Un diciannovenne

Salve a tutti, come da titolo sono arrivato fin qui per chiedere aiuto al riguardo di uno scatto d'ira.

Oggi ho avuto un litigio con la mia fidanzata, nulla di grave o sopra le righe, semplici chiarimenti nei quali ci siamo "tolti il cerotto" di situazioni passate non ancora risolte.
Durante la discussione l'ho vista titubante, come se avesse voluto dirmi qualcosa senza trovarne il coraggio, di conseguenza l'ho esortata a farlo ed è uscito quanto segue:

Mi ha detto che circa sei anni e mezzo fa (siamo insieme da più di sette anni oramai) ho avuto nei suoi riguardi uno scatto d'ira nel quale le ho letteralmente messo le mani in gola, stringendo e impaurendola non poco. E' terminato tutto in pochi istanti e per fortuna non è successo niente di irrecuperabile, anche perché mi ha detto che, non appena ha accennato a cedere, ho mollato subito la presa.

Il fatto che mi spaventa di più di tutto ciò è che io non ho alcuna memoria di quello che è accaduto, uno zero totale, tanto che a primo impatto quando me lo stava raccontando, avevo pensato che mi stesse mentendo spudoratamente. Solo vedendo la sincerità del tono e capendo lo sforzo che stava facendo per dirmelo mi sono convinto che fosse sincera.

Per mettere ancora meglio in chiaro le dinamiche dell'accaduto (e non per cercare giustificazioni o altro) specifico che in quel periodo eravamo in grande crisi, avevo la certezza che mi stesse mentendo su fatti piuttosto gravi e sentivo la mia fiducia fortemente tradita.

Quindi per completare il quadro della situazione mi sento di poter specificare che sono una persona estremamente calma e riflessiva, forse sicuro di sé o orgoglioso, competitivo, ma non sono mai caduto all'interno della violenza, a parte quel singolo episodio.

Forse esagero, ma ammetto che il fatto di aver compiuto un atto simile che io stesso giudico disdicevole e contro ogni mia morale, unito al fatto di non ricordarmelo mi ha mandato letteralmente in paranoia.

La mia domanda finale è: possono esistere scatti d'ira singoli nella vita di una persona che non verranno più ripetuti? E' possibile che un simile scatto d'ira derivi da una situazione famigliare? (Ho un genitore che ha avuto più di una volta scatti simili, e che dichiara di non ricordarseli) E' possibile che fosse derivato solo dalla situazione di forte stress e/o frustrazione unita all'immaturità di un diciannovenne?

E, in caso, ci sono attività che possono aiutare a prevenire l'insorgere di simili scatti qualora mi dovessi ritrovare in una situazione di forte stress emotivo similare a quella che è avvenuta in passato?

Vi ringrazio anticipatamente della risposta.
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Dopo sei anni la sua fidanzata le co fida questo episodio, se non ho capito male.
Perché solo adesso?
Se si fosse così tanto spaventata lo avrebbe dovuto affrontare subito, non crede?

"La mia domanda finale è: possono esistere scatti d'ira singoli nella vita di una persona che non verranno più ripetuti?"

Penso si si, sempre se è mai accaduto.

"E' possibile che un simile scatto d'ira derivi da una situazione famigliare? (Ho un genitore che ha avuto più di una volta scatti simili, e che dichiara di non ricordarseli) "

Non esistono familiarità, o ereditarietà, ma eventuali apprendimenti disfunzionali....

Ma stiamo parlando solo di ipotesi campate davvero in aria.

"E' possibile che fosse derivato solo dalla situazione di forte stress e/o frustrazione unita all'immaturità di un diciannovenne?"

Sempre se fosse verso, si.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio innanzitutto della risposta tanto rapida. Si, ha capito bene, dopo sei anni mi ha confessato quell'episodio, dandomi anche le motivazioni per cui non me lo aveva detto prima.

Come già detto eravamo in un periodo particolarmente difficile, nel quale lei mi stava tradendo e a sua detta quell'episodio "si è sentito di meritarselo", per questo non ha detto niente. Lo ha confessato solo oggi perché stavamo parlando appunto di quel periodo e degli episodi a esso correlati.

Suppongo che in un primo momento desse per scontato che io lo ricordassi e ne fossi cosciente; soltanto in un secondo tempo si è accorta che io non ricordassi assolutamente niente perché ho affermato più volte e in più occasioni di "non essere capace di metterle le mani addosso". (Cosa che attualmente penso, in effetti)

Naturalmente ora non posso sapere se ha approfittato della mia situazione famigliare (che ben conosce) per farmi sorgere il dubbio, né posso essere sicuro di averlo o non averlo fatto, dato che è passato tanto tempo e come detto ho rimosso COMPLETAMENTE dalla mia memoria quello che è accaduto.

Nei miei ricordi quella giornata andò grossomodo così: lei venne a casa mia (finiva i corsi alle 17.00 e aveva chi poteva darle uno strappo a casa alle 19.00, quindi rimaneva da me un'oretta e mezza circa), ci allungammo sul letto senza parlarci e quindi se ne andò. Dopo che andò via si graffiò il petto per i sensi di colpa e dovetti scendere per tranquillizzarla. Tutto qui.
A sua detta invece ci fu l'episodio al posto del "ci allungammo sul letto senza parlarci" e poi "si graffiò il petto perché sentiva di meritarselo".
Queste sono le due versioni, sperando di essere riuscito a riportarle nella maniera meno soggettiva possibile.

Naturalmente ora mi trovo in un enorme bivio, ossia crederle e ammettere che possa essere stato un violento, o non crederle e pensare che tutta la relazione sia semplicemente campata in aria.

Ovviamente non credo che questo dilemma possa essere oggetto di consulto, ma in ogni caso ammetto di essere un po' più tranquillo con me stesso dopo la sua risposta.

Cordialmente, la ringrazio ancora.