensato al fatto che, forse, sia io a considerare anomalo quanto vivo. In circostanze come queste, vacilla la sicurezza, e le assicuro che con quella donna mi pare di essere diventato un ebete, un quindicenne in preda alle sue insicurezze. L'autostima, mi è proprio crollata, e ne tentativo di mostrami migliore, "altro da me", assumo comportamenti innaturali che mi peggiorano, paradossalmente.
Dovrei semplicemente essere me stesso, e accettare anche un eventuale rifiuto. Ma sento che per me sarebbe una "batosta", il suo rifiuto. Certo la mente, la psiche, le emozioni sopratutto, arrivano a nostra insaputa, inarrestabili come una mandria di cavalli. E questo mi crea disorientamento.
Dovrei semplicemente essere me stesso, e accettare anche un eventuale rifiuto. Ma sento che per me sarebbe una "batosta", il suo rifiuto. Certo la mente, la psiche, le emozioni sopratutto, arrivano a nostra insaputa, inarrestabili come una mandria di cavalli. E questo mi crea disorientamento.
[#3]
Quando abbiamo sentimenti forti per un'altra persona, di solito vengono fuori i nostri punti più vulnerabili. L'amore rende vulnerabili.
E la sua sofferenza in questo momento deriva probabilmente dal non voler accettare questa vulnerabilità. Vorrebbe mantenere saldo il controllo, ma non può.
Come quando si è ubriachi fradici, che si cerca affannosamente di restare in piedi e non ci si riesce. A che servirebbe arrabbiarsi? A nulla. Meglio aspettare che la sbornia passi.
In che rapporti è con la donna in questione? È una collega, un'amica, una semplice conoscente?
E la sua sofferenza in questo momento deriva probabilmente dal non voler accettare questa vulnerabilità. Vorrebbe mantenere saldo il controllo, ma non può.
Come quando si è ubriachi fradici, che si cerca affannosamente di restare in piedi e non ci si riesce. A che servirebbe arrabbiarsi? A nulla. Meglio aspettare che la sbornia passi.
In che rapporti è con la donna in questione? È una collega, un'amica, una semplice conoscente?
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Utente
Gentile Dottore, grazie ancora. I rapporti sono di amicizia, ci siamo conosciuti in un'associazione culturale che frequentiamo insieme. Ci siamo visti diverse volte, fino a che, una settimana fa, in occasione di un evento, sono andato a prenderla a casa, poi abbiamo preso un'altra amica e siamo usciti restando fuori fino a sera, cenando in una pizzeria. Al ritorno siamo rimasti solo io e lei in auto... l'amica è ha preso passaggio da altro nostro amico.
Quindi, sì, è un'amica, ma non una amica di vecchia data, non c'è la confidenza "fraterna" per capirci. E' una giovane amicizia. Ma è troppo corteggiata, e l'idea di "mettermi in fila" a tutti quelli che "le sbavano appresso", mi angoscia. Comunque non è un comportamento che mi appartiene (quello di sbavare intendo).
Quindi, sì, è un'amica, ma non una amica di vecchia data, non c'è la confidenza "fraterna" per capirci. E' una giovane amicizia. Ma è troppo corteggiata, e l'idea di "mettermi in fila" a tutti quelli che "le sbavano appresso", mi angoscia. Comunque non è un comportamento che mi appartiene (quello di sbavare intendo).
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Aaaah, ma non si tratta di sbavare. Si tratta che l'uomo, se desidera una donna, bisogna che glielo faccia capire. Perché il contrario - almeno da un punto di vista tradizionale - è meno probabile.
Non è un atteggiamento particolarmente maschile, quello di aspettare che sia la donna a dichiararsi, se è questo che spera.
Faccia invece una cosa molto molto semplice: la inviti a uscire per bere qualcosa insieme. Senza impegno. "Sai, mi sono accorto che abbiamo davvero parecchie cose in comune, mi piacerebbe conoscerti meglio".
Se accetterà, avrà già capito che lei è interessato. Senza alcun bisogno di sbavarle dietro.
Consideri che una delle cose di cui si rammaricano molte donne, oggi, è della scarsa intraprendenza di molti uomini. Perché la donna aspetta e sceglie, ma è l'uomo che dovrebbe fare il primo passettino.
Così facendo, invitandola cioè a uscire, avrà fatto già molto meglio dei tanti che le sbavano dietro.
E se lei rifiuterà, senza fare una contro-offerta per uscire insieme, pazienza. Avrà risparmiato tempo e capito che non c'era stoffa.
Non è un atteggiamento particolarmente maschile, quello di aspettare che sia la donna a dichiararsi, se è questo che spera.
Faccia invece una cosa molto molto semplice: la inviti a uscire per bere qualcosa insieme. Senza impegno. "Sai, mi sono accorto che abbiamo davvero parecchie cose in comune, mi piacerebbe conoscerti meglio".
Se accetterà, avrà già capito che lei è interessato. Senza alcun bisogno di sbavarle dietro.
Consideri che una delle cose di cui si rammaricano molte donne, oggi, è della scarsa intraprendenza di molti uomini. Perché la donna aspetta e sceglie, ma è l'uomo che dovrebbe fare il primo passettino.
Così facendo, invitandola cioè a uscire, avrà fatto già molto meglio dei tanti che le sbavano dietro.
E se lei rifiuterà, senza fare una contro-offerta per uscire insieme, pazienza. Avrà risparmiato tempo e capito che non c'era stoffa.
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Utente
Devo dire che quanto dice non fa una piega. La ringrazio. Effettivamente avevo questo pensiero: aspettare il suo primo passo. In fin dei conti, è ancora così e cioè che sia l'uomo a compiere il primo passo. Ho visitato per curiosità la sua pagina facebook e visto il suo video su quanto accaduto sia a Londra che a Torino, mi è piaciuta molto la sua analisi dei due eventi. Grazie dottore, sembra stupido dirlo, ma a volte confrontarsi così, in un forum, è molto molto utile, anche a chi, come me, non è proprio uno sbarbatello, ma si trova comunque ad affrontare una situazione percepita come "nuova". Lei mi ha fatto riflettere e credo di avere, per ora, una bassa autostima. Questa condizione non mi fa essere "sciolto" e tranquillo, cioè rilassato nell'approccio. Credo che partirò da qui, indipendentemente se sarò rifiutato o accettato, diciamo. Grazie ancora per il tempo speso a rispondermi.
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Bene, mi fa piacere che abbia apprezzato il video.
Intanto faccia quanto raccomandato con la donna in questione e poi, se ritiene di avere un'autostima un po' traballante, potrà sempre rivolgersi in qualsiasi momento a un collega, di persona, e approfondire l'argomento.
Molti auguri
Intanto faccia quanto raccomandato con la donna in questione e poi, se ritiene di avere un'autostima un po' traballante, potrà sempre rivolgersi in qualsiasi momento a un collega, di persona, e approfondire l'argomento.
Molti auguri
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.1k visite dal 08/06/2017.
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